Perché scelgo da anni Merano Wine Festival ?

Me lo sono sempre chiesto: perché scelgo da anni Merano Wine Festival al punto di ricominciare a parlarne già pochi giorni dopo la conclusione della precedente edizione?

Eppure di Fiere ed Esposizioni nel mondo vitivinicolo se ne contano a decine, per non dire centinaia ed in molte di esse sono stato presente. Cosa suscita in un veterano come il sottoscritto il brivido dell’avvicinarsi di un tale evento? Anzitutto, si da il caso che abbia trascorso gran parte della mia giovinezza in Trentino, a pochi passi dai luoghi incantevoli protagonisti della celebre Kermesse. Cosa non secondaria è l’ottima organizzazione, capace di migliorarsi anno dopo anno nonostante le mille incertezze del nostro presente.

Eppure ciò non basterebbe a fare la differenza, se non fosse per quel quid rappresentato dal concetto di eleganza e diversità nell’offerta enogastronomica che nessun altro riesce ad offrire. Si direbbe che voglia quasi sbucciarmi le mani nell’applaudire il lavoro di Elmuth Köcher, attuale presidente ed ideatore del marchio The WineHunter e del suo staff di validi collaboratori. Lasciamo parlare invece i numeri, raccontando dell’edizione 2021, la trentesima, svolta in un difficilissimo contesto pandemico: oltre 5.000 le presenze registrate nelle cinque giornate della manifestazione, dedicata alle eccellenze del settore enogastronomico selezionate da The WineHunter.

Grande partecipazione di un pubblico specializzato che conferma ancora una volta un target di qualità alla ricerca di novità che a Merano WineFestival anticipano da sempre le tendenze. Dal 4 all’8 novembre 2022 avrà luogo la 31^ edizione che vedrà l’affluenza di non oltre 1.500 persone al giorno puntando a un parterre di intenditori.

Splendide le sale dello storico Kurhaus (visibile nella foto di copertina) allestite per The Official Selection e le altre location come la Gourmet Arena, l’area Spirits Emotion
, l’Hotel Terme Merano e il Teatro Puccini per i Side Events e gli spazi esterni del “fuorisalone” Merano WineCitylife con aree tasting e master experience lungo Corso Libertà.

venerdì 4 novembre: all’interno del Kurhaus di Merano, la selezione di vini premiati The WineHunter Award 2022, l’eccellenza del settore vitivinicolo; The WineHunter Area con la possibilità di degustare più di 350 vini provenienti da tutta l’Italia in un unico punto. Infine, presso la GourmetArena, Passeggiata Lungo Passirio, i migliori prodotti gastronomici dalla culinaria, alle birre e ai liquori e distillati ed Extrawine, alla scoperta di prodotti di qualità ed eccellenza insieme al meglio dell’artigianalità degli accessori del settore. Non mancheranno conferenze, masterclass e drink competition, show cooking ed un’attenzione alle tematiche di sostenibilità in agricoltura.

sabato 5 novembre: oltre quanto già indicato che vale per tutte le giornate dell’evento, avverrà la premiazione dei prodotti e presentazione della guida ufficiale “Vini Buoni d’Italia 2023” presso il Teatro Puccini ed il concorso “Miglior Chef Emergente d’Italia”, la competizione riservata ai giovani chef under 30 che ha ormai raggiunto grande notorietà e successo nell’ambiente della ristorazione e che ogni anno vede in gara 40 giovani under 30.

domenica 6 novembre: un focus verso oriente con due momenti dedicati ad Hong Kong, Singapore e Giappone

lunedì 7 novembre: workshop WineHunter Ambassador USA; Premio Godio: innovazione, apertura, disponibilità, coerenza, coraggio ed anche cultura, ricerca e sano apprezzamento per la vita: questi i valori ispirati dal nome Godio. Il riconoscimento di un’alta e coraggiosa professionalità che é stata capace di distinguersi e dare un grande contributo alla cultura gastronomica altoatesina.

– martedì 8 novembre: la “Catwalk Champagne”, l’evento di chiusura del Merano WineFestival presenta alcune delle migliori Maisone Du Champagne abbinati a prodotti di culinaria selezionati. Un momento di gioia e di festa, nell’attesa di tempi sereni per tutti, brindando all’edizione che verrà.

Immancabili i tanti focus su diversi Consorzi italiani, questa volta nell’area all’aperto in Corso della Libertà saranno presenti il Consorzio di Tutela dei vini del Sannio, Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese ed il Consorzio Barbera D’Asti e Monferrato.
Ed infine la Georgia ed i suoi vini, tema da sempre caro ad Helmuth, perché da quelle terre è nato il vino così come lo conosciamo.

Buon Merano Wine Festival 2022 edizione numero 31: “Il Respiro e Grido della Terra”.

