Il Vino Nobile di Montepulciano cambia la sua veste grafica, nell’attesa della nuova tipologia “Pieve” prevista per il 2024. Una celebrazione itinerante promossa dal Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano a nome del Presidente Andrea Rossi, abile mediatore delle diverse anime di un areale ricco di storia e differenti vedute stilistiche. Abbiamo ascoltato, al ristorante L’ebbrezza di Teonilla a Napoli l’11 ottobre scorso, un sincero resoconto dei punti di forza e di qualche criticità vissuta dall’intero comparto, che sembrano finalmente risolte di fronte alle impegnative sfide del futuro. Mancherebbero ulteriori investimenti economici sul territorio ed un aggiornamento delle pratiche agronomiche a supporto dell’evidente cambiamento climatico per completare il quadro, ma c’è tanto fermento positivo. Obblighi comunque impellenti per compensare quel gap residuo con le altre Denominazioni celebri della Toscana. Non dimentichiamo, in fin dei conti, che parliamo pur sempre della prima Docg certificata nel 1980 per un vino rosso. Interessante, infine, l’istituzione di Commissioni per la qualità, produzione e sostenibilità, con un confronto vivo tra le vecchie generazioni e le giovani leve inserite d’obbligo nel processo formativo. Una vera rivoluzione rispetto al passato.
Diamo alcuni numeri a supporto: il controvalore del patrimonio complessivo è di un miliardo di euro circa, tra valori rurali, fatturato e produzione. Ciò pur in presenza di una superficie vitata ridotta di appena 1.210 ettari iscritti a Vino Nobile di Montepulciano Docg e 305 iscritti a Rosso di Montepulciano Doc. Oltre 250 viticoltori (circa 90 imbottigliatori) a contendersi un “fazzoletto di terra” dai contorni bellissimi posto sulle meravigliose colline toscane. Nel 2021 sono state immesse nel mercato 6,8 milioni di bottiglie di Vino Nobile (+21,4% rispetto al 2020) e 2,6 milioni di Rosso di Montepulciano (+6,4% rispetto al 2020), con un incremento significativo del mercato interno. Continua la tendenza di crescita degli ultimi anni per la vendita diretta in azienda che ha raggiunto il 30%. Per quanto riguarda l’estero, il vero tasto dolente di un corretto posizionamento di mercato, si assiste ad una torta divisa a metà tra Europa e paesi extra Ue. La Germania continua ad essere il primo mercato del Nobile con il 39% della quota esportazioni. Il secondo Paese di riferimento è quello degli Stati Uniti arrivando a rappresentare il 26% dell’export del Vino Nobile di Montepulciano (+4% rispetto al 2019). Successo anche per i mercati asiatici, balcanici ed extra Ue con oltre il 4% delle esportazioni. Le indiscrezioni di una revisione al rialzo (più che dovuta per la qualità complessiva offerta) dei prezzi e delle proposte di vendita della selezione “Pieve” non possono che indurci ad un cauto ottimismo per vedere invertito un trend ribassista che aveva penalizzato sin qui l’areale.
La menzione “Pieve” (attualmente il disciplinare prevede Vino Nobile di Montepulciano e Vino Nobile di Montepulciano Riserva), nasce da un percorso metodologico che ha visto il consenso e la partecipazione di tutte le aziende produttrici. Un percorso di studio della denominazione stessa, che grazie a momenti di incontro, confronto e di analisi collettiva, ha portato alla nascita di una “visione” univoca di Vino Nobile di Montepulciano. Una visione supportata dalla ricerca anche degli esperti, approfondita dalla zonazione e da ricerche nelle biblioteche ed archivi storici, fino ad arrivare al Catasto Leopoldino del 1800. Un vino che avrà come caratteristiche il territorio (con 12 sottozone UGA), l’uvaggio che sarà legato al Sangiovese e ai soli vitigni autoctoni complementari ammessi dal disciplinare con uve esclusivamente prodotte dall’azienda imbottigliatrice. L’altra novità è che verrà istituita una commissione interna al Consorzio composta da enologi e tecnici la quale avrà il compito di valutare, prima dei passaggi previsti dalla normativa, che le caratteristiche corrispondano al disciplinare stesso.
E veniamo ad un momento più spensierato del discorso, quello del personale miglior assaggio di serata. Se lo aggiudica la Cantina Chiacchiera, piacevole scoperta per il sottoscritto, che ha saputo dare identità e carattere al suo Vino Nobile di Montepulciano 2019. Giovane realtà con vigne a Cervognano, zona vocatissima, gestita dal 2010 dalla famiglia di Emanuela Mancianti. Piccolo saldo di Canaiolo e Mammolo con vigne di età compresa tra 15 e 40 anni. Fermentazioni tra cemento ed acciaio e successivo affinamento in contenitori di medie dimensioni. “Delicatezza” il suo soprannome, soffusa tra essenze di ciliegia matura e fiori di glicine e violetta. Un tannino cesellato come dall’abile mano di uno scalpellino. Appetitoso come il piatto proposto in abbinamento: mezzemaniche al ragù di maiale nero con zucca e pecorino bagnolese leggermente piccante. La cucina di Luca, Dario ed Antonio de L’ebbrezza di Teonilla sa unire gusto e prodotti di alta gamma, sostanza e classe al tempo stesso. Il piacevole ricordo di una serata di gloria per il Vino Nobile di Montepulciano. Un ringraziamento finale va a Stefano Carboni di Mg Logos Roma per l’organizzazione e la comunicazione.