Cambia-Menti di Ciccio Vitiello

Cambia-Menti di Ciccio Vitiello
È attuale! Cross-generazionale, ma non trasversale.

Un concept studiato per essere riconoscibile, in un momento di socialità prettamente digitale.
Aumentare il racconto, fare rete, magari crearla.
Il mood è quello informale della pizzeria, rumori di fondo, grande operatività.

Ma da lì in poi, cambia la luce.
Arte e artigianalità, capacità e talento, sintetizzano il progetto.
Quando la cultura trova terreno fertile attecchisce, germoglia e si evolve: da forma e vita all’anima.

Un quadro, un’opera.
Li tutti i giorni, su quella parete.
Incrociata con lo sguardo, ripetutamente, una routine inconsapevole.
Poi la rivelazione! “I colori della tela sono diventati materia, li ho tirati fuori dal quadro” (C.V), portati in una dimensione, che coinvolge anche gli altri sensi, per amplificare la sensazione del piacere.
Olfatto e gusto, narratore ed attore : il cerchio, quello del gesto manuale, si chiude.
Il racconto, quasi evocativo, della trasformazione di ogni singolo prodotto, tecnica o temperatura, è lo switch off, quello che spegne ogni distrazione e ti catapulta in un mondo, il suo, quello di Ciccio Vitiello.
Il buono va oltre le etichette, le denominazioni.

La pizza tonda classica c’è. la margherita è buonissima.
Ma c’è anche qualcosa in più, un’esperienza, quella che lui chiama “il salto nel vuoto”.

E’ li che trovi Ciccio, la sua Anima.
Quel fuoco che spinge dentro, che vorrebbe espolodere, ma che deve essere distribuito con parsimonia, affinche non si disperda il valore.
I creativi non possono essere ingabbiati, neanche in una definizione. La loro visione è nella direzione.
È lì, che il seme genera Cambiamenti.

Salto nel vuoto, così ha definito il menu degustazione. Non ci sono posate. Mangiare una pizza è un gesto che inizia le mani , il calore, la consistenza sono sensazioni tattili.
Tovagliolo e tovagliette umidificate, cambiate igienicamente di continuo, confermano l’attenzione al servizio: sempre presente ma con decisa discrezione.

Al massimo per 10 persone ogni sera. Un viaggio tra tecniche di cottura, elettrica, vapore, forno; sperimentazione ma anche recupero. Spunti creativi.

Piatto di recupero ottenuto dal cornicione della pizza in teglia, che tagliato perpendicolarmente e farcito con un filetto di alici salata, dà l’idea del cannolicchio

Frittatina cacio e pepe, con soffritto di maiale e nocciole tostate

Parmigiana di melanzane- prima farcita e poi cotta in forno, coperta con una cialda di parmigiano 24 mesi e pesto di basilico, senza sale aggiunto.

Pizza in teglia con chutney di zucca, julienne di carota, pecorino all’aglio orsino tocchetti di Alaccia

Marinara a tre pomodori, ovvero il sorbetto. Pulizia del palato per cambiare consistenze e andare su abbinamenti più spinti.

Prosciutto di pecora con Blue Sthilton, Bufala, ambrosia al Pallagrello e nocciole tostate

Padellino al burro aromatizzato al rosmarino- cotta prima al vapore per poi andare in forno statico.

Un percorso “tapas” piacevole ed articolato che trova il culmine con che la proposta, considerata “miglior pizza 2022” da 50top: recensione negativa. Provocatoria al limite dell’irriverente per i social/heater di professione, ma universalmente apprezzata.

Crub: sotto i portici del Borgo, una finestra sul mare

Se usi una materia prima eccellente, meno la tocchi meglio fai.” Questo mi dice Gioacchino Attianese, chef del Crub dal 2019.

Quando è cominciato il sodalizio professionale con Francesco Palumbo, è stato chiaro ad entrambi un concetto: il cliente al centro dell’offerta.
Creare una connessione di fiducia con gli ospiti: mostrare e dimostrare.

Borgo scacciaventi è la via del commercio di Cava de’Tirreni, la ristorazione ha avuto sempre dei riferimenti importanti, ma quasi sempre legati alla carne.
Ma siamo a poche curve dalla Costiera, proprio lì, dove chi vuole sentire l’odore del mare a tavola deve rifugiarsi.
Si intuisce quindi, perché un professionista della medicina del lavoro, decida di aprire un ristorante, in una città, che pur avendolo benevolmente adottato, non è la sua.

Locale bello, distinto, elegante, nel quale trascorrere piacevolmente il proprio tempo. La luce è giusta, l’arredamento è curato, la ceramica d’autore riempie ogni spazio libero. Il pescato in bella mostra e la cucina a vista, completano la lista delle cosa da fare, quando si ha un’idea chiara, un progetto definito, identitario.

Una proposta non banale, mai.
La qualità della materia: prioritaria.
Il mare.
Quello più mondano delle ostriche, dei crostacei, del crudo in generale è eccellente.
L’aspetto più interessante, però è quello in cui lo chef e la sua brigata trasformano, enfatizzando il prodotto.

Con la Ceviche di spigola, si apre il gas, per accendere il palato. Freschezza con il gazpacho, aromaticità tendente al dolce con l’aglio nero per un finale lungo ma non ridondante di liquirizia : figo

Minestra di mare gustosa e succulenta, peccato per la polpetta fritta immersa: less is more

Polpo scottato, patate, carciofi e spuma alla menta.
Tenace la consistenza, l’amarostico si sposa bene con la tendenza dolce delle patate con una bella chiusura fresca della spuma: un classico ben eseguito

Tataki di tonno, broccoli scoppiettati, cipolla rossa agrodolce, katsuobushi
Qui la scena è tutta per Alba, con il suo servizio al tavolo: perfetta in ogni suo gesto.

