Chianina & Syrah 2023

Comunicato Stampa

Chianina & Syrah: oltre 40 cantine, 50 chef e 12 Stelle Michelin. A Cortona il festival del buon vivere dal 17 al 19 marzo

La città di Cortona è pronta ad accogliere la sesta edizione di «Chianina & Syrah», il festival del buon vivere torna dal 17 al 19 marzo. Una tre giorni di appuntamenti culinari, meeting, incontri culturali, musica, masterclass, dimostrazioni di cucina, presentazione di attività artigianali legate all’enogastronomia, cene di gala con la partecipazione di grandi nomi della cucina italiana. L’evento, ideato e organizzato da Terretrusche Events, voluto e sostenuto dal Comune di Cortona con la collaborazione di Cortona Sviluppo, rinnova il sodalizio e la partnership con il Consorzio Vini di Cortona ed ha come obiettivo quello di presentare il «buon vivere» in Toscana, in una città come Cortona, già sede di tanti eventi di successo legati all’enogastronomia.

I numeri di Chianina e Syrah 2023 sono già una garanzia: oltre 40 cantine, 50 chef di cui 12 stellati, pastrychef, artigiani, sommelier, maestri gelatieri, giornalisti di importanti testate e tv nazionali, ospiti speciali come Fausto Arrighi ex direttore Guida Michelin, Annamaria Farina, Francesca Mortaro, La Nazionale italiana Macellai.

«Sarà un Festival dedicato al bello e al buono nella nostra terra: Toscana terra di cultura, la Valdichiana terra di Chianina, Cortona terra di Syrah” – dichiara Vittorio Camorri di Terretrusche Events – una celebrazione per chiunque creda nella bellezza di questo animale, nella qualità di questo vino e in quella radicata cultura contadina di cui è tanto ricco il nostro territorio. Sarà ancora una volta un incontro tra i migliori produttori, chef e appassionati di enogastronomia e Cortona sarà il centro dell’alta cucina italiana».

Il festival vuol rendere questo evento motore di innovazione e mezzo di attrazione verso il mondo del vino nazionale ed internazionale con una tre giorni che partirà con un un simposio dal tema attuale «Syrah e cambiamenti climatici, strategie di adattamento ed effetti sulla produzione».

«Sveleremo nei prossimi giorni gli ospiti che accanto ai produttori cortonesi animeranno la manifestazione – dichiara Stefano Amerighi presidente del Consorzio Cortona Vini – dagli ospiti della ‘Nouvelle vague’ del Rodano Come Cave de l’Iseran e Vindiou alle icone come Hervé Souhaut, Pierre Gonon Voge, Chapotier, Cyril Courvoisier, Couchet- Beliando, fino alle migliori espressioni del panorama enologico nazionale. Mai come quest’anno c’è stata una corsa ad iscriversi a quello che qualcuno definisce già l’evento unico nel suo genere sul nostro vitigno del cuore».

«Con Chianina & Syrah la nostra città accoglie appassionati e professionisti di livello internazionale – dichiara il sindaco di Cortona Luciano Meoni – l’occasione data da questo festival è quella di promuovere tutto il nostro territorio ad una platea di addetti ai lavori di alto livello. Per questa ragione l’Amministrazione comunale accresce il proprio impegno, pensiamo che questo appuntamento sia una vetrina per tante realtà locali. Apprezziamo anche la novità dell’iniziativa dedicata ai piccoli chef per una sana alimentazione».

«Chianina & Syrah quest’anno si arricchisce con l’Aglione della Valdichiana, questo festival celebra sempre di più il buono del nostro territorio – dichiara Paolo Rossi, assessore all’Agricoltura e alle Attività Produttive di Cortona – in un contesto economico non facile abbiamo il compito di ripartire dai fondamentali ed esaltarli, crediamo che questo appuntamento possa essere un’occasione per Cortona e per le sue aziende».

