Anteprima Vini della Costa Toscana 2023

di Adriano Guerri

Nei giorni 12 e 13 marzo nella storica location del Real Collegio di Lucca ha avuto luogo la 22esima edizione dell’Anteprima Vini della Costa Toscana.

Questa edizione ha subito una variazione di calendario rispetto alle precedenti, che andavano in scena nel mese di maggio anziché marzo. Dietro ai banchi d’assaggio, vi era un elevato numero di produttori provenienti dalle province della Costa Toscana: Livorno, Grosseto, Pisa, Lucca e Massa Carrara, ben lieti di presentare le nuove annate.

Oltre 600 etichette in degustazione! Sono stati due giorni entusiasmanti sia per i produttori sia per i visitatori. La Costa Toscana è terra altamente vocata sia per vitigni alloctoni che autoctoni, capaci di dare origine a vini di eccellente qualità, come Sassicaia, una delle più importanti perle enologiche italiane, ottenute in quel di Bolgheri.

In questa kermesse è stato altrettanto interessante conoscere importanti e sorprendenti realtà meno note. Un’Anteprima veramente avvincente e un appuntamento imperdibile: oltre ad un percorso sensoriale con il calice, si sono svolte anche le Masterclass che già al mio arrivo,  avevano registrato il sold out.

La 22esima edizione ha scelto le giornate di domenica e lunedì, il secondo giorno è stato completamente dedicato agli operatori del settore professionale, anziché il sabato e domenica come nelle precedenti. Per l’occasione sono stati allestiti i banchi d’assaggio nei saloni al piano superiore, come di consueto prima della pandemia. Già pronta la prossima kermesse programmata per il 17 e 18 marzo 2024.

Ed ora, alcuni tra i migliori assaggi

Vigne Basse Colli di Luni Vermentino Doc 2022 Az. Terenzuola: giallo paglierino brillante,  sprigiona effluvi di pesca, ananas e piacevoli note agrumate.  Il sorso è fresco e sapido, contraddistinto da un finale lungo.

Invisibile Maremma Toscana Bianco Doc 2019 Az Monterò: Vermentino 75% e Viogner 25%, dal color giallo dorato, emana note di mela, nespola, ananas e menta nepitella. Gusto avvolgente, sorretto da una rinfrescante acidità, nel complesso armonioso.

Vermentino Forma Alta Costa Toscana Igt 2018 Az. Terenzuola: Ivan Giuliani si supera con il suo Vermentino Nero 90%, corredato da un piccolo saldo di Barsaglina 10%. Dalle tonalità rubine intense, rivela subito sentori di violetta, ciliegia e frutti di bosco, per proseguire in successione verso pepe nero in grani e cannella. Coerente, appagante e saporito.

Pollera Val di Magra Igt 2017 Fattoria Ruschi Noceti: rarità. Rosso rubino profondo, dipanante aromi di ciliegia, mirtillo rosso americano, lampone e mora con un tocco di bergamotto. Ottima la struttura, avvolgente.

V.I.P. Toscana Igt Viogner 2022 Az. Arrighi: giallo paglierino dai riflessi dorati, al naso è complesso con sentori di fiori di campo e frutta esotica, accompagnate da note leggermente speziate. Chiosa fresco e sapido. Un gran bel sorso.

Giovesone Orcia Rosso Doc Riserva 2019 Az. La Nascosta: Sangiovese 100%, rosso rubino trasparente, ricco di frutta matura, sottobosco e tabacco, alternati a note speziate. Generoso ed elegante al contempo, dal finale piacevolmente lungo.

L’Alberello Bolgheri Superiore Rosso 2020 Az. Grattamacco: Cabernet Sauvignon 70% e Cabernet Franc 30%, rubino intenso su nuance aromatiche di melagrana, prugna, creme de cassis, bacche di ginepro e note balsamiche. Attacco tannico poderoso ma ben integrato e fine.

Avvoltore Toscana Igt 2018 Az. Moris Farms: Sangiovese 75%, Cabernet Sauvignon 20% e Syrah 5%, intenso rubino con spiccate note di frutta matura, liquirizia, cacao, tabacco e spezie dolci. Vellutato e dotato di una straordinaria piacevolezza di beva.

Fedespina Toscana Igt 2019 Az. Fedespina: Pinot Nero in purezza, rosso trasparente, olfatto declinato su petali di rosa, fragolina di bosco, ribes e liquirizia, dal gusto delizioso che ti invita ad un sorso  successivo.

Sondrete Toscana Igt Az. La Regola: da uve appassite di Trebbiano, Malvasia e Colombana, giallo dorato con riflessi che virano sull’ambrato, rivela sentori di datteri, fico, miele, albicocca e zafferano,  piacevolmente dolce e al contempo fresco.

Cortona: Chianina & Syrah 2023 – alcuni spunti di riflessione

di Luca Matarazzo

“Paese mio che stai sulla collina, disteso come un vecchio addormentato”…

Ogni volta che penso a Cortona non posso fare a meno di cantare una delle canzoni più belle e rappresentative del nostro modo d’essere.

Naturalmente Chianina & Syrah ricompone in un solo titolo altri due aspetti tipicamente italiani: il buon cibo accompagnato da un calice di vino, magari seduti a tavola assorti in piacevoli pensieri.

A sinistra Stefano Amerighi e Vittorio Camorri

L’evento in realtà muove i passi da lontano, ma è dall’anno scorso che vive una profonda fase di rinascita. Dalle parole del Presidente del Consorzio Vini Cortona, Stefano Amerighi, traspare grande ottimismo per il presente e per l’immediato futuro: <<Cortona sta diventando sempre di più un centro di aggregazione culturale ed enogastronomica. Il numero di iscritti alla manifestazione Chianina & Syrah è sempre in crescita ed i produttori vitivinicoli godono di questo particolare momento di luce riflessa. L’apertura al mondo intero, con stampa e vigneron di caratura internazionale non può che fare bene al comparto.>>

Vittorio Camorri, Presidente di Terretrusche.com, rilancia dal palco del Teatro Signorelli durante la squisita (e lunga) cena di gala: <<Mi sono sempre occupato dei prodotti del territorio, quelli che tutti identificano come “km zero”. Le origini familiari di allevatori e commercianti hanno impresso in me la volontà ferma di comunicare a chiunque il contesto nel quale viviamo e la magia di un territorio chiave come quello cortonese.>>

I sommelier dell’Associazione Italiana Sommelier

Tanti gli eventi nell’evento, tra Anteprima Sarà Syrah, con i Syrah di Cortona e del resto d’Italia, ai pranzi e cene con premiati chef selezionati dalle abili consulenze di Fausto Arrighi (una vita da Direttore della Guida Michelin per l’Italia) ed Annamaria Farina.

Oggi parleremo solo di cose positive, tralasciando qualche piccola riserva sulle reali prospettive del settore vino, forse ancora lontane dal senso di unità e di numeri effettivi per raggiungere i palcoscenici enologici tanto ambiti.