Cozze alla brace agli odori mediterranei

la presentazione nella Tajine è suggestiva ma non solo, perchè consente di conservare e preservare a lungo l’affumicatura che poi si sprigiona una volta scoperchiata: piatto della serata

Pescato Pezzogna freschissima, cucinata in maniera esemplare: mare, estate, felicità.

Oeil de Pedrix – Jean Vessel
Ingresso migliore non avrei potuto chiedere, il mio preferito in assoluto per partire.
Nè Blanc, né rosè: nulla di convenzionale. Una peculiarità di Jean Vessel, che a Bouzy (montagne di reims) unico o tra pochissimi, che tiene in vita questa tradizione. Solo pinot nero (vista la zona). Breve macerazione diretta. Il colore ambrato è la firma di garanzia.

Guido Marsella 2020, forse un infanticidio. Il riposo che fa sui lieviti gli consente una lunga vita, ma non significa che berlo giovane sia sconsigliato. Una delle massime espressione della docg. Frutta, erbe aromatiche, agrumi ed una piacevolissima e persistente nota affumicata.

Ferrari perle nero riserva 2010
Blanc de noirs – 72 mesi sui lieviti. Un bel giallo dorato. Al naso, frutti tropicali e agrumi, crosta di pane, spezie e leggero finale fumè. Ancora piacevolmente fresco. Armonico.

Puglia: Andria – Castel del Monte – “QOCO Un filo d’Olio nel piatto”

Comunicato Stampa

Provate a immaginare QOCO Un filo d’Olio nel piatto in uno dei luoghi prediletti dall’imperatore Federico II di Svevia, Castel del Monte!

La vasta e geniale apertura sull’universo che contraddistinse quel genio assoluto, autore perfino di un trattato gastronomico con ricette dal mondo, passava infatti anche proprio da una cucina fatta di sovrapposizioni di culture, influssi, e suggestioni le più diverse.

Non poteva allora che tenersi in questa terra, raccolta intorno a Castel del Monte, QOCO, il Concorso Internazionale per Giovani Cuochi del Euromediterraneo, nato nel 1999 e che dopo 10 anni di stop rinasce quest’anno per  forte volontà del Comune di Andria, l’organizzazione dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio e la collaborazione di Slow Food Puglia e Strada dell’Olio di Castel del Monte.

Dieci gli chef in concorso, per gran parte “Generazione Y”: quasi tutti al di sotto dei 30 anni! Paesi di provenienza: Belgio, Francia, Germania, Italia (Paese con 2 chef in concorso), Paesi Bassi, Slovenia (Paese con 2 chef in concorso), Spagna, Turchia. Tutti i cuochi, selezionati da JRE- Jeunes Restaurateurs d’Europe, saranno affiancati da cuochi tutor del territorio con i quali lavoreranno insieme così da rendere ancora più stretti i legami e lo scambio. Andria si pone così come snodo e crocevia di culture gastronomiche tra Castel del Monte e il mare.

Già nella giornata di venerdì 24 marzo, tutti i concorrenti, terminato il breafing mattutino con il presidente di giuriaAlfonso Jaccarino, si distribuiranno in dieci ristoranti del territorio della provincia di Andria/Barletta/Trani dove in serata contribuiranno ad un menù a quattro mani, frutto di confronto e di suggestive contaminazioni gastronomiche forti di una visione contemporanea, e nel segno dell’olio extravergine pugliese, testimone di una mediterraneità profonda. Sorta di “gemellaggi” gastronomici che prendono il nome di “QOCO Fusion”.

Quartier generale e palcoscenico principale dell’evento sarà Villa Carafa, un’antica masseria rivisitata nel segno dell’ospitalità, nel cuore della Murgia andriese a pochi chilometri proprio da Castel del Monte.

Per tre giorni Villa Carafa diventerà una vera e propria “food court” dove gli chef la mattina del sabato si cimenteranno ai fornelli e presenteranno i piatti alla Giuria presieduta da Alfonso e Ernesto Iaccarino Chef e grandi padroni di casa del tristellato Don Alfonso 1890di Sant’Agata sui Due Golfie nella quale tra gli altri siederà anche Nino Di Costanzo, Chef Patron bistellato di Danì Maison di Ischia,Giuseppe Iannotti, Chef Patron bistellato del ristorante Krèsios di Telese e Felice Sgarra Chef Patron stellato di Casa Sgarra di Trani.

La giuria, “eptastellata”,sarà chiamata a valutare i piatti in base ai seguenti parametrigusto, originalità, presentazione, equilibrio generale. Dirimente sarà la valorizzazione ed esaltazione dell’Olio Evo.

La triade dei primi 3 classificati sarà rivelata nella serata di sabato 25 marzo al termine di una CENA DI GOLA aperta al pubblico, presso la stessa Villa Carafa. Nel corso dell’evento tutti gli chef in gara si presenteranno al pubblico raccontando il loro piatto in un appassionante percorso da nord a sud del Mediterraneo e viceversa.

QOCO per i viaggiatori colti e curiosi sarà una meraviglia insolita che vedrà la Puglia dialogare a tavola con Paesi diversi e culture gastronomiche profondamente distinte.

L’atmosfera si rivelerà contemporanea, giovane, frizzante, il mood cosmopolita.

Analogo a quella che si respirava alla corte dello Stupor Mundi, l’imperatore gourmet che era anche un “salutista”  assai attento alla cucina, come dimostrano i suoi due celebri ricettari. In definitiva un felice connubio tra territorio e apertura al mondo, sempre seguendo il filo conduttore di “… un filo d’Olio nel piatto”!

Ai dieci giovani chef in concorso, dunque, il compito di provare a riscrivere una narrazione gastronomica moderna di un luogo, la Murgia, in cui l’olivo ha una presenza monumentale e fa del paesaggio rurale un’autentica opera d’arte. Con l’olio extravergine a rappresentare il DNA  di quella cucina.

QOCO a sua volta farà di Andria, e di quelle terre foodie, un laboratorio del gusto, un anello di congiunzione tra passato e futuro attraverso una nuova visione.