Chianina & Syrah vuole così esaltare il valore delle produzioni locali e in particolare della pregiata razza Chianina, del vino Syrah e dell’Aglione della Valdichiana; creare momenti di contaminazione tra grandi nomi della cucina italiana e ristoratori locali; diffondere una cultura del «buon vivere» in terra di Toscana al fine di incrementare i flussi turistici in periodi fuori stagione; diffondere la cultura del bello e del buono utilizzando location di prestigio solitamente non adibite ad eventi enogastronomici; creare una rete di operatori dell’enogastronomia che condivida la filosofia della tracciabilità e dell’utilizzo di prodotti della filiera corta, infine coinvolgere i giovani per una educazione alimentare basata su una cucina sana e legata alle produzioni locali e stagionali.

Gli chef di Cortona e della Valdichiana accoglieranno gli chef stellati Umberto De Martino, Cristiano Tomei, Enrico Mazzaroni, Iside De Cesare, Silvia Baracchi, Alessandro Ferrarini, Marcello Corrado, Enrico Mazzaroni, Giuseppe Aversa, Marcello Corrado la pastry chef Loretta Fanella, il pasticcere Stefano Lorenzoni e gli chef Mario Comitale, Paolo Paciaroni, Vincenzo Cutolo, Andrea Campani, Matteo San Giovanni, Salvatore Vuolo, Emilio Signori, Catia Ciofo, Emiliano Rossi, Maria Luisa Lovari, Keoma Franceschi e i maestri gelatieri Stefano Cecconi e Sergio Dondoli.

IL PROGRAMMA

VENERDÌ 17 MARZO

ORE 10 – CENTRO CONVEGNI SANT’AGOSTINO

Simposio Internazionale “Cortona Terra di Syrah”
Con un comitato scientifico che coinvolge università, mondo della ricerca e della consulenza, abbiamo strutturato un evento che possa diventare punto di riferimento per tutti i produttori, i professionisti,  la stampa specializzata e tutti  gli appassionati  che amano e lavorano con questo vitigno. Un momento di riflessione e studio sulla Syrah.

Dalle 15 alle 19 “Sarà Syrah “
Anteprima dei Syrah che saranno messi in commercio quest’anno sia della Cortona doc che degli altri syrah d’Italia

Ore 20,15 – TEATRO SIGNORELLI
Cena dell’Anteprima stellata con i produttori, la stampa ed i graditi ospiti.
Consegna dei Premi

“Cortona, Terra di Syrah 2023” ad Albiera Antinori

Conferimento Premio “Buon Vivere, Città di Cortona per la Cucina 2023” allo chef neostellato Enrico Mazzaroni

SABATO 18 MARZO

DALLE 11 ALLE 18 – CENTRO CONVEGNI SANT’AGOSTINO

Un Morso&Sorso

Banco degli assaggi aperto al pubblico, con i vini dei produttori di Syrah di Cortona e degli altri vignaioli d’Italia e del Rodano abbinati ai piatti proposti dai ristoranti di Cortona e dagli chef ospiti

Masterclass di rinomati sommelier nazionali, giornalisti specializzati sul vino Syrah, tra cui testate come Gambero Rosso, Chianina Experince con degustazione di chianina IGP alla riglia, Hamburger Mania, Talk, Quinto Quarto Experience con Leonardo Trippini, il Trippaio di Gavinana e Talk con giornalisti ed esperti, cooking show.

Ore 20,15 – TEATRO SIGNORELLI

Cena di Gala stellata con i grandi di chef dell’alta cucina italiana, sommelier, i grandi Syrah, ed ospiti illustri nel magnifico scenario del Teatro Signorelli

Consegna dei Premi

Conferimento Premio “Buon Vivere, Città di Cortona per la Comunicazione  2023” a Francesca Mortaro di Mediaset  per l’impegno profuso nel comunicare il valore della manifestazione e per aver contribuito alla sua crescita attraverso il servizio televisivo sulle reti Mediaset all’interno del Mag di Studio Aperto.

DOMENICA 19 MARZO

DALLE 11 ALLE 18 – CENTRO CONVEGNI SANT’AGOSTINO

Un Morso&Sorso

Banco degli assaggi aperto al pubblico, con i produttori di Syrah di Cortona e gli altri ospiti d’Italia e del Rodano abbinate ai piatti proposti dai ristoranti di Cortona e dagli chef ospiti

Masterclass di rinomati sommelier nazionali, giornalisti specializzati sul vino Syrah, tra cui testate come Gambero Rosso, Chianina Experince con degustazione di chianina IGP alla griglia, Hamburger Mania, Quinto Quarto Experience,  Talk con giornalisti ed esperti, cooking show.

