Sardegna: Alguer Wine Week e il Concours Mondial De Bruxelles Sparkling Session 2024

Una settimana immersi nelle bollicine e i meravigliosi paesaggi di Alghero

All’inizio di luglio avevo programmato di andare in Sardegna come tutti gli anni per la Guida Slow Wine, sono collaboratrice per la Sardegna da diversi anni, quindi avevo già il mio viaggio tutto definito, ma all’ultimo momento, mi è arrivata la richiesta per partecipare alla sessione di assaggi del Concours Mondial de Bruxelles per la sessione Sparkling Wine che si svolgeva ad Alghero. Sono Degustatrice del CMB da molto tempo, ero infatti appena ritornata dal Messico dove si era conclusa qualche giorno prima la sessione dei vini Bianchi e Rossi, e non era prevista la mia partecipazione a questa, ma mi sono resa disponibile a partecipare anche se i programmi erano diversi… Penso di aver fatto proprio un’ottima scelta!

La Sardegna ha una grande tradizione vitivinicola, improntata principalmente su i vini rossi e bianchi, ma negli ultimi anni i produttori più lungimiranti si sono dedicati alla produzione di vini spumanti di alta qualità sia Metodo Charmat che Classico, andando a valorizzare i loro vitigni autoctoni anche con questo tipo di produzione, che oggi nel mondo è molto apprezzata. Attualmente, vengono prodotte a livello regionale oltre 110 etichette di vini spumanti e frizzanti, a partire da diverse varietà di uve. Tra queste, due eccellenti cultivar regionali – Vermentino e Cannonau – insieme a vitigni autoctoni come Torbato, Nuragus, Cagnulari, Malvasia, Vernaccia, Moscato e Chardonnay per quanto riguarda le uve internazionali.

«L’evento Sardinian Wines Festival – Alguer Wine Week è stato il catalizzatore per promuovere per la prima volta, tutti insieme, il patrimonio vitivinicolo della Sardegna, attraverso un programma fitto e di grande spessore che è durato una settimana. Fra degustazioni, conferenze e musica, si è parlato del Vino Sardo a tutto tondo. In più si è aggiunta la sessione di assaggio del CMB dei vini spumanti, che ha portato Alghero al centro del mondo del vino» commenta la vice presidente della Camera di Commercio di Sassari, Maria Amelia Loi, durante il convegno svoltosi presso la Tenuta di Sella & Mosca.

“L’attuale tendenza della produzione vinicola è illustrata dal settore vini spumanti e frizzanti, che ha registrato una crescita costante a livello mondiale. Le cantine sarde hanno investito molto nelle nuove tecnologie e attrezzature di punta e si sono preparate per un debutto di successo nella categoria, ritagliandosi uno spazio unico”, afferma Mario Peretto, Presidente del Consorzio Alghero DOC. Sono questi i motivi per cui il Concours Mondial de Bruxelles ha scelto la nostra isola per ospitare la Sessione Vini Effervescenti del concorso. «Si tratta di una grande opportunità per tutta la Regione, che ha la possibilità di mostrare le proprie eccellenze a un pubblico internazionale. Al concorso parteciperanno 50 giornalisti, buyer, esperti e influencer che racconteranno la loro esperienza di questa fantastica isola dopo averne scoperto i paesaggi e i vini più significativi», ha aggiunto Mario Peretto.

Sardinian Wines Festival – Alguer Wine Week è stato promosso dalla Regione Autonoma della Sardegna, Assessorato al Turismo, Artigianato e Commercio e organizzato dal Consorzio di Tutela Vini di Alghero Doc, Camera di Commercio di Sassari, Promo Camera Sassari, Distretto Rurale Alghero&Olmedo, Agenzia regionale per lo sviluppo in agricoltura Laore, Comune di Alghero, Fondazione Alghero, dove hanno partecipato i Consorzi: Vini di Alghero Doc, Cannonau Doc, Vermentino di Gallura Docg, Malvasia di Bosa, Terralba Doc, Vermentino di Sardegna Doc, Regione Storica Coros-Logudoro e Terre di Romangia.

Vigneto di Sella & Mosca, Alghero

Il programma di questi giorni è stato molto fitto e intenso, la mattina era dedicata alle degustazioni del CMB Sparkling Session, dove ogni giuria degustava alla cieca circa una cinquantina di vini ogni giorno, mentre nel pomeriggio erano previste le visite nelle cantine.

La mia giuria tecnica

STORIA DELLA NASCITA DI UN TERRITORIO VITIVINICOLO

La storia di Alghero è molto interessante, in particolar modo di tutta l’area agricola che un tempo era una palude.

Negli anni ’30 durante il periodo fascista, fu deciso di bonificare questa zona. Lo scopo dopo la bonifica della “Nurra” era quello di affidare questi terreni ai coloni. L’ente Ferrarese di Colonizzazione, con un decreto del 1933, ebbe il compito di far insediare famiglie originarie della provincia di Ferrara in questi territori. Successivamente nel 1942 cambiò nome e divenne l’Ente Sardo di Colonizzazione, l’intenzione era di ripopolare e aumentare la densità della popolazione, attraverso la colonizzazione, per gettare le basi demografiche utili per sviluppare l’economia produttiva e anche quella agricola. I terreni vennero così suddivisi e l’ampiezza dei poderi inizialmente oscillava tra un minimo di 20 a un massimo di 40 ettari. Con la fine della IIa Guerra Mondiale, la città di Fertilia, il borgo dove abitavano i coloni venne popolata inoltre da un folto numero di esuli che arrivavano dall’ Istria e dalla Dalmazia, che si integrarono e iniziarono a produrre nelle realtà agricole della Nurra. Agli inizi degli anni ‘50 nasceva l’ETFAS, ente per la trasformazione fondiaria e agraria in Sardegna, che attraverso varie riforme fatte nel tempo ha fatto si che in questa area si avviasse un’imponente programma di trasformazione, consentendo di preparare questa terre per le attuali coltivazioni come la vigna, olivi e frutteti e alla creazione di strade rurali e interpoderali. Oggi questi terreni si presentano così con uno sfondo unico dato dal monte Doglia e il mare.