Il peperone “sciuscillone”, materia prima eccezionale che sospinge un territorio

I Segreti di Diano, lo sciuscillone e l’elogio della non lentezza
Un’azienda nel cuore di Teggiano sfata il falso mito della lentezza della campagna e ci racconta come una materia prima eccezionale può dar vita a una realtà evoluta e propulsiva.  Un progetto agricolo che è anche valorizzazione del territorio. Teggiano, oltre ad essere una delle perle del Vallo di Diano per la sua ricchezza culturale, paesaggistica e artistica, ha un prodotto che definire un’eccellenza è riduttivo. Lo sciuscillone, la particolare varietà di peperone dolce di tipo “corno”, è la punta di diamante de I Segreti di Diano e dal 2019 è una De.Co. del Comune di Teggiano.  I Segreti di Diano è attiva sul territorio dal 2017 e in pochi anni riesce a coinvolgere ben dieci piccoli produttori, che oggi coltivano secondo il disciplinare, per poi conferire all’azienda che trasforma lo sciuscillone (peperone dolce) ed il serpentino (peperoncino piccante) in chips, polveri, creme ed essiccati. Il peperone crusco, sempre più richiesto dalla filiera della ristorazione e della pizzeria gourmet, e sempre più amato dal cliente finale, non è altro che il risultato dell’essicazione e della frittura del peperone corno. I Segreti di Diano può vantare di avere in esclusiva lo sciuscillone crusco, in quanto in azienda si trasforma solo questa speciale varietà di peperone dolce, a cui si affianca la variante piccante, il serpentino. Di entrambe le varietà, I Segreti di Diano è Coltivatore custode della Regione Campania. Il catalogo prodotti si completa con un piccante napoletano in olio extra vergine d’oliva monocultivar e per il prossimo futuro si ragiona già su derivati da altri prodotti orticoli come zucchine e melanzane. Agro-artigianato, quindi, che crea economia, valorizzando con la stessa importanza prodotto e manodopera, conoscenza contadina e consapevolezza dello strumento azienda per essere incisivi sui mercati, anche attraverso la gestione del conto terzi. La mente, le mani e il volto dietro questa giovane impresa appartengono a Pietro d’Elia, teggianese, dalla formazione economica e dall’indole eclettica, che nel 2016 decide di “tornare alle radici”, senza tuttavia fare di questo ritorno un cliché da “piccolo mondo antico”. Lontano dal romanticismo bucolico che spesso attraversa la rappresentazione delle aziende agricole del Sud Italia, Pietro d’Elia ha un’intuizione: trasformare un prodotto antico in un luxury brand, rafforzato anche dalla scelta di un packaging accattivante e sofisticato, in vetro e bag in alluminio, per una motivazione che va oltre l’estetica. Il peperone, infatti, è sensibile all’aria e all’umidità e va preservato grazie all’utilizzo di queste tipologie di confezionamento che, mantenendo l’atmosfera modificata, ne garantiscono una conservazione ottimale.
L’unica lentezza che accompagna I Segreti di Diano è quella dei finanziamenti pubblici, che tardano ad arrivare, ma non scoraggiano né la volontà dell’imprenditore né quella dei collaboratori che nel corso del tempo si sono affiancati, nel comune obiettivo di generare una sempre maggiore conoscenza di un prodotto di altissima qualità, per posizionarlo con una strategia precisa dentro e fuori dall’Italia. Tutti i peperoni sono raccolti, puliti e privati dei semi a manoL’essicazione del prodotto avviene secondo il metodo tradizionale, rispettando i 50 giorni che rendono il peperone naturalmente pronto alle diverse trasformazioni in cui l’azienda è specializzata. L’educazione al prodotto è un altro tratto distintivo dell’approccio aziendale e si sviluppa attraverso importanti momenti di formazione“È fondamentale che le artigiane e gli artigiani che lavorano in azienda siano profondamente consapevoli dell’importanza che ha il nostro lavoro, dalla cura della terra alla raccolta, dalla pulitura fino all’insertamento manuale, ed è altrettanto fondamentale che questa consapevolezza sia percepita come cultura, iniziando da noi. Soltanto così il consumatore finale potrà comprendere e apprezzare fino in fondo quanto la bellezza del nostro prodotto sia il risultato della sua bontà intrinseca, una bontà preziosa perché viene dal lavoro e dal valore che esso genera.” – conclude Pietro d’Elia. I Segreti di Diano “svela” quindi cosa c’è dietro un peperone eccezionale attraverso azioni che seguono meticolosamente il processo. Un progetto che si sviluppa tra passato, presente e futuro e che, soprattutto, si prende cura del suo prodotto e del suo territorio, nell’accezione più nobile termine, con apertura ed empatia, ma anche preoccupazione e commitment, un impegno che contiene in sé il senso della promessa, della scommessa, dell’attaccamento e della serietà.
talleri e rape rosse

“Sogni estivi”: San Michele Appiano, ricette d’autore e vini

Pinot Grigio Sanct Valentin e Talleri alle rape rosse, Casolet e ricotta affumicata del ristorante “Alla Pineta” del Pineta Nature Resort in Val di Non.
 
Torna “Sogni Estivi”, il progetto che mette assieme le ricette degli chef d’Italia e i vini della Cantina San Michele Appiano. Dedicato ai media che si rivolgono ai lettori che amano, anche a casa, preparare piatti d’autore accompagnati da vini d’eccellenza.
 Vini freschi e piatti a base di ingredienti di stagione sono il connubio perfetto per gli amanti della buona tavola in estate. Per questo torna il progetto “Sogni estivi”, ideato dalla Cantina San Michele Appiano, che vede protagonisti i suoi vini pregiati abbinati a ricette d’autore di chef (stellati e non) dei ristoranti d’Italia. Nelle scorse edizioni, assieme ai vini della Cantina leader in Alto Adige, hanno partecipato, con le loro ricette, chef da nord a sud dell’Italia (Herbert Hintner, i fratelli Cera, Alfonso Caputo, Nicola Portinari, Karl Baumgartner, Paolo Gori, Diego Pani, Renzo e Damiano Dal Farra). Quest’anno tocca a Mattia Sicher, chef al ristorante “Alla Pineta” del Pineta Natur Resort in Val di Non, che propone la ricetta dei Talleri alle rape rosse, Casolet e ricotta affumicata abbinata al Pinot Grigio Sanct Valentin della Cantina San Michele Appiano.