Peccato per una qualità media davvero elevatissima (al netto di qualche sperimentazione “estrema”, che pure arricchisce il panorama e la versatilità di un vitigno straordinario come la Syrah) che garantisce vini di spessore e serbevolezza come pochi altri esempi per il varietale.

Avere maggior rappresentatività in termini numerici consentirebbe, infine, di organizzare ulteriori iniziative anche separando la parte vino da quella del cibo, con giornalisti ed appassionati dedicati ad uno o all’altro aspetto. Per adesso non possiamo che apprezzare gli sforzi compiuti dalle parti in gioco confidando di vedere Cortona divenire presto il faro di un intero movimento mondiale.

Cominciamo, dunque, dal piatto forte, elencando gli chef presenti: Enrico Mazzaroni, Iside De Cesare e Marcello Corrado tutti da una Stella Michelin. E poi i talentuosi Paolo Paciaroni, Emiliano Rossi, Vincenzo Cucolo, Matteo Sangiovanni, Mario Comitale, Loretta Fanella e Stefano Cecconi.

La cornice dello storico Teatro Signorelli ha completato un quadro di grande espressività ed esaltazione delle materie prime, con preparazioni a base di carne Chianina Dop. Cose che generano ammirazione ed anche sana invidia competitiva con i dirimpettai esteri.

Interessante, infine, gli spunti ricavati dall’Anteprima Sarà Syrah, con un mini panel di degustazione tra il sottoscritto ed il Direttore Responsabile di Vinodabere Maurizio Valeriani. Di seguito i migliori assaggi in ordine di preferenza:

Cortona

Cortona Syrah Pietro 2018 – Stefania Mezzetti

Cortona Syrah Villa Passerini 2020 – Cantina Canaio

Cortona Syrah Smeriglio 2019 – Baracchi

Cortona Syrah Candito  2020 – Eredi Trevisan

Cortona Syrah   Linfa 2021 – Fabrizio Dionisio

Cortona Syrah L’Usciolo 2021 – Cantina Doveri

Cortona Syrah 2020 – Colle Acacia

Cortona Syrah Cuculaia 2019 – Fabrizio Dionisio

Cortona Syrah Selverello 2019 – Dal Cero

Cortona Syrah Di Ego 2019 – Roberta Pasini

Cortona Syrah Apice 2019 – Stefano Amerighi

Cortona Syrah 2020 – Stefano Amerighi

Cortona Syrah Polluce 2020 – Chiara Vinciarelli

Resto d’Italia

Sicilia Menfi Syrah Maroccoli 2019 – Planeta

Costa Toscana IGT Syrah Il Gamo 2020 – Cima

Toscana IGT Syrah 2019 – Fattoria di Piazzano

Toscana IGT Syrah Varramista 2019 – Fattoria Varramista

Costa Toscana Syrah Vedomare 2020 – Toscani

Toscana IGT Syrah 2020 – Fabbrica Pienza

Costa Toscana Syrah Pitis 2018 – La Fralluca

Terre Siciliane Syrah 2020 – Spadafora

Vallagarina Syrah XX 2021 – Vallarom

Rodano

Cornas Chaillott 2020- Cyril Courvoisier

Saint Joseph Clos des Cessieux 2020 – Hervé Souhaut

Saint Joseph 2021 – Pierre Gonon

Saint Joseph Rancure 2021 – Vindiou

Saint Joseph Les sabots de Coppi 2020 – Domaine de L’Iserand

Cornas Les Chailles 2020 – Alain Voge

Crozes-Hermitage Les Meysonniers 2021 – Maison Chapoutier

Ora posso davvero concludere con le parole “paese mio, ti lascio io vado via”.

Poggio Borgoni – approfondimento Chianti Classico Collection 2023

di Alberto Chiarenza


Poggio Borgoni si trova a San Casciano in Val di Pesa (FI) uno dei comuni ricadenti nella Denominazione di Origine del Chianti Classico.

La superfice vitata raggiunge quasi 10 ettari coltivati a Sangiovese e Merlot, su terreni mediamente argillosi e con presenza di ciottoli. Il Merlot qui si esprime bene e unito al Sangiovese riesce a dare risultati eccellenti. 

La filosofia della Famiglia Salvini, proprietari della Cantina, è: “azienda piccola, grandi vini”. Si persegue una ricerca alla qualità in ogni fase produttiva, andando anche oltre i regolamenti del disciplinare.

Eleonora Salvini

Vengono adottati periodi di affinamento maggiori rispetto a quelli previsti, come per il Rosso di Toscana IGT, il “vino di entrata” che è tutt’altro che un vino di entrata.

E poi l’annata del Chianti Classico DOCG, viene immesso sul mercato dopo trenta mesi invece di dodici ed il Chianti Classico Riserva, in vendita dopo tre anni e mezzo. 

Le lavorazioni in vigna sono effettuate quasi per intero a mano, mentre la vinificazione avviene principalmente in vasche di cemento dove viene svolta sia la fermentazione alcolica che la malolattica.

Nota di merito per l’enologa Elisabetta Barbieri che cura con grande professionalità la produzione di Poggio Borgoni.

La linea di Poggio Borgoni prevede un IGT Rosso di Toscana, un Chianti Classico DOCG Curva del Vescovo e il Chianti Classico DOCG Riserva Borromeo.

Si aggiunge ad essi una Grappa di Chianti Classico Curva del Vescovo, il cru aziendale.

Per quanto riguarda il Chianti Classico DOCG Curva del Vescovo e Chianti Classico DOCG Riserva Borromeo, l’affinamento dopo il cemento, continua per 18 mesi in barrique di primo passaggio per l’80% della massa e secondo passaggio il rimanente 20% dove il totale della massa è costituita da Sangiovese e un saldo del 15% di Merlot.

Il risultato finale è in equilibrio tra buone morbidezze e grande verticalità, con tannini ben levigati, complessità, freschezza e note balsamiche.

Vini da invecchiamento che vale la pena provare adesso o dopo qualche anno proprio per poter comprendere il livello di evoluzione.

L’azienda non ha la certificazione biologica, ma le lavorazioni attente e rispettose della natura e del territorio sono indirizzate alla sostenibilità, ancor più selettiva rispetto a quanto previsto in regime biologico.

MareMMA – la Natura del Vino – edizione 2023

di Adriano Guerri

Lo scorso 6 marzo al Granaio Lorenese in Località Spergolaia ad Alberese ha avuto luogo la quarta edizione di MareMMMa.

Un evento organizzato dai tre Consorzi di Tutela con le denominazioni: Maremma Toscana, Montecucco e Morellino di Scansano. Oltre 300 etichette in degustazione con ogni tipologia di vino; rossi, rosati e bianchi con 80 cantine presenti.

