Veneto: Fiorotto 1934 compie 90 anni inaugurando il Caveau del Gusto

Il 14 giugno ho avuto l’occasione di partecipare all’evento dedicato ai 90 anni di storia della cantina Fiorotto 1934 e all’inaugurazione del loro nuovo punto vendita Il Caveau del Gusto.

Siamo a Nervesa della Battaglia, una graziosa località non molto lontano dal corso del fiume Piave, in provincia di Treviso. Fino alla Prima Guerra Mondiale si chiamava semplicemente Nervesa, “della Battaglia” venne aggiunto in seguito alla rovinosa sconfitta subita dall’esercito italiano da parte di quello austro-ungarico che provocò la completa distruzione del paese.

Ci troviamo in un’area fortemente vocata alla vigna grazie alla favorevole esposizione climatica e ai terreni ricchi di argille. Una zona che tutela la biodiversità, considerandola uno dei fattori principali per ottenere esclusivi vini DOC (DOC Montello-Colli Asolani) e DOCG e ottimi prodotti gastronomici.

Ed è in questi luoghi che arrivò negli anni Trenta il fondatore Vittorio Fiorotto con la famiglia, dando vita all’attività: una decina di capi di bestiame, qualche filare di vigneto, campi di cereali e a prato furono il suo investimento iniziale. Da allora la stessa passione ed intraprendenza si sono tramandate per generazioni.

Dal 2017 la gestione dell’azienda di famiglia è nelle mani della quarta generazione: è stato un piacere incontrare i fratelli Daniele, Marina e Stefano, ascoltare dalla loro voce l’emozione nel raccontare l’amore per propria terra che li guida nelle scelte di ogni giorno, abbracciando un grande spirito di innovazione e sostenibilità pur nella fede per le proprie tradizioni.

Il complesso aziendale si estende su 120 ettari, 20 di questi dedicati solo ai vigneti, il resto ai campi necessari all’alimentazione dei 180 capi di bestiame presenti in allevamento.  Filari di Glera e di vitigni internazionali che qui si sono ben adattati, Chardonnay, Pinot Nero e Merlot, coltivati seguendo rigidi standard qualitativi e di sostenibilità. Raccolta manuale delle uve; utilizzo di alternative naturali ai diserbanti; un sistema di irrigazione a goccia per ridurre gli sprechi; solo bottiglie di vetro riciclato; autoproduzione dell’energia elettrica di cui necessitano tramite pannelli, tutti elementi a sostegno del rispetto dell’ambiente che hanno portato l’azienda ad adottare il sistema di produzione integrata (SQNPI). Tra i filari la presenza di arnie, le api qui svolgono un ruolo importante, favorendo la biodiversità e mantenendo alta la produttività e la qualità delle uve, contenendo le malattie che affliggono acini e vitigni, così come la necessità di utilizzare pesticidi.

Per degustare al meglio i loro vini il Caveau del Gusto è il luogo ideale, inaugurato proprio nella serata del 14 giugno alla presenza delle autorità locali e del parroco che ha benedetto il taglio del nastro. Uno spazio di 150mq con una sala dedicata all’accoglienza degli ospiti, un punto vendita di vini e formaggi, al piano interrato un piccolo caveau e un’altra sala dedicata alle degustazioni guidate e agli eventi. Ambienti accoglienti che si contraddistinguono per la cura dei dettagli e del design.  Il tutto affacciato su un prato all’inglese con dehors.

L’atmosfera dell’evento è stata sicuramente spumeggiante: ad intrattenere gli invitati sono stati allestiti corner dove poter degustare prodotti locali (anche gli ottimi formaggi di loro produzione), un sottofondo musicale e canoro al pianoforte e, naturalmente, i vini:

Florimonte, millesimato Cuvèe Brut da uve Chardonnay, Pinot Bianco e Glera – metodo charmat lungo 7 mesi che si evidenzia nel perlage fine, regala un bouquet fruttato con sentori di mela golden, al palato armonico, sapido e aromatico;

Fiorosa, Brut rosato da Pinot Nero, metodo charmat lungo 11 mesi,  spumante fine ed elegante, un bel perlage, al naso profumo fragrante e gusto equilibrato con una grande freschezza;

Florimonte Prosecco DOC Brut, uno spumante con una grande personalità, uve Glera vendemmiate a metà settembre, sentori floreali e gradevolmente fruttati, al gusto sapido e fresco;

Fervère, Merlot in purezza affinato in tonneau e successivamente in barrique, vino di una certa complessità con aromi che ricordano la frutta matura e le composte di frutta.

Emozionante la passeggiata sotto le stelle tra i larghi filari della Bellussera, agghindati da catene luminose che creavano uno scenario veramente suggestivo. Un breve cenno sulla Bellussera: antico metodo di coltivazione della vite con disposizione dei tralci a raggiera fino ad un’altezza di 4 metri, diffuso nel territorio del Piave, un sesto d’impianto che crea scenografie uniche, una meravigliosa volta verde.

Da Fiorotto ci sono tutti gli ingredienti per trascorrere momenti piacevoli, deliziarsi con ottimo cibo e vino, godere delle meraviglie della natura e, dulcis in fundo, scoprire che cinque secoli fa, proprio nel paese di Nervesa della Battaglia, Giovanni della Casa scrisse il Galateo. Uomo di lettere, scrittore e arcivescovo, dopo uno stop alla sua carriera ecclesiastica, ambiva a diventare cardinale, si ritira nell’abbazia trevigiana di Nervesa dove si dedica all’attività letteraria: sono questi gli anni in cui vengono scritte le liriche più importanti e in cui viene steso il “Galateo overo de’costumi”.

Le regole del Galateo sono ormai superate e lontane dai costumi e dalle abitudini odierne, ma ne rimangono comunque alcune che hanno sfidato il tempo e che risultano indispensabili per una buona convivenza tra le persone. Ed è a questi concetti che l’azienda Fiorotto 1934 si è ispirata per dar vita ad una linea di vini di pregio, eleganti e raffinati, creati seguendo le regole e il ritmo lento della natura per offrire una sorta di galateo del bere bene.

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Carolina Leonetti

Sono Carolina Leonetti, per gli amici Carol, nasco a Monza nell’anno della contestazione giovanile, quando nasce anche la DOC Valpolicella e, sarà un caso, ma proprio un viaggio in quella zona mi avvicina al mondo del vino. Sommelier e winelover racconto del vino nella mia pagina Instagram carol_cake_wine e lo faccio ponendo l’accento sulla storia, le curiosità, le leggende che sono legati ad un vino, un vitigno, un territorio o ad una cantina. Descrivo il vino in maniera emozionale, lontana da punteggi e classifiche, mi piace raccontare le emozioni, i ricordi che un calice può donare. Il mio linguaggio è semplice e poco tecnico, dove le note classiche di degustazione e il linguaggio settoriale sono ridotti al minimo, per cercare di coinvolgere e di condividere con i più questo meraviglioso mondo. Prosit!

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