 
Il Pinot Grigio Sanct Valentin nasce nel 1986 quando, per la prima volta, viene vinificato in purezza ed affinato in piccole botti. L’espressivo Pinot Grigio Sanct Valentin convince per l’integrazione perfetta di acidità, forza e concentrazione. È uno dei Pinot Grigio italiani più dotati e la sua beva eccellente, anche dopo molti anni d’invecchiamento, è l’ideale per accompagnare il primo piatto proposto al ristorante “Alla Pineta”. Per preparare i Talleri, lo chef Mattia Sicher crea un impasto di patate, farina, uovo, rape rosse e un pizzico di sale, che stende a uno spessore di 1 cm e divide in due parti. Il ripieno (ottenuto frullando assieme il formaggio Casolet della Val di Sole, un cucchiaio di Trentingrana, 50 gr di ricotta affumicata e 50 gr di ricotta vaccina) è disposto sopra al primo dei due strati di pasta e ricoperto con il secondo. Tagliata la pasta nella forma desiderata e confezionati i talleri, lo chef cuoce il tutto in acqua bollente per 5 minuti e impiatta servendoli con un po’ di burro, sciolto nel brodo e fatto ritirare, e centrifugando la rapa rossa per rendere il colore più brillante.
 
La cucina dello Chef Mattia Sicher è fortemente legata alla tradizione locale, tanto che il ristorante “Alla Pineta” è stato riconosciuto come Osteria Tipica trentina; è inoltre uno dei pochi ristoranti della regione ad aver ricevuto l’attestato “Slow Food” grazie all’impegno nella tutela della tradizione, dei piccoli produttori, della biodiversità e della cultura legata al valore del cibo. La scelta di aderire a una filosofia che unisce tradizione, selezione e ricerca, per offrire sempre un’esperienza di eccellente qualità, è un elemento in comune con la Cantina San Michele Appiano. Con 320 soci e 385 ettari di vigneti, la Cantina leader in Alto Adige continua oggi, con profonda dedizione, a promuovere nei suoi vini la grande tradizione vitivinicola altoatesina, affidandosi alle più moderne tecnologie per garantire costanza e unicità qualitativa a tutti gli appassionati.

Cigar & Wine

Cigar & Wine, il 21 luglio tra i vigneti di Vallepicciola

Nel calendario di eventi conviviali estivi di Vallepicciola, c’è il 21 luglio Cigar & Wine. Gli ospiti potranno fumare il sigaro toscano e degustare i vini della cantina eccellenza di Castelnuovo Berardenga, Siena. Evento serale conviviale e che prevede anche musica dal vivo e il suggestivo tramonto sul paesaggio collinare del Chianti Classico.
 
Cigar & Wine è l’originale evento in programma a Vallepicciola, nel cuore del Chianti Classico, il 21 luglio, dalle ore 18.30 in poi, che dà l’opportunità di scoprire i migliori abbinamenti tra sigaro e vino addentrandosi in un viaggio alla scoperta della complessità di tutti i loro aromi. Si tratta di uno dei numerosi appuntamenti dell’estate organizzati dall’azienda vitivinicola di Castelnuovo Berardenga per tutti, residenti e turisti da ogni parte d’Italia e del mondo.

Cigar & Wine è l’evento dedicato agli amanti e appassionati di sigari, in particolare quelli toscani, abbinati ai pregiati vini della cantina Vallepicciola. La serata inizia poco prima del calar del sole, alle 18.30 ossia il momento migliore e più suggestivo per ammirare al tramonto il paesaggio collinare del Chianti Classico, scolpito dai giochi di colore tra i raggi del sole e le prime ombre. A far scoprire e apprezzare la ricchezza di aromi del sigaro abbinati ai vini della cantina Vallepicciola, proposti e presentati dall’azienda, c’è Terry Nesti, noto esperto di Manifatture Sigaro Toscano SpA e del Club Amici del Toscano. Sigaro e vino, ma anche cibo genuino locale e stagionale, tra cui salumi e formaggi selezionati con cura da Tamara Marini, responsabile Hospitality ed Eventi per Vallepicciola. Selezione che fa visitando quotidianamente i produttori locali con l’obiettivo di avere solo il meglio da offrire ai propri ospiti. Ma non è tutto, ci sono anche altri prodotti come pane, grissini e focacce fatti in casa e in accompagnamento con i salumi e i formaggi. Per deliziare le orecchie, oltre al palato, la piacevole musica dal vivo in compagnia del duetto Jazz composto dai giovani Selene Zuppardo e Santiago Fernandez, rispettivamente voce e pianoforte. L’evento assicura convivialità e relax in uno scenario che vede i propri ospiti immersi nel paesaggio collinare del Chianti Classico, un sigaro toscano in una mano e un calice di vino nell’altra; un modo originale di apprezzare il meglio di questo territorio e di degustare la ricca proposta dei 107 ettari di vigneti di Vallepicciola tra vini rossi, bianchi, rosati e bollicine di alta qualità.
 
In caso di maltempo, l’evento Cigar & Wine, si svolgerà comunque all’interno della moderna struttura dell’azienda vitivinicola. Il costo dell’esperienza è di € 35,00 a persona e per partecipare è necessario prenotare inviando una mail all’indirizzo di posta elettronica visit@vallepicciola.com, oppure telefonando o inviando un whatsapp al numero +39 342 0369692.

belvita

Cucina locale e stagionale, vini, birra e succhi della Val Venosta.