Tre le fasce orarie create per accedere all’ evento. Le prime due dedicate agli operatori: la prima dalle 10:30 alle 13: 30, la seconda dalle 14:30 alle 17:00 e la terza dalle 17:00 alle 19:30 aperta anche ai wine lovers.

La Doc Montecucco è stata costituita nel 1998. Il suo straordinario territorio è incastonato tra due giganti ad anima rossista, Montalcino a nord, a pochi passi dal fiume Orcia, e Morellino di Scansano a sud, in vista del mare. All’interno della denominazione vengono prodotte varie tipologie; per quanto concerne i vini rossi, il vitigno principe è il Sangiovese e per i bianchi il Vermentino. 

Tuttavia vengono coltivati altri vitigni, sia autoctoni che alloctoni. I comuni ove viene prodotto il Montecucco sono: Cinigiano, Campagnatico, Arcidosso, Castel del Piano, Seggiano, Civitella Paganico e Roccalbegna. L’areale si trova alle pendici dell’antico vulcano del Monte Amiata, nel versante grossetano ed in quello della Maremma vera e propria. La vite si coltiva sin dagli Etruschi ed è stata meta di interesse da parte di importanti famiglie, alcune su tutte i Medici e gli Aldobrandeschi.

I terreni sono altamente vocati per la produzione di vino e danno origine a vini di elevata qualità. Le dolci colline che circondano tutto l’areale sono di rara bellezza. La vicinanza al mare e alla montagna le dona un microclima unico, con forti escursioni termiche tra giorno e notte che contribuiscono ad un quadro aromatico ideale. La ventilazione favorisce l’evitare dei fenomeni di marciume dell’uva, riuscendo a limitare enormemente il ristagno di umidità. I vini così ottenuti si distinguono da quelli prodotti a quote più basse, per la loro maggiore ricchezza aromatica.

Al Sangiovese Riserva è stata, nel 2011, attribuita la meritata Docg. Una denominazione non troppo conosciuta, ma a mio modesto avviso (sono convinto) che in futuro ne sentiremo parlare molto e bene. Ho visitato varie volte alcune aziende della denominazione, conoscendone altre in varie kermesse enologiche, apprezzando i vini degustati. Ho percorso la Strada del Vino Montecucco svariate volte, ove il Sangiovese ha trovato habitat ideale, esprimendosi in maniera maestosa sia in purezza che con saldo di altri vitigni. Il Presidente del Consorzio Tutela Vini Montecucco è Giovan Battista Basile, eletto il 25 febbraio 2021.

Il Morellino di Scansano è una perla enologica incastonata tra il Monte Amiata e la costa Tirrenica, iI cui nome deriva da un’antica leggenda secondo la quale, dalla vicina città di Grosseto, alcune famiglie transitavano in carrozza sulle colline intorno al borgo di Scansano per acquistare il già noto vino rosso della zona. Le carrozze erano trainate da cavalli neri detti “morelli”, da qui si ipotizza l’origine del nome Morellino di Scansano. 

L’elevata qualità di questo vino è dovuta soprattutto a un microclima ideale ed al suolo ricco di minerali, calcare e argilla, con galestro e alberese, e l’influsso marino della costa. Questo eccellente vino rosso è per disciplinare ottenuto con un minimo di 85% di Sangiovese. Possono essere utilizzati nella misura massima del 15%: Alicante, Ciliegiolo, Colorino, Malvasia Nera, Canaiolo, Montepulciano, Merlot, Syrah, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon.

Molti produttori prediligono lavorare il Sangiovese in purezza. Nelle migliori annate viene prodotto anche in versione Riserva. I comuni ove viene prodotto il Morellino, oltre a Scansano, sono parte dei comuni di Campagnatico, Grosseto, Magliano in Toscana, Manciano, Roccalbegna e Semproniano. La Doc è nata nel 1978, sarà poi il 2007 l’anno in cui arriva la Docg.  Il Morellino di Scansano ha vissuto un periodo di grande successo alla fine dello scorso millennio, con un territorio di invidiabile bellezza.

Parte dei terreni paludosi di un tempo furono bonificati ed adibiti a vigneti curati come giardini. A tavola è il compagno ideale di molte preparazioni culinarie locali; l’abbinamento giusto predilige comunque carni rosse, soprattutto cucinate alla griglia. Molti produttori di vino già visti in altri areali, hanno investito e dato vita ad aziende a Scansano e dintorni.

L’attuale Presidente del Consorzio del Morellino di Scansano è Bernardo Guicciardini Calamai. Ogni anno a Scansano si svolge la kermesse enoica “Rosso Morellino” alla quale ho partecipato le ultime edizioni, un motivo plausibile per approfondire questo stupendo areale.

La Doc Maremma Toscana è nata nel 2011 ed Il Consorzio Tutela Vini della Maremma nel 2014 con il preciso obiettivo di promuovere e tutelare i vini dell’omonima Denominazione Un vasto areale che si estende nell’intera provincia di Grosseto e spazia tra mare, natura e dolci colline. Le colline tracciano un paesaggio tipicamente toscano, estendendosi a nord ovest verso le Colline Metallifere e a nord est verso il Monte Amiata. A est del fiume Fiora e sulle diramazioni dei Monti Volsini, nel comprensorio di Pitigliano e Sorano, si trovano gli altopiani e le colline contraddistinti da suoli vulcanici e da borghi arroccati sul tufo. Il Monte Argentario e lIsola del Giglio donano scorci unici, dove la viticoltura si sviluppa su terrazzamenti a picco sul mare.

Le condizioni pedoclimatiche sono variabili e influiscono molto nell’ampia offerta dei vini. Le varietà autoctone maggiormente coltivati sono: Sangiovese, Ciliegiolo, Canaiolo, Pugnitello, Alicante, Malvasia, Trebbiano e Vermentino e per gli alloctoni, Chardonnay, Sauvignon Blanc, Viogner, Merlot, Cabernet Sauvignon, Petit Verdot e Syrah. Il Presidente del Consorzio è Francesco Mazzei, titolare della Tenuta Belguardo.

Tra i migliori assaggi proposti:

Toscana Rosso Igt Pugnitello 2019 – Az. Roccapesta rosso rubino impenetrabile, sprigionante ribes, prugna, china e nuances speziate, morbido, pieno ed appagante, un gran bel sorso.

Maremma Toscana Doc 2020 “Mongrana” – Querciabella – Sangiovese, Merlot e Cabernet Sauvignon, rosso rubino vivace, visciola, violetta, prugna, mora ben integrate con cuoio e tabacco dolce, fresco, pieno e sapido.

Maremma Toscana Rosso Doc 2020 “Il Pacchia” Doc – Az.Tenuta Moraia Sangiovese 60%, Merlot 20% e Syrah 20%, rosso rubino intenso, lampone, ciliegia, violacciocca e sentori di cacao in polvere, palato fine, soddisfacente e persistente.