Piatti e ricette in cui si parte dalla memoria che diviene germe creativo e fermento. Poi però libero spazio all’esplorazione e alla creatività individuale con le storie e gli stili che s’incrociano. Per guardare avanti al futuro.

Il FUORI QOCO

Iniziative organizzate in collaborazione con Strada dell’Olio Castel del Monte

QOCO DI STELLE

giovedì 23 marzo

PRIMA DELLA PRIMA Donato De Leonardis, Chef del Don Alfonso 1890 al San Barbato Resort di Lavello (PZ) è ospite di Felice Sgarra, Chef di Casa Sgarra di Trani, entrambi stellati, per una serata d’apertura nel segno di una mediterraneità profonda, in terre “dove all’ulivo si abbraccia la vite”.

venerdì 24 marzo

Lancio di tre nuovi piatti inerenti QOCO che rimarranno in menu fino al 1 maggio:

QOCOINHOUSE – Pane e Oliopresso il ristorante Casa Sgarra, Trani

QOCOESSENZA – Spaghettone, pane, olio evo, aglio, peperoncino, seppia alla bracepresso il ristorante Quintessenza, Trani.

QOCOBEACH – Ostrica, favetta e sivoni presso il ristorante Canneto Beach2, Margherita di Savoia.

venerdì 24 marzo

QOCO FUSION Cene a 4 mani in 10 ristoranti ad Andria, Barletta, Bisceglie, Margherita di Savoia e Trani. Dieci cene aperte al pubblico con menu realizzati dagli chef locali insieme ai 10 chef ospiti (1 per ogni locale) dando vita ad una vera e propria girandola di stili e sapori mediterranei. Il piatto presentato in ogni ristorante rimarrà in carta fino al 1 maggio.

Qoco Fusion Award: gli ospiti a cena voteranno i piatti presentati con assegnazione del Premio consumatori al primo classificato. Sorteggio di coupon omaggio per cene e olio Evo.

sabato 25 marzo

VERDE SPONTANEO Tour sulla Murgia alla scoperta di erbe spontanee e della flora arborea accompagnati da una guida ambientaleSosta a Castel del Monte.

SPIRITI e SOSPIRI Tradizione e spiritualità si fondono al Museo Diocesano in una degustazione che unisce in abbinamento i dolci tipici delle monache, preparati secondo antiche ricette nei conventi del territorio, a vini da dessert, tra cui in particolare il Moscato di Trani.

sabato 25 marzo e domenica 26

MERCATO DELLA TERRA E DEI PRESÌDI DEL GUSTO, Andria, Chiostro di San Francesco a cura di Slow Food Puglia.

TUTTE LE INIZIATIVE DI QOCO e FUORI di QOCO sono APERTE AL PUBBLICO

www.qoco.info

Da “Cibrèo Ristorante” a Firenze: quando l’amore davvero è dappertutto

di Augusta Boes

Da “Cibrèo Ristorante” a Firenze: quando l’amore davvero è dappertutto

Sono talmente assorta nel mondo del vino che mi ci è voluto un caro amico di Los Angeles, col quale ho condiviso gli anni del College a Washington, per presentarmi Fabio Picchi e il suo fantastico Cibrèo, leggendaria trattoria di Firenze in Via del Verrocchio. L’incontro è stato così toccante e coinvolgente che, per la prima volta in assoluto, ho deciso di raccontare una storia che non fosse di una Cantina.

A destra l’autore di 20Italie Augusta Boes

La gentilezza nell’accoglienza è d’obbligo in qualsiasi ristorante certo, ma qui da Cibrèo c’è qualcosa di profondamente diverso. Quell’attenzione che va ben oltre la cortesia nei gesti, fatta di sguardi e di parole che ti fanno sentire subito un amico di vecchia data, un ospite in famiglia, come se stessero aspettando solo te.

La sala è illuminata da una luce calda, di quel chiarore color zafferano da tè danzante anni Venti. C’è una candela su ogni tavolo a rendere l’atmosfera ancora più intima. Il nostro tavolo è in una posizione strategica, domina tutta la sala e, casualmente, ma non troppo, è lo stesso tavolo della volta precedente. Per il mio amico Dom, non per me. Lui dalla California è un loro cliente affezionato da anni, per me che vengo da Roma invece è la prima volta, e un po’ me ne vergogno!

La sala

La sala si riempie velocemente, di sorrisi e di allegria. Non siamo qui semplicemente per il piacere edonistico della tavola d’autore. Siamo tutti qui in cerca di quell’attimo di trasalimento, di quel picco di gioia, di quella emozione che va ben oltre l’esperienza del cibo. Le vibrazioni positive sono davvero forti in sala, e la felicità è talmente densa e tangibile che la si taglia con il coltello. Seduti in tavoli diversi, siamo tutti connessi più o meno inconsciamente, e mentre sfoglio la carta dei vini (deformazione professionale) mi viene in mente la scena iniziale del film “Love Actually”.

È la scena dell’aeroporto in cui le persone si ritrovano e si abbracciano, e la voce fuori campo racconta che “ogni volta che sono depresso …. penso all’area degli arrivi dell’aeroporto di Heathrow …. Per me l’amore è dappertutto! Padri e figli, madri e figlie, mariti e mogli, fidanzate, fidanzati, amici… Io ho la strana sensazione che se lo cerchi, scoprirai che l’amore davvero è dappertutto”. Ecco, per me non sarà la sala di arrivo di un aeroporto a ricordarmi tutto ciò; d’ora in avanti sarà la sala del Cibrèo.

Assorta in questo potentissimo piano vibrazionale, mentre mi godo un confortevole senso di appartenenza, una coppia con i capelli d’argento cattura la mia attenzione. Li avevo notati nel pomeriggio in giro per Firenze; passeggiavano mano nella mano e si guardavano come se fosse il loro primo appuntamento. Sì, l’amore davvero è dappertutto e io, qui, adesso, sono nel posto più giusto che mi possa venire in mente, innamorata più che mai della vita.