Credito Fotografico @concoursmondialdebruxelles

UN GIRO FRA LE TENUTE…

Sella & Mosca

L’immagine dei vigneti in questa tenuta è veramente unica e grandiosa, 650 ettari fra vigna e macchia mediterranea.

I vigneti si estendono per 520 ettari a corpo unico con al centro la cantina e gli edifici dedicati all’accoglienza, rendendo questa tenuta fra le più grandi d’Europa. L’azienda fu fondata agli inizi del ‘900 dall’ingegner Sella e l’avvocato Mosca, piemontesi di origine, che si innamorarono di questa zona, i loro occhi e il loro cuore l’avevano immaginata già come sarebbe diventata oggi… Il loro lavoro è stato duro, ma hanno reso questi terreni pronti per accogliere questa coltivazione: la vite.

Dal 2016 la proprietà è del Gruppo Terra Moretti e fin da subito gli obiettivi erano molto definiti: produrre un metodo classico e rendere questa realtà fruibile al pubblico. Oggi, dopo poche vendemmie i prodotti che rientrano nelle “bollicine” sono tre, diversi fra loro per tecnica e uve. Vengono prodotti due Metodo Charmat e un Metodo Classico.

Il Torbato, vitigno dalle origini antichissime, presente per circa un 20% in questi vigneti, ha trovato una nuova dimensione nella produzione di vini spumanti. Conosciuto per le sue caratteristiche uniche, tra cui una marcata mineralità e note di frutta secca, il Torbato spumante offre un profilo sensoriale complesso e intrigante. Versatile, profondo e persistente.

La gamma dei prodotti di Sella & Mosca è varia e anche originale per certi aspetti, si passa dai vermentino ai cannonau, e altri vitigni autoctoni, ma quello che colpisce è la produzione del Marchese di Villamarina DOC Alghero Cabernet Riserva, la prima annata risale al 1989 ottenuto da uve Cabernet Sauvignon 100%. Durante la visita molti si chiedevano il perché produrre un vino così in queste terre? Le uve furono impiantate molti anni addietro e oggi rappresentano il 10% di quelle presenti. Sicuramente la forte adattabilità, in diverse parti del mondo, di questo vitigno è chiara per tutti, quindi perché non produrre anche in questa “Nurra pianeggiante” con suoli che variano molto da una zona all’altra, un grande Cabernet Sauvignon? Negli anni ho avuto modo di assaggiare molte annate, anche quelle della fine degli anni ’90 e devo dire che tutte le volte mi sono meravigliata di quanto il Terroir fosse riconoscibile, e alla cieca si percepisce subito che è un Vino Sardo. Con Giovanni Pinna, enologo storico, oggi direttore generale della tenuta, e anche presidente del Consorzio Vermentino di Sardegna, più volte abbiamo parlato di questo vino, che rimane senza dubbio un prodotto di nicchia ed esprime in toto i tratti dei vini rossi sardi: i sentori di macchia, bacche di mirto e ginepro, le note iodate e la sapidità gustativa, che si fondono per determinare poi i tratti riconoscibili dell’uva di provenienza, creando così un assaggio interessante e memorabile.

Dal 2019 inoltre la tenuta è aperta al pubblico, con accoglienza e eventi, facendo diventare questa storica azienda qualcosa di dinamico e moderno. Tutta la parte ricettiva e l’enoteca sono stati rinnovati nel 2022 con un progetto seguito da Valentina, la figlia architetto di Vittorio Moretti. I colori della terra, del mare e del sole si ritrovano nello spazio enoteca rendendolo accogliente e molto particolare. Vi invito ad andare a visitare questa azienda perché è sicuramente un pezzo di storia della produzione vitivinicola italiana.

https://www.sellaemosca.com

Cantina Santa Maria la Palma

Altra visita interessante, si è svolta alla Cantina di Santa Maria la Palma questa rappresenta l’identità di un vasto territorio, i soci della cantina oggi sono circa 300 e rappresentano un’estensione territoriale di oltre 800 ettari. Tante piccole realtà riunite per promuovere in modo condiviso il territorio. L’azienda nasce ufficialmente nel 1959, e qui si producono vini che essenzialmente rappresentano la produzione vitivinicola dell’isola. La cantina produce oltre cinque milioni di bottiglie all’anno, ed esporta i suoi vini in 50 paesi nel mondo. Durante gli ultimi anni ci sono stati diversi progetti di marketing interessanti, fra questi il progetto legato allo Spumante Akènta, che poi si è evoluto in Akènta Sub, ossia un Vermentino di Sardegna Spumante affinato nel mare, in una cantina naturale subacquea.

