La Reggia di Caserta ha ospitato la terza edizione di Terra di Lavoro Wines

La terza edizione di Terra di Lavoro Wines, l’evento promosso dal Consorzio Tutela Vini VitiCaserta – Vitica – quest’anno ha avuto come cornice d’eccezione la Reggia di Caserta. Il palazzo voluto da Carlo di Borbone e progettato da Luigi Vanvitelli, patrimonio Unesco dal 1997, ha accolto, il 26 e 27 ottobre, la due giorni dedicata ai vini di Caserta. Una scelta non casuale  e neanche legata a pure ragioni di ordine estetico, ma voluta con il preciso intento di fare rete e rafforzare le sinergie tra patrimonio culturale e attività produttive territoriali, ha sottolineato Tiziana Maffei, Direttore della Reggia di Caserta.

Inoltre, nella scelta di questa location, la manifestazione si è aperta al grande pubblico, compreso quello internazionale, come commentato da Cesare Avenia, Presidente di Vitica, nella conferenza stampa di presentazione dell’evento, perché, va ribadito, ancora oggi nello stesso casertano, il consumo di vino del territorio si attesta solo al 15%.

Terra di Lavoro Wines ha dato il via al ricco manifesto di eventi e degustazioni con il convegno Enoturismo: leva dello sviluppo per la DOP/IGP economy della provincia di Caserta, che ha tracciato un quadro preciso della situazione attuale e dei possibili sviluppi per l’enoturismo – non solo nella Provincia di Caserta ma in tutto il territorio campano – con dibattiti e interventi, incluso quello istituzionale dell’Assessore all’Agricoltura della Regione Campania Nicola Caputo. La Campania, con l’1% della produzione vinicola nazionale, è stata la dodicesima regione a recepire la legge nazionale sull’enoturismo del 2019, attraverso la legge regionale n. 7/2024, che si pone tra gli obiettivi quello di “valorizzare le aree ad alta vocazione vitivinicola della Regione Campania e le denominazioni vitivinicole di ciascun territorio” (art. 1).

Tassello fondamentale per lo sviluppo del territorio in tal senso devono essere i Consorzi di tutela, attraverso cui sono rappresentate le denominazioni, sostenuti anche da apposita legge di bilancio regionale.

A testimoniarne l’importanza Domenico Raimondo, Presidente del Consorzio Mozzarella di Bufala Campana DOP: nel sistema DOP/IGP economy la provincia di Caserta si posiziona, in termini di valore alla produzione, al primo posto in Campania, al sedicesimo in Italia (Rapporto ISMEA 2023). E a fare da volano per l’economia del territorio è proprio la Mozzarella di Bufala Campana DOP, al quarto posto dopo Parmigiano Reggiano DOP, Grana Padano DOP, Prosciutto di Parma DOP, con un valore di 502 milioni di euro nel 2022 e un incremento di oltre nove punti percentuali rispetto al 2021.

Incisivo anche l’intervento di Leone Massimo Zandotti, produttore di Frascati DOCG  e consigliere FEDERDOC, che ha sottolineato come il vino sia ambasciatore di cultura e dunque la promozione e la diffusione di ogni aspetto legato a questo mondo devono assumere centralità. A tal proposito i consorzi devono rappresentare luoghi di aggregazione e sviluppo. Vitica, costituitosi nel 2004, è  il primo consorzio di tutela vino in Campania riconosciuto dal Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare nel 2005; attualmente conta 107 associati tra produttori e imbottigliatori. 

Dunque, ruolo di centralità per i consorzi di tutela ed enoturismo come chiave del successo per le aziende vitivinicole campane. Su quest’ultimo punto sono intervenuti anche Maria Paola Sorrentino, in qualità di Presidente del Movimento Turismo Vino Campania e Nicola Matarazzo, Consulente di direzione, ribadendo l’importanza di creare, attraverso una proposta enoturistica solida e preparata, l’aspettativa per attrarre nuovi flussi turistici sul territorio, ma nel contempo, come ribadito da Luciano D’Aponte, dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania, per decongestionare con proposte alternative i punti storici e consolidati di attrattiva (i.g. Napoli e la Costiera) in favore di nuovi areali regionali.

Oltre a spazio di confronto e riflessione, la terza edizione di Terra di Lavoro Wines è stata soprattutto una vetrina dinamica del vino e del territorio casertano per giornalisti, appassionati di vino e turisti, con numerose iniziative che hanno animato la manifestazione: dalla presentazione del libro Calici e Spicchi di Antonella Amodio, casertana nel cuore e nell’anima, (ne abbiamo già parlato in un precedente articolo, mentre il collega Gaetano Cataldo ha intervistato l’autrice); al premio in memoria della compianta Maria Felicia Brini, istituito da Vitica e assegnato con numerosi riconoscimenti a chi nel casertano (ma anche fuori) ha saputo dare il giusto rilievo ai vini di Caserta (alla pizzeria I Masanielli di Sasà Martucci di Caserta per la miglior carta dei vini territoriale, al Ristorante Marotta di Squille per il miglior abbinamento, ad Agristor le Due Torri di Presenzano per la profondità di annate e al Ristorante Agape di Sant’Agata dei Goti per miglior carta dei vini fuori dal territorio casertano).

Hanno visto la partecipazione di 380 iscritti le quattro masterclass a cura AIS, in collaborazione con altre sigle del mondo del vino, dedicate all’approfondimento sulle denominazioni del territorio: Aversa DOP Asprinio, Falerno del Massico DOP, Galluccio DOP & Roccamonfina IGP, Terre del Volturno IGP & Casavecchia di Pontelatone DOP.

Non sono infine mancati banchi d’assaggio con la presenza di 170 referenze in degustazione. Una Vigna del Ventaglio alla maniera moderna Terra di Lavoro Wines ma con lo stesso obiettivo ricercato nel 1770 da Ferdinando IV di Borbone, che la fece impiantare a San Leucio: la conoscenza e la valorizzazione dei vitigni e dei vini del territorio.

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Ombretta Ferretto

Degustatore AIS, ha lavorato 14 anni nella logistica internazionale del vino. Attualmente si occupa di ospitalità e di produzione miele e olio EVO, oltre ad essere portavoce Slowfood dei produttori Noce della Penisola Sorrentina

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