Zuppetta del Pescatore

E l’amore è forte, vibrante e agrodolce nelle parole di Giulio Picchi, che mi racconta la sua Zuppetta del Pescatore. “Me l’ha insegnata il babbo, è un piatto semplice dei pescatori delle isole, fatto con le verdure e i pesci meno pregiati, quelli che al mercato non compra mai nessuno”. Piatto talmente sublime che non ho resistito e ho fatto il bis, e non l’ho nemmeno dovuto chiedere! La Direttrice Cristina Petrelli, impeccabile e attenta, deve avere notato la gioia eloquente nei miei occhi e me ne ha portato un altro piatto. È bellissimo avere qualcuno che anticipa i tuoi desideri e si prende cura di te in questo modo. Io non ci sono abituata!

Spezzatino con piselli e patate

Lo spezzatino con piselli e patate, un piatto che sa tanto di casa, di famiglia e di dolce conforto, è impreziosito da deliziosi bocconi di tenerissima ricciola, un pesce di profondità dalle carni morbidissime e succulente che adoro particolarmente. Non tenterò di descriverne lo spettro organolettico, né tantomeno l’equilibrio del piatto e la bontà dei sapori. Spesso non lo faccio nemmeno con quei vini spettacolari per i quali ogni racconto, ogni descrittore risulterebbe tristemente inadeguato. Da godere ad occhi chiusi per imprimere nella memoria la piacevolezza commovente del momento.

Il vino, certo che ne parlo! Per una cena a base di pesce e non solo, non poteva che essere un vino di mare e di monti, e in Italia di vini così non ce ne sono poi tantissimi. In carta, per la mia gioia, ho trovato il Tramonti Bianco – Costa d’Amalfi DOC di Tenuta San Francesco. Un blend di Falanghina, Biancolella e Pepella che mi fa sempre battere il cuore.

Il vino

Vino che ha accompagnato con la sua freschezza e bella struttura non solo i piatti di mare, ma anche lo sformato di patate e ricotta al forno con il ragù, e il tenerissimo piccione ripieno di mostarde con cipolline borettane in agrodolce, i piatti scelti da Dom. Per quanto si sposasse egregiamente con tutto, l’abbinamento perfetto lo ha trovato con lo spezzatino di ricciola, aggiungendo l’effetto “dolby surround” ad ogni boccone, compreso il pane con cui ho fatto elegantemente la scarpetta.

I secondi

È difficile mi faccia tentare dal dessert, non amo particolarmente i dolci, ma non ero ancora pronta a lasciare andare questo momento magico, e così mi sono lasciata tentare dalla torta al cioccolato senza farina. Una coccola densa e cremosa talmente buona che mi sono dimenticata di fare la foto! Ugualmente deliziosa la torta di ricotta e arance scelta invece da Dom.

I dessert

La serata volge al termine purtroppo, è tempo di andare. Siamo entrati in cerca di emozioni, e ce ne torniamo a casa con gli occhi pieni di meraviglia e il cuore pieno di ricordi. Una bellissima ragazza mi porge la giacca, la mia, senza che le dovessi ricordare quale fosse. Sono i dettagli che fanno la differenza. E per quanto possa sembrare semplice, ma vi sfido a farlo al suo livello,

“saper soffriggere, saper far pomarole, è come muovere una leva che lentamente ma costantemente ci porterà verso un mondo migliore.” – Fabio Picchi –

Fabio Picchi

Caro Fabio, non ho fatto in tempo a conoscerti personalmente, e questo resterà per sempre il mio grande rammarico. Ma so che mi senti, e che sei sempre qui, in questa sala che hai tanto amato. Per cui te lo devo dire: stasera qui con te, a casa tua, il mio mondo è davvero diventato migliore. Mi hai regalato un attimo perfetto e tornerò presto, te lo prometto. Non è mai troppo tardi per diventare amici.

CIBRÈO RISTORANTE

Cucina fiorentina e toscana

Via del Verrocchio 8r
Firenze, Italia

booking@cibreo.com
Tel  +39 055 234 11 00

Orario di apertura:
Dal martedì al sabato dalle 12.30 alle 14.30
& dalle 19.00 alle 22.30

Chiuso la domenica e il lunedì.

Placito Risano – la cucina istriana ha trovato il suo “centro di gravità”

di Carolina Leonetti

“Viaggiare è proprio utile, fa lavorare l’immaginazione”. Da questa frase tratta da Viaggio al termine della notte di Louis-Ferdinand Céline ha inizio, metaforicamente, il mio viaggio gastronomico al ristorante Placito Risano.

Ho avuto il piacere di cenare qui in occasione del Amber Wine Press Tour, evento dedicato ai particolari Orange Wine che tanto attirano l’attenzione degli appassionati, con un focus specifico su prodotti e cantine del Carso.

Sono rimasta incantata da un locale posto quasi fuori dal tempo, dove arte, storia e cucina creano un connubio perfetto, e non vedevo l’ora di raccontare le emozioni vissute.

Gli arredi e gli affreschi si ispirano all’Alto Medioevo, il periodo diviso tra momenti di luce e buio intellettuale, per ricordare proprio un evento che, si presume, abbia ivi avuto luogo: Il Placito del Risano, primo accordo arbitrale nella storia di queste terre, che segnò il passaggio dall’ordinamento bizantino a quello feudale.

Il giovane chef Jure Dretnik e la sua brigata riescono a creare vere e proprie opere d’arte con ricchezza e varietà dei sapori che accompagnano l’avventore in un viaggio enogastronomico, immersi nelle atmosfere dal periodo storico, fino ai tempi moderni.

La cucina è ricercata, sempre legata al territorio e alla stagionalità; un vero e proprio viaggio in Istria, con la particolarità del menu che non menziona i nomi dei piatti, ma solo gli ingredienti usati per la loro realizzazione.

