L’IGP Olio di Puglia conquista Roma: una serata di gusto e tradizione con il Gambero Rosso

Ehi, amici degli ulivi! Avete mai pensato che un lunedì sera potesse trasformarsi in un viaggio sensoriale attraverso i sapori della Puglia? Beh, è esattamente quello che è successo il 22 luglio nei Giardini di Palazzo Brancaccio a Roma.

L’IGP Olio di Puglia ha fatto il suo ingresso trionfale nella Città Eterna. Immaginate la scena: un palazzo storico, giardini mozzafiato e l’aroma inconfondibile dell’olio extravergine d’oliva che fluttua nell’aria. Non stiamo parlando di un olio qualsiasi, ma del re degli oli. E sapete una cosa? La Puglia non scherza quando si parla di olio: pensate che produce il 65% dell’olio di tutta l’Italia.

Non è solo una questione di quantità. La Puglia ha dimostrato di poter giocare alla grande anche quando si parla di qualità. Le sue olive sono come una squadra di calcio di Serie A: abbiamo la Peranzana, star del centrocampo, la Coratina, il difensore roccioso, l’Ogliarola, il regista tuttofare, e la Cellina di Nardò, l’attaccante veloce. E come se non bastasse, hanno pure i nuovi acquisti: la Favolosa e il Leccino.

Maria Francesca Di Martino, la capitana di questa squadra d’oro (o meglio, d’olio), nonché Presidente del Consorzio IGP Olio di Puglia, non poteva essere più felice: “Ragazzi, più del 40% dell’olio buono che mangiate e che pensate venga da chissà dove, in realtà è made in Puglia!” E dove meglio per dirlo se non nella cornice da sogno di Palazzo Brancaccio?

Ma la serata non è stata solo un “guarda e annusa”. Prima del grande evento, c’è stata una masterclass per veri intenditori. Immaginate di essere a scuola ed invece dei libri avete bottiglie d’olio e invece della lavagna c’è Stefano Polacchi, il guru degli oli del Gambero Rosso, che vi spiega tutti i segreti dell’oro verde.

Il focus della masterclass è stato la resilienza e la rinascita del settore olivicolo pugliese, in particolare alla luce delle sfide poste dalla Xylella, un batterio, noto per i suoi effetti devastanti sulle coltivazioni agricole, che ha avuto un impatto economico significativo sugli uliveti della regione.

Nonostante queste difficoltà, la Puglia mantiene un ruolo di primo piano nella produzione olivicola nazionale. Con il 65% della produzione italiana, che ammonta a 366 mila tonnellate annue, la regione si conferma leader del settore. Tuttavia, questa produzione non è sufficiente a soddisfare il fabbisogno interno: il consumo medio pro-capite annuale in Italia si attesta intorno alle 700 mila tonnellate, rendendo necessaria l’importazione di olio da altri paesi del Mediterraneo, principalmente Spagna e Tunisia.

Durante la degustazione guidata è emersa la necessità di una maggiore consapevolezza sull’importanza dell’Olio Extravergine di Oliva. Nonostante sia un ingrediente fondamentale della dieta mediterranea, riconosciuta per i suoi benefici sulla salute, l’olio EVO rimane spesso sottovalutato nel dibattito pubblico e nella percezione dei consumatori.

Serve una presa di coscienza collettiva sul ruolo cruciale che l’olio extravergine di oliva riveste non solo come condimento, ma come alimento quotidiano essenziale per l’intero comparto alimentare italiano. La sua valorizzazione potrebbe avere ricadute positive non solo sulla salute pubblica, ma anche sull’economia del settore agricolo e sulla promozione del Made in Italy nel mondo.

La masterclass si è conclusa con un appello a una maggiore educazione del consumatore e a politiche di sostegno per il settore olivicolo, in particolare per quelle realtà che, come la Puglia, stanno dimostrando una straordinaria capacità di rinascita e innovazione di fronte alle sfide ambientali ed economiche.