Maremma Toscana Elegantia Doc 2021 – Rigoloccio – Cabernet Franc 50% e Cabernet Sauvignon 50%, rosso rubino intenso e profondo, melograno, cassis, bacche di ginepro e pepe nero, piacevolmente morbido e ampio.

Montecucco Sangiovese Riserva Docg 2018 – Peteglia – 100% Sangiovese, rosso rubino intenso, leggere sfumature granata, mora, ribes, rabarbaro e sottobosco, ben si integrano con note boisé, attacco tannico poderoso, ma setoso. Avvolgente, pieno e persistente.

Montecucco Sangiovese Riserva Docg 2016 – Campinuovi – 100% Sangiovese, rosso granato intenso, tabacco, rosa appassita, arancia sanguinella, cassis, cacao e cuoio, rotondo, fine e generoso, sorso duraturo.

Montecucco Sangiovese Riserva Ad Agio Docg 2017 – Basile – 100 % Sangiovese, rosso granato trasparente, pot-pourri di fiori, amarena, bacche di ginepro, note mentolate e tostate, tannino carezzevole, lunghezza sapida ed interminabile.

Morellino di Scansano Docg 2019 – Celestina Fè – Sangiovese in purezza, rosso rubino vivace, emana sentori di ciliegia, mora, rosmarino, macchia mediterranea con sussulti balsamici, tannino nobile, fresco e sapido, nonché lungo. Un vino a immagine e somiglianza di Moira Guerri.

Morellino di Scansano Lorneta Docg 2021 – Villa Patrizia – Sangiovese in purezza, rosso rubino luminoso, una cascata di frutti di bosco e fiori di campo seguono una scia speziata, leggiadro, giustamente tannico e lungo.

Morellino di Scansano Madrechiesa Riserva Docg 2019 – Terenzi – 100% Sangiovese, rosso rubino con leggere sfumature granata, una miriade di frutta rossa, erbe aromatiche, tabacco e spezie dolci, tannino copioso ma ben levigato, vigoroso e persistente.

Chianina & Syrah 2023

Comunicato Stampa

Chianina & Syrah: oltre 40 cantine, 50 chef e 12 Stelle Michelin. A Cortona il festival del buon vivere dal 17 al 19 marzo

La città di Cortona è pronta ad accogliere la sesta edizione di «Chianina & Syrah», il festival del buon vivere torna dal 17 al 19 marzo. Una tre giorni di appuntamenti culinari, meeting, incontri culturali, musica, masterclass, dimostrazioni di cucina, presentazione di attività artigianali legate all’enogastronomia, cene di gala con la partecipazione di grandi nomi della cucina italiana. L’evento, ideato e organizzato da Terretrusche Events, voluto e sostenuto dal Comune di Cortona con la collaborazione di Cortona Sviluppo, rinnova il sodalizio e la partnership con il Consorzio Vini di Cortona ed ha come obiettivo quello di presentare il «buon vivere» in Toscana, in una città come Cortona, già sede di tanti eventi di successo legati all’enogastronomia.

I numeri di Chianina e Syrah 2023 sono già una garanzia: oltre 40 cantine, 50 chef di cui 12 stellati, pastrychef, artigiani, sommelier, maestri gelatieri, giornalisti di importanti testate e tv nazionali, ospiti speciali come Fausto Arrighi ex direttore Guida Michelin, Annamaria Farina, Francesca Mortaro, La Nazionale italiana Macellai.

«Sarà un Festival dedicato al bello e al buono nella nostra terra: Toscana terra di cultura, la Valdichiana terra di Chianina, Cortona terra di Syrah” – dichiara Vittorio Camorri di Terretrusche Events – una celebrazione per chiunque creda nella bellezza di questo animale, nella qualità di questo vino e in quella radicata cultura contadina di cui è tanto ricco il nostro territorio. Sarà ancora una volta un incontro tra i migliori produttori, chef e appassionati di enogastronomia e Cortona sarà il centro dell’alta cucina italiana».

Il festival vuol rendere questo evento motore di innovazione e mezzo di attrazione verso il mondo del vino nazionale ed internazionale con una tre giorni che partirà con un un simposio dal tema attuale «Syrah e cambiamenti climatici, strategie di adattamento ed effetti sulla produzione».

«Sveleremo nei prossimi giorni gli ospiti che accanto ai produttori cortonesi animeranno la manifestazione – dichiara Stefano Amerighi presidente del Consorzio Cortona Vini – dagli ospiti della ‘Nouvelle vague’ del Rodano Come Cave de l’Iseran e Vindiou alle icone come Hervé Souhaut, Pierre Gonon Voge, Chapotier, Cyril Courvoisier, Couchet- Beliando, fino alle migliori espressioni del panorama enologico nazionale. Mai come quest’anno c’è stata una corsa ad iscriversi a quello che qualcuno definisce già l’evento unico nel suo genere sul nostro vitigno del cuore».

«Con Chianina & Syrah la nostra città accoglie appassionati e professionisti di livello internazionale – dichiara il sindaco di Cortona Luciano Meoni – l’occasione data da questo festival è quella di promuovere tutto il nostro territorio ad una platea di addetti ai lavori di alto livello. Per questa ragione l’Amministrazione comunale accresce il proprio impegno, pensiamo che questo appuntamento sia una vetrina per tante realtà locali. Apprezziamo anche la novità dell’iniziativa dedicata ai piccoli chef per una sana alimentazione».

«Chianina & Syrah quest’anno si arricchisce con l’Aglione della Valdichiana, questo festival celebra sempre di più il buono del nostro territorio – dichiara Paolo Rossi, assessore all’Agricoltura e alle Attività Produttive di Cortona – in un contesto economico non facile abbiamo il compito di ripartire dai fondamentali ed esaltarli, crediamo che questo appuntamento possa essere un’occasione per Cortona e per le sue aziende».

Chianina & Syrah vuole così esaltare il valore delle produzioni locali e in particolare della pregiata razza Chianina, del vino Syrah e dell’Aglione della Valdichiana; creare momenti di contaminazione tra grandi nomi della cucina italiana e ristoratori locali; diffondere una cultura del «buon vivere» in terra di Toscana al fine di incrementare i flussi turistici in periodi fuori stagione; diffondere la cultura del bello e del buono utilizzando location di prestigio solitamente non adibite ad eventi enogastronomici; creare una rete di operatori dell’enogastronomia che condivida la filosofia della tracciabilità e dell’utilizzo di prodotti della filiera corta, infine coinvolgere i giovani per una educazione alimentare basata su una cucina sana e legata alle produzioni locali e stagionali.

Gli chef di Cortona e della Valdichiana accoglieranno gli chef stellati Umberto De Martino, Cristiano Tomei, Enrico Mazzaroni, Iside De Cesare, Silvia Baracchi, Alessandro Ferrarini, Marcello Corrado, Enrico Mazzaroni, Giuseppe Aversa, Marcello Corrado la pastry chef Loretta Fanella, il pasticcere Stefano Lorenzoni e gli chef Mario Comitale, Paolo Paciaroni, Vincenzo Cutolo, Andrea Campani, Matteo San Giovanni, Salvatore Vuolo, Emilio Signori, Catia Ciofo, Emiliano Rossi, Maria Luisa Lovari, Keoma Franceschi e i maestri gelatieri Stefano Cecconi e Sergio Dondoli.