I dettagli della sala curati nei minimi particolari e la grande professionalità del personale lo rendono un luogo ideale dove ritemprarsi per trascorrere una serata romantica o per organizzare meeting aziendali e momenti sereni in compagnia di amici.

Ottima, infine, la proposta degustativa e la selezione vini in abbinamento.

Placito Risano

Bezovica 30

6275 Črni Kal

Slovenia

SI: +386 41 332 696

IT: +39 351 533 8703

info@placitorisano.eu

https://placitorisano.eu/it/

Chianina & Syrah 2023

Comunicato Stampa

Chianina & Syrah: oltre 40 cantine, 50 chef e 12 Stelle Michelin. A Cortona il festival del buon vivere dal 17 al 19 marzo

La città di Cortona è pronta ad accogliere la sesta edizione di «Chianina & Syrah», il festival del buon vivere torna dal 17 al 19 marzo. Una tre giorni di appuntamenti culinari, meeting, incontri culturali, musica, masterclass, dimostrazioni di cucina, presentazione di attività artigianali legate all’enogastronomia, cene di gala con la partecipazione di grandi nomi della cucina italiana. L’evento, ideato e organizzato da Terretrusche Events, voluto e sostenuto dal Comune di Cortona con la collaborazione di Cortona Sviluppo, rinnova il sodalizio e la partnership con il Consorzio Vini di Cortona ed ha come obiettivo quello di presentare il «buon vivere» in Toscana, in una città come Cortona, già sede di tanti eventi di successo legati all’enogastronomia.

I numeri di Chianina e Syrah 2023 sono già una garanzia: oltre 40 cantine, 50 chef di cui 12 stellati, pastrychef, artigiani, sommelier, maestri gelatieri, giornalisti di importanti testate e tv nazionali, ospiti speciali come Fausto Arrighi ex direttore Guida Michelin, Annamaria Farina, Francesca Mortaro, La Nazionale italiana Macellai.

«Sarà un Festival dedicato al bello e al buono nella nostra terra: Toscana terra di cultura, la Valdichiana terra di Chianina, Cortona terra di Syrah” – dichiara Vittorio Camorri di Terretrusche Events – una celebrazione per chiunque creda nella bellezza di questo animale, nella qualità di questo vino e in quella radicata cultura contadina di cui è tanto ricco il nostro territorio. Sarà ancora una volta un incontro tra i migliori produttori, chef e appassionati di enogastronomia e Cortona sarà il centro dell’alta cucina italiana».

Il festival vuol rendere questo evento motore di innovazione e mezzo di attrazione verso il mondo del vino nazionale ed internazionale con una tre giorni che partirà con un un simposio dal tema attuale «Syrah e cambiamenti climatici, strategie di adattamento ed effetti sulla produzione».

«Sveleremo nei prossimi giorni gli ospiti che accanto ai produttori cortonesi animeranno la manifestazione – dichiara Stefano Amerighi presidente del Consorzio Cortona Vini – dagli ospiti della ‘Nouvelle vague’ del Rodano Come Cave de l’Iseran e Vindiou alle icone come Hervé Souhaut, Pierre Gonon Voge, Chapotier, Cyril Courvoisier, Couchet- Beliando, fino alle migliori espressioni del panorama enologico nazionale. Mai come quest’anno c’è stata una corsa ad iscriversi a quello che qualcuno definisce già l’evento unico nel suo genere sul nostro vitigno del cuore».

«Con Chianina & Syrah la nostra città accoglie appassionati e professionisti di livello internazionale – dichiara il sindaco di Cortona Luciano Meoni – l’occasione data da questo festival è quella di promuovere tutto il nostro territorio ad una platea di addetti ai lavori di alto livello. Per questa ragione l’Amministrazione comunale accresce il proprio impegno, pensiamo che questo appuntamento sia una vetrina per tante realtà locali. Apprezziamo anche la novità dell’iniziativa dedicata ai piccoli chef per una sana alimentazione».

«Chianina & Syrah quest’anno si arricchisce con l’Aglione della Valdichiana, questo festival celebra sempre di più il buono del nostro territorio – dichiara Paolo Rossi, assessore all’Agricoltura e alle Attività Produttive di Cortona – in un contesto economico non facile abbiamo il compito di ripartire dai fondamentali ed esaltarli, crediamo che questo appuntamento possa essere un’occasione per Cortona e per le sue aziende».

Chianina & Syrah vuole così esaltare il valore delle produzioni locali e in particolare della pregiata razza Chianina, del vino Syrah e dell’Aglione della Valdichiana; creare momenti di contaminazione tra grandi nomi della cucina italiana e ristoratori locali; diffondere una cultura del «buon vivere» in terra di Toscana al fine di incrementare i flussi turistici in periodi fuori stagione; diffondere la cultura del bello e del buono utilizzando location di prestigio solitamente non adibite ad eventi enogastronomici; creare una rete di operatori dell’enogastronomia che condivida la filosofia della tracciabilità e dell’utilizzo di prodotti della filiera corta, infine coinvolgere i giovani per una educazione alimentare basata su una cucina sana e legata alle produzioni locali e stagionali.

Gli chef di Cortona e della Valdichiana accoglieranno gli chef stellati Umberto De Martino, Cristiano Tomei, Enrico Mazzaroni, Iside De Cesare, Silvia Baracchi, Alessandro Ferrarini, Marcello Corrado, Enrico Mazzaroni, Giuseppe Aversa, Marcello Corrado la pastry chef Loretta Fanella, il pasticcere Stefano Lorenzoni e gli chef Mario Comitale, Paolo Paciaroni, Vincenzo Cutolo, Andrea Campani, Matteo San Giovanni, Salvatore Vuolo, Emilio Signori, Catia Ciofo, Emiliano Rossi, Maria Luisa Lovari, Keoma Franceschi e i maestri gelatieri Stefano Cecconi e Sergio Dondoli.