All’Alpin & Relax Hotel Das Gerstl il gusto è di casa grazie al marchio esclusivo R30 che garantisce l’utilizzo di prodotti tipici locali nel raggio di 30 chilometri.
Il meglio della Val Venosta e del territorio dell’Alto Adige all’Alpin & Relax Hotel Das Gerstl. Al quattro stelle superior, membro dei Belvita Leading Wellnesshotels Südtirol, l’obiettivo primario è recuperare il proprio benessere attraverso i piaceri del palato. Il marchio “R30 – Garanzia gusto di casa” della famiglia Gerstl è garanzia di eccellenza nel piatto e nel bicchiere, con prodotti di provenienza entro i 30 km, come raccontano la chef Petra Patscheider e la sommelièr Sonja Gurschler.
L’accoglienza in Alto Adige non è fatta solo di benessere, ma anche di gusto. Lo conferma la proposta dell’Alpin & Relax Hotel Das Gerstl, che propone il meglio del territorio partendo dalla cucina. L’attenzione per il benessere degli ospiti, sempre al primo posto nei servizi personalizzati dei Belvita Leading Wellnesshotels Südtirol a cui l’hotel appartiene, passa anche dalla proposta enogastronomica dedicata ai prodotti di eccellenza del territorio. A far da palcoscenico sono gli ambienti raffinati e confortevoli del ristorante gourmet, del lounge & bar e della cantina dei vini. La terrazza panoramica domina la Val Venosta e regala uno spettacolo meraviglioso sulla valle e sulle cime circostanti, esaltando il piacere della degustazione di cibi, vini, succhi, aperitivi e digestivi.

inserire video :https://www.dropbox.com/sh/ksv9opsdr9dnz28/AADeyhVfcwhH8yrp6Z0dj_BUa/GALLERY?dl=0&preview=Belvita_video.mp4&subfolder_nav_tracking=1



R30, L’ECCELLENZA DEL GUSTO DI CASA
Tutto, in questo quattro stelle superior, si distingue per il marchio R30 – Garanzia gusto di casa, garanzia di provenienza locale ed eccellenza dei prodotti, siano essi i materiali con cui sono stati realizzati gli ambienti dell’hotel o l’offerta enogastronomica. Questo marchio fortemente voluto dalla famiglia Gerstl, riassume il concetto dei 30 km come massima distanza di provenienza di qualsiasi tipologia di bene. Una filosofia di cucina locale e stagionale che la famiglia Gerstl spiega e condivide con gli ospiti una volta a settimana con aperitivo sulla terrazza.

CUCINA LOCALE E STAGIONALE
La cucina si rispecchia in questa visione. «Qui si ritrova la filosofia R30, dalla colazione interamente R30 alla cena gourmet, passando per il bistro con la sua offerta pomeridiana di dolci fatti in casa e bibite preparate con prodotti locali» spiega la chef Petra Patscheider. Ogni ingrediente proviene da agricoltori e allevatori della Val Venosta, in primis e poi, a seguire, da altre zone dell’Alto Adige e, solo dopo, da altri territori. Coltivatori e allevatori vengono scelti dopo una minuziosa selezione, andando a visitarli sul posto affinché la chef sia informata settimanalmente dei prodotti disponibili. «L’offerta è particolarmente ricca nel periodo estivo, ma in collaborazione con coltivatori locali prepariamo conserve e sciroppi per la stagione invernale». Protagonisti sono gli ingredienti stagionali della Val Venosta: i prodotti caseari e gli ortaggi, tra cui patate, carote, cavolo cappuccio, sedano, asparagi e la frutta, come le albicocche. Tra i tipi di carne, i salami affumicati e lo speck di malghe locali e il manzo pregiato del maso di Melago in Vallelunga in Alta Val Venosta, dove si alleva la razza bovina pura Wagyu in modo sostenibile. «Privilegiamo la stagionalità, ma sempre sulla base della filosofia R30, che gli ospiti chiedono e riconoscono dalla presenza del marchio».

VITICOLTURA DELLA VAL VENOSTA E REGIONALE
Un buon piatto deve essere accompagnato da un buon vino. La sommelièr Sonja Gurschler presenta la cantina del Das Gerstl: «La filosofia R30 vale anche per la cantina. Quattrocento etichette, soprattutto di provenienza da una decina di produttori della Val Venosta, poi della Val Isarco e una proposta bilanciata tra bianchi e rossi del resto dell’Alto Adige e infine tutte le altre regioni d’Italia. L’estero è rappresentato solo dallo champagne». La distanza fa la differenza e ogni scelta utilizza anche questo criterio. Vini e succhi come quello di mela totalmente R30, succhi con frutti di bosco altoatesini, bibita Cola da Bressanone, birra altoatesina e i prodotti delle numerose distillerie della zona. «Questa offerta locale e poi regionale, è protagonista degli eventi di degustazione dedicati a vini del territorio, al Gin, a vini altoatesini e infine all’abbinamento formaggio e vino». E, quando il menu del ristorante è speciale, ecco l’occasione per degustare in bicchiere fino a cinque o sei diversi vini R30 e regionali.

Glamping

Tenda e comfort di lusso a 2000 mt, tra le vette altoatesine.