IL PROGRAMMA

VENERDÌ 17 MARZO

ORE 10 – CENTRO CONVEGNI SANT’AGOSTINO

Simposio Internazionale “Cortona Terra di Syrah”
Con un comitato scientifico che coinvolge università, mondo della ricerca e della consulenza, abbiamo strutturato un evento che possa diventare punto di riferimento per tutti i produttori, i professionisti,  la stampa specializzata e tutti  gli appassionati  che amano e lavorano con questo vitigno. Un momento di riflessione e studio sulla Syrah.

Dalle 15 alle 19 “Sarà Syrah “
Anteprima dei Syrah che saranno messi in commercio quest’anno sia della Cortona doc che degli altri syrah d’Italia

Ore 20,15 – TEATRO SIGNORELLI
Cena dell’Anteprima stellata con i produttori, la stampa ed i graditi ospiti.
Consegna dei Premi

“Cortona, Terra di Syrah 2023” ad Albiera Antinori

Conferimento Premio “Buon Vivere, Città di Cortona per la Cucina 2023” allo chef neostellato Enrico Mazzaroni

SABATO 18 MARZO

DALLE 11 ALLE 18 – CENTRO CONVEGNI SANT’AGOSTINO

Un Morso&Sorso

Banco degli assaggi aperto al pubblico, con i vini dei produttori di Syrah di Cortona e degli altri vignaioli d’Italia e del Rodano abbinati ai piatti proposti dai ristoranti di Cortona e dagli chef ospiti

Masterclass di rinomati sommelier nazionali, giornalisti specializzati sul vino Syrah, tra cui testate come Gambero Rosso, Chianina Experince con degustazione di chianina IGP alla riglia, Hamburger Mania, Talk, Quinto Quarto Experience con Leonardo Trippini, il Trippaio di Gavinana e Talk con giornalisti ed esperti, cooking show.

Ore 20,15 – TEATRO SIGNORELLI

Cena di Gala stellata con i grandi di chef dell’alta cucina italiana, sommelier, i grandi Syrah, ed ospiti illustri nel magnifico scenario del Teatro Signorelli

Consegna dei Premi

Conferimento Premio “Buon Vivere, Città di Cortona per la Comunicazione  2023” a Francesca Mortaro di Mediaset  per l’impegno profuso nel comunicare il valore della manifestazione e per aver contribuito alla sua crescita attraverso il servizio televisivo sulle reti Mediaset all’interno del Mag di Studio Aperto.

DOMENICA 19 MARZO

DALLE 11 ALLE 18 – CENTRO CONVEGNI SANT’AGOSTINO

Un Morso&Sorso

Banco degli assaggi aperto al pubblico, con i produttori di Syrah di Cortona e gli altri ospiti d’Italia e del Rodano abbinate ai piatti proposti dai ristoranti di Cortona e dagli chef ospiti

Masterclass di rinomati sommelier nazionali, giornalisti specializzati sul vino Syrah, tra cui testate come Gambero Rosso, Chianina Experince con degustazione di chianina IGP alla griglia, Hamburger Mania, Quinto Quarto Experience,  Talk con giornalisti ed esperti, cooking show.

Chianini e Piccini  

Per la prima volta una sezione dedicata ai più piccoli con laboratori di cucina con la banda dei Piccoli Chef, Chef Shady oltre che i maestri gelatieri Stefano Cecconi e Sergio Dondoli. I bambini impareranno così a mangiar bene e sano, a cucinare e sporcarsi mani e grembiuli.

Ore 18,30 Festa Finale con il carro dei buoi chianini

Informazioni sul sito: www.chianinaesyrah.com

Caparzo: Montalcino “veste di rosa” con i vini di Elisabetta Gnudi Angelini

di Adriano Guerri

Caparzo e l’eleganza dei vini di Elisabetta Gnudi Angelini

Lo scorso 27 febbraio con amici e colleghi con i quali condivido la passione per il nettare di Bacco, ho visitato l’azienda vitivinicola Caparzo. Per me non era la prima volta, ma la curiosità di degustare le nuove annate era forte ed ho colto al volo l’occasione per rinfrescarmi la memoria.

Caparzo è una delle aziende vitivinicole storiche di Montalcino, fondata nel 1970, è tra le prime 30 iscritte al Consorzio del Vino Brunello di Montalcino. Ai suoi albori gli ettari vitati erano 46, mentre attualmente ne vanta circa 100 grazie all’acquisto della Tenuta, avvenuto nel 1998, da parte di Elisabetta Gnudi Angelini.

al centro da sinistra Elisabetta Gnudi Angelini

Da allora la cantina, oltre ad aver ampliato gli ettari vitati, è stata completamente rinnovata negli impianti a vigna e nei locali di vinificazione completamente ipogei. Un’ azienda all’avanguardia,  tra le prime nel comprensorio ad essersi dotata di pannelli solari per soddisfare il fabbisogno energetico.

I vigneti giacciono su più zone, beneficiando di diversi terroir e microclima presenti. Cambiano le altimetrie che vanno dai 220 agli oltre 300 metri s.l.m. Elisabetta è una profonda estimatrice di Sangiovese e dell’autoctono Moscadello (Moscato Bianco), oltrché degli internazionali Chardonnay, Sauvignon Blanc, Traminer e Cabernet Sauvignon.

Il Brunello di Montalcino “La Casa”, cru ottenuto dai vigneti di Montosoli, è stato tra i primi nel 1977 ad essere  prodotto da singolo vigneto. Nel 1983 stessa iniziativa per il Rosso di Montalcino “La Caduta”. 

La strada francigena nel tratto da Buonconvento-Torrenieri attraversa le vigne della Tenuta e la Cantina, i passanti hanno la possibilità di fare una pausa ristoratrice e degustare i vini della Caparzo come ha fatto il sottoscritto. 

Elisabetta si avvale del prezioso aiuto di fedeli collaboratori e dei figli Alessandra e Igino Angelini.
I vini di Caparzo sono presenti e apprezzati per la loro qualità in oltre 40 paesi, oltre che nel nostro.

La degustazione

Rosso di Montalcino 2021: veste rubino intenso, con le tipiche sensazioni di violetta, rosa, lampone e melograno. Si muove sinuoso al sorso, dotato di grande eleganza.


Rosso di Montalcino “La Caduta” 2019: più vivace nelle nuance di mora, prugna, ribes e liquirizia e nel gusto pieno ed avvolgente.


