Ristorante “La Loggetta” a Cortona: dove i sapori nascono ancora dalla semplicità

di Luca Matarazzo

Incontrare la splendida coppia costituita da Marco Frigoli e dalla moglie Lara del “Ristorante la Loggetta” a Cortona ti lascia davvero un sorriso sul volto e tanto ottimismo per il futuro.

Non siamo più abituati a prendere il giusto tempo delle cose, soprattutto non siamo abituati a goderci il nostro tempo libero senza pensare ad ossessioni e frenesie quotidiane.

La squadra al completo del Ristorante La Loggetta

Dunque, perché non sostare per un momento nella bellissima Cortona, magari durante la manifestazione Chianina & Syrah di cui abbiamo già scritto al link Cortona: Chianina & Syrah 2023 – alcuni spunti di riflessione. E perché non visitare un locale unico nel suo genere, dotato di quello charme che solo le mani ed il gusto di una donna coinvolgente e dinamica come Lara Sonnati poteva attrezzare.

La saletta interna

In cucina lo chef Marco Frigoli propone il giusto compromesso tra sapori innovativi e tradizioni sovrane, comprese le pietanze a base di cacciagione. La sala è curata con gentilezza e professionalità da Alessandro Faralli e la carta dei vini resta compito del giovanissimo sommelier Dario De Pergola, che vanta già un pedigree di tutto rispetto nei resort di alta gamma.

L’esterno con vista sulla piazza

Non possono, infatti, mancare le presenze delle piccole cantine locali produttrici di Syrah. In fin dei conti, in quest’angolo di Toscana a pochi passi dal Lago Trasimeno, il tempo sembra essersi fermato come le lancette di un orologio.

Il vino

Durante le splendide serate estive è possibile godere dei tavoli all’aperto, nonché di un esclusivissima depandance adibita a momenti davvero speciali, con un tavolino riservato in stile Romeo e Giulietta, affacciato direttamente sulle stradine del borgo e su Piazza di Pescheria.

La dependance

Le ricette proposte lasciano il segno, ben rappresentate da una scelta a menu non troppo ingombrante od impegnativa, tra i classici antipasti a base di salumi e formaggi toscani, o la tartare di Chianina Dop eseguita semplicemente da manuale con capperi e acciughe.

La tartare

O quelli cotti come il carciofo fritto ripieno con parmigiano e petali di tartufo nero, dove la parte saporita e gustosa della farcia al centro compensa le classiche aromaticità dell’ortaggio e del tartufo man mano che ci si avvicina al gambo.

Il carciofo ripieno

Parlavamo di selvaggina ed allora l’occhio va subito alle pappardelle ruvide al ragu di cinghiale od alla pernice in due varianti: al forno e spadellata. Piatti sempre rari da trovare nei ristoranti, che obbligano chi li cucina alla massima attenzione, schivando i facili errori in agguato. La pernice è tenera, per nulla spinta verso le parti selvatiche e cotta alla perfezione.

La pernice in due varianti

Non potevamo mancare una degna chiusura in dolce, con un dessert composto da cheesecake utilizzando i formaggi dell’azienda De’ Magi di Andrea Magi, straordinario produttore ed affinatore pluripremiato di Castiglion Fiorentino (AR). Accompagna il tutto una delicata salsa alle fragole, per un finale da grande soirèe.

La cheesecake con salsa alle fragole

Il menu è soggetto a periodici cambiamenti, in base alla stagionalità delle materie prime. Cortona merita una sosta d’autore al Ristorante La Loggetta. Storia, cultura ed esperienze enogastronomiche nel cuore della Valdichiana.

Ristorante La Loggetta

Piazza Pescheria 3
52044, Cortona (AR)

+39 0575630575

info@laloggetta.com

Aperto a pranzo e a cena – chiuso il mercoledì

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Luca Matarazzo

Giornalista, appassionato di cibo e vino fin dalla culla. Una carriera da degustatore e relatore A.I.S. che ha inizio nel lontano 2012 e prosegue oggi dall’altra parte della barricata, sui banchi di assaggio, in qualità di esperto del settore. Giudice in numerosi concorsi enologici italiani ed esteri, provo amore puro verso le produzioni di nicchia e lo stile italiano imitato in tutto il mondo. Ambasciatore del Sagrantino di Montefalco per il 2021 e dell’Albana di Romagna per il 2022, nonché secondo al Master sul Vermentino, inseguo da sempre l’idea vincente di chi sa osare con un prodotto inatteso che spiazzi il palato.

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