di Olga Sofia Schiaffino
Alla scoperta della Ciociaria e dei suoi prodotti enogastronomici insieme a Le Donne Del Vino del Lazio
– parte prima –
Grazie alla passione e al lavoro di vignaioli illuminati si è assistito negli ultimi dieci anni alla promozione della conoscenza del vitigno Cesanese, che è intimamente legato con una terra ricca di storia e di bellezze naturali e artistiche.
La Ciociaria prende il nome dalle “ciocie”, le calzature che indossavano i pastori e i contadini dei territori che oggigiorno sono delimitati dai Monti Ernici, dal versante interno degli Ausoni e parte dei Lepini e la Valle del Sacco,rappresentato grosso modo dalla zona compresa tra Piglio, Paliano, Serrone, Acuto prossimi alla città di Frosinone.
Il 6 giugno è iniziato un press tour ricco di appuntamenti, di esperienze e di visite in cantina, promosso dalla Associazione Le Donne del Vino del Lazio, di cui Manuela Zennaro è Delegata, in collaborazione con Regione Lazio.
La prima cantina ad accoglierci è stata Casale della Ioria, azienda che possiede circa 38 ettari vitati in conduzione biologica nella zona del Cesanese del Piglio Docg. Marina e Paolo Perinelli sono stati molto cordiali e hanno raccontato con passione il loro impegno nella produzione del vino, accompagnati dai figli, che curano la parte agronomica ed enologica.
Un grande leccio secolare sembra voler dare una benevola protezione ai visitatori. Di maestosa bellezza, viene a essere rappresentato sulle etichette della produzione della cantina. Il Cesanese di Affile è sicuramente il protagonista assieme alla Passerina.
La degustazione è iniziata con un metodo Martinotti davvero piacevole, Cesanese Lazio Igp Brut: bollicina perfetta come colonna sonora dell’estate.
Campo Novo2020 è la versione più fruttata vinificata totalmente in accaio. Etichetta molto invitante, nel calice si apprezza un vino dal colore rosso rubino e un profilo olfattivo che rimanda alla rosa, alla ciliegia e al lampone. Tannino di trama serica. Pulito, bello croccante.
Torre Del Piano 2017 è un Cesanese Superiore che si ottiene selezionando i migliori grappoli da appezzamenti su suoli vulcanici; dopo la fermentazione in acciaio, riposa in barrique per circa 8 mesi e segue un periodo di affinamento in bottiglia. Al naso si apprezzano sentori di gelatina di ciliegia, prugna, vaniglia, arancia sanguinella, tabacco, cacao. Tannino preciso e chiusura sapida.
Casale della Ioria 2020 è ottenuto da uve che maturano su suoli argillosi; terminata la macerazione in acciaio il vino riposa in botti di rovere da 20 ettolitri. Corredo olfattivo che rimanda a note balsamiche, lentisco, marasca, peonia ed erbe selvatiche. In bocca è secco, con un tannino delicato e la chiusura è sapida. Sempre dai terreni argillosi nella zona di acuto, a 260 mt slm si ottiene un vino senza solfiti aggiunti, Cesanese del Piglio Docg Zero Solfiti, ottenuto da uve perfettamente sane, lavorate in acciaio.
Dopo il pranzo, durante il quale ho potuto assaggiare delizie locali, è stata presentata l’opera di un pittore locale, Antonio Menenti che ha partecipato con le sue opere alla Biennale di Venezia nel 2007. La professoressa Mirella tomaselli ha inoltre affascinato la platea con alcuni aneddoti storici su Anagni e il comprensorio: non solo buon vino ma una full immersion nella cultura.
La seconda tappa del tour ha portato il nostro gruppo all’azienda L’Avventura. Il racconto della nascita della cantina è davvero coinvolgente, perché gli attuali proprietari, provenienti da mondi completamente diversi, si sono innamorati della vigna e come un “azzardo” hanno deciso di intraprendere questa avventura acquistando i primi vigneti, approssimativamente 8 anni fa.
Azienda biologica e sostenibile, segue e applica i metodi dell’Agricoltura Organica Rigenerativa. Bellissimo il Wine Resort Casale VerdeLuna finito nel 2019, dopo una ristrutturazione del vecchio casale in pietra, immerso totalmente nei vigneti dove si coltiva il Cesanese di Affile e il Cesanese Comune. Il primo si riconosce per gli acini più piccoli e neri, rispetto alla variante comune, viene vendemmiato nella prima metà di ottobre e si ottengono solitamente vini longevi.
Durante la splendida cena allietata dai canti di un gruppo folcloristico ciociaro gli Hernicantus di Palliano, abbiamo potuto assaggiare la produzione dell’azienda, raccontata da Stefano e Gabriella. Dopo aver iniziato con un metodo classico si è proseguito con Saxa, una Passerina in acciaio delicata e fedele alle caratteristiche del vitigno per poi proseguire con Con Te Lollo, che dimostra un struttura e una maggiore complessità.
Campanino è un blend composto da Cesanese di Affile 50% e Cesanese Comune 50%; fermentazione con lieviti indigeni e maturazione in acciaio. Dinamico, croccante e succoso.
Picchiatello è ottenuto da 100% Cesanese di Affile coltivato su suoli argillosi; lieviti indigeni a temperatura controllata,in acciaio poi il 30% della massa prosegue la maturazione in acciaio mentre il 70% in botte grande per 12 mesi, seguiti da 2 mesi in bottiglia. Bellissima pulizia al naso con una nota balsamica importante, decisamente gradevole e una retro etichetta che fa sognare e che commuove, un vino del cuore.
Amor è un Cesanese di Affile in purezza che cresce su suoli argilloso-calcarei: fermenta in acciaio e sosta sei mesi in barrique. Il timbro del varietale non viene perso, si apprezzano al naso sentori di ciliegia matura, prugna cacao e una nota fumée.
Camere Pinte dopo la fermentazione alcolica, matura in barrique e tonneau per 14 mesi, a cui seguono 10 mesi di bottiglia. Al naso la frutta volge verso la confettura, il tannino è sempre perfettamente cesellato e integrato. Grande persistenza e respiro.
Una giornata intensa, trascorsa in compagnia di persone e vini che hanno lasciato un segno nel cuore e nell’anima. E non finisce qui…