Anche se questa tecnica sembra si sia affinata negli ultimi anni, ci sono dei riscontri storici che già dai tempi dei Romani, questa pratica fosse messa in atto, quindi possiamo dire che l’idea parte dal passato ma resa senza ombra di dubbio attuale. Durante la visita era stato predisposto il giro in elicottero che ci ha permesso di vedere dall’alto dove sono posizionate le gabbie per l’affinamento. Questo progetto nasce dopo tre anni di studio e nel 2015 esce il primo vermentino italiano affinato sott’acqua. Le gabbie sono in acciaio e sono posizionate in una zona sabbiosa, circondata da posidonie (queste formazioni si ritrovano poi anche sulle bottiglie e creano senza dubbio una particolarità evocativa unica). Il progetto prevede di lasciare in mare le bottiglie, ad una profondità di circa 40 metri per l’affinamento di almeno 12 mesi. Le caratteristiche principali di questo tipo di affinamento (underwater wine) sono: la temperatura che rimane quasi costante fra i 12° e 14°C, l’esposizione alla luce, la costante pressione e l’assenza di ossigeno sott’acqua che impedisce l’ossidazione prematura, mantenendo così la freschezza dei vini. In aggiunta anche il naturale scuotimento dovuto al moto marino, favorisce la formazione di un perlage piuttosto fine e molto persistente, donando al vino spumante alcuni aspetti interessanti, percepiti durante la degustazione. Ovviamente il cambiamento non avviene solamente nell’espressione della bollicina ma anche a livello gustativo, rendendo il sorso sapido e molto espressivo. La visita è stata molto interessante fra assaggi di vini, volo in elicottero, canti e balli tradizionali sardi, abbiamo assaporato tradizioni e al contempo una grande operazione di marketing che questa azienda sta portando avanti, nell’ottica di valorizzare e differenziare un prodotto che oggi sul mercato mondiale ha una sua importante collocazione.

https://www.santamarialapalma.it

QUALCHE NUMERO DEL CMB SPARKLING SESSION 2024

Durante questa sessione sono stati valutati oltre 900 vini effervescenti provenienti da 24 paesi, i giudici presenti erano circa cinquanta provenienti da 22 paesi diversi. Per quanto riguarda le iscrizioni lo champagne resta in testa con 178, mentre tutta l’Italia ha presentato quasi 300 vini, la denominazione Prosecco è presente con 128 vini, ovviamente è la denominazione maggiormente rappresentata. Molto interessante anche la gamma dei vini effervescenti presentati dalla Sardegna che sono principalmente a base di due vitigni tipici: Vermentino e Torbato.

Quentin Havaux, Direttore del CMB, è entusiasta: «Siamo molto felici di essere riusciti a lanciare questo concorso, risultato di diversi anni di lavoro. Non è un caso che la nostra Sessione Vini Effervescenti si svolga in Italia per il secondo anno consecutivo. Anno dopo anno, l’Italia ha dimostrato di essere e di rimanere una grande nazione produttrice, impressionandoci continuamente con la qualità dei suoi vini e ottenendo ottimi risultati nelle diverse sessioni del CMB».

Credito Fotografico @concoursmondialdebruxelles

I RISULTATI…

Il Veneto si aggiudica il maggior numero di medaglie italiane, con un totale di 21 riconoscimenti, su un totale di 64 medaglie per l’Italia. Il 45 Metodo Extra Brut Pas Dosè Blanc de Noirs della Fattoria La Vialla, in Lombardia, vince il Trofeo Rivelazione Italia. La Sardegna si aggiudica ben 8 medaglie 4 d’Oro e 4 d’Argento.

Nella regione dello Champagne arrivano 98 medaglie, sono stati più della metà dei vini in concorso. La Rivelazione Internazionale è andata allo Champagne Lemaire Millésime Les Hautes-Prières 2012 di Roger-Constant Lemaire. Vera e propria icona della loro cantina, il Millésime des Hautes-Prières è prodotto esclusivamente con Chardonnay invecchiato per 9 mesi in botti di rovere e prodotto utilizzando uve dei prestigiosi vigneti di Hautvillers. Altri cinque champagne sono

stati premiati con la Gran Medaglia d’Oro. I Cava dominano il palmarès spagnolo, con 34 medaglie. Di particolare rilievo i risultati della cantina catalana Rovellats, che si è aggiudicata 1 medaglia d’Oro, 2 medaglie d’Argento e il Trofeo Rivelazione Spagna per il suo emblematico Rovellats Reserva Cuvée Especial Brut Nature 2020.

La Germania stupisce, aggiudicandosi quasi il 60% delle medaglie! Sono andate ai produttori tedeschi un totale di 16 medaglie, tra cui 2 Gran Medaglie d’Oro, 8 d’Oro e 6 d’Argento. Weingut Bergdolt ha vinto una Rivelazione Internazionale per il suo Fluxus Brut Natur 2015, confermo senza ombra di dubbio che questo assaggio è stato davvero memorabile! La mia commissione ha valutato una batteria di vini tedeschi e ci siamo emozionati dal primo all’ultimo, e vedendo questo risultato mi sento orgogliosa, per aver contribuito a questa medaglia. Sudafrica: per la seconda volta nella storia del concorso, uno spumante sudafricano ha vinto una Gran Medaglia d’Oro. Il vincitore è Sparklehorse 2021 di Forrester Vineyards. Il Belgio ha confermato la sua buona reputazione e il suo sviluppo come paese produttore di bollicine, con ben 18 premi e il 41% dei vini presentati premiati, un record. Anche la Moldavia, con 8 medaglie tra cui una Gran Medaglia d’Oro, emerge in questa categoria e sarà una forza da tenere in considerazione negli anni a venire. Infine l’Austria si è distinta con un’ottima performance del suo Blanc de Blancs Sekt Große Reserve NÖ g.U. Furth bei Göttweig 2016, che ha ottenuto una Gran Medaglia d’Oro.Il link per vedere tutti i risultati: https://resultats.concoursmondial.com/it/risultati/2024

Per concludere vorrei dire che il CMB non poteva scegliere migliore location per questa sessione 2024 dei vini spumanti! La Sardegna offre davvero molto a livello vitivinicolo, ed è forse, in questo momento una delle regioni italiane più in fermento per quanto riguarda le zone di produzione, i vini e i territori emergenti, i produttori in questo momento hanno una grande consapevolezza delle loro potenzialità!

