Le “P” nascoste nel simbolo VitignoItalia

No, non siamo impazziti! L’anticiclone africano sta finalmente prendendo piede con sole e temperature estive quasi tropicali, ma abbiamo avuto la vista lunga, a maggior ragione da Media Partner della manifestazione, per capire che VitignoItalia contiene ben 3 volte la lettera “P” dell’alfabeto nascosta tra le pieghe del suo simbolo.

P come Produttori, quelli entusiasti di partecipare all’evento per avere visibilità e presentare una Campania enogastronomica che ha ancora tantissimo margine in potenziale: 300 aziende e consorzi presenti hanno popolato la Stazione Marittima di Napoli, all’altezza della situazione. Tra banchi d’assaggio, talk e degustazioni top level, VitignoItalia ha acceso i riflettori sulle realtà enologiche più prestigiose della Penisola, puntando sul dialogo diretto con i produttori, che da sempre caratterizza questo format di successo.

Ampi focus sulle grandi denominazioni quali Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, Friuli Doc e Roma Doc , intervenuti ai microfoni di 20Italie, passando per i migliori vini regionali come i rossi di Sicilia, i bianchi vulcanici da invecchiamento, i bianchi e spumanti siciliani e il verdicchio dei Castelli di Jesi.

P come Premiazioni, con il meglio dell’enologia tricolore grazie alla quarta edizione di 100 Best Italian Rosé, la guida edita da LucianoPignataroWineBlog di Luciano Pignataro e curata dai giornalisti Antonella Amodio, Chiara Giorleo, Adele Granieri Raffaele Mosca, che hanno raccontato da Nord a Sud le migliori etichette di una tipologia spesso erroneamente vista come vino semplice e beverino senza prospettiva di evoluzione nel tempo.

P come Protagonisti dunque, anche nell’arduo abbinamento pizza-vino con la presentazione di Calici & Spicchi di Antonella Amodio, Verso del Vino – Verso Divino, il volume di Marianna Ferri e Ottavio Costa e con la presentazione di 50 Insoliti Noti, la guida ai migliori 50 vini per tradizionalità e legame con il territorio, a cura di Gimmo Cuomo, firma del Corriere del Mezzogiorno. Cala così il sipario su VitignoItalia 2024, giunta all’anno della “maturità” simbolica con le sue diciotto candeline spente e che ha riunito 10.000 tra wine lover e traders.

Maurizio Teti Direttore di Vitigno Italia

Un’edizione eccezionale nei numeri e più coinvolgente che mai – sottolinea Maurizio Teti, Direttore di VitignoItaliaresa possibile grazie alla sinergia con i principali player della manifestazione a partire dalle istituzioni. In particolare con l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania che da sempre crede fortemente nel nostro progetto. Siamo stati spettatori di un’edizione davvero sorprendente: a partire dal nostro fedele pubblico che ogni anno ci stimola nell’ideazione di nuovi contenuti, alle grandi cantine presenti che costituiscono l’essenza della manifestazione”.

Abbiamo messo in campo – prosegue Teti – un programma di incontri che hanno soddisfatto e incuriosito tanto gli appassionati quanto gli esperti, con attività trasversali tra il vino e altri settori, mettendo sempre al centro il piacere della degustazione e l’interazione con i produttori. Chiuderei con un ringraziamento a Unicredit e FEAMPA per il prezioso contributo e all’ICE per l’importanza in ambito internazionale che ogni anno conferisce alla nostra manifestazione, coinvolgendo grandi esperti del settore”.

Non da meno l’interesse dei buyers, un gruppo di 30 tra gli operatori più competenti provenienti da 18 paesi, selezionati in collaborazione con ICE, che hanno mostrato grande apprezzamento per le cantine presenti e hanno preso parte all’educational tour nei Campi Flegrei, approfondendo i vini di questo territorio enologico, tra i più affascinanti della regione. 

Infine l’affascinante masterclass sugli underwater wine, un viaggio tra i vini degli abissi più interessanti della Penisola che ha dato risalto ai produttori (Tenuta del Paguro con il Romagna Albana Docg Squilla Mantis 2019 UWW, Tenuta Campo al Signore con il Bolgheri Rosso Doc 2018 UWW, il Consorzio Agerasprinio Più o Meno Dieci con Asprinio DOC Aversa 2023 e Tenuta Asinara e il suoCayenna Submariner) che con passione e cura si dedicano a questo tipo di produzione singolare quanto affascinante. Un ringraziamento particolare all’Agenzia Mg Logos di Stefano Carboni e Maria Grazia D’Agata per il supporto, la condivisione e l’organizzazione stampa.

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Luca Matarazzo

Giornalista, appassionato di cibo e vino fin dalla culla. Una carriera da degustatore e relatore A.I.S. che ha inizio nel lontano 2012 e prosegue oggi dall’altra parte della barricata, sui banchi di assaggio, in qualità di esperto del settore. Giudice in numerosi concorsi enologici italiani ed esteri, provo amore puro verso le produzioni di nicchia e lo stile italiano imitato in tutto il mondo. Ambasciatore del Sagrantino di Montefalco per il 2021 e dell’Albana di Romagna per il 2022, nonché secondo al Master sul Vermentino, inseguo da sempre l’idea vincente di chi sa osare con un prodotto inatteso che spiazzi il palato.

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