Chianini e Piccini  

Per la prima volta una sezione dedicata ai più piccoli con laboratori di cucina con la banda dei Piccoli Chef, Chef Shady oltre che i maestri gelatieri Stefano Cecconi e Sergio Dondoli. I bambini impareranno così a mangiar bene e sano, a cucinare e sporcarsi mani e grembiuli.

Ore 18,30 Festa Finale con il carro dei buoi chianini

Informazioni sul sito: www.chianinaesyrah.com

Experience a 4 mani, la fusion tra Sangiovanni e Barrale 

 

Hanno incantato gli ospiti, hanno intrecciato visioni ed esperienze proprie, l’Executive Chef de Le Radici Matteo Sangiovanni e Paolo Barrale, lo Chef stellato alla guida del rinomato ristorante Aria, si sono incontrati nella serata del 6 marzo 2023 e proprio nel laboratorio di cucina di Experience a Battipaglia, nuova e ultima sintesi della migliore immagine della Piana del Sele: la fertilità dell’agricoltura e l’eccellenza delle materie prime.

Un solo filo conduttore per la preparazione della cena collaborativa, il tema “Tecnica e Memoria”, in realtà la matrice comune della loro filosofia in cucina si è espressa in un caleidoscopio di molteplici percezioni emozionali che colpiscono i sensi, preludio di tutto quello che ha dato corpo finale a quei piatti.

Foto ©Alessandra Farinelli

È avvenuto come i migliori chef sanno fare e, del resto, si sa; ogni cultura, in tutti i campi, è vera se riesce a collegare cose tra loro, ad altre tradizioni, in momenti diversi, tra passato e presente, questi ponti sono lo specchio della profonda conoscenza di tutto

Quella tra Sangiovanni e Barrale è stata una liaison di qualità che ha raccontato in poco tempo e in una sera molti anni di realizzazioni ed evoluzione territoriale, un incontro proprio a garanzia di questa eccellenza: l’equilibrio di Barrale, anche nelle contaminazioni, preserva l’elemento principale del piatto, la materia prima viene centralizzata in un percorso di valorizzazione particolare, la creatività di Sangiovanni muove e indirizza, in sincrono, verso una rivisitazione ulteriore dei menu di Experience.

Esperienze sublimate, un esordio di successo

Il lavoro a 4 mani, con un menu d’eccezione, è stato solo il primo della serie di questa stagione che proseguirà tra marzo e aprile. Experience a 4 mani di Matteo Sangiovanni è un calendario di eventi limited edition con tanti chef internazionali, sempre in evoluzione, con la finalità di offrire al pubblico altri spettacoli di filosofia e arte culinaria, direttamente dalle concezioni proprie di tanti chef che stanno scrivendo la storia della gastronomia italiana.

La serata del 6 marzo con Barrale è proseguita nel tipico scenario delle atmosfere di Experience, tra eleganza, sofisticata sorpresa e prelibatezza. Gli ospiti presenti hanno manifestato allegria ed entusiasmo, in un clima di relax e coinvolgimento.

cena a 4 mani

Le sei portate, in elegante successione, hanno celato sorprese inaspettate in un menu con pairing all’altezza dei piatti, abbinamenti e preparazioni narrate fascinosamente dal maître e dal sommelier. Del resto una delle caratteristiche suggestive dei ricercati percorsi di Experience è la narrazione, voluta da Matteo Sangiovanni, e affidata al maître. Un menu, tutto in una storia, che rievoca il passato, anticipa i tempi, racconta origini e provenienza di materie prime e tradizioni. Svela filosofie con attenzione, senza eliminare il mistero che si rinnova in ogni serata e ad ogni passo.

I nuovi incontri, il calendario d’eccezione

Il 31 marzo sarà la volta dello chef Michele Deleo per proseguire il 21 aprile con Sergio Mei e concludere per questa stagione l’11 maggio con Giuseppe Stanzione. Le cene “a quattro mani” dello chef Matteo Sangiovanni saranno un continuo percorso esperienziale, per attrarre e catalizzare il meglio della cucina campana e italiana. 