IL PROGRAMMA

VENERDÌ 17 MARZO

ORE 10 – CENTRO CONVEGNI SANT’AGOSTINO

Simposio Internazionale “Cortona Terra di Syrah”
Con un comitato scientifico che coinvolge università, mondo della ricerca e della consulenza, abbiamo strutturato un evento che possa diventare punto di riferimento per tutti i produttori, i professionisti,  la stampa specializzata e tutti  gli appassionati  che amano e lavorano con questo vitigno. Un momento di riflessione e studio sulla Syrah.

Dalle 15 alle 19 “Sarà Syrah “
Anteprima dei Syrah che saranno messi in commercio quest’anno sia della Cortona doc che degli altri syrah d’Italia

Ore 20,15 – TEATRO SIGNORELLI
Cena dell’Anteprima stellata con i produttori, la stampa ed i graditi ospiti.
Consegna dei Premi

“Cortona, Terra di Syrah 2023” ad Albiera Antinori

Conferimento Premio “Buon Vivere, Città di Cortona per la Cucina 2023” allo chef neostellato Enrico Mazzaroni

SABATO 18 MARZO

DALLE 11 ALLE 18 – CENTRO CONVEGNI SANT’AGOSTINO

Un Morso&Sorso

Banco degli assaggi aperto al pubblico, con i vini dei produttori di Syrah di Cortona e degli altri vignaioli d’Italia e del Rodano abbinati ai piatti proposti dai ristoranti di Cortona e dagli chef ospiti

Masterclass di rinomati sommelier nazionali, giornalisti specializzati sul vino Syrah, tra cui testate come Gambero Rosso, Chianina Experince con degustazione di chianina IGP alla riglia, Hamburger Mania, Talk, Quinto Quarto Experience con Leonardo Trippini, il Trippaio di Gavinana e Talk con giornalisti ed esperti, cooking show.

Ore 20,15 – TEATRO SIGNORELLI

Cena di Gala stellata con i grandi di chef dell’alta cucina italiana, sommelier, i grandi Syrah, ed ospiti illustri nel magnifico scenario del Teatro Signorelli

Consegna dei Premi

Conferimento Premio “Buon Vivere, Città di Cortona per la Comunicazione  2023” a Francesca Mortaro di Mediaset  per l’impegno profuso nel comunicare il valore della manifestazione e per aver contribuito alla sua crescita attraverso il servizio televisivo sulle reti Mediaset all’interno del Mag di Studio Aperto.

DOMENICA 19 MARZO

DALLE 11 ALLE 18 – CENTRO CONVEGNI SANT’AGOSTINO

Un Morso&Sorso

Banco degli assaggi aperto al pubblico, con i produttori di Syrah di Cortona e gli altri ospiti d’Italia e del Rodano abbinate ai piatti proposti dai ristoranti di Cortona e dagli chef ospiti

Masterclass di rinomati sommelier nazionali, giornalisti specializzati sul vino Syrah, tra cui testate come Gambero Rosso, Chianina Experince con degustazione di chianina IGP alla griglia, Hamburger Mania, Quinto Quarto Experience,  Talk con giornalisti ed esperti, cooking show.

Chianini e Piccini  

Per la prima volta una sezione dedicata ai più piccoli con laboratori di cucina con la banda dei Piccoli Chef, Chef Shady oltre che i maestri gelatieri Stefano Cecconi e Sergio Dondoli. I bambini impareranno così a mangiar bene e sano, a cucinare e sporcarsi mani e grembiuli.

Ore 18,30 Festa Finale con il carro dei buoi chianini

Informazioni sul sito: www.chianinaesyrah.com

Experience a 4 mani, la fusion tra Sangiovanni e Barrale 

 

Hanno incantato gli ospiti, hanno intrecciato visioni ed esperienze proprie, l’Executive Chef de Le Radici Matteo Sangiovanni e Paolo Barrale, lo Chef stellato alla guida del rinomato ristorante Aria, si sono incontrati nella serata del 6 marzo 2023 e proprio nel laboratorio di cucina di Experience a Battipaglia, nuova e ultima sintesi della migliore immagine della Piana del Sele: la fertilità dell’agricoltura e l’eccellenza delle materie prime.

Un solo filo conduttore per la preparazione della cena collaborativa, il tema “Tecnica e Memoria”, in realtà la matrice comune della loro filosofia in cucina si è espressa in un caleidoscopio di molteplici percezioni emozionali che colpiscono i sensi, preludio di tutto quello che ha dato corpo finale a quei piatti.

Foto ©Alessandra Farinelli

È avvenuto come i migliori chef sanno fare e, del resto, si sa; ogni cultura, in tutti i campi, è vera se riesce a collegare cose tra loro, ad altre tradizioni, in momenti diversi, tra passato e presente, questi ponti sono lo specchio della profonda conoscenza di tutto

Quella tra Sangiovanni e Barrale è stata una liaison di qualità che ha raccontato in poco tempo e in una sera molti anni di realizzazioni ed evoluzione territoriale, un incontro proprio a garanzia di questa eccellenza: l’equilibrio di Barrale, anche nelle contaminazioni, preserva l’elemento principale del piatto, la materia prima viene centralizzata in un percorso di valorizzazione particolare, la creatività di Sangiovanni muove e indirizza, in sincrono, verso una rivisitazione ulteriore dei menu di Experience.

Esperienze sublimate, un esordio di successo

Il lavoro a 4 mani, con un menu d’eccezione, è stato solo il primo della serie di questa stagione che proseguirà tra marzo e aprile. Experience a 4 mani di Matteo Sangiovanni è un calendario di eventi limited edition con tanti chef internazionali, sempre in evoluzione, con la finalità di offrire al pubblico altri spettacoli di filosofia e arte culinaria, direttamente dalle concezioni proprie di tanti chef che stanno scrivendo la storia della gastronomia italiana.