Credito Fotografico @concoursmondialdebruxelles
Alcuni degustatori italiani al CMB da SX a DX: Matteo Cipolla, Angelo Concas, Dino Addis, Karin Meriot,
Mattia Antonio Ciancia, Luigi Salvo, Giovanni Pinna, Claudia Marinelli

Fonte: Comunicati Stampa CMB Sparkling Session 2024 – Presentazioni dei vari consorzi

On line la Guida ai Migliori Vini della Sardegna 2025 di Vinodabere.it con numeri e qualità da record

Comunicato Stampa

Oltre 800 vini degustati, a riprova della partecipazione sempre più massiccia e della palese fiducia accordataci dai produttori sardi. Con 385 campioni risultati meritevoli di recensione, e cioè capaci di centrare un punteggio di oltre 90/100, a riprova del livello medio davvero impressionante raggiunto dalla produzione enoica della regione. Il tutto organizzato in 38 sottosezioni, per indagare capillarmente (e premiarne i più bravi) tutte le realtà territoriali ed espressive dell’Isola. Ecco allora non “il” Cannonau, ma “i” Cannonau; non “il” Vermentino ma “i” Vermentino, e via tutti gli altri vitigni indigeni e tutte le principali tipologie produttive del “piccolo continente” in bottiglia che vede a ogni vendemmia crescere la sua reputazione. E che stavolta è stato in grado di esprimere più di 118 vini (quasi un terzo di quelli recensiti) capaci di superare i 98 punti raggiungendo la Standing Ovation (il massimo riconoscimento), di cui 8 hanno raggiunto 100/100.

Sono i numeri (alcuni, i più significativi) della Guida numero 7 dedicata ai Vini della Sardegna di Vinodabere.it, ora finalmente in rete tutta intera (link: https://vinodabere.it/guida-ai-migliori-vini-della-sardegna-2025-di-vinodabere-la-guida-completa/) dopo i trailer dedicati alle varie classifiche parziali, curata dai giornalisti Maurizio Valeriani e Antonio Paolini con la collaborazione di Salvatore Del Vasto, Paolo Frugoni, Maurizio Gabriele, Emanuele Giannone, Luca Matarazzo, Daniele Moroni, Gianmarco Nulli Gennari, Pino Perrone, Emanuela Pistoni, Stefano Puhalovich, Franco Santini, Gianni Travaglini, Paolo Valentini. Numeri a cui va aggiunto quello delle visualizzazioni, anch’esse in vorticosa crescita, a ribadire che anche per i consumatori e appassionati la credibilità di questo lavoro capillare e coscienzioso – tutte le degustazioni avvengono rigorosamente alla cieca e in panel, con punteggio finale desunto dalla media aritmetica dei giudizi degli assaggiatori/autori – non è minore di quella riconosciutagli dalle aziende partecipanti.

Sembra, insomma, sempre meglio compresa e apprezzata la filosofia che sta dietro la Guida: e che vede al centro la voglia di raccontare e far conoscere sempre più realtà vinicole – accendendo riflettori anzitutto su quelle sin qui meno in vista – del già citato “piccolo continente” sardo. E, bisogna dirlo, le scoperte non mancano. Perché accanto agli affermati “top player” di sempre, sono ogni volta più numerose le realtà in partenza meno celebri capaci di primeggiare e di far centro. E sono sempre di più le sottozone di fresca emersione che propongono prodotti da prima linea assoluta. Come hanno dimostrato “dal vivo”, le due edizioni annuali dell’evento-vetrina organizzate a Roma da Vinodabere.it nel mese di gennaio per i vini sardi e premiati dalla partecipazione attenta (e graditissima) di molti colleghi del mondo della stampa e della comunicazione, oltre a un folto numero di operatori (ristoratori, enotecari, agenti, distributori).

Guida e kermesse romane (di cui è già in programma la terza edizione con in pista le nuove vendemmie e bottiglie appena recensite) hanno insomma sinergicamente fornito l’occasione per sfatare e superare un certo numero di stereotipi che da più di un decennio non appartengono più al contesto enoico sardo, ma in qualche modo gli aleggiano ancora attorno. L’esempio più lampante è quello del Cannonau, il vitigno bandiera, lontano ormai anni luce dal modello di vino alcolico e pesante della “vecchia” (e oggi non più fondata) reputazione, ed espresso ora attraverso una panoplia di interpretazioni di spiccata diversità (e di grandissimo interesse) a seconda delle zone di nascita e allevamento delle uve: dalla viticoltura di montagna della vocatissima comunità di Mamoiada (ormai quasi 40 i vignaioli che imbottigliano ed etichettano i loro vini) ad aerali altrettanto storici come Oliena (con il suo Nepente), Orgosolo, Dorgali (con la splendida Valle di Oddoene, ora toponimo utilizzabile in etichetta), l’Ogliastra, la Romangia, e perfino la Gallura, che mostra ultimamente di sapersi districare abilmente anche con le varietà a bacca rossa. Restando in tema di sorprese, ne ha regalate di belle anche Mandrolisai, territorio di grande tradizione enoica (ma fin qui non premiata a sufficienza da fama e fortuna) che con la sua omonima denominazione (la doc più territoriale della Sardegna con tre vitigni utilizzati in blend: Bovale, Cannonau e Monica) raccoglie ormai più di 20 produttori, autori di vini di carattere, personalità e alto rango (ben 9 Standing Ovation di cui 3 i 100/100 in guida). Convince sempre più il Cagnulari (7 Standing Ovation), una varietà presente soprattutto nel Nord-Ovest dell’Isola, e si costituisce a Sant’Antioco la Comunità del Carignano a Piede Franco (questa varietà consegue ben 9 Standing Ovation), a dimostrazione della volontà di unire le forze per il territorio. I tempi sembrano insomma maturi per un vero e proprio exploit della Regione. Che noi proviamo ad anticipare e motivare con le recensioni e le valutazioni dei vini presenti in questa edizione della Guida. Con l’auspicio, come sempre, di suscitare ulteriore curiosità, stimoli all’assaggio e – meglio ancora – al tuffo in loco (scrigno inimitabile di bellezze, oltre che di grandi vini) in chi ci legge.