Una forte ambizione, quella di Sangiovanni, rappresentare in questi incontri la cultura italiana e regionale del cibo e i suoi valori, ancora da scoprire, in un vero percorso di condivisione. E se il percorso si rivela anche identitario, immagine del territorio, allora è anche in tutta evidenza una promozione che funziona ed un rispecchiarsi affettivo per tutti. Come il costume, il genio dell’improvvisazione degli chef, tutta estetica filosofica che mista al piacere e al gusto è collante sociale e rappresenta la vera anima di un popolo, di un territorio.

A Le Radici Experience si fa identità, cultura, sociologia, si fa memoria della storia del territorio. Un progetto a cui prestare molta attenzione.

Braceria “Cillo Experience” a Somma Vesuviana

di Paolo Loffredo

Sabatino Cillo colpisce ancora e lo fa con il suo immancabile motto “non accettare carne dagli sconosciuti”.

Questa volta l’idea di portare il suo marchio di fabbrica in giro per la Campania, precisamente a Somma Vesuviana (NA) – Via Marigliano 130 – lo si deve alla promettente unione con lo chef Salvatore Vitiello e la sua brigata, composta da Saverio Guardato e Luigi Passariello in cucina e da Enrico Lucarelli in sala, con mansioni di assistenza ai clienti e consigli per l’abbinamento cibo vino.

a sinistra Sabatino Cillo

Sabatino è un maestro di tecnica da provato macellaio, dopo i trascorsi in svizzera da figlio di emigranti. Classe ’64, a soli 21 anni rientra in Italia fondando la sua prima bottega di carni e, dopo 30 anni in continua crescita, realizza il sogno della braceria ad Airola (BN).

Rispettata la filiera di qualità da assoluto pioniere del settore: gli allevamenti selezionati sono sparsi lungo l’intero territorio sannita e parte del potentino. A Cillo spetta la supervisione e la scelta delle carni migliori, tra quelle di razza bovina (le classiche Marchigiana, Frisona, Chianina o gli incroci studiati personalmente), suina (Antico Suino Nero Lucano o il Suino di Razza Casertana), l’agnello di Laticauda, il pollo bianco ruspante lucano del Picerno e persino il coniglio di San Giorgio La Molara (BN).

Differenti le proposte che comprendono anche insaccati e salumi, formaggi e conserve a chilometro zero da produttori certificati. Proprio nell’arte di creare würstel e affini risiede il sogno futuro di realizzare piccoli punti vendita su base regionale, ove le persone possano fruire delle preparazioni da mangiare in loco o da portare a casa.

Uno stile tipicamente nord europeo che ricalca i chioschi presenti lungo le strade di paese e quelle ad alto scorrimento; una modalità rapida e gustosa per approfittare di una sosta all’insegna della gastronomia di altissimo livello.

In una cena degustazione, organizzata nei nuovi locali “Cillo Experience” a Somma Vesuviana, in compagnia di operatori ed esperti e di Angela Merolla, promotrice dell’evento, abbiamo assaggiato alcune delle specialità di casa, nell’attesa di visitare la sede di Airola per un racconto più approfondito.

Tante le sorprese, a cominciare dalla polpetta di salamino realizzata a mo’ del celebre cioccolattino con nocciola, o il “Marchigianotto”, hot dog di Suino Nero proposto in accoppiata con un Bratwurst di Vitello e contorno di crauti.

Intriganti le tartare, da scegliere in più versioni o come vera e propria esperienza sensoriale gourmet. Qui ce n’è per tutti i gusti, anche se la mia preferita resta la versione delicata con crema di pomodorini gialli e rossi, lattica di Pezzata Rossa, prosciutto crudo di Suino Nero Lucano e polvere di olive nere.

Ottima l’esecuzione delle lunghe cotture, come i classici ragù alla genovese ed alla napoletana, o la guancia di vitello corredata dai suoi succhi, tenera ed appetitosa.

Incredibile, infine, la punta di petto marchigiana con verdure tornite. La carne viene affumicata personalmente dallo staff di Sabatino Cillo, utilizzando legni dedicati. Una scelta importante che prosegue nella parte riservata alla brace: un’attenzione necessaria per evitare condizionamenti organolettici eccessivi della carbonella, esaltando le componenti aromatiche della carne.