Brunello di Montalcino 2018 vira verso il granato, con sentori di violacciocca rossa,  amarena, arancia sanguinella e spezie dolci. Caldo e generoso al palato, si offre in tutte le sue avvolgenze.

 
Brunello di Montalcino 2018 “La Casa”: granato acceso, al naso esprime, a cascata, frutta di bosco, pot-pourri floreale, note speziate e tostate. Bocca poderoso, con tannini scalpitanti e ben integrati, il cui ricordo resta a lungo.


Brunello di Montalcino Riserva 2017: granato trasparente, declinato tra amarene, prugna acerbe e sottobosco, uniti a note balsamiche da after eight. Rotondo e seducente, chiude con una interminabile persistenza aromatica.

Ca’ del Pazzo Toscana Igt 2018: Sangiovese 50% e Cabernet Sauvignon 50%, colore rubino profondo, libera note di mora, mirtillo, viola appassita, tabacco, liquirizia e spezia dal palato morbido e ben equilibrato.

Anteprime di Toscana: Vino Nobile di Montepulciano – un viaggio ai confini del gusto

di Alberto Chiarenza

Anteprime di Toscana: Vino Nobile di Montepulciano 

Sono le otto del mattino, autostrada del Sole, l’aria è frizzante e il traffico scorrevole. Sto per immergermi tra le splendide colline senesi. Tutto è fermo, tenui i colori e sinuose le linee del paesaggio. Curva dopo curva la sensazione di benessere mi assale e riempie l’anima delle stesse sensazioni, sin da subito. La mia direzione? Montepulciano. 

Il borgo toscano in provincia di Siena è celebre per il suo Vino Nobile di Montepulciano, uno dei più pregiati della Toscana.

Attraversare l’antica porta in pietra, per poi arrampicarsi sulle viuzze ripide piene di negozi, bar e botteghe, fino ad arrivare alla Piazza Grande: qui il tempo sembra si sia fermato al Rinascimento. Nel centro storico i palazzi con le famose cantine sotterranee pronte ad accogliere sia il turista, che il semplice appassionato di vino, mostrando i propri tesori fatti di antiche botti e di memoria liquida. Luoghi che lasciano a bocca aperta! Vorrei rimanere qui, sembra proprio il posto adatto a me…

Ma non c’è tempo da perdere, alla Fortezza Medicea sta per iniziare l’Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023.

Un evento ricorrente, dove i produttori presentano le nuove annate delle tipologie previste dal Disciplinare alla stampa, ai compratori e ai professionisti del settore vitivinicolo. La perfetta organizzazione è a cura del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, pronto a dar voce alle esigenze dell’intero comparto.

Si svolge tipicamente a febbraio, per consentire di degustare le nuove annate prima che vengano immesse sul mercato. Durante l’evento, i partecipanti hanno l’opportunità di assaggiare vini diversi da numerosi produttori, apprendendo le caratteristiche salienti delle diverse annate.

Anteprima Vino Nobile di Montepulciano è anche l’occasione per celebrare la storia e le tradizioni enologiche di queste terra, del Sangiovese, il cui clone viene qui denominato Prugnolo Gentile, noto per dare prodotti eleganti, dal grande equilibrio e capacità di invecchiamento.

L’evento si è svolto dal 18 al 20 febbraio, alla presenza di ben 45 produttori con banchi di degustazione disposti su due piani. Denominatore comune: l’assoluta qualità e l’attenzione verso un’agricoltura più sostenibile. Presenti molti marchi storici, ma anche giovani vigneron pronti a testimoniare come l’innovazione vada sempre di pari passo con la tradizione.

Non sono mancate sorprese, conferme e qualche novità. Vini accomodanti in cui le caratteristiche del Sangiovese complesso e fruttato, con sentori di frutti di bosco, ciliegia, prugna, spezie e talvolta anche note floreali, l’hanno fatta da padrone. Tannini mai invadenti, ben gestiti, con una buona vena di acidità a supporto.

Qualcuno opera in assoluta purezza, qualcun altro utilizzando un saldo (consentito) di uve rosse tra Cannaiolo, Colorino, o ancora vitigni internazionali come Merlot, Syrah, Cabernet Franc o Cabernet Sauvignon. Vitigni che influiscono, a mio giudizio a livelli marginali sull’apporto finale di colori, estratto e aromi.

Le aziende visitate sono state nell’ordine:

Cantina Contucci

Un particolare ringraziamento va ad Andrea Contucci per la disponibilità e la cortesia che mi ha riservato durante la visita e l’assaggio dei suoi meravigliosi vini Rosso di Montepulciano e Vino Nobile di Montepulciano (annata, Riserva, Selezione Pietra Rossa, Mulinvecchio e Palazzo Contucci).

Cantine Dei

Imbarazzo della scelta nelle proposte comprese tra il Rosso di Montepulciano, il Vino Nobile di Montepulciano (annata, Madonna della Querce, Riserva Bossona) e il talvolta dimenticato dalle cronache Vin Santo di Montepulciano.

Il Molinaccio di Montepulciano 

Con i suoi eleganti e gustosi Rosso di Montepulciano “IL GOLO” – Vino Nobile di Montepulciano “LA SPINOSA” – Vino Nobile di Montepulciano Riserva “LA POIANA” – Vino Nobile di Montepulciano Riserva “LA DUEMILADICIASSETTE”

La Braccesca

Presente con il Rosso di Montepulciano “SABAZIO”, il Vino Nobile di Montepulciano ed il Vino Nobile di Montepulciano Riserva “VIGNETO SANTA PIA”

Poliziano

Un grande protagonista con il Rosso di Montepulciano, il Vino Nobile di Montepulciano, i cru Vino Nobile di Montepulciano “ASINONE” e Vino Nobile di Montepulciano “LE CAGGIOLE”.

Il Macchione

Simone mi ha colpito per la passione con cui mi ha parlato dei suoi vini, veramente interessanti. In particolare il Rosso di Montepulciano 2021, il Vino Nobile di Montepulciano (Anteprima 2019, 2018 e 2017) da fermentazione in vasche di cemento poi affinamento per 30 mesi in legno. Infine il Vino Nobile di Montepulciano Riserva “VIDURE” 2016.

La storia del Vino Nobile di Montepulciano è molto antica, risale all’epoca etrusca; furono i Romani a portare la cultura del vino nella regione. Il vino ha iniziato ad acquisire importanza nel Rinascimento, quando era considerato un prodotto di prestigio consumato dalle classi nobili. Nel 1549, infatti, il poeta e letterato Poliziano lo menziona in una sua opera, definendolo, appunto, “vino nobile”.

Nel XIX secolo divenne sempre più apprezzato nelle corti di tutta Europa per la sua alta qualità e serbevolezza. 

Nel 1966 arriva la promozione a DOC (Denominazione di Origine Controllata) e nel 1980 a DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita), massimo riconoscimento di qualità in Italia.