Ad accompagnarci nel nostro percorso è, in qualità di sponsor, il Consorzio per la Tutela del Formaggio Pecorino Romano (che ha sede in Sardegna, maestra assoluta di caseificazione di tutto il Centro tirrenico), formaggio dal forte profilo di cui esploreremo migliori abbinamenti con le etichette premiate.

Il Direttore di Vinodabere.it Maurizio Valeriani

Di seguito l’elenco degli 8 vini con 100/100 e di quegli altri che hanno comunque raggiunto la Standing Ovation (punteggio superiore a 98/100)

Gli 8 vini con 100/100

Vermentino di Gallura Superiore Antonella Collection 2020 – Pedres

Ruinas del Fondatore 2021 – Depperu

Vermentino di Sardegna Boese Vigna Truvaoese 2023 – Binza ‘e su Re

Rosso Kantharu 2020 – Fulghesu Le Vigne

Mandrolisai Azzàra Domos de Pedra 2022 – Fradiles

Mandrolisai S’Òmine Creccherie 2022 – Cantina Pisu Luigi

Cannonau di Sardegna Ghirada Palagorrai 2021 – Mussennore

Cannonau di Sardegna Ghirada Elisi Sa ‘e Antoni 2022 – Francesco Cadinu

Le Nostre Standing Ovation divise per tipologia/categoria

Migliori Nuragus

  1. Josephine 2023 – Viticola Mereu

Migliori Granazza

  1. Bianco Granazza 2023 – Giuseppe Sedilesu

Migliori Vermentino della Gallura

1Ex Aequo – Vermentino di Gallura Superiore Antonella Collection 2020 – Pedres

1Ex Aequo – Ruinas del Fondatore 2021 – Depperu

3 – Bianco Ino 2022 – Cantina La Sughera

4 – Ruinas 2023 – Depperu

5 –Bianco Sas Abbissos 2022 – Ilaria Addis

6 – Vermentino Madrighe 2023 – Ilaria Addis

7 – Vermentino di Gallura Superiore Ghjlà 2022 – Vigne Cappato

8 – Vermentino Capichera Classico 2022 – Capichera

9 – Vermentino di Sardegna Spèra 2023 – Siddùra

10 – Vermentino di Gallura Superiore Sabbialuce 2022 – Agricola Montespada

11 – Vermentino di Gallura Vendemmia Tardiva      Montidimola 2022 – Surrau

12 – Vermentino di Gallura Superiore (macerato non filtrato) Riposu 2022 – Tenuta Paltusa