Bene il rapporto qualità-prezzo, nonostante il percorso articolato per chi volesse raggiungere il locale in automobile e nonostante il difficile momento che vive l’intero comparto a causa della bolletta energetica. Da ampliare la carta dei vini, compito che toccherà presto alle competenze di Enrico Lucarelli, ormai prossimo al traguardo da sommelier professionista.

Accettiamo pure la carne dagli sconosciuti… a patto che sia di qualità, certificata e da filiera controllata e garantita, come quella di Cillo Experience.

PITTI TASTE – il racconto e le interviste di 20Italie

di Alessia Benincasa

PITTI TASTE SI RICONFERMA LA FIERA DELL’ARTIGIANATO D’ECCELLENZA MADE IN ITALY

Tante conferme per il PITTI TASTE, ad iniziare dalla location suggestiva di Fortezza dal Basso, che per il secondo anno di seguito ospita la Fiera delle nicchie d’eccellenza Made in Italy.

Firenze, culla della bellezza e della cultura italiana, ha ospitato 538 aziende e oltre 7.000 operatori del settore intervenuti da oltre 50 paesi, con un afflusso del +40% rispetto a un anno fa.

Degli oltre 500 espositori, il 90% erano già presenti nell’edizione precedente, a riprova che la nuova scenografia è stata apprezzata dai protagonisti e dai buyers, rappresentativi delle più importanti insegne da tutto il mondo, soprattutto dai mercati emergenti. Le presenze migliori sono quelle di Francia (+46%), Stati Uniti (+53%), Regno Unito (+28), Olanda (+66%), e Austria (68%).

Abbiamo intervistato Agostino Poletto, Direttore Generale di Pitti Immagine, che ha ribadito la forte vocazione del PITTI TASTE a rappresentare l’evento italiano di riferimento per l’artigianato d’eccellenza e per le aziende di nicchia che portano agli occhi del mondo il valore unico della qualità italiana e di tradizioni familiari che si sposa al dinamismo e all’eleganza delle nostre imprese.

Oltre 10.000 visitatori, infatti, hanno avuto l’opportunità di vivere un’esperienza di gusto e di storie di successo.

Aziende come Acquapazza Gourmet, storici produttori della pregiata colatura di alici di Cetara, sono considerate le “vecchie guardie” della Fiera, presenti sin dalla prima edizione con un racconto che accoglie uno sguardo più ampio e globale sul significato di qualità italiana.

Ad unanime consenso si aggiungono voci di aziende di più recente nascita nel panorama dell’agro-artigianato, come I Segreti di Diano, che trovano nel PITTI TASTE una delle opportunità più interessanti nello scenario italiano.

E ancora: abbiamo ascoltato i feedback di Pastificio dei Campi, solida realtà della denominazione Pasta di Gragano IGP, un vanto italiano nel mondo; l’importante lavoro sul biologico di Inserbo, storica azienda conserviera di tradizione familiare nell’agro nocerino-sarnese.

Infine, abbiamo vissuto il Cilento e le sue bontà mediterranee con Santomiele, per terminare con la famosa nocciola piemontese che dà vita agli scrigni golosi di Tastelanghe.

Grande merito del PITTI TASTE è quello di aver reso i prodotti delle piccole eccellenze artigianali italiane un evento contemporaneo, cool, grazie anche ai tanti eventi svoltisi nella Unicredit Arena e dentro la città con i Fuori di Taste!.

Il PITTI TASTE è una fiera che nel tempo è diventata propagatrice di tendenze e veicolo dei valori di riconoscibilità, eleganza, bellezza e bontà che rendono la cultura italiana unica nel mondo.

Interviste video realizzate per 20Italie a cura del giornalista Milko Chilleri.

Montalcino: “Alle Logge di Piazza” garanzia di cucina del territorio

di Luca Matarazzo

Montalcino è una delle tappe indispensabili per l’enoturismo di qualità. Un settore che non conosce crisi, con profitti in netto rialzo anche tenendo conto delle tensioni internazionali. L’idea di spingere i confini di un piccolo borgo medievale della Toscana al di là di qualsiasi più rosea aspettativa, non è un percorso che vanta però altrettanti secoli di storia.

