Il Gambero Rosso anche questa volta ama sorprenderci, organizzando un piacevole appuntamento enogastronomico nel capoluogo partenopeo. Metti una sera a cena con gli operatori della ristorazione campana, al primo piano di un palazzo dell’Ottocento di Via Foria a Napoli: il ristorante “Innovative”, nuovo concept e appendice dello storico “’a figlia d’ ‘o marenaro”.
L’Innovative nasce quattro anni fa dall’idea di Giuseppe Scicchitano, terza generazione di una famiglia di ristoratori, in quanto figlio di Nunzio Scicchitano e Assunta Pacifico, che dal 1943 sono famosi in città per la loro iconica zuppa di cozze, e non solo.
Per accedervi siamo dovuti entrare dal loro ristorante e salire al primo piano dove subito siamo rapiti da uno splendido Cocktail Bar che fa da sfondo ad un ricco ed elegante banco frigo del pescato; ci addentriamo in una serie di eleganti ambienti dove potersi accomodare per gustare l’evoluzione gastronomica di questa storica famiglia napoletana, in chiave moderna e gourmet, ad opera dello chef Sergio Scuotto.
Abbiamo parlato di serata enogastronomica, ed infatti ad accoglierci, oltre al padrone di casa, c’è Nicola Frasson della Gambero Rosso (esperto Degustatore e Redattore dei Vini) che ci presenta Gianfranco Zanon (Direttore Tecnico della Valdo Spumanti e Vice Presidente del Consorzio) e Matteo D’Agostino (Responsabile del Marketing Strategico della Valdo) venuti a parlarci della famiglia Bolla, titolare della Valdo Spumanti dal 1938 e anch’essa, come per gli Scicchitano, alla terza generazione di un marchio storico legato indissolubilmente al territorio di appartenenza, Valdobbiadene, del quale ha saputo diffondere in Italia e nel mondo, la cultura del Prosecco, cercando di portare nei calici, a loro dire, delle bollicine facili da bere ma mai banali – easy to drink.
Il percorso enogastronomico comprende anche due vini della Magredi, cantina del Friuli-Venezia Giulia che da sempre produce vini a Denominazione di Origine Controllata “Friuli Grave” a Domanins in provincia di Pordenone. Anche la Magredi, da sempre legata al nome di una famiglia storica del territorio, la Tombacco, da quest’anno è stata acquisita dalla famigliaBolla.
Gianfranco Zenon prende la parola per precisare che questa serata di” Food&Wine Experience” si intende per il Vino in Tavola. Vini contemporanei e mai scontati presentati volta per volta negli abbinamenti con le ricette di casa Scicchitano
Si inizia con dall‘antipasto: il gambero pop, un gambero fritto con effetto crunch dovuto al tipo di panatura, posato su una grossa chips di polpo e riso acquerello, il tutto guarnito con gocce di maionese; una piacevole combinazione, che con la grassezza e la tendenza acida della maionese si esalta e trova il perfetto equilibrio con il sorso di una prima bollicina delle Grave del Friuli de “I Magredi” metodo charmat brut millesimato 2023 da ribolla gialla, dai profumi delicati di fiori e agrumi, freschissimo in bocca, lascia una scia piacevolmente aromatica. Risulterà il miglior abbinamento della serata.
Si passa ai primi piatti: risotto con crema di zucca e zenzero a donare uno sprint alla spiccata tendenza dolce dell’ortaggio, guarnito con cubetti di taleggio e scampi scottati. Ottima la cottura e la mantecatura e del risotto, gradevole l’abbinamento con un DOC Friuli Grave Sauvignon 2023 “I Magredi”, non spinto sul varietale vegetale, ma più fruttato ed erbaceo. Sorso piacevolmente fresco e sapido, sottile e nervoso a contrastare la dolcezza e la grassezza del piatto.
Seguono gli ziti alla lardiata di mare (con lardo di colonnata); un sugo colorato dal pomodoro San Marzano e arricchito di vongole e tartufi di mare, straccetti di calamari, tentacoli di polpi e gamberi. Interessante. Buono anche questo abbinamento con un DOCG Conegliano Valdobbiadene Prosecco spumante metodo charmat extra brut millesimato 2022 “Rive di San Pietro di Barbozza” della Valdo. Un 100% di uve glera provenienti delle pendici delle ripide colline che caratterizzano il territorio di quelle che non sono altro che le UGA di Conegliano, le “Rive”. Bollicina suntuosa e dal perlage fine, e a detta di Gianfranco, un dosaggio zero più che un extra brut. Al naso frutta matura a cui non manca una parte agrumata di mandarino; nitido e preciso in bocca, sostenuto da una piacevole scia sapida che chiude il sorso e crea un buon legame sia con la tendenza dolce del piatto che con la tendenza acida del pomodoro.
Il primo dei secondi piatti: focaccina farcita con crudo di tonno e mozzarella di bufala campana, arricchita con maionese al lime ed erbe spontanee. Ottimo il gioco tra morbidezza e fragranza della focaccia che esalta il boccone. Riuscito in parte l’abbinamento con un DOCG Conegliano Valdobbiadene Prosecco spumante metodo charmat brut millesimato 2022 “Cuvée del Fondatore”. Uno charmat lungo ottenuto dal 90% di Glera e un 10% di Chardonnay. Si distingue la lavorazione per un passaggio di circa sei mesi in barrique di primo e secondo passaggio della base chardonnay. Uno spumante che al naso ci sussurra il passaggio in legno con profumi di frutta matura, spezie sia di vaniglia che di pepe bianco, miele e nocciola; un sorso equilibrato con ritorni di frutta e spezie.
Infine il trancio di spigola con contorno di ortaggi nella loro essenza, il tutto su un fondo di vellutata di patate. Il più difficile degli abbinamenti finora provati, con un DOCG Conegliano Valdobbiadene Prosecco metodo classico brut millesimato 2020 “Vigna Pradase”. Metodo classico sboccato a giugno 2023 e ad oggi con già oltre un anno in bottiglia ottenuto da 85% Gglera e un saldo del 15% di uve autoctone quali Bianchetta, Verdisio e Perera, che fino al 1800 erano le uve più coltivate a Valdobbiadene. Profumi floreali di ginestra e acacia, un agrume pompelmo rosa; fresco e di buona struttura.
Si chiude con il fiore all’occhiello storico del territorio di Valdobbiadene, la DOCG Conegliano Valdobbiadene Superiore di Cartizze metodo charmat Dry “Cuvéè Viaviana Valdo” in versione classica che, a dispetto del dosaggio riportato in etichetta, è più morbida che vellutata. Un misto di sensazioni fruttate sia al naso che in bocca da abbinare al dessert: soffi di millefoglie con crema diplomatica e di frutti di bosco rossi e neri, su di una colatura di cioccolato bianco dorato.