13 – Vermentino di Gallura Superiore Lagrimedda 2023 – Li Seddi

14 – Vermentino di Gallura Superiore Renabianca 2023 – Li Duni

15 – Vermentino di Gallura Petrizza 2023 – Masone Mannu

16 – Vermentino di Gallura Vendemmia Tardiva Canayli 2022 – Cantina Gallura

17 – Vermentino di Gallura Superiore Kramori 2022 – Saraja

18 – Vermentino di Gallura Superiore Pitraia 2021 – Tenute Gregu

Migliori Vermentino del resto Sardegna divisi per territorio

Anglona

1 – Vermentino Fria 2022 – Deperu Holler

Coros

1- Vermentino di Sardegna Boese Vigna Truvaoese 2023 – Binza ‘e su Re

2 – Vermentino di Sardegna Frinas 2022 – Carpante

Nurra/Alghero

1-Vermentino di Sardegna Sessantaquattro 2023 – Poderi Parpinello

2 – Vermentino Tarongia 2022 – Podere Monte Pedrosu

3 – Vermentino di Sardegna Tenute Crabolu 2022 – Cantina Cargiaghe

4 – Alghero Bianco 2022 – Podere 45

Migliori Vermentino dell’Oristanese

1 – Vermentino di Sardegna Òrriu Veòr 2023 – Quartomoro

Migliori Vermentino del territorio della Romangia

1 – Vermentino di Sardegna      2023 – TraMonti

2 – Vermentino di Sardegna Amabile Ingannos 2022 – Cantina Sorso Sennori

3 – Vermentino di Sardegna Sabbia 2023 – Viticoltori Romangia

4 – Vermentino di Sardegna Olieddu 2021 – Mario Bagella

5 – Vermentino di Sardegna Kanimari 2023 – Nuraghe Crabioni

Migliori Vermentino del territorio del Sud Sardegna

1 – Vermentino di Sardegna Punta San Michele 2023 – Arriali di Paolo Pitzolu

2 – Vermentino di Sardegna Donnikalia 2023 – Ferruccio Deiana

3 – Stellato Nature 2023 – Pala

4 – Vermentino di Sardegna Cardile 2023 – Nuraghe Antigori

Classifica Migliori Vernaccia

1 – Vernaccia 2015 – Pippia

2 – Vernaccia di Oristano Flor 2020 – Contini

3 – Bianco Alturas 2022 – Domu Battistina

Migliori Malvasia dell’areale di Bosa

1 – Malvasia di Bosa Riserva 2013 – Emidio Oggianu

2 – Malvasia Filet 2021 – Cantina Carta di Piero Carta

Classifica Migliori Altri Bianchi

1 – Cagliari Malvasia Capo Mannu 2023 – Tenute Evaristiano

Classifica Migliori Vini Dolci

1 – Moscato di Sardegna Passito Li Zinti 2017 – Tenute Costadoria

2 – Vino da uve stramature Latinia 2019 – Cantina Santadi

3 – Bianco Dolce Noli Me Tollere Vitis Apiana 2022 – Cantina Sorso Sennori

Classifica Migliori Vini Rosati

1 – Rosato Luna Noa 2022 – Murrai

2 – Cannonau di Sardegna Rosato Vilú 2023 – Cantina Tani

3 – Nero Miniera Rosè 2023 – Enrico Esu

4 – Cannonau di Sardegna Rosato Minnammentu 2023 – Li Duni

Classifica Migliori Bovale

1 – Bovale Binariu 2020 – Su Binariu

2 – Bovale Bagadìu 2022 – Fradiles

3 – Bovale Su’Nico 2022 – Su’Entu

Classifica Migliori Mandrolisai

1 Ex aequo – Rosso Kantharu 2020 – Fulghesu Le Vigne

1 Ex aequo -Mandrolisai Azzàra Domos de Pedra 2022 – Fradiles

1 Ex aequo MND8 – Mandrolisai S’Òmine Creccherie 2022 – Cantina Pisu

4 – Ventuno 2022 – Vigne Centro Sardegna

5 – Mandrolisai Kent’annos (bio) 2022 – Cantina del Mandrolisai

6 – Mandrolisai Superiore Antiogu 2021 – Fradiles

7- Mandrolisai Ispàntu 2020 – Trè Biddas

8 – Mandrolisai Superiore Angraris 2020 – Fradiles

9 – Mandrolisai Ruda 2021 – Cantina Flore

Classifica Migliori Cagnulari

1 – Rosso Sentidu 2020 – Fulghesu Le Vigne

2 – Cagnulari Martie “28 maggio” 2020 – Cantina Sorso Sennori

3 – Cagnulari Carì 2022 – Fratelli Pinna

4 – Cagnulari 2022 – Carpante

5 – Cagnulari 2022 – Monte Fenosu

Classifica Migliori Monica

1 – Monica di Sardegna 2022 – Udus

Classifica Migliori Carignano

1 – Carignano del Sulcis Superiore Terre Brune 2020 – Cantina Santadi

2 – Carignano del Sulcis Nero Miniera 2022 – Enrico Esu

3 – Carignano Libaltai 2021 – Saraja

4 – Carignano del Sulcis Riserva Is Arenas 2021 – Sardus Pater

5 – Carignano del Sulcis Riserva Bricco delle Piane 2021 – Calasetta

6 – Carignano del Sulcis Riserva Buio Buio 2021 – Cantina Mesa

7 – Carignano del Sulcis Superiore 2 2019 – Tenuta La Sabbiosa

8 – Carignano del Sulcis Riserva Santomoro 2021 – Bentesali

9 – Carignano del Sulcis Eclisse 2021 – Piccola Cantina di Andrea Taris

Classifica Migliori Cannonau per territorio

Migliori Cannonau del territorio dell’Anglona

1 – Cannonau di Sardegna Riserva Bodale 2019 – Tenute Rossini

Migliori Cannonau del territorio del Coros

1 – Cannonau di Sardegna Gemmanera 2020 – Chessa

Migliori Cannonau del territorio di Dorgali

1 – Rosso Su Nighèle 2021 – Venas

2 – Cannonau di Sardegna Ferru 2021 – Cantina Alessandro Bocca

3 – Cannonau di Sardegna Thurcalesu Vigna di Oddoene 2021 – Berritta

4 – Rosso Iloghe 2022 – Cantine Spanu

Migliori Cannonau del territorio della Gallura

1 – Cannonau di Sardegna L’Ora Grande 2022 – La Contralta

2 – Cannonau di Sardegna Demiurgo 2022 – Atlantis

3 – Cannonau di Sardegna Nonau 2022 – La Neula

Migliori Cannonau del territorio di Mamoiada

1 Ex Aequo – Cannonau di Sardegna Ghirada Palagorrai 2021 – Mussennore

1 Ex Aequo – Cannonau di Sardegna Ghirada Elisi Sa ‘e Antoni 2022 – Francesco Cadinu

3 – Cannonau di Sardegna Ghirada Murruzzone 2019 – Giuseppe Sedilesu

4 – Rosso Ghirada Erula 2022 – Teularju

5 – Rosso Ghirada Foddigheddu 2021 – Montisci Vitzizzai

6 – Ghirada Elisi 2022 – Francesco Crisponi

7 – Cannonau di Sardegna Riserva Martis Sero 2021 – Vignaioli Cadinu

8 – Cannonau di Sardegna Ghirada Malarthana 2022 – Cantina Mulargiu

9 – Rosso Ghirada Mulinu 2022 – Mertzeoro

10 – Cannonau di Sardegna Ghirada Fittiloghe Sa ‘ e Tundone 2022 – Francesco Cadinu

Migliori Cannonau del territorio dell’Ogliastra

1 – Cannonau di Sardegna Fudòra 2022 – Pranu Tuvara

2 – Cannonau di Sardegna Naniha 2022 – Tenute Perda Rubia

3 – Cannonau di Sardegna Riserva Alberto Loi 2020 – Alberto Loi

Migliori Cannonau del territorio di Oliena

1 – Cannonau di Sardegna Nepente di Oliena Vosté 2022 – Iolei Nois

2 – Cannonau di Sardegna Nepente di Oliena Jumpadu 2022 – Cantina Pietrino Canudu