In realtà questa era la patria del Moscadello, un vino dolce a base di Moscato Bianco servito nelle ricorrenze o come lieto fine pasto. Fino all’immediato secondo dopoguerra poco o nulla si sapeva del “mito Brunello”, relegato ancora alla disponibilità sperimentale di qualche famiglia contadina.

L’arrivo di investimenti esteri, il connubio commerciale con l’America del Nord e l’appoggio di realtà di maggior propensione internazionale hanno creato, dagli anni ’60, quel substrato fondamentale che noi tutti oggi conosciamo.

Così Montalcino è ormai un luogo di culto per gli amanti del vino e della buona tavola, ma ha saputo conservare quel carattere rurale delle origini anche nelle sue colorate locande ed osterie. Metaforicamente parlando, la patina esterna ha il colore dell’oro zecchino, quella interna invece è rossa come l’indole sanguigna dei suoi abitanti.

Simone Muggianu – Alle Logge di Piazza sembra essere lì da sempre, almeno da quando cominciai a frequentare il territorio dal lontano 2010. Non ama i riflettori, né l’ostentazione di bravura e competenza. Ha mosso i primi passi quasi dal nulla, con l’aiuto della famiglia e di sua mamma, cuoca eccezionale che solo di recente ha deciso di lasciare i fornelli agli altri collaboratori, per godersi un meritato riposo.

Ho fatto nuovamente visita al locale, un mix calibrato tra enoteca contemporanea e ristorante tipico, che offre al cliente l’ampia scelta di proposte a chilometro zero, una champagneria di altissimo livello e l’immancabile cernita di Rosso e Brunello di Montalcino, incluse Riserva e Selezione. Ho chiesto a Simone di raccontarci parte del suo percorso ed una ricetta del cuore. Ed al cuore, si sa, non si comanda.

Ecco la versione dei pici allo zafferano e salsiccia proposti per 20Italie da Alle Logge di Piazza.

Buon appetito!

Alle Logge di Piazza

Via Giacomo Matteotti, 1, 53024 Montalcino SI

Telefono0577 846186

Team Costa del Cilento: appuntamento con lo chef Paolo Barrale di Aria Restaurant

Ricordo bene i sapori proposti da Paolo Barrale, attuale chef di Aria Restaurant a Napoli, una Stella Michelin. Ho avuto la fortuna di poterlo osservare in diverse occasioni quando è stato per lungo tempo a Sorbo Serpico tra le cucine dei Feudi di San Gregorio, dopo le esperienze a La Pergola sotto la guida di Heinz Beck. Di lui ho sempre apprezzato la chiarezza espositiva delle pietanze, fatta di grande sostanza e della giusta apparenza come richiesto dai canoni moderni di giudizio. Un lavoro certosino, scevro da particolari stravolgimenti delle materie prime, che punta dritto al cuore della pratica gastronomica: l’identità organolettica.

Nulla si crea, tutto si trasforma ed in questo bisogna ammettere che l’ostentazione forzata di tecniche e di voli pindarici a volte sfugge di mano alle regole principali di un buon piatto, valutato in primis dagli occhi, ma senza dimenticare il gusto fattore preponderante e vettore di catalogazione nella memoria a lungo termine. Matteo Sangiovanni, presidente dell’associazione Team Costa del Cilento ha voluto proprio chef Barrale ad istruire i corsisti presenti con ricette equilibrate tra tradizione e innovazione. Raccontiamo il percorso di giornata direttamente dalle parole emozionanti di quest’ultimo, siciliano di origine e già perfettamente adattato (ed adottato) dalla Campania.

Team Costa del Cilento Incontra lo Chef Terry Giacomello

Proseguono gli incontri didattici organizzati dal Team Costa del Cilento e finalizzati all’alta formazione per professionisti o semplici appassionati di cucina; un’occasione unica di poter apprendere le tecniche di alcuni tra gli Chef più importanti e famosi del panorama. È la volta di conoscere Terry Giacomello impressionante curriculum in termini di esperienze internazionali ed autentico istrione. Terry è un rivoluzionario della materia prima, ama scomporla e ricrearla ad immagine e somiglianza dei suoi artistici piatti. Tanto studio, passione ed amore per gli ingredienti, sempre nel rispetto del territorio e della stagionalità. 