Anche il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano ha posto le basi per sottozone specifiche o UGA, ribattezzate “Pievi”, lungo i crinali delle quattro principali aree vocate a Nord, Sud, Est e Ovest. Veri e propri microclimi in cui ogni vignaiolo esprime la sua creatività e sapienza nel fare vini unici e non comparabili.

Immancabile l’abbinamento con il cibo e, perché no, con un bel piatto fumante di pici al ragù di cinghiale?

Le considerazioni finali su Chianti Classico Collection 2023 a cura di Alberto Chiarenza

di Alberto Chiarenza

Il Chianti Classico è tra le Denominazioni più famose e riconoscibili al mondo. Vini prodotti nel cuore della Toscana, baricentro della cultura enogastronomica italiana.

L’edizione 2023 di Chianti Classico Collection ha visto come location la Stazione Leopolda a Firenze nelle giornate del 13 al 14 febbraio. Il primo giorno è stato dedicato agli operatori del settore e della stampa, per la presentazione delle nuove annate e delle nuove Unità Geografiche Aggiuntive (in sigla UGA).

Dopo un approfondito studio sulle caratteristiche pedoclimatiche e culturali dei vari territori, la denominazione storica, che lambisce in parte o per intero l’areale di 8 comuni posti tra Siena e Firenze, è stata a sua volta suddivisa in 11 sottozone, con una proposta di modifica del disciplinare per quanto concerne solo la tipologia Chianti Classico Gran Selezione.

Una giornata intensa dedicata all’approfondimento delle Cantine del Chianti e anche agli incontri con i produttori  e delle loro unicità volte a dare un prodotto iconico, con un  vitigno particolarmente vocato alla produzione di vini di pregio, il vitigno più famoso della Toscana: il Sangiovese

Per disciplinare il Chianti Classico DOCG deve contenere almeno un 80% di Sangiovese e il restante 20%, si possono utilizzare uve a bacca rossa approvate dalle direttive regionali. Il vignaiolo è libero di vinificare secondo le norme rispettando i blend o proponendo il Sangiovese in purezza.

Il Chianti Classico è conosciuto per il suo gusto fruttato, speziato e tannico tradizionalmente fresco, che si sposa bene con i piatti della cucina toscana, in particolare con la celebre carne Chianina o quelli a lunga cottura come il peposo.

Viene spesso invecchiato in botti di legno, che gli conferisce note terziarie e maggior complessità. Le bottiglie sono facilmente riconoscibili grazie al loro distintivo con il Gallo Nero simbolo del Consorzio Vino Chianti Classico.

Venne fondato nel 1924 per proteggere e promuovere il vino e la sua zona di produzione. Oggi rappresenta oltre 500 produttori di vino e lavora per garantire la qualità e la reputazione del marchio e le esportazioni all’estero vivono un momento di grazia.

Un successo condiviso con la filiera produttiva presente all’evento rientrante tra le Anteprime di Toscana, con oltre 200 produttori e 700 etichette nell’assaggio delle nuove annate.

Un grande successo!

Orcia Doc: una Denominazione nata il giorno di San Valentino

di Adriano Guerri

Una Doc costituita il giorno di San Valentino: la Denominazione Orcia DOC.

Relativamente giovane, è stata costituita il giorno della festa degli innamorati, più precisamente il 14 febbraio del 2000.

Voluta da alcuni produttori fondatori del Consorzio del Vino Orcia, con il preciso intento di salvaguardare e dare impulso all’immagine del vino e del suo incantevole territorio.

Il vitigno principalmente coltivato e utilizzato per la produzione dei vini è sua “maestà”, il Sangiovese. Fiore all’occhiello dell’enologia italiana, ha trovato un habitat ideale in tutto il centro Italia, dando origine a prodotti espressivi e di elevata qualità.

Vengono coltivate nell’intero areale anche altre varietà sia a bacca bianca che a bacca nera, autoctone e alloctone; su tutti Foglia Tonda, Colorino, Cabernet Sauvignon, Merlot e Trebbiano.

Varie le tipologie proposte: Orcia Bianco, Orcia Rosato, Orcia Rosso, Orcia Rosso Riserva, Orcia Sangiovese, Orcia Sangiovese Riserva e, per concludere, anche Orcia Vinsanto.

Storicamente la zona è sempre stata considerata un enclave vocato per la coltivazione della vite. Alcuni toponimi, come “Vignoni” e “Bagno Vignoni” ne sono una testimonianza.

Sia in epoca rinascimentale sia in tempi più contemporanei, tutti i poderi mezzadrili vantavano cantine ove il vino talvolta veniva lasciato a maturare a lungo, al fine di averne peculiarità qualitative migliori.

Seguite con cura tutte le fasi, dalla vigna, passando alla cantina ed alla commercializzazione. La costituzione della Doc è anche concisa con il cambiamento climatico e il conseguente innalzamento delle temperature, scongiurante la possibilità di gelate primaverili.

La zona di produzione dell’Orcia Doc è incastonata tra due grande denominazioni, ossia, Brunello di Montalcino e Vino Nobile di Montepulciano, territori altamente vocati per famandi grandi vini rossi apprezzati e conosciuti in tutto il mondo.

I comuni ove viene prodotto questo meraviglioso nettare sono dodici nella denominazione, posti nella parte sud della provincia di Siena: Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Pienza, Radicofani, San Quirico d’Orcia e Trequanda. Parte, inoltre, dei comuni di Abbadia San Salvatore, Chianciano Terme, Montalcino, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Torrita di Siena.

Una vasta area che presenta aspetti pedo-climatici molto variabili. Le escursioni termiche tra il giorno e la notte sono notevoli. Il suolo è di origine marina, prevalentemente ricco di fossili, di argilla, di limo e di sabbia.

L’ammirevole paesaggio della Val d’Orcia, posto tra le dolci colline toscane, è iscritto dal 2 luglio del 2004 nella lista dell’Unesco quale Patrimonio dell’Umanità. Secondo l’Unesco questa valle è uno straordinario modello di come il paesaggio naturale sia stato rimodellato nel Rinascimento e rappresenta gli ideali del “buon governo”.

Attraversata dal fiume Orcia al centro e caratterizzata da stupendi scorci, da dolci colline e da un buon numero di Borghi di origine medievale ha nel cipresso una delle sue piante più tipiche, accanto a oliveti, vigneti e campi di grano. 

Oltre al vino, gli altri prodotti gastronomici sono i pici, i salumi di cinta senese, la carne chianina, lo zafferano, il tartufo bianco di San Giovanni d’Asso, il miele, le castagne e i funghi nella parte più vicina all’ antico vulcano, il pecorino di Pienza e l’olio extravergine d’oliva.

La valle è anche un importante parco naturale, artistico e culturale. Un’ambita meta turistica, attraversata dalla Via Francigena, che in passato veniva percorsa da pellegrini. Una strada che ti proietta dritto nel passato, ove il tempo sembra essersi fermato.