3 – Cannonau di Sardegna Nepente di Oliena 2022 – Fratelli Puddu

4 – Cannonau di Sardegna Nepente di Oliena Mannoi 2021 – Agricola Guthiddai

Migliori Cannonau del territorio di Orgosolo

1 – Cannonau di Sardegna Classico Soroi 2021 – Cantine di Orgosolo

2 – Cannonau di Sardegna 2022 – Orgosa

Migliori Cannonau del territorio della Romangia

1 – Cannonau di Sardegna Riserva 2021 – Fattorie Isola

2 – Cannonau di Sardegna Trimentu 2021 – Cantina Sorso Sennori

3 – Cannonau di Sardegna 2022 – TraMonti

Migliori Cannonau di Altri Territori

1 – Rosso Ampsicora 2021 – Fulghesu Le Vigne

2- Cannonau di Sardegna Scillaras 2021 – Nuraghe Antigori

3 – Cannonau di Sardegna Granadu 2022 – Tenute Smeralda

4 – Cannonau di Sardegna 2022 – Audarya

5 – Cannonau di Sardegna Bàsca 2022 – Pedra Niedda

6 – Cannonau di Sardegna Goimajor 2022 – Cantina Trexenta

7 – Cannonau di Sardegna Sileno 2022 – Ferruccio Deiana

La Classifica dei Migliori Altri Vini Rossi

1 – Rosso Contusu 2021 – Tenute Cossedda

2- Syrah Marganai 2021 Arriali di Paolo Pitzolu

3 – Rosso Shardana 2020 – Cantina Santadi

“I Garagisti di Sorgono”: il Mandrolisai con firma d’autore

di Adriano Guerri

Nella medievale Rocca Rangoni di Spilamberto (Mo), durante la 7°edizione dell’evento Vignaioli Contrari, ho conosciuto un piccolo angolo di Sardegna con la cantina I Garagisti di Sorgono.

Sono rimasto colpito dai loro vini e ve li propongo con alcuni cenni sull’azienda. 

I Garagisti di Sorgono è una splendida realtà enologica sarda, nata nel 2015 dall’unione di tre giovani viticoltori: Pietro Uras, Renzo Manca e Simone Murru. Il loro obiettivo è produrre vini artigianali, espressivi e di elevata qualità con vitigni autoctoni dell’isola.

Pietro Uras – I Garagisti di Sorgono

Coltivano circa 10 ettari vitati al centro geografico della Sardegna, più precisamente a Sorgono (NU), area di confine fra Barbagia e Campidano all’interno della Doc Mandrolisai. Alcuni vigneti ad alberello libero, considerati tra i più belli del mondo, superano addirittura gli ottanta anni di età; altri invece arrivano ai sessanta, messi a dimora dai genitori e persino dai nonni dei proprietari.

Le altimetrie si attestano sui 550 metri s.l.m. con suoli poveri e sabbiosi derivanti da disgregazione granitica. Il clima è di tipo mediterraneo, caratterizzato da notevoli escursioni termiche e le uve beneficiano della maggior concentrazione di aromi. Le varietà coltivate sono, Cannonau, Monica e Muristellu (o Bovale Sardo). La scelta del nome aziendale deriva da “Vin de Garage”, termine usato a Bordeaux per aziende di piccole dimensioni, limitate produzioni e vini di indubbia qualità.

Note di degustazione 

Rosato Mandrolisai Doc 2022 – dalle eleganti note di rosa, lampone e creme de cassis. Fresco, sapido, leggiadro e ben ordinato.

Parisi – Bovale Igt 2021 – rosso rubino intenso, naso da viola mammola, ribes nero, pepe in grani e liquirizia. Gusto piacevolmente tannico, vellutato ed equilibrato. 

Manca – Cannonau Doc 2020 –  riflessi rubino vivaci, intensi aromi di more, prugna, ribes e mirtillo che anticipano note di pepe nero ed erbe aromatiche. Avvolgente, coerente e persistente.   

Murru – Monica Doc 2020 – rubino intenso, naso da ciliegia, lampone e rabarbaro, cui seguono note di spezie dolci e mandorla. Molto lungo e armonioso. 

Uras – Mandrolisai Doc 2020 – svela subito nuance di petali di rosa rossa, frutti di bosco, macchia mediterranea e sottobosco. Finale sapido, rotondo e armonioso.

Vinitaly 2023: cantina Fradiles – l’eleganza del Mandrolisai – paradiso di Sardegna

di Adriano Guerri

A Verona, durante la 55esima edizione di Vinitaly 2023 che è andata in scena dal 2 al 5 aprile 2023, ho avuto il piacere di presentarmi allo stand della Cantina Fradiles. Prima di passare all’analisi sensoriale dei vini da me degustati al padiglione dedicato alla Regione Sardegna, parliamo, con alcuni cenni, dell’azienda.

Posta quasi al centro dell’isola dei Nuraghi, sia per longitudine che latitudine, nel comune di Atzara (NU) e più precisamente all’interno del Comprensorio della Doc Mandrolisai. Un areale vocato da secoli per la coltivazione della vite. Fradiles vanta oltre 10 ettari vitati, localizzati ad altimetrie variabili dai 450 ai 700 metri s.l.m., alcuni vigneti coltivati ad alberello sono di straordinaria bellezza, ultra secolari e a piede franco. Il suolo è di origine sabbiosa derivante dalla disgregazione di granito e porfido. 