Glamping: combinazione di glamour e camping per sperimentare una vacanza diversa e indimenticabile, immersi nella natura della Valle Aurina, in Alto Adige. Le parole chiave che ben la descrivono? Tenda, avventura, comfort di lusso e romanticismo, il tutto abbracciati dalla rigogliosa natura della valle laterale più estesa dell’Alto Adige.
Il maestoso scenario naturale dell’area vacanze Valle Aurina, in Alto Adige, fa da palcoscenico a un’estate da trascorrere in modo inusuale grazie alla particolare avventura di soggiorno nelle tende glamour del Mountainglamp: tra vette che superano i 3.000 metri, laghi, torrenti e foreste, il Mountainglamp consente di trascorrere una notte a stretto contatto con la natura e avvolti da comfort di lusso.
Il Glamping è un’occasione nuova per trascorrere le vacanze che si è diffusa negli ultimi anni, ma in cosa consiste più precisamente? Glamour e camping che, insieme, diventano sinonimo di vacanza nel lusso e nel comfort pur dormendo sotto le stelle, in tenda e immersi nella natura. La Valle Aurina presenta la proposta di Mountainglamp del team Kreaktiv a Campo Tures, vicino alle Cascate di Riva di Tures dove, dai suoi 846 metri s.l.m. si raggiunge, a piedi o in e-bike, un alpeggio che tocca quota 2.000; qui, circondati dalla maestosità delle Alpi della Zillertal, si degustano prima i formaggi di un maso locale assieme a un drink e ci si sposta, poi, in una spaziosa tenda in cui trascorrere la notte. La tenda è attrezzata di tutto il necessario per soddisfare ogni comfort e andare incontro alle esigenze di ciascun ospite. Il Glamping regala anche l’occasione per passeggiate nella tranquillità e nel silenzio, momenti in cui rigenerarsi in una sauna a botte o una vasca riscaldata. Al calar del sole si possono fare delle brevi passeggiate, ammirando il tramonto e lasciandosi conquistare da momenti totali di relax sotto le stelle, da qui più luminose grazie alla totale oscurità libera dall’illuminazione dei centri abitati, osservando valli e cime alla luce della luna, con intorno solo i suoni della vita notturna dell’ambiente naturale.



Il Mountainglamp in Valle Aurina è un’opportunità per vivere un’esperienza suggestiva, vicini alla natura e rigenerandosi al suo contatto, avvolti dai comfort di un albergo. In coppia nel segno del romanticismo, in gruppo o in famiglia come pura avventura, il Mountainglamp porta benessere fisico e mentale. Per informazioni e prenotazioni: KREAKTIV, www.kreativ.it/it/, tel. 0474 771489

I vitigni di punta della Cantina San Michele Appiano

I vini da degustare per scoprire le migliori espressioni altoatesine delle cinque varietà.
Pinot Bianco, Pinot Nero, Sauvignon, Chardonnay e Gewürztraminer rappresentano i vitigni sui quali il winemaker Hans Terzer della Cantina San Michele Appiano, dopo un lungo processo di ricerca e progressiva evoluzione della viticoltura altoatesina, ha puntato per raggiungere l’eccellente qualità oggi riconosciuta a livello nazionale e internazionale. A rappresentanza di ognuno, Terzer suggerisce i vini San Michele Appiano da degustare per poter scoprire ed apprezzare la migliore espressione delle cinque varietà.

Pinot Bianco, Pinot Nero, Sauvignon, Chardonnay e Gewürztraminer. Sono questi i vitigni di punta della Cantina San Michele Appiano, realtà vitivinicola leader in Alto Adige che ad oggi conta 385 ettari vitati, distribuiti nel comune di Appiano e dintorni. È il perfetto connubio tra la zona di coltivazione, il clima, il terreno e il sapiente lavoro manuale dei 320 soci della cantina e del winemaker, ad aver permesso alle cinque varietà di esprimere al meglio il proprio potenziale, raggiungendo la straordinaria qualità che caratterizza tutti i vini San Michele Appiano.
 
Ognuno dei vitigni di punta della Cantina San Michele Appiano ha una storia che mette in evidenza l’importanza della natura, nell’offrire i presupposti per una produzione di qualità e dell’uomo, nel comprendere il modo migliore per metterla in atto.
 
Così è stato per il Pinot bianco, vitigno poco considerato in Alto Adige in termini di qualità alla fine degli anni ‘70, al quale si è potuto dare nuovo valore, grazie alla scelta di abbassare le rese e di migliorare la gestione del vigneto. Il vino che rappresenta al meglio questo vitigno è il Pinot Bianco Schulthauser, imbottigliato per la prima volta nel 1982: finemente fruttato e fresco, dotato di cremosa morbidezza e di spiccata acidità e ottenuto da uve provenienti dai vigneti in zona „Schulthaus“, sopra Castel Moos ad Appiano Monte, è oggi un vino tra i più conosciuti nel panorama altoatesino.

Il Sauvignon è il vitigno prediletto dal winemaker della Cantina San Michele Appiano. In un momento storico in cui in Alto Adige ve ne era pochissima traccia, Hans Terzer lo scoprì per puro caso, in un impianto situato in una piccola vallata accanto a un ruscello durante l’assaggio di uve di Pinot Bianco. Decise di lavorare le uve di Sauvignon separatamente e di iniziare un lungo processo di ricerca ed esperimenti, che portò il Sauvignon ad affermarsi così in tutta la regione. Il vino più famoso della Cantina San Michele Appiano è, non a caso, il Sauvignon Sanct Valentin: nato nel 1989 e prodotto con singole e selezionate parcelle situate sui pendii ai piedi del massiccio della Mendola, è il vino più importante della linea e il più premiato. Fruttato, con eccellente mineralità e persistenza, completo.

