Quando percorrevo la strada bianca che da Sant’Angelo in Colle conduce verso Castelnuovo dell’Abate, passando in prossimità di Sesta di Sopra, ogni volta mi spingeva la curiosità dal fermarmi per una visita.
Oggi è arrivato il momento tanto atteso, accolto Matteo Marenda, nipote del titolare, dietro supporto del valido collaboratore Walter Tiberti. L’azienda Sesta di Sopra si trova nella patria del Brunello di Montalcino, nel versante a sud-est del Comprensorio.
Un antico casale si erge con torre d’avvistamento, acquistato e restaurato dai coniugi torinesi Enrica Bandirola e Ettore Spina nel 1980. La prima vendemmia del 1999 con immissione nel mercato nel 2004 fu subito un successo, con il punteggio di 95 centesimi attribuitogli dalla rivista americana Wine Spectator. Gli ettari vitati sono 4, estesi su una superficie complessiva di 60, ove trovano dimora anche alcune d’olivo e bosco.
L’altimetria dei vigneti, che vantano la certificazione biologica, supera i 400 metri s.l.m. e le radici affondano su terreni ricchi di calcare ed in profondità argillosi. La cantina si trova accanto al casale ed è funzionale, perfettamente mantenuta con botti di rovere e barriques per l’élevage, e tini d’acciaio per la vinificazione.
Le rese per ettaro sono molto basse, il logo dell’azienda è il sole, un antico simbolo etrusco ritrovato nei pressi.
Brunello di Montalcino
Montalcino è un comune italiano della provincia di Siena in Toscana. È una località nota per la produzione del vino Brunello di Montalcino. Si colloca nel territorio a nord-ovest del Monte Amiata, alla fine della Val d’Orcia, al confine con la provincia di Grosseto.
Vino rosso, perla che l’enologia italiana ha saputo esprimere con risultati strepitosi. La sua affermazione è notevole sia in Italia sia nel resto del Mondo. Nel 1966 il suo rilancio con l’ottenimento della Doc e la nascita del Consorzio di Tutela, che hanno consentito di fare notevoli passi in avanti con ammodernamenti in cantina e rinnovamenti di nuovi vigneti quasi esclusivamente con Sangiovese.
Seguirà nel 1980 l’arrivo della Docg, uno tra i primi vini in Italia ad ottenere questo prestigioso riconoscimento. Da qui, con modifiche al precedente disciplinare già severo, è stato raggiunto un ulteriore innalzamento in termini di qualità. Il territorio presenta aspetti pedoclimatici diversi in ogni zona. A nord si ottengono vini di buona struttura, profumati ed eleganti, ad est vini più tannici adatti all’invecchiamento, a sud vini di grande struttura, molto profumati, ad ovest, vini eleganti, armonici, da lungo invecchiamento.
La vicinanza al Monte Amiata crea un microclima ideale per la coltivazione della vite con forti escursioni termiche tra il giorno e la notte. Si ottengono vini di eccellente qualità. Il Brunello di Montalcino viene prodotto con le tipologie: Vendemmia/Annata, Selezione e Riserva.
Il Sangiovese ha trovato a Montalcino un habitat ideale ed il baricentro nella sua massima espressione, più di ogni altra zona. A Montalcino si producono inoltre anche altri importanti vini, come il Rosso di Montalcino e il Moscadello.
I vini degustati
Rosso di Montalcino 2021 – Rosso rubino trasparente, rivela sentori di viola mammola, frutti di bosco, prugna e ciliegia, sorso lungo e soddisfacente. Fine ed equilibrato.
Brunello di Montalcino 2018 – Rubino con sfumature granato intenso, emana sentori di amarena, violetta, rabarbaro, arancia sanguinella, liquirizia e spezie dolci. Sorso avvolgente, pieno e persistente.
Brunello di Montalcino Magistra 2018 – Tende al granato vivace, con nuances di rosa appassita, tabacco, polvere di cacao, ginepro e pepe nero. Materico, ricco e decisamente duraturo.
Sesta di Sopra
53024 Montalcino (SI)