La serata del 6 marzo con Barrale è proseguita nel tipico scenario delle atmosfere di Experience, tra eleganza, sofisticata sorpresa e prelibatezza. Gli ospiti presenti hanno manifestato allegria ed entusiasmo, in un clima di relax e coinvolgimento.

cena a 4 mani

Le sei portate, in elegante successione, hanno celato sorprese inaspettate in un menu con pairing all’altezza dei piatti, abbinamenti e preparazioni narrate fascinosamente dal maître e dal sommelier. Del resto una delle caratteristiche suggestive dei ricercati percorsi di Experience è la narrazione, voluta da Matteo Sangiovanni, e affidata al maître. Un menu, tutto in una storia, che rievoca il passato, anticipa i tempi, racconta origini e provenienza di materie prime e tradizioni. Svela filosofie con attenzione, senza eliminare il mistero che si rinnova in ogni serata e ad ogni passo.

I nuovi incontri, il calendario d’eccezione

Il 31 marzo sarà la volta dello chef Michele Deleo per proseguire il 21 aprile con Sergio Mei e concludere per questa stagione l’11 maggio con Giuseppe Stanzione. Le cene “a quattro mani” dello chef Matteo Sangiovanni saranno un continuo percorso esperienziale, per attrarre e catalizzare il meglio della cucina campana e italiana. 

Una forte ambizione, quella di Sangiovanni, rappresentare in questi incontri la cultura italiana e regionale del cibo e i suoi valori, ancora da scoprire, in un vero percorso di condivisione. E se il percorso si rivela anche identitario, immagine del territorio, allora è anche in tutta evidenza una promozione che funziona ed un rispecchiarsi affettivo per tutti. Come il costume, il genio dell’improvvisazione degli chef, tutta estetica filosofica che mista al piacere e al gusto è collante sociale e rappresenta la vera anima di un popolo, di un territorio.

A Le Radici Experience si fa identità, cultura, sociologia, si fa memoria della storia del territorio. Un progetto a cui prestare molta attenzione.

Braceria “Cillo Experience” a Somma Vesuviana

di Paolo Loffredo

Sabatino Cillo colpisce ancora e lo fa con il suo immancabile motto “non accettare carne dagli sconosciuti”.

Questa volta l’idea di portare il suo marchio di fabbrica in giro per la Campania, precisamente a Somma Vesuviana (NA) – Via Marigliano 130 – lo si deve alla promettente unione con lo chef Salvatore Vitiello e la sua brigata, composta da Saverio Guardato e Luigi Passariello in cucina e da Enrico Lucarelli in sala, con mansioni di assistenza ai clienti e consigli per l’abbinamento cibo vino.

a sinistra Sabatino Cillo

Sabatino è un maestro di tecnica da provato macellaio, dopo i trascorsi in svizzera da figlio di emigranti. Classe ’64, a soli 21 anni rientra in Italia fondando la sua prima bottega di carni e, dopo 30 anni in continua crescita, realizza il sogno della braceria ad Airola (BN).

Rispettata la filiera di qualità da assoluto pioniere del settore: gli allevamenti selezionati sono sparsi lungo l’intero territorio sannita e parte del potentino. A Cillo spetta la supervisione e la scelta delle carni migliori, tra quelle di razza bovina (le classiche Marchigiana, Frisona, Chianina o gli incroci studiati personalmente), suina (Antico Suino Nero Lucano o il Suino di Razza Casertana), l’agnello di Laticauda, il pollo bianco ruspante lucano del Picerno e persino il coniglio di San Giorgio La Molara (BN).

Differenti le proposte che comprendono anche insaccati e salumi, formaggi e conserve a chilometro zero da produttori certificati. Proprio nell’arte di creare würstel e affini risiede il sogno futuro di realizzare piccoli punti vendita su base regionale, ove le persone possano fruire delle preparazioni da mangiare in loco o da portare a casa.

Uno stile tipicamente nord europeo che ricalca i chioschi presenti lungo le strade di paese e quelle ad alto scorrimento; una modalità rapida e gustosa per approfittare di una sosta all’insegna della gastronomia di altissimo livello.

In una cena degustazione, organizzata nei nuovi locali “Cillo Experience” a Somma Vesuviana, in compagnia di operatori ed esperti e di Angela Merolla, promotrice dell’evento, abbiamo assaggiato alcune delle specialità di casa, nell’attesa di visitare la sede di Airola per un racconto più approfondito.

Tante le sorprese, a cominciare dalla polpetta di salamino realizzata a mo’ del celebre cioccolattino con nocciola, o il “Marchigianotto”, hot dog di Suino Nero proposto in accoppiata con un Bratwurst di Vitello e contorno di crauti.

Intriganti le tartare, da scegliere in più versioni o come vera e propria esperienza sensoriale gourmet. Qui ce n’è per tutti i gusti, anche se la mia preferita resta la versione delicata con crema di pomodorini gialli e rossi, lattica di Pezzata Rossa, prosciutto crudo di Suino Nero Lucano e polvere di olive nere.

Ottima l’esecuzione delle lunghe cotture, come i classici ragù alla genovese ed alla napoletana, o la guancia di vitello corredata dai suoi succhi, tenera ed appetitosa.

Incredibile, infine, la punta di petto marchigiana con verdure tornite. La carne viene affumicata personalmente dallo staff di Sabatino Cillo, utilizzando legni dedicati. Una scelta importante che prosegue nella parte riservata alla brace: un’attenzione necessaria per evitare condizionamenti organolettici eccessivi della carbonella, esaltando le componenti aromatiche della carne.

Bene il rapporto qualità-prezzo, nonostante il percorso articolato per chi volesse raggiungere il locale in automobile e nonostante il difficile momento che vive l’intero comparto a causa della bolletta energetica. Da ampliare la carta dei vini, compito che toccherà presto alle competenze di Enrico Lucarelli, ormai prossimo al traguardo da sommelier professionista.