Il Pinot Nero è il vitigno più nobile e difficile con il quale la Cantina ha voluto mettersi più volte alla prova, consapevole dell’esistenza di terreni vocati, seppur giovani, nella zona di Appiano Monte, che avrebbero risposto positivamente alle esigenze di questa particolare varietà. Nel 1995 il Pinot Nero entra ufficialmente nel marchio Sanct Valentin, diventando il vino rosso più importante della Cantina: prodotto solo con uve delle vigne migliori e delle piante più antiche, il Pinot Noir Riserva Sanct Valentin si distingue per struttura, equilibrio e tannini fini e possiede uno straordinario potenziale di invecchiamento.

La scelta di seguire una strategia basata su “rese improntate sulla qualità”, si rivelò vincente anche nel caso di un altro vitigno internazionale a bacca bianca, lo Chardonnay. In merito a quest’ultimo, Hans Terzer capì che la coltivazione in collina non permetteva al vitigno di esprimersi a livelli qualitativamente eccellenti e così, grazie alla decisione di abbassare gli impianti ad un’altitudine di 400 m, ebbe l’opportunità di essere tra i primi enologi altoatesini ad imbottigliare lo Chardonnay in purezza. Le uve che danno vita allo Chardonnay Sanct Valentin provengono da microzone selezionate del comune di Appiano e, proprio per questo, il vino è dotato di notevole fragranza ed eleganza, oltre ad un eccellente potenziale di invecchiamento.
Tra i vitigni più coltivati della regione e tra i più memorabili nel pa

norama viticolo mondiale, il Gewürztraminer è stato riconosciuto ben presto dalla Cantina San Michele Appiano come la varietà caratteristica per eccellenza, grazie all’intensa natura aromatica delle sue uve. Nel 1986, infatti, il Gewürztraminer entra nel marchio Sanct Valentin: il Gewürztraminer Sanct Valentin si caratterizza per un bouquet intenso e complesso, ricco di profumi e aromi fruttati e speziati. Si distingue per piacevolezza e garantisce anche dopo molti anni una beva incantevole.
Tutti i vini monovitigno di San Michele Appiano rispecchiano la profonda conoscenza delle molteplici e diverse varietà. Una conoscenza che Hans Terzer non smette mai di perfezionare, promettendo brillanti produzioni future che sapranno stupire winelovers ed appassionati.

Quellenhof See Lodge

Esperienze eno gastronomiche al Quellenhof See Lodge

Al cinque stelle Quellenhof See Lodge a San Martino in Val Passiria in Alto Adige, il benessere passa anche per il palato. Accolti negli ambienti raffinati ed eleganti del fine dining underwater restaurant, del Ristorante Panoramico e del Bistrot, gli ospiti possono scoprire piatti di stagione creativi e degustare vini speciali. L’executive chef Michael Laimer e la sua brigata di cucina, il maître e sommelier Matteo Lattanzi con i suoi sommelier, conducono gli ospiti in un viaggio enogastronomico che regala piacere ed equilibrio ad anima e corpo. La BalanceCUISINE è una proposta raffinata e leggera, capace di sorprendere a ogni portata a base di pesce fresco.

San Martino in Val Passiria, 29 giugno 2022 – Arrivare, sentirsi bene, rilassarsi. Il motto del nuovo Quellenhof See Lodge a San Martino in Val Passiria, vicino a Merano. Il cinque stelle adults only propone un ambiente unico di ispirazione tropicale, ma con vista sulle cime delle montagne circostanti. Una miscela perfetta tra atmosfera maldiviana e magia dei paesaggi alpini. In uno dei più piccoli hotel a cinque stelle dell’Alto Adige, la filosofia del BalanceLIVING, all’insegna del lusso, della pace e del relax, passa anche per l’offerta eno gastronomica. Luoghi di una bellezza originale e dal design moderno, l’underwater restaurant, il Ristorante Panoramico e il Bistrot, accolgono gli ospiti con menu e carta dei vini di eccellenza. Guidata dall’executive chef Michael Laimer, la piccola brigata di cucina regala agli ospiti gioielli per il palato.

UNDERWATER RESTAURANT
L’offerta varia a seconda del ristorante che si sceglie e i menu sono decisi dall’executive chef. «In cucina applichiamo la filosofia del See Lodge», racconta Michael Laimer. «La nostra BalanceCUISINE è sempre di stagione e leggera, con prodotti altoatesini, di altre regioni italiane e internazionali per soddisfare i gusti di tutti gli ospiti. La semplicità ricca di gusto è la protagonista dei nostri piatti. In particolare nell’underwater restaurant ogni piatto è fatto di pochi ingredienti, talvolta addirittura uno solo, ma caratteristici per sapore, provenienza, modalità di preparazione e presentazione». Nell’underwater restaurant il menu a base di pesce è una continua evoluzione, a seconda della disponibilità degli ingredienti freschi.

IL RISTORANTE PANORAMICO E IL BISTROT
«Al ristorante Panoramico, inveceil menu del giorno propone una selezione di piatti, dal gusto unico e ricercato, perfetti per una pausa attenta a offrire una carrellata di sapori e di gusti decisi e alternativi» spiega Michael Laimer. La carta propone anche piatti classici, tra cui un pesce intero e un tomahawk di manzo. «Al Bistrot piatti leggeri e gustosi da assaporare come spuntini che, in estate, sono per lo più freddi» conclude lo chef.