Le sue preparazioni seguono quanto studiato in Spagna, dietro i fornelli di Ferran Adrià il “Re” della cucina molecolare. Eppure le vere origini di Chef Giacomello si sentono nel suo stile inconfondibile. La semplicità resta il faro luminoso su cui puntare, anche nelle preparazioni estreme, avendo ben chiaro il nostro “essere italiani” e con una sana invidia per quante eccellenze gastronomiche offra il Meridione. Proprio da qui parte il racconto video per 20Italie, grazie alla collaborazione con Matteo Sangiovanni presidente dell’associazione e chef executive del ristorante Le Radici a Battipaglia.

I corsi di cucina del team Costa del Cilento

Non ci stanchiamo mai, come 20Italie, di narrare le iniziative enogastronomiche volte a dar lustro a regioni e prodotti italiani, con uno sguardo approfondito verso la “nostra” amata Campania. Parliamo di una terra incantevole, scelta nel passato da numerosi imperatori e ritornata a quei fasti sontuosi grazie anche a valide iniziative turistiche. “Tutti uniti verso un unico obiettivo” recita il mantra dell’associazione senza scopo di lucro Team Costa del Cilento.

Composta da chef professionisti, si pone l’obiettivo di rappresentare la bellezza e le tradizioni gastronomiche di una terra millenaria come quella cilentana. Il Presidente Matteo Sangiovanni ci narra le varie iniziative proposte, con partnership privilegiate e sponsor che hanno già abbracciato il suo progetto: portare il Cilento in giro per il mondo e far conoscere al mondo le eccellenze di tale territorio.

Tra le tante novità, un corso di cucina segmentato nell’arco di 10 incontri con cadenza ravvicinata, per conoscere ed implementare le proprie tecniche ai fornelli. Non è rivolto soltanto agli oltre 70 chef associati, bensì è aperto a chiunque (tesserato) voglia cimentarsi in un’esperienza formativa di altissimo livello. Professori per un giorno saranno i colleghi titolari di ristoranti famosi, come Paolo Gramaglia una stella Michelin con il suo President a Pompei e gli chef resident più importanti nel panorama gastronomico campano. Abbiamo chiesto proprio a Paolo di ricordare la sua prima ricetta, quando ancora studiava a scuola, e di riviverla nei piatti proposti oggi. Ascoltate l’emozione palpitante di chi vive con passione il lavoro di una vita.

Alcune considerazioni finali da parte di Matteo Sangiovanni, chef executive del Radici a Battipaglia. Promotore da sempre del territorio, ha partecipato anche a gare internazionali dove non sono mancati riconoscimenti e premi per il made in Italy che tutto il mondo ci invidia. Non manca un libro di ricette che cattura l’appetito del lettore. Ci lasciamo con la consapevolezza del grande fermento che il mondo della ristorazione sta vivendo, nonostante le attuali criticità.

Info su: www.teamcostadelcilento.com

“Rinascita” – il metodo classico firmato vini Contrada

Assistere alla nascita metaforica di un vino riesce ad emozionare quanto le nascite nei reparti di ospedale. Per un produttore ogni nuovo arrivo è un momento di gioia e di festa, che la famiglia Contrada ha voluto condividere con tanti amici e con noi della redazione di 20Italie. In realtà l’azienda dei fratelli Michele e Gerardo è abituata a scrivere pagine di storia irpina sin dagli inizi del ‘900. Siamo a Candida su terreni collinari ricchi di argille e calcare, dalle tipiche colorazioni biancastre dalle quali deriva l’etimologia del toponimo. Il Fiano di queste terre denota complessità organolettiche unite a doti di serbevolezza che lo rendono resistente allo scorrere del tempo. 

La gamma dei bianchi in versione “ferma” si completa con un’intrigante Falanghina per nulla declinata su scontate deviazioni opulenti di banana. Naturalmente il CRU Fiano di Avellino Selvecorte vintage 2017 da vigne di oltre 40 anni d’età è il vero protagonista nella perfetta espressione di una varietà unica nel panorama ampelografico italiano. Oggi però tralasciamo le digressioni sulle suddette tipologie e sullo splendido Taurasi 2015, finalmente il giusto premio all’impegno profuso nel gestire i difficili rapporti con l’Aglianico d’altura. 

