Il “Dolceacqua” in piazza 2024

Sabato 20 luglio il pittoresco borgo ligure di Dolceacqua si è animato di folla e di produttori che hanno dato vita alla terza edizione di un evento davvero imperdibile. In piazza Mauro, protetta dall’alto dall’antico Castello dei Doria, si sono radunati le cantine del Rossese, per una festa che ha richiamato una moltitudine di turisti, giornalisti, operatori del settore, tanto da far registrare il tutto esaurito.

I calici con la taschetta sono andati a ruba, come del resto il sacchettino con le crocette e le michette, dolci legati alla tradizione locale, queste ultime raccomandate  per un abbinamento inconsueto con il leggiadro vino rosso.

In assaggio la nuova annata 2023 e alcune novità davvero interessanti.

Iniziamo con Roberto Rondelli ed il suo Dolceacqua Arenaria, che colpisce per l’eleganza dei profumi e per la loro delicatezza. Note floreali e fruttate, sorso che mantiene un’estrema piacevolezza, grazie anche a una trama tannica vellutata. Le uve Rossese vengono in parte pigiate e diraspate, in parte lasciate intere. Fermentazione per circa 10 giorni a cui segue un affinamento di 6 mesi in acciaio. Roberto ha portato in assaggio Roja 2022, la versione superiore, con la quale vuole proporre una idea diversa di interpretazione di questo vitigno. L’affinamento prevede dieci mesi in barrique usate, una selezione delle uve al momento della vendemmia a dir poco maniacale e fermentazione con lieviti indigeni. Un vino che punta in alto, che si offre nel calice con un tripudio di ciliegia, mora, ribes nero, viola, vaniglia accompagnate da note di macchia mediterranea. In bocca è avvolgente, quasi sensuale grazie alle sensazioni vellutate che regala, sapido in chiusura.

Fabiana Ramoino propone una nuova veste per l’annata 2023: la collezione 1920 La Maudit Belle Paris. E’ stata realizzata con l’aiuto di Amanda Fagiani e Jari Andrea Bertrecchi e i vini (vermentino e rossese) portano in etichetta quadri appositamente dipinti a mano, che ritraggono Amedeo Modigliani e Tamara de Lempicka, due artisti protagonisti della Parigi degli Anni Venti.

Per il Rossese è stata scelta l’immagine di Tamara; le sorprese però non finiscono qui, dato che nel retro della bottiglia è posizionato un QR code. Inquadrandolo, si accede a un inedito d’autore, interpretato e narrato da voci che faranno immergere chi starà sorseggiando il vino, in quell’epoca così intellettualmente e culturalmente vivace, a cavallo tra le due Grandi Guerre. Il vino è assolutamente cesellato ad arte, frutto di un annata che ha premiato ancora una volta, chi ha saputo gestire al meglio la vigna.

Maurizio Anfosso di Ka Mancinè ha portato in degustazione i Rossese ottenuti dalle nomeranze Beragna e Galeae; difficile esprimere una preferenza, data la giovialità del sorso del Beragna e la profondità del secondo. Infatti Beragna è un vino che, servito a una temperatura lievemente più fresca di quella normalmente consigliata, risulta perfetto con il pesce, soprattutto abbinato alle zuppe. Prima dell’evento però, sono andata a trovare Maurizio, che ha aperto la sua cantina e ho potuto così degustare la prova della nuova annata di Bugiardino, il rossese che affina in anfore Demetra. Nonostante debba essere atteso ancora sul mercato, l’assaggio è stato molto convincente e ha regalato profumi molto intriganti e una bella performance in bocca.

La Famiglia Guglielmi al completo per presentare il rosato Roseto e il Rossese Poggio dell’Elmo 2023. Il primo vede un riposo a 5-6 gradi delle uve per un giorno e una notte, a cui segue la pressatura soffice e una classica vinificazione in bianco e regala al naso succose note di frutti rossi e una guizzante freschezza. Il Rossese classico viene invece vinificato tradizionalmente in acciaio e si offre nel calice con precisi sentori di piccoli frutti rossi, rosa canina e pepe nero. Tannino serico, nel finale ritornano le note speziate e fruttate.

Nino Perrino Testalonga e la nipote Erica hanno portato in degustazione all’evento un meraviglioso Rossese 2020, che dopo un primo momenti di timidezza, si è aperto magicamente raccontando rosa, viola, marasca, elicriso, pepe bianco, ribes rosso. Sorso pieno, tannino perfettamente integrato, finale balsamico. Una testimonianza del grande lavoro fatto in vigna, dell’utilizzo di modeste quantità di rame e zolfo, della preferenza delle fermentazioni spontanee e di un minimo di solforosa nell’imbottigliamento.

Cantina Muragni si conferma per l’eccellente qualità ed espressività dei vini che produce; le etichette colorate portano l’immagine di un lupo, animale inteso come spirito guida. In assaggio il Dolceacqua superiore in cui si apprezzano note floreali, di arbusti di macchia, di frutta rossa matura , di rosmarino e  pepe nero.

Tra le sedici cantine presenti sono riuscita ad assaggiare anche la produzione della Cooperativa Maixei con un meraviglioso Rossese Superiore e il Rossese Superiore Barbadirame, le nuove annate prodotte da Fabiana Caldi, Filippo Rondelli di Terre Bianche, di Tenuta Ascari e la nomeranze Peverelli, un monopole della cantina Mauro Zino.

I banchi di assaggi sono stati letteralmente presi d’assalto dai presenti; sempre affollati quelli di Gajaudo, Du Nemu, Foresti, Grillo Amedeo e Cantina Naso.

La serata è stata inoltre allietata dalla Simil Jazz Band, che ha saputo degnamente intrattenere il pubblico e i produttori. La manifestazione, perfettamente riuscita, è stata promossa dal Comune di Dolceacqua, con la partecipazione dell’assessorato all’Agricoltura e al Marketing Territoriale di Regione Liguria. L’ennesima conferma che questa regione italiana ha nel rossese, e non solo nella produzione di vini bianchi superlativi, una delle sue punte di diamante; un vino che merita di essere conosciuto, degustato e amato.

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Olga Sofia Schiaffino

Medico Psichiatra, stregata da Dioniso, sommelier dal 2013,degustatore ufficiale, miglior sommelier della Liguria 2019. Recentemente ho inoltre superato il Wset level 3 a pieni voti. Blogger, comunicatrice del vino, media partner. Operatore enoturistico certificato. Ideatrice della prima guida social "I vini del Cuore". Una passione per le storie del mondo del vino che alimento con visite, degustazioni, approfondimenti e studio... e che amo raccontare con la mia "penna virtuale".

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