LA CARTA VINI DEI RISTORANTI
Si sa che un piatto raffinato, fatto di ingredienti di qualità e ricco di personalità, si esprime ancor meglio quando accompagnato da un buon vino. Matteo Lattanzi è maître d’hotel e sommelier al Quellenhof See Lodge, coordina il personale, segue la gestione Food & Beverage e l’accoglienza. Stila la carta dei vini e cura la cantina che vanta 1200 etichette. Con il sommelier Elias Plunger, consiglia gli ospiti sugli abbinamenti migliori, in particolare nell’underwater restaurant che, date le sue dimensioni, regala a ogni commensale anche il tempo di una narrazione enologica, prima della degustazione. «Il vino deve accompagnare ogni singolo piatto» sottolinea Matteo Lattanzi. «Proponiamo il vino in bottiglia e anche in calice. A ogni piatto il proprio vino per animare ogni portata». Delle 1200 etichette conservate nella cantina, gran parte sono altoatesine, importante è il contributo dei vini di altre regioni italiane e infine minore, ma pur sempre di pregio, è la presenza delle etichette internazionali. «Oltre ai classici, dedico attenzione anche ai trend attuali, come i vini naturali, quelli in anfora e le varie tipologie che si possono distinguere per preparazione e affinamento» racconta Lattanzi.  «Si tratta di vini speciali, estremi, in particolare quelli che ben si abbinano al menu dell’underwater restaurant. È il caso, ad esempio, di un Pinot Grigio altoatesino proveniente da un piccolo vitigno e affinato in anfora». La cantina è ricca, vanta il contributo di ogni regione, è molto ricercata tant’è che molte etichette provengono da piccoli produttori. Sommelier dal 2008, Lattanzi guida gli ospiti del See Lodge in due degustazioni a settimana, una dedicata agli “altoatesini” e una che Lattanzi ama chiamare Giro d’Italia, come il nome esplica, comprende etichette di diverse regioni.

Al Quellenhof See Lodge gli ospiti vengono sedotti dal benessere che passa per il palato, con momenti speciali dedicati alla degustazione delle etichette della cantina oltre a momenti altrettanto speciali con i menu proposti nei ristoranti e nel Bistrot. Il tutto arricchito da abbinamenti cibo-vino perfetti e dal tocco personale dello chef Michael Laimer, con la sua passione formatasi fin da bambino nella sua famiglia di cuochi, affinata con la scuola alberghiera per la cucina e arricchitasi delle esperienze in ristoranti in cui molta era l’attenzione per i sapori e la varietà che anche una cucina di base regionale, locale può dare.

“Summer Opening”, parte la stagione di Uovodiseppiamare

Nel porticciolo di San Leone (Agrigento), il ristorante Uovodiseppiamare ha dato il via alla stagione con un evento dedicato alla sicilianità più autentica che ha visto partecipare un numeroso pubblico di clienti, professionisti e appassionati del settore. Protagonisti alcuni produttori locali selezionati per eccellenza e tradizione locale, nonché gli chef Pino Cuttaia e Alessandro Ravanà che hanno improvvisato la preparazione di alcuni piatti presenti nel nuovo menu del Bistrot.
 
San Leone (AG), 16 giugno 2022 – Una giornata nel nome della qualità: dei prodotti (rigorosamente siciliani), delle preparazioni e dello stare insieme. L’evento “Summer Opening”, che martedì 14 giugno ha affollato Uovodiseppiamare, il ristorante sul mare voluto dallo chef Pino Cuttaia, ha riscontrato partecipazione e gradimento da parte di un ampio pubblico di clienti affezionati, professionisti e appassionati del settore. Il locale, un ambiente elegante e accogliente affacciato sul mare della spiaggia di San Leone, ha voluto celebrare l’inizio dell’estate valorizzando le materie prime di terra e di mare che contraddistinguono questo suggestivo angolo di Sicilia, a due passi da mete simbolo come la Valle dei Templi e la Scala dei Turchi.
 
Tra i produttori presenti: Salvatore Passalacqua e la propria arte casearia con la ricotta fatta al momento e Luisa Agostino con il suo prosciutto crudo di suino nero dei Nebrodi, Presidio Slow Food, stagionato oltre 40 mesi, proposto in abbinamento allo spumante Brut Metodo Classico della cantina Milazzo. E ancora eccellenze locali come il gelato artigianale, servito con le tipiche brioche col tuppo siciliane, le arancine, servite con il Brut Metodo Classico della cantina Milazzo e il sottofondo musicale dell’Acustic Summer Band, insieme ad altri vini di produttori locali come Planeta e Donnafugata, o il primo e unico gin prodotto sull’Etna, Volcano, presenti in degustazione per l’intera giornata.
 


A impreziosire l’evento la presenza dello chef pluristellato Pino Cuttaia e del resident chef Alessandro Ravanà che hanno improvvisato la preparazione a quattro mani di alcuni piatti semplici, ma autentici e raffinati, anticipando parte del menu estivo proposto dal Bistrot – uno spazio più informale e veloce rispetto al ristorante, realizzato all’interno del locale. Ricette che, in linea con la cucina della memoria ideata dallo chef Pino Cuttaia, vogliono riproporre la semplicità dei piatti classici domestici e in cui il cuoco contemporaneo deriva dalla figura della mamma. Gesti semplici e cultura di un popolo, quindi, dietro a piatti intramontabili e conosciuti da tutti, come i tortellini panna e prosciutto, durante l’evento realizzati a mano proprio con ripieno del Prosciutto crudo di suino nero dei Nebrodi.
 