Fradiles, in sardo, significa “cugini”; infatti, le redini dell’azienda sono in mano ai cugini Paolo Savoldo e Giuseppe Flore, che ho conosciuto personalmente durante la kermesse. 

La Tenuta è immersa nel verde delle colline tra splendidi boschi di lecci e numerose vigne. Le varietà maggiormente coltivate sono: Cannonau, Monica, Bovale Sardo, in loco chiamato Muristellu, e altri vitigni autoctoni a bacca bianca e nera. 

La Cantina è dotata di attrezzature moderne con contenitori in acciaio inox e botti di rovere di media capienza. I loro vini rimarcano eleganza e sono capaci di trasmettere emozioni, così come gli stessi cugini “fradiles” Paolo e Giuseppe.

La denominazione di origine controllata Mandrolisai è stata costituita nel 1981, i vitigni che danno origine a questo singolare vino sono gli stessi che si trovano in azienda. Il territorio ampelografico ricomprende unicamente i Comuni di: Atzara, Desulo, Meana Sardo, Ortueri, Samugheo, Sorgono e Tonara. Le tipologie previste dal Disciplinare sono: Mandrolisai Doc, Mandrolisai Superiore Doc e Mandrolisai Rosato Doc.

Note di degustazione dei vini

Fontanafrisca Demos De Pedra Isola dei Nuraghi Bianco Igt 2022 – Giallo paglierino brillante, emana sentori di camomilla, forsizia, pesca e nuances agrumate, fresco e sapido, ammaliante e persistente.

Fradiles Mandrolisai Rosso Doc 2021 – Rosso rubino vivace, dai sentori di frutti di bosco (mora selvatica), accompagnati da note balsamiche, pieno, giustamente tannico e fine. 

Memoririas Creccherie Mandrolisai Rosso Doc 2021 – Rubino più intenso, libera sentori di mora, ribes e macchia mediterranea con sottili sbuffi di spezie, avvolgente e appagante. Il sorso persiste in bocca per molto tempo. 

Angraris Mandrolisai Rosso Superiore Doc 2019 – Anche qui rubino però dai riflessi tendenti al granato. Sprigiona nuance di confettura di frutti di bosco, vaniglia, pepe e cannella, ben unite a note di tabacco e viola appassita. Finale morbido con tannini poderosi, ma setosi di grande armonia e piacevolezza di beva.

Evento “La Sardegna di Vinodabere” – la prima parte delle interviste ai suoi protagonisti

di Luca Matarazzo

Ottima riuscita a Roma per la prima edizione dell’evento La Sardegna di Vinodabere.

La possibilità per conoscere il potenziale immenso di un territorio ancora da scoprire, soprattutto in alcune sfumature sublimi. Tante le tipologie presenti, tra Vermentino, Cannonau, Bovale Sardo (o Muristellu) e chi più ne ha…

Tanti i protagonisti a cominciare dagli organizzatori: in primis il Direttore Responsabile di Vinodabere Maurizio Valeriani e poi i numerosi produttori presenti, che hanno voluto dedicare uno spazio del prezioso tempo a disposizione per essere intervistati ai microfoni di 20Italie.

Riportiamo un estratto delle voci raccolte, espressioni di territori, uomini, laboriosità.

Da sinistra i giornalisti Maurizio Valeriani, Dario Cappelloni, Antonio Paolini

<<Maurizio Valeriani, l’impressione è quella di un evento davvero unico nel suo genere>>

Risponde il Direttore: <<personalmente cerco di raccontare la Sardegna da oltre 20 anni, ultimamente anche con le edizioni della Guida Vini proposta dalla testata enogastronomica Vinodabere. L’esigenza concreta e pienamente soddisfatta di comunicare territori nella Capitale, ove transita ben il 20% del mercato nazionale. Tre Masterclass sold-out (Sulcis, Mamoiada e Mandrolisai) e straordinaria affluenza di pubblico ai banchi d’assaggio. Il primo, spero, di una lunga serie di eventi su una delle regioni più affascinanti d’Italia>>.

Enrico Esu

Enrico Esu dell’Azienda Agricola Enrico Esu (Nerominiera) ci narra delle vigne di Carignano del Sulcis, cresciute a contatto con le sabbie marine ed il vento di maestrale che sferza dalle coste dell’isola di Sant’Antioco verso Carbonia.

<<Il nostro territorio consente ancora una coltivazione a piede franco pre-fillossera. La sabbia rappresenta il terreno povero sul quale si adatta bene un vitigno vigoroso come il Carignano. Io coltivo con onore le vecchie vigne impiantate da mio padre e da esse ne ricavo un vino strutturato, che fa delle eleganti note fruttate il suo emblema. La pura espressione del varietale la conservo intatta grazie alla vinificazione in acciaio, anticipando la vendemmia ed ottenendo maggiori freschezze e bevibilità>>.

Raffaele De Matteis

Infine, a conclusione di questa prima tranche di interventi, abbiamo il parere illustre di Raffaele De Matteis Presidente della Cantina Sociale Sant’Antioco – Sardus Pater del Sulcis. A lui abbiamo chiesto cosa pensa del sistema delle Cooperative Vitivinicole sarde, meglio sviluppato ed organizzato di altre realtà.

<<La nostra Cooperativa nasce nel 1949 dalla volontà di pochi soci conferitori nel cercare di rendere economicamente vantaggiosa la produzione di uva e di vino. Con l’arrivo delle nuove leve, dotate della forza della gioventù, si sono aggiunte linfa ed energie vitali per l’intero comparto. Si crede fortemente nel motto “l’unione fa la forza” con lo spirito adatto a far bene, oggi come ieri.

A presto per un altro giro di interviste su 20Italie.