Vogliamo lasciare invece la parola a Mattia figlio di Carmen e Gerardo, che a breve completerà i suoi studi agrari, ma già perfettamente inserito nel progetto vitivinicolo. Ci racconterà in video l’avvento del nuovo nato: il Metodo Classico “Rinascita”. Lo anticipano le parole orgogliose del padre, piene di speranza per il futuro e per il lavoro della giovane leva; i figli, si sa, “so piezz’ e core”. Al termine seguirà una breve analisi degustativa per raccontare il vino dal nostro consueto punto di vista tecnico.

Rinascita Metodo Classico Brut – al momento sosta 24 mesi sui lieviti prima della sboccatura, ma è in progetto anche ulteriore evoluzione fino a 60 mesi. Pochissime bottiglie prodotte che narrano del desiderio di ricominciare a vivere dopo i tempi bui degli inizi pandemia. Molto agrumato e piacevole, ciò che colpisce è la nota officinale soffusa tra salvia e fiori di lavanda, con un sorso finale salino di buona tensione. Gli abbinamenti variano tra i semplici momenti conviviali a quelli gastronomici con pietanze a base di pesce crudo e crostacei. Nessuno a casa Contrada teme la sfida aperta con il futuro.

Al Veritas Restaurant la Campania incontra la Toscana

Avvertenze per l’uso: questo non sarà il solito articolo descrittivo di un evento esclusivo a Napoli al Veritas Restaurant, ristorante da una stella Michelin. 

Abbinare cibo e vino con le culture di due territori profondamente diversi, rispettivamente Campania e Toscana, non può limitarsi ad un elogio edonistico fine a sé stesso. C’è molto di più dietro la facciata del fine dining,qualcosa di molto simile al concetto di arte. Lo chef Carlo Spina e David Landini, general manager di Villa Saletta, ci hanno accompagnato in un percorso intriso di commistioni gustative uniche ed irripetibili. Una sorta di fusione tra la bravura manuale del realizzare piatti capolavoro, come il soffritto di ricciola rivisitazione del soffritto napoletano, o come lo straordinario Saletta Riccardi 2016, vino dotato di una bellezza senza tempo, frutto di una selezione di uve Sangiovese in un appezzamento di 2 ettari. Villa Saletta è in grande ascesa, ben posta sulle morbide colline di Palaia (PI) in Località Montanelli. Un territorio vocato che sta percorrendo piano piano, e nel silenzio della critica a volte miope, i gradini dei vertici della qualità enologica italiana. Ben 1200 ettari in proprietà, grande passione non solo per l’autoctono a bacca rossa cardine dell’agricoltura toscana, ma anche per il Cabernet Franc del 980AD succoso e dalla durevole prospettiva. 

Zero note degustative oggi, ve lo promettiamo! Non vogliamo rubare la scena ai protagonisti, intervistati dal sottoscritto con l’aiuto dell’operatore video Roberto Imparato. Immancabile l’intervento di un autentico luminare del settore come il giornalista Luciano Pignataro, con un’analisi precisa e dettagliata della coinvolgente serata. Buon ascolto

Per cognizione di causa, non resta che riportare in chiusura di articolo il menu proposto.

Piccole delizie iniziali tra le quali spiccano delle delicatissime polpettine di seppia. Sono seguiti in successione:
“OSAKA ROMA” manzo tataki speziato, crema carbonara, caviale di fagiolini, salsa ponzu all’aceto balsamico abbinato ad un succoso Chianti Superiore 2017 dal forte richiamo tipico di ciliegia matura.
Spaghetti al brodetto di pesce alla curcuma, soffritto di ricciola e polvere di aglio nero, ben domato dal Chiave di Saletta 2016, blend in stile Supertuscan molto avvolgente. 
Pluma di maiale Iberico, purea di patata ratta, kefir di bufala e verza fermentata abbinato sia al Saletta Riccardi 2016 che al 980AD 2016. Noi preferiamo la prontezza del primo, pur evidenziando un sicuro riscatto del secondo con il passare del tempo e l’attenuarsi di alcune durezze espressive. 
Semifreddo allo yogurt, lampone fermentato, ananas marinato, gel cocco, coulis di mango e finger lime con petit patisserie, per non farci mancare le coccole finali di una serata ricca di charme e gusto. La Campania merita questo e tanto altro ancora.