Con il DM 19 Dicembre 2023 diventa possibile apporre ai vini IGT quei contrassegni già obbligatori per i vini a Denominazione di Origine Controllata e Garantita e facoltativi per i vini a denominazione di origine controllata.
Il Consorzio Tutela Vini del Sannio aveva già scelto di utilizzare il contrassegno di stato per tutti i vini DOC prodotti all’interno del proprio areale. La scelta ora di apporre il contrassegno anche alla IGT è un’ulteriore modalità per garantire la tracciabilità dei vini, il sistema di qualità e la tutela del consumatore finale.
Il wine talk moderato da Pasquale Caro lo scorso 10 settembre al Museo Arkos di Benevento è servito a presentare l’iniziativa. Sono intervenuti Oreste Gerini e Salvatore Schiavone, rispettivamente direttore generale e Direttore Campania e Molise dell’ICQRF, Francesco Soro, Amministratore Delegato dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Enrico De Micheli, Amministratore Delegato Agroqualità Spa, oltre alle associazioni di categoria Coldiretti, Confagricoltura, Agrocepi e alla Camera di Commercio e Artigianato di Benevento. Tra gli ospiti in platea i presidenti dei maggiori consorzi di tutela del vino campano: Teresa Bruno – Consorzio Tutela Vini Irpina, Andrea Ferraioli – Consorzio Vita Salernum Vitae, Ciro Giordano – Consorzio Tutela Vini del Vesuvio, Cesare Avenia – Consorzio Vitica.
Il contrassegno sarà realizzato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A. con una grafica specifica, che oltre a prevedere il codice alfanumerico non seriale, recherà un codice bidimensionale per la lettura automatizzata. A tutela del consumatore, il collegamento tra la Banca dati del Poligrafico e quella dell’Organismo di Controllo Agroqualità e la loro integrazione tramite QR code, permetterà di consultare le informazioni di produzione e tracciabilità del prodotto come un vero e proprio passaporto digitale.
La IGT Benevento rappresenta più del 50% della produzione dei vini del Sannio con oltre 150.000 ettolitri di vino prodotti all’anno. La scelta di tracciare la IGT ha lo scopo, tra l’altro, di dare piena dignità sia sul mercato nazionale che su quello estero anche a questa produzione. A questo proposito, il primo lotto di 4.000.000 di fascette è già stato stampato e 700.000 sono quelle già distribuite alle cantine.
“Negli ultimi anni abbiamo fatto scelte coraggiose e anche contestate, che hanno portato come risultato l’unione del territorio e il posizionamento di alcune tipologie come la Falanghina del Sannio”, ha commentato Libero Rillo Presidente del Consorzio all’apertura del talk, “ci auguriamo che questa scelta, insieme a quella di modifica dei disciplinari, porti dei benefici e aumenti il reddito non solo delle aziende vinicole, ma anche per i viticoltori”.
Il Direttore del Consorzio Nicola Matarazzo, nel chiudere il talk, ha parlato di punto di partenza e non di arrivo: centrale deve essere la comunicazione di questa novità affinché venga recepita dai consumatori nel modo corretto: come un sistema di valori volto a legare un determinato prodotto a un territorio, garantendone quindi l’autenticità, ma nello stesso tempo la qualità, ossia la corrispondenza a un protocollo di produzione. Senza dimenticare l’importante leva di marketing che può diventare il sigillo non solo in Italia, ma anche e soprattutto all’estero dove viene visto come certificazione e garanzia di qualità.