Accettiamo pure la carne dagli sconosciuti… a patto che sia di qualità, certificata e da filiera controllata e garantita, come quella di Cillo Experience.

PITTI TASTE – il racconto e le interviste di 20Italie

di Alessia Benincasa

PITTI TASTE SI RICONFERMA LA FIERA DELL’ARTIGIANATO D’ECCELLENZA MADE IN ITALY

Tante conferme per il PITTI TASTE, ad iniziare dalla location suggestiva di Fortezza dal Basso, che per il secondo anno di seguito ospita la Fiera delle nicchie d’eccellenza Made in Italy.

Firenze, culla della bellezza e della cultura italiana, ha ospitato 538 aziende e oltre 7.000 operatori del settore intervenuti da oltre 50 paesi, con un afflusso del +40% rispetto a un anno fa.

Degli oltre 500 espositori, il 90% erano già presenti nell’edizione precedente, a riprova che la nuova scenografia è stata apprezzata dai protagonisti e dai buyers, rappresentativi delle più importanti insegne da tutto il mondo, soprattutto dai mercati emergenti. Le presenze migliori sono quelle di Francia (+46%), Stati Uniti (+53%), Regno Unito (+28), Olanda (+66%), e Austria (68%).

Abbiamo intervistato Agostino Poletto, Direttore Generale di Pitti Immagine, che ha ribadito la forte vocazione del PITTI TASTE a rappresentare l’evento italiano di riferimento per l’artigianato d’eccellenza e per le aziende di nicchia che portano agli occhi del mondo il valore unico della qualità italiana e di tradizioni familiari che si sposa al dinamismo e all’eleganza delle nostre imprese.

Oltre 10.000 visitatori, infatti, hanno avuto l’opportunità di vivere un’esperienza di gusto e di storie di successo.

Aziende come Acquapazza Gourmet, storici produttori della pregiata colatura di alici di Cetara, sono considerate le “vecchie guardie” della Fiera, presenti sin dalla prima edizione con un racconto che accoglie uno sguardo più ampio e globale sul significato di qualità italiana.

Ad unanime consenso si aggiungono voci di aziende di più recente nascita nel panorama dell’agro-artigianato, come I Segreti di Diano, che trovano nel PITTI TASTE una delle opportunità più interessanti nello scenario italiano.

E ancora: abbiamo ascoltato i feedback di Pastificio dei Campi, solida realtà della denominazione Pasta di Gragano IGP, un vanto italiano nel mondo; l’importante lavoro sul biologico di Inserbo, storica azienda conserviera di tradizione familiare nell’agro nocerino-sarnese.

Infine, abbiamo vissuto il Cilento e le sue bontà mediterranee con Santomiele, per terminare con la famosa nocciola piemontese che dà vita agli scrigni golosi di Tastelanghe.

Grande merito del PITTI TASTE è quello di aver reso i prodotti delle piccole eccellenze artigianali italiane un evento contemporaneo, cool, grazie anche ai tanti eventi svoltisi nella Unicredit Arena e dentro la città con i Fuori di Taste!.

Il PITTI TASTE è una fiera che nel tempo è diventata propagatrice di tendenze e veicolo dei valori di riconoscibilità, eleganza, bellezza e bontà che rendono la cultura italiana unica nel mondo.

Interviste video realizzate per 20Italie a cura del giornalista Milko Chilleri.

Montalcino: “Alle Logge di Piazza” garanzia di cucina del territorio

di Luca Matarazzo

Montalcino è una delle tappe indispensabili per l’enoturismo di qualità. Un settore che non conosce crisi, con profitti in netto rialzo anche tenendo conto delle tensioni internazionali. L’idea di spingere i confini di un piccolo borgo medievale della Toscana al di là di qualsiasi più rosea aspettativa, non è un percorso che vanta però altrettanti secoli di storia.

In realtà questa era la patria del Moscadello, un vino dolce a base di Moscato Bianco servito nelle ricorrenze o come lieto fine pasto. Fino all’immediato secondo dopoguerra poco o nulla si sapeva del “mito Brunello”, relegato ancora alla disponibilità sperimentale di qualche famiglia contadina.

L’arrivo di investimenti esteri, il connubio commerciale con l’America del Nord e l’appoggio di realtà di maggior propensione internazionale hanno creato, dagli anni ’60, quel substrato fondamentale che noi tutti oggi conosciamo.

Così Montalcino è ormai un luogo di culto per gli amanti del vino e della buona tavola, ma ha saputo conservare quel carattere rurale delle origini anche nelle sue colorate locande ed osterie. Metaforicamente parlando, la patina esterna ha il colore dell’oro zecchino, quella interna invece è rossa come l’indole sanguigna dei suoi abitanti.

Simone Muggianu – Alle Logge di Piazza sembra essere lì da sempre, almeno da quando cominciai a frequentare il territorio dal lontano 2010. Non ama i riflettori, né l’ostentazione di bravura e competenza. Ha mosso i primi passi quasi dal nulla, con l’aiuto della famiglia e di sua mamma, cuoca eccezionale che solo di recente ha deciso di lasciare i fornelli agli altri collaboratori, per godersi un meritato riposo.

Ho fatto nuovamente visita al locale, un mix calibrato tra enoteca contemporanea e ristorante tipico, che offre al cliente l’ampia scelta di proposte a chilometro zero, una champagneria di altissimo livello e l’immancabile cernita di Rosso e Brunello di Montalcino, incluse Riserva e Selezione. Ho chiesto a Simone di raccontarci parte del suo percorso ed una ricetta del cuore. Ed al cuore, si sa, non si comanda.

Ecco la versione dei pici allo zafferano e salsiccia proposti per 20Italie da Alle Logge di Piazza.

Buon appetito!

Alle Logge di Piazza

Via Giacomo Matteotti, 1, 53024 Montalcino SI

Telefono0577 846186