Uovodiseppiamare sul lungomare di San Leone (Agrigento) è stato inaugurato la scorsa estate, una location dove sostenibilità fa rima con una cucina di mare autentica che esalta materie prime di alta qualità provenienti dai piccoli produttori locali.

Le selezioni The WineHunter Award 2022: tutte le novità  

Dalla guida ufficiale ai nuovi Ambassador, per un progetto sempre più internazionale.
Prosegue il grande lavoro di ricerca per il premio di eccellenza e alta qualità ideato da Helmuth Köcher, The WineHunter Award, assegnato a prodotti vitivinicoli, culinari, distillati e birre che si distinguono nel panorama wine&food sia in Italia che all’estero. Tra le novità del 2022 la pubblicazione della guida ufficiale The WineHunter Guide 2022-2023, la presentazione dei The WineHunter Ambassador e il progetto Buyering & Financial, in collaborazione con 5 Hats, con l’obiettivo di ampliare e aprire nuovi mercati internazionali per rafforzare l’identità del marchio all’estero.
 
Merano (BZ), 20 giugno 2022 – Excellence is an attitude. È nel segno dell’eccellenza che prosegue il progetto di ricerca, scoperta e condivisione delle eccellenze targato The WineHunter Award, il riconoscimento istituito dal patron di Merano WineFestival, Helmuth Köcher, che identifica il meglio dei prodotti wine & food italiani e internazionali. Una selezione di prodotti di altissima qualità, quali vini, distillati, birre e prodotti culinari che avranno la possibilità di essere presenti alla kermesse meranese (4-8 novembre 2022) e ai WineHunter Events, nonché inclusi nella guida online che verrà presentata il prossimo 16 agosto. Ma non solo, tra le novità più importanti di quest’anno la pubblicazione della guida ufficiale The WineHunter Guide 2022-2023, che verrà presentata ufficialmente il prossimo 2 dicembre, un biglietto da visita che rafforza il brand nel mondo e le collaborazioni con i produttori anche attraverso i nuovi The WineHunter Ambassador e il progetto Buyering & Financial, sviluppato in collaborazione con 5 Hats.


 
THE WINEHUNTER AWARD GUIDE 2022-2023
È tempo di novità nel backstage di The WineHunter Award, dove 10 commissioni di assaggio, i WineHunter Scouts, guidate da Helmuth Köcher, stanno degustando e valutando i prodotti inviati dalle aziende ai quali può essere attribuito, in base al punteggio, il riconoscimento The WineHunter Award Rosso (tra 90 e 92.99 punti /100), Gold (tra 93 e 95.99 punti /100) e Platinum (da 96 punti /100). Un riconoscimento considerato punto di riferimento per gli appassionati del settore, che consente ai produttori di accedere alla selezione del Merano WineFestival e alle sue Anteprime, di partecipare agli eventi firmati The WineHunter in tutto il mondo e promuovere il proprio prodotto attraverso il marchio di eccellenza. I prodotti selezionati, inclusi nella guida online che sarà presentata il 16 agosto, diventeranno protagonisti anche di The WineHunter Award Guide 2022-2023, la guida ufficiale pubblicata in edizione cartacea, importante novità di quest’anno, presentata ufficialmente il prossimo Dicembre 2022. Una prestigiosa raccolta di eccellenze, in cui vengono raccontate le peculiarità e i prodotti dei vari territori coinvolti sia in Italia che all’estero: non più suddivisa per categorie, bensì per regione, propone un vero e proprio viaggio enogastronomico dettato dall’eccellenza che riunisce per ogni area vini, distillati, birra, prodotti culinari nonché locali e ricette del mondo cocktail & mixology che hanno partecipato al concorso Itinerari Miscelati nella scorsa edizione di Merano WineFestival.


 
WINHUNTER AMBASSADOR E BUYER’S CLUB
La guida diventerà strumento di comunicazione e promozione dei nuovi The WineHunter Ambassador, i rappresentanti ufficiali del brand nel mondo e portavoce di valori quali eccellenzaeleganza ed elitarietà, che avranno anche il compito di gestire l’ampio portfolio di buyer che richiedono i prodotti premiati – presentati lo scorso 24 maggio sul Lago di Iseo. Grazie al nuovo progetto Buyering & Financial, di cui gli Ambassador fanno parte, The WineHunter si pone infatti l’obiettivo di ampliare e dare vita a nuovi mercati a livello internazionale: un progetto che apre la possibilità allo scouting di prodotti esteri, che possano essere inseriti in eventi oltre i confini nazionali e nella sezione “international” della guida. È in questo contesto che è stato creato infine il B&F Club, riservato a buyer e produttori che aderiscono al progetto: un esclusivo circolo pensato per creare maggiore coinvolgimento e rafforzare l’identità, con la prospettiva di arricchire e valorizzare sempre più una delle rassegne dedicate al wine & food più apprezzate di sempre.
 Trait d’union della selezione avviata da The WineHunter, nonché tematica principale della 31^ edizione di Merano WineFestival (4-8 novembre 2022) – vetrina che racchiude le eccellenze identificate durante l’anno – è la sostenibilità: un leitmotiv sempre più attuale e imprescindibile che coinvolge a 360° l’ambiente, i metodi di produzione e il sociale nel mondo del vino e non solo. Un aspetto che guiderà sempre più la ricerca di una massima qualità possibile.