Ogni anno, nel suggestivo Borgo di San Quirico d’Orcia, in concomitanza con il ponte del 25 aprile, ha luogo l’Orcia Wine Festival, l’occasione ideale scoprire i vini di questa Denominazione.

I vitivinicoltori sono oltre 60, tuttavia, non tutti iscritti al Consorzio del Vino Orcia e tra i più attivi menzioniamo: Capitoni, Campotondo, Poggio Grande, Mascelloni Wine Estate Poggio al Vento, Valdorcia Terre Senesi, Bagnaia, Sassodisole, Vegliena, Tenuta Sanoner, Fattoria del Colle, Sante Marie di Vignoni, La Canonica, La Nascosta, Atrivm, Podere Forte, Podernuovo, Podere Albiano e Olivi Le Buche.

L’attuale Presidente del Consorzio è Giulitta Zamperini di Poggio Grande,  succeduta a Donatella Cinelli Colombini artefice della rinascita dell’intero areale.

Lo slogan “Orcia il vino più bello del mondo” è tutto questo… e molto di più!

Anteprime di Toscana 2023: L’Altra Toscana – i migliori assaggi

di Augusta Boes

Tante le etichette (ben 340) in degustazione, poco il nostro tempo a disposizione, Anteprima L’Altra Toscana si sta lentamente avviando verso una realtà da gestire al meglio in qualcosa di più di un solo giorno.

A malincuore ho dovuto operare delle scelte precise, per avere almeno un quadro esaustivo delle annate per quelle tipologie. Spero di non aver omesso l’assaggio della “bottiglia strepitosa” nascosta e rimasta tra le maglie e le righe del mio taccuino e dei campioni non selezionati.

Si dice, comunque, che “ciò che proviene dal destino prima o poi ci saprà trovare”; confido, pertanto, nelle forze benevole universali! Le occasioni future non mancheranno in una Toscana piena di eventi ed iniziative come mai prima d’ora.

Ultima considerazione, prima di iniziare con il racconto dei migliori assaggi suddivisi per Denominazione di riferimento: l’ottimo e rapido servizio dei sommelier che ha agevolato molto il compito.

Partiamo da ciò che ha impressionato maggiormente per eleganza e serbevolezza: i vini dell’areale di Cortona.

Gradevoli le nuances floreali presenti nella maggioranza dei campioni. Nerbo e sapore nella 2021, grandi delicatezze nella 2020 dal sorso disteso e piacevole. La 2019 mi ha letteralmente conquistata, annullando alcune personali ritrosie sulla Syrah di queste terre.

Profumi freschi, autentici ed avvolgenti che colpiscono il cuore per la loro scorrevolezza.

Ecco i migliori assaggi delle annate, indicati per Denominazione e posti in ordine di annata e di preferenza.

Migliori assaggi Cortona

Annata 2021

Chiara Vinciarelli – IGT Toscana Syrah Castore

Fabrizio Dionisio – Doc Cortona Syrah Linfa

Annata 2020

Stefano Amerighi – Doc Cortona Syrah

Cantine Faralli – Doc Cortona Il Sorbo

Eredi Trevisan – Doc Cortona Candito

Annata 2019

Stefano Amerighi – Doc Cortona Syrah Apice

Chiara Vinciarelli – Doc Cortona Syrah Polluce

Podere Il Fitto – Doc Cortona Syrah

Angelici Horecki Valentina Tenuta Angelici – Doc Cortona Syrah Bocca di Selva

La Braccesca – Doc Cortona Syrah Bramasole

Baldetti – Doc Cortona Syrah Crano

Veniamo alle proposte dalla denominazione Carmignano e Barco Reale. Una 2021 certamente impegnativa, ancorata ad estrazione e materia con tannini in via di definizione.

Sembrano aver sofferto, in particolare, le varietà d’origine internazionale (ormai rientranti a pieno titolo tra quelle autoctone) come i Cabernet. Poche le scelte da menzionare in positivo: meglio la 2020 e 2019, anche se con qualche chiaroscuro.

Migliori assaggi Carmignano e Barco Reale

Annata 2021

Castelvecchio – Doc Barco Reale di Carmignano

Pratesi – Docg Carmignano Carmione

Annata 2020

Tenuta Ceri – Docg Carmignano Riserva

Tenuta Ceri – Docg Carmignano Ricoccioli

Piaggia – Docg Carmignano Riserva

Annata 2019

Tenuta di Capezzana – Docg Carmignano Riserva Villa di Capezzana

Per quanto concerne Montecucco e Montecucco Sangiovese, denominazione estesa per dimensioni eppur ancora sottotono per ettari vitati e produzione complessiva, i vini risultano tecnicamente ben fatti, con ottima qualità media e rare punte di eccellenza.

Migliori Montecucco e Montecucco Sangiovese

Annata 2019

Le Pianore – Doc Montecucco Rosso Titanus

Campinuovi – Docg Montecucco Sangiovese Campinuovi

Podere Assolati – Doc Montecucco Rosso

Annata 2018

Poggio al Gello – Docg Montecucco Sangiovese Riserva Rosso del Gello

Annata 2016

Pierini e Brugi – Doc Montecucco Rosso Riserva Sugherettaio

Poggio Mandorlo – Docg Montecucco Sangiovese Le Querce

Davvero freschi ed appaganti i Sangiovese di Valdarno, caratterizzati da note balsamiche che risuonano al sorso come il tocco di una campana.

Migliori Valdarno di Sopra

Annata 2019

Migliorina e Montozzi – Doc Valdarno di Sopra Sangiovese Riserva Castello di Montozzi

Fattoria Fazzuoli – Doc Valdarno di Sopra Sangiovese Riserva

Annata 2018

Fattoria Fazzuoli – IGT Toscana Rosso Campodonico

Nei campioni della Maremma Toscana si avverte subito il calore della 2022, mentre dimostrano altra prontezza e passo quelli della 2021 in buon spolvero.

Migliori assaggi Maremma Toscana

Annata 2022

Val di Toro – Doc Maremma Toscana Vermentino Aurimaris

Morisfarms – Doc Maremma Toscana Vermentino

Annata 2021

Azienda Santa Lucia – Doc Maremma Toscana Ciliegiolo Canapone

Sassotondo – Doc Maremma Toscana Ciliegiolo Monte Calvo

Querciabella – Doc Maremma Toscana Rosso Mongrana

Tenuta Belguardo – Doc Maremma Toscana Vermentino – Codice V

Colli del Vento – Doc Maremma Toscana Vermentino Frieda

Annata 2020

Vignaioli del Morellino – Doc Maremma Toscana Ciliegiolo Riserva Capoccia

La Mozza – Doc Maremma Toscana Ciliegiolo

Nittardi – Doc Maremma Toscana Rosso Ad Astra

Per le categorie non menzionate, mi perdonerete, cercheremo di ovviare in altra occasione con il giusto tempo di attenzione e le energie che occorrono. Ora è il tempo del meritato riposo.