VitignoItalia 2024: la verticale del “Plenio” Castelli di Jesi Verdicchio Classico Riserva di Umani Ronchi

2 giugno 2024: sono passati un po’ di giorni ma il ricordo della masterclass a cui ho partecipato durante l’evento VitignoItalia è ancora vivo, quasi indelebile. La degustazione è stata condotta da Monica Ippoliti, responsabile commerciale Italia dell’azienda marchigiana Umani Ronchi presso la Stazione Marittima di Napoli.

Umani Ronchi  fu fondata nel 1950 da Gino Umani Ronchi a Cupramontana, nel cuore della produzione del Verdicchio e dal 1957 è gestita dagli attuali proprietari: la famiglia Bernetti che ha conservato il nome del suo fondatore.

È una realtà in costante crescita che esporta in 60 paesi nel mondo, la più grande delle Marche e quest’anno ha ricevuto anche il premio di Cantina dell’anno per Gambero Rosso (la prima volta in assoluto per una cantina marchigiana).

Ma ritorniamo ora alla masterclass : il protagonista era PLENIO, Castelli di Jesi Verdicchio Classico Riserva proposto in 4 annate: 2021 – 2014 – 2008 – 1996.

Plenio, dal latino plenum che vuol dire pienezza, si lascia apprezzare per la sua lunga persistenza, la ricchezza dei profumi e l’eleganza. Nasce nel 1995 dall’enologo Giacomo Tachis e dal 2010 è anche Riserva.

Plenio 2021

Figlio di un’annata calda è intenso al naso, ma ancora poco espressivo, pur mostrando la tipica vena vegetale e agrumata del Verdicchio. Si riscontrano sensazioni molto rinfrescanti anche al palato, ricco e ancora compatto. Sapidità e acidità si amalgamano alla perfezione. Si prospetta un lungo e piacevole affinamento in bottiglia per chi vorrà aspettare.

Plenio 2014

Colore quasi identico al 2021 e ancora dalle sfumature verdoline. Naso elegante e più delicato, con nuance di erbe aromatiche, pesca bianca e mandorla amara. In assaggio l’equilibrio tra morbidezza e freschezza è perfetto. Ancora alte le aspettative di crescita nonostante la vendemmia molto piovosa.

Plenio 2008

Dorato denso e brillante. Figlio di un’annata eccezionale, dimostra carattere e articolazione. Le note del legno sono più evidenti rispetto alle etichette più giovani, poiché erano state utilizzate botti nuove. Camomilla, anice, zafferano, mandorla, fiori gialli e pesca gialla in successione. In bocca vengono riconfermati gli aromi e colpisce per il grande equilibrio. Ciò dimostra come il Verdicchio dei Castelli di Jesi, nelle sue forme più eccellenti, regala emozioni uniche. Vino che avrà ancora molto da raccontare nel tempo.

Plenio 1996

È la seconda vendemmia prodotta, assume un colore con sfumature giallo dorato intenso. Al naso si scoprono aromi di zenzero, erbe officinali, tabacco, camomilla, frutta candita e miele. Grande complessità ed eleganza per un vino che è arrivato all’apice della sua evoluzione: il palato è caratterizzato da una polpa densa e agrumata. Lungo finale tipico da sentori di caffè, erbe officinali e liquirizia.

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Carmela Scarano

Sommelier per passione, un amore incondizionato per l'enogastronomia e per il territorio. Curiosa ed intraprendente, ovunque ci sia un evento degustativo... è sempre in prima linea!

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