Gli oli proposti in degustazione sono stati dieci di cui si elencano le caratteristiche organolettiche

  1. IGP Olio di Puglia Monocultivar Leccino – AGRICOLA TAURINO: Sentori di mandorla e nocciola.
  2. IGP Olio di Puglia (blend di Ogliarola Barese e Leccino Peranzana) – ASSOCIAZIONE FRANTOIANI DI PUGLIA: Profumi e sapori dierba, carciofo, cicoria, con sensazioni amaricanti.
  3.  IGP Olio di Puglia (blend di Coratina, Ogliarola Barese, Leccino Peranzana) – DE CARLO: erba tagliata, rucola, mandorla e carciofo. Sapore decisamente amaro.
  4. IGP Olio di Puglia (blend di Coratina e Olgiarola Barese) – OLIO CICCOLELLA: Sentori tipici della Coratina con evidenza di erba tagliata e nota speziata finale.
  5. IGP Olio di Puglia Monocultivar Coratina 4 CONTRADE: Maggiore morbidezza con sentori di mandorla e erba tagliata. Finale amaricante.
  6. IGP Olio di Puglia Monocultivar Coratina PANTALEO: Più delicato rispetto ai campioni precedenti, con sentori di mandorla e erbe amare.
  7. IGP Olio di Puglia Monocultivar Coratina OLIO GUGLIELMI: Un olio pulito ed elegante con sentori di mandorla e carciofo.
  8. IGP Olio di Puglia Monocultivar Coratina AZIENDE AGRICOLE DI MARTINO: note erbacee, mandorla, erba tagliata, finale amaricante.
  9. IGP Olio di Puglia Monocultivar Coratina LE FERRE: Nota amara marcata, più potenza che eleganza,erbe amare e carciofo.
  10. IGP Olio di Puglia Monocultivar Coratina COOPERATIVA MADONNA DEL ROSARIO: mela gialla, sentori di frutta secca, erbe amare.

Per chi pensa che l’olio sia solo per condire l’insalata, preparatevi a ricredervi. Lo chef Marco Brioschi della Gambero Rosso Academy ha tirato fuori dal cilindro piatti da far venire l’acquolina in bocca solo a sentirli: Acquasale, pasta con cozze, cacioricotta e taralli (praticamente la Puglia in un piatto), e le mitiche bombette pugliesi. Il tutto, ovviamente, impreziosito dall’olio IGP di Puglia.

Tra un assaggio e l’altro, potevate incontrare i big dell’olio pugliese come l’azienda Agricola Taurino, De Carlo, Olio Ciccolella, Pantaleo. Ognuno con il suo olio speciale, alcuni puri come un diamante (i monocultivar), altri mix sofisticati da far invidia a un cocktail di un barman stellato.

Ovviamente non potevano mancare i vini pugliesi e tanti produttori delle eccellenze gastronomiche. Tra questi abbiamo intervistato i coniugi Lombardi della Pasticceria L’Arte di Luciano che ad Apricena in provincia di Foggia hanno il laboratorio di produzione dolciaria. Infine i formaggi di Capra Garganica, Panificio Di Biase e La Bella Contadina.

Insomma, amici, l’olio pugliese non è solo buono, è un vero e proprio protagonista della dieta mediterranea, un supereroe del gusto che fa bene alla salute e al palato.

“L’olio nostro è come l’ammore: fa bene al core!”

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Alberto Chiarenza

Romano di nascita, ma cresciuto in Sud Africa in un ambiente in cui convivono, oltre ai britannici e boeri, tante etnie e religioni. Il contesto multirazziale e multietnico mi ha aperto la mente e consentito di conoscere nuove culture, aiutandomi nello sviluppo della personalità. Sono divenuto più aperto, curioso e tollerante. Mi piace definirmi un gentleman e mi piacciono le buone maniere, amo tanto il mare quanto la montagna, in modo intenso praticando le immersioni e le arrampicate. Mio padre mi ha trasmesso la passione per le riprese video che faceva in giro per il mondo con la sua cinepresa SUPER8. Tornato in Italia, mi diplomo sommelier e, successivamente inizio il percorso in ONAV come Assaggiatore e a breve Assaggiatore Esperto. Ho un blog ed un sito internet personale come "Alberto Winelover". Viva il vino e viva la vita. Cheers!

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