Campagna digitale: per colmare i gap tecnologici nel mondo agricolo

Hubitat è con Città della Scienza, grazie alla convenzione firmata a Bagnoli lo scorso 18 febbraio, annunciano di lavorare congiuntamente alla conclusione del programma di ricerca “Campagna digitale”. Con la firma della convenzione con Hubitat, Città della Scienza conferma il suo interesse per il mondo dell’innovazione e dei nuovi linguaggi digitali, che caratterizzano i suoi percorsi museali aperti al pubblico. Dal canto suo Hubitat, ha deciso di di mettere a disposizione degli operatori agricoli una vasto bagaglio di informazioni, raccolto durante le proprie ricerche di mercato. “Campagna digitale” è, infatti, una survey sociologica disegnata per esplorare il livello di alfabetizzazione digitale del mondo agricolo campano per comprendere i gap digitali da colmare e di guardare al mondo agricolo come “terreno di coltura digitale”, in cui sperimentare soluzioni specifiche e innovative.

La metodologia utilizzata è molto originale e sfrutta il Know How delle ricerche di mercato e delle azioni di marketing intelligence che Hubitat abitualmente conduce, questa volta orientando la propria osservazione su un grande tema di interesse pubblico, collegato sia a rilevare le problematiche digitali più evidenti di cui soffre il mondo agricolo, sia alla messa a punto di strumenti che possano colmare i gap più profondi. Nelle parole di Ceo & Founder Alfonso Annunziata, si comprende meglio come si è proceduto: «conduciamo abitualmente ricerche di mercato sia analizzando fonti secondarie sia producendo noi stessi dati che poi mettiamo al servizio delle aziende nostre clienti e che ci servono per costruire una comunicazione più aderente agli obiettivi di mercato, oltre che nella messa a punto degli stessi obiettivi. Siamo da tempo presenti in questo mercato e ci siamo resi conto che le nostre ricerche potevano avere una finalità pubblica, rispetto all’apertura di un dibattito ampio sull’alfabetizzazione digitale a partire da settori specifici».

Hubitat, società di comunicazione integrata con sedi a Battipaglia e Salerno, cura a livello globale la comunicazione delle aziende, dalla creazione del brand, all’immagine coordinata, al packaging, fino allo sviluppo di siti vetrina, e-commerce, app e piattaforme complesse. La società battipagliese ha collezionato nel tempo molti clienti, collegati a diverso titolo al mondo dell’agricoltura, sia sul versante della produzione sia su quello della trasformazione. Hubitat è inoltre soggetto promotore di E-commerce Hub, uno degli appuntamenti nazionali più interessanti e attesi in materia di acquisti on-line ed è pertanto particolarmente attenta allo studio delle performance e dei risultati di vendita dei suoi clienti. Il Ceo Annunziata aggiunge: «Personalmente credo nel potere dei numeri e della scienza. Nel mio lavoro sono obbligato a partire dalle cifre. Ma questa volta i numeri che stiamo producendo non hanno una finalizzazione di mercato ma sono diretti a beneficio della collettività, in quella che consideriamo una nostra attitudine verso comportamenti responsabili. Perché non sono tante le aziende del nostro taglio che investono nella ricerca e perché la ricerca rappresenta una strada obbligata per crescere innovando».

Grazie a questa comunione di intenti è stato possibile per Hubitat raggiungere questo importante risultato, affiancandosi ad un partner così autorevole. Nelle parole Presidente di Città della Scienza, il Prof. Riccardo Villari si riesce a cogliere la comunione di intenti: «Questa ricerca rappresenta uno strumento per orientare la discussione scientifica sulle innovazioni strutturali che devono attraversare il mondo agricolo campano. Non possiamo pensare più all’agricoltura come settore periferico rispetto all’implementazione dei processi di digitalizzazione che investono sia la produzione sia la comunicazione e la commercializzazione delle tante eccellenze campane. Si tratta di un ulteriore tassello che documenta l’impegno di Città della Scienza nella valorizzazione delle risorse del nostro territorio. Il tema della digitalizzazione nel mondo agricolo è strutturalmente collegato ai temi della sostenibilità ambientale e della corretta alimentazione. Il processo deve allargarsi progressivamente dai colossi del settore ai piccoli imprenditori che grazie al digitale saranno in grado di ottimizzare le risorse a propria disposizione e di innalzare ulteriormente la qualità di quello che portano in tavola». Per il direttore scientifico del programma Lucio Iaccarino si tratta di «una ricerca quali-quantitativa che presenta elementi di novità scientifica, rispetto alla tipologia di rilevazione in corso, alla costruzione di nuovi indicatori e alla messa a fuoco di nuove problematiche, in linea con le sfide digitali a cui il mondo agricolo è chiamato. Campagna digitale è sia un auspicio di progressivo allargamento al mondo agricolo delle innovazioni tecnologiche più avanzate ma è al tempo stesso un momento di sensibilizzazione e divulgazione scientifica fondamentale per il nostro territorio». La ricerca osserva i comportamenti digitali di 500 aziende campane, 100 per ogni territorio provinciale, portando all’attenzione collettiva una rappresentazione di quanto le tecnologie impattino sulle capacità del mondo agricolo di raccogliere le sfide digitali e di farle proprie. Per addentrarsi nel terreno della cultura digitale di questo mondo, la rilevazione contempla anche una rassegna ragionata di interviste in profondità ad attori privilegiati in grado di addentrarsi con competenza in questa tematica. Il report, appena pronto, sarà reso pubblico per aprire una riflessione strutturata su questa importante tematica.

Torna Mangia e Bevi, la guida delle eccellenze del territorio

Una location d’eccezione, quella di Palazzo Petrucci a Posillipo, per la consegna dei premi della guida Mangia e Bevi, redatta da Santa Di Salvo e Luciano Pignataro, giornalisti de Il Mattino. Una doppia premiazione, 2020 e 2021, poiché lo scorso anno era stata rinviata a causa della pandemia.

L’occasione per ritrovarsi e farsi gli auguri, affinché tutto torni, presto, alla normalità. Un racconto personale, un diario di assaggi, che racconta le esperienze vissute direttamente dai due giornalisti. Una mappa dettagliata che come un riflettore illumina i nostri territori e le sue eccellenze. Un promemoria anche per le guide a respiro internazionale, che spesso attingono informazioni. Chef, sommelier, maitre, pizzerie, paninoteche, non manca nulla. Quello che segue è un racconto diretto con le voci e i volti di alcuni dei premiati. Buona visione!

Anteprima VitignoItalia 2022, sold out all’Excelsior di Napoli

Oltre 500 etichette in rappresentanza di 15 regioni. Su tutte, la Campania in testa con 40 aziende sulle 80 che hanno partecipato. Un autentico “assaggio” di quel che accadrà a giugno prossimo, tutto fa presagire un successo già annunciato da segnare subito in rosso sul calendario. Questi sono i dati e le previsioni dell’Anteprima di VitignoItalia 2022 che ha aperto lo scorso 30 novembre, all’hotel Excelsior di Napoli, di fronte al Castel dell’Ovo, là dove si dice che il paesaggio partenopeo abbia ricevuto il dono dell’eterna bellezza.

In questa atmosfera suggestiva abbiamo assistito ad un anticipo dimostrativo e di partecipazione, in realtà si è trattato di un’occasione completa per indicare soprattutto, in un momento prefestivo, quali siano le opportunità commerciali per il settore vitivinicolo. Una giornata orientativa, con l’occasione dell’Anteprima, che ha dettato linee guida anche per quest’anno, mostrando ancora una volta come VitignoItalia, il Salone dei Vini e dei territori vitivinicoli italiani, sia ad oggi il motore centrale e il punto di riferimento fieristico dell’ambito, in un periodo fondamentale per rilanciare il business ostacolato da due anni di fermo.

«Un momento emozionante per me – spiega Maurizio Teti, direttore di VitignoItalia – mi riferisco soprattutto all’entusiasmo e alla forza con cui hanno partecipato i produttori, a dimostrazione di come VitignoItalia sia pienamente consapevole del fatto che questo settore rappresenti la punta strategica per il Made in Italy e che quindi vada sostenuto con molta attenzione».

La partnership con UniCredit e il Forum delle Economie

Durante la manifestazione in sold out, con una risposta napoletana di grande attesa e coinvolgimento (nonostante la piena osservanza delle regole anti Covid), si sono tenuti diversi dibattiti, contributi di rilievo che hanno tracciato traiettorie di sviluppo per il settore imprenditoriale. “Vino e Turismo: trasformare le potenzialità in opportunità per la valorizzazione del territorio”, è stato questo il titolo del forum denso di interventi realizzato grazie alla partnership con UniCredit.

Moderati da Leandro Sansone, responsabile Territorial Development Sud UniCredit, sul palco dei relatori si sono alternati, tra gli altri, Nicola Caputo, assessore all’Agricoltura della Regione Campania, Annalisa Areni, Regional Manager Sud UniCredit, Bruna Caira, direttrice della Strada del Vino Nobile Montepulciano e dei Sapori della Valdichiana Senese, Giuseppe Festa, direttore del Corso di Wine Business nell’Università degli Studi di Salerno e coordinatore scientifico dell’Osservatorio sul Turismo del Vino dell’associazione Città del Vino. Punto centrale dell’incontro i risultati della ricerca “Competitività e scenari di mercato per la filiera vitivinicola secondo L’Agri4index Nomisma-UniCredit”, illustrata da Denis Pantini, responsabile agroalimentare di Wine Monitor Nomisma Spa.

Bilancio molto positivo per i promotori. Massimo entusiasmo è stato espresso in parole chiave di fiducia e progresso, sono prime introduzioni a percorsi da intraprendere più complessi, anche dal punto di vista enoturistico. Gli incontri infatti hanno portato in superficie ciò che è assolutamente inderogabile come la sostenibilità, la transizione ecologica, i nuovi accordi commerciali e il potenziamento del digitale per il futuro del settore, ovvero mirare ad un potenziale ancora più competitivo in una realtà italiana già d’eccellenza tra le sue filiere, riconosciute in tutto il mondo. Concreti, inoltre, i contributi dei diversi relatori di UniCredit che hanno ribadito l’impegno dell’istituto di credito nei confronti dell’imprenditoria del settore agroalimentare.

Lo special event: la degustazione dei vini campani

Una sfilata di otto etichette campane al banco assaggi. La giornata si è conclusa così, con una deliziosa degustazione accompagnata da magistrali narrazioni sulla produzione dei vitigni campani a bacca rossa, in particolare modo dell’annata 2007. È stato un momento di reale interesse che, lungi dall’essere straordinario solo del punto di vista espositivo, ha evidenziato l’incisività di tutto il sud Italia nel mondo del vino.

Avvicinare il microfono alla bocca di coloro che il vino lo producono per fare il reale punto della situazione; queste testimonianze saranno al vaglio di VitignoItalia per questi mesi di lavoro prima di ritrovarsi l’estate prossima al Castel Dell’Ovo di Napoli per tirarne le somme. Lo special event è nato dalla collaborazione con la Regione Campania e dedicato alla memoria di Lucio Mastroberardino; ha visto protagoniste le etichette di Fontanavecchia, Galardi, Maffini, Mastroberardino, Montevetrano, Quintodecimo, Terredora e Villa Matilde, presentate dal giornalista Luciano Pignataro, per l’occasione affiancato da Tommaso Luongo, delegato AIS per la Campania.

A riprova dell’importanza dell’evento anche in campo business internazionale, l’iniziativa partenopea ha garantito per l’occasione la presenza di sette buyer e quattro giornalisti provenienti da Svezia, Danimarca, Gran Bretagna, Lituania e Polonia, giunti a Napoli grazie al rapporto tra VitignoItalia e ICE.

Appuntamento, dunque, alla XVII edizione di Vitigno Italy in calendario dal 5 al 7 giugno 2022 al Castel dell’Ovo di Napoli. È così che il made in Italy del vino tra opportunità, strategie e analisi, si fa quella solida realtà che il mondo ammira e compra, muovendo un mercato in netta crescita.

Stelle Michelin Italia 2022, Campania svetta su tutti gli altri

Ancora una volta, la Guida Michelin regala soddisfazioni alla Campania, che è risultata essere la prima regione in Italia per numero di ristoranti premiati con le prestigiose e ambite Stelle Michelin Italia 2022. A svettare su tutti sono il Krèsios dello chef Giuseppe Iannotti, a Telese Terme in provincia di Benevento, e il Tre Olivi dello chef Giovanni Solofra a Paestum in provincia di Salerno, entrambi premiati con due Stelle Michelin.

La sorpresa delle due stelle Michelin campane

All’evento che si è tenuto a Franciacorta, presso il Relais Franciacorta di Corte Franca, in provincia di Brescia, la Campania ha certamente brillato con le sue proposte ristorative. Le novità stellate sono state in tutto 36, ma solamente due hanno conquistato la duplice stella: si tratta proprio dei due ristoranti campani, Krèsios e Tre Olivi. Il primo si è guadagnato la menzione – che, ricordiamo, suggerisce la deviazione dal proprio itinerario – perché «la cucina di Iannotti fonda la sua filosofia sulla ricerca e la fantasia, con scatti d’improvvisazione, ricerca della migliore materia prima proveniente da ogni parte del mondo». Il secondo, invece, ha convinto in virtù della «tecnica assoluta per la cucina di Giovanni Solofra che propone sapori del Cilento e della Campania, sua terra natia, da cui attinge prodotti e idee, filosofia e storia».

Cinque nuove stelle Michelin per i ristoranti fra Napoli e Salerno

Se la categoria dei due stelle ha riservato soddisfazioni alla Campania, non è stata da meno la categoria della stella singola. Anche qui, infatti, sono numerose le proposte riconosciute meritevoli. A Napoli e provincia entrano a far parte della schiera dei ristoranti stellati ARIA dello chef Paolo Barrale a Napoli, così come il Rear Restaurant dello chef Francesco Franzese di Nola. Tornando a Napoli, precisamente a Somma Vesuviana, anche Contaminazioni Restaurant dello chef Giuseppe Molaro acquisisce una stella, mentre a Vico Equense è il ristorante di Antonino Cannavacciuolo, Cannavacciuolo Contryside dello chef Nicola Somma, a ricevere la stella.

Nel salernitano, oltre al già citato Tre Olivi, troviamo Li Galli di chef Savio Perna a Positano. Menzione speciale, infine, per Le Trabe dello chef Marco Rispo, ancora una volta a Paestum. Al ristorante, già detentore di una stella Michelin, è stata assegnata anche una Stella Verde, il riconoscimento che la Guida assegna ai ristoranti che mostrano particolare attenzione alla sostenibilità ambientale.

Vinitaly Special Edition: fra vini, distillati e nuove tendenze

La tre giorni del Vinitaly Special Edition è stata l’occasione ideale per riprendere lì dove ogni discorso, in materia di vini e distillati, si era fermato. Dal 17 al 19 ottobre, con una formula prettamente dedicata al business, ma non solo, il Salone del vino e dei distillati ha offerto la consueta offerta, ricca di oltre 400 aziende provenienti da tutta Italia e operatori del settore provenienti invece da 35 nazioni di tutto il mondo.

Vinitaly Special Edition

La Special Edition del Salone del vino e dei distillati è stato un importante momento per verificare lo stato di salute dei settori dell’ho.re.ca. Un confronto necessario, dopo che il 2020 ha fatto registrare mancati introiti per un valore complessivo di 1,5/1,8 miliardi di euro. Ecco, quindi, l’esigenza di un confronto per ragionare sulle opportunità offerte dalle nuove tendenze.

È un dato di fatto, per esempio, che le cantine biologiche abbiano registrato un aumento delle vendite pari all’11%. I temi ambientali, diventati argomento di attualità già da qualche tempo, evidentemente hanno coinvolto anche il settore vitivinicolo. Al Vinitaly Special Edition, proprio per andare incontro a questa tendenza ormai conclamata, è stato prevista una degustazione nel corso della quale sono stati serviti 132 vini biologici, di 42 aziende provenienti da 16 regioni.

Un’altra importante tendenza che si sta andando confermando è quella della mixology. A sottolineare questo aspetto, per la prima volta, alla Special Edition del salone ha debuttato l’Area Mixology, che ha previsto un apposito spazio dedicato a bartenders, prodotti destinati alla preparazione di cocktail e nuove miscelazioni.

Come sempre, però, al centro della kermesse, è stato il vino. Ricco, da questo punto di vista, è stato il calendario delle degustazioni che ha portato alla scoperta delle novità, ma anche delle novità come gli Orange wines.

Il mercato del vino italiano: forte crescita su tutti i mercati internazionali

Secondo le stime, attualmente in Italia sono presenti oltre 310 mila aziende agricole, di cui 45.600 si occupano della produzione di vino. Nel 2020, la produzione di vini italiani ha generato un valore complessivo di 6,3 miliardi di euro: un risultato negativo, se confrontato con il 2019, perché ha comportato una perdita del 2,3% rispetto al 2019. Ciononostante, i vini italiani hanno raggiunto risultati importanti nei principali mercati esteri. Nei primi sette mesi del 2021, infatti, sono stati registrati risultati importanti sia negli Stati Uniti d’America, dove è stata registrata una crescita del 9,5% pari a 1,1 miliardi di euro, e in Germania, dove il mercato è cresciuto del 9,9%. Incrementi più contenuti, ma comunque importanti, sono stati registrati anche in Svizzera, Canada, Russia e Cina. L’unico mercato in calo, pertanto, è stato quello del Giappone, dove è stata registrata una contrazione dell’1,8%. In generale, comunque, il mercato del vino italiano ha fatto meglio di tutti gli altri paesi produttori, in particolare della Francia che rappresenta il principale competitor.

Torna In Vino Civitas, la kermesse fra vino e cultura

Torna In Vino Civitas, il Salone del vino di Salerno, che si è tenuto lo scorso 20 e 21 novembre. È la Stazione Marittima di Salerno l’approdo di questa edizione, che questa volta è diversa dal passato e perché unisce vino e cultura, consentendo di allentare gli “ormeggi” della nostra conoscenza, per ampliarla e renderci veramente consapevoli del nostro patrimonio. Il territorio mette semplicemente in mostra l’artigianato e le bellezze paesaggistiche ed è già un successo. La location incantevole fa da cornice, per una kermesse di alto profilo. Una vetrina, ma anche un ulteriore incoraggiamento per il settore vitivinicolo. Due giorni di degustazioni e masterclass si sono uniti all’arte orafa e fotografica, e al settore della moda che ha arricchito ulteriormente il cartellone dei momenti dell’evento.

Paesaggi diVini, la mostra fotografica che racconta

Un’espressione su tanti piani della bellezza del nostro territorio. In fondo In Vino Civitas racchiude questo concetto sopra ogni cosa, raccontare magnificenza; celebra il vino, ma in realtà vuole sottolineare tutta la grandezza di cui godiamo, ma di cui molto spesso, pur avendola sotto gli occhi, non ci accorgiamo. Così si inserisce in questo percorso la mostra artistica Paesaggi diVini allestita dai fotografi di CNA Salerno.

C’è un legame