Comunicato Stampa
Il piccolo Molise vanta un primato ancora poco conosciuto, quasi come fosse nascosto sul fondo del mare. Si produce a Campomarino, precisamente alle Tenute Martarosa di Nuova Cliternia, il primo moscato al mondo affinato in mare. È il Moscato under water che deriva dal vitigno coltivato a circa 2 chilometri dalla riva di Campomarino e che, dopo la lavorazione, viene tenuto per sei mesi nelle acque di Portofino. Una eccellenza nonchè un primato, visto che non parliamo di vini extra regionali affinati in Molise bensì di un prodotto locale che sta per essere lanciato in un mercato sempre più esigente e contraddistinto da qualità in ascesa.
Merito di un’azienda a tradizione familiare che prende origine nel 1938, quando il nonno dei fratelli Pierluigi e Michele, attualmente al comando delle Tenute Martarosa, scelse la terra fertile di Campomarino trasferendosi lì dall’Abruzzo. Da coltivatori di uve, i Travaglini sono diventati produttori di vino nel 2016, con l’obiettivo di crescere e sperimentare, tentato di dare lustro al territorio.
Il vigneto in questione è figlio di un progetto nuovo, che intende contrastare anche il luogo comune secondo cui il moscato sarebbe un vino dolce perfetto esclusivamente per il dessert. Non è così. “È nella sua versione secca che questo vino davvero sorprende, perché mantiene gli stessi profumi ma al palato rivela carattere e freschezza, diventando ideale come aperitivo e come accompagnamento a crudi di mare” svela un sommelier del territorio. L’affinamento in mare promette di aggiungere la carta vincente a queste caratteristiche: il Moscato Under Water annata 2021 è un vino sapido che, data la sua stretta correlazione con l’acqua salata, nasce proprio come vino da abbinare a tartare, ostriche, plateau di cruditè.
Particolari sono anche le bottiglie, che oltre alla raffinatezza delle normali bottiglie di Tenute Martarosa hanno la caratteristica di raccogliere e sedimentare tracce di permanenza in mare che rendono unica e inimitabile ognuna delle circa mille bottiglie affinate a 50 metri di profondità, grazie alla collaborazione con una ditta specializzata. Osservandola da vicino, ogni bottiglia appare come una sorta di quadro astratto, una opera d’arte che contiene a sua volta un’altra opera di grande maestria.
Non è il primo vino a essere affinato in mare ma è il primo moscato e certamente è il primo vino molisano, una assoluta novità e un esperimento del quale il Molise dovrebbe andare orgoglioso, un prodotto destinato a una fascia di pubblico medio-alta che si inserisce in un segmento di mercato ben preciso. Le bottiglie – circa mille – saranno commercializzate solo da un ristretto numero di aziende a un prezzo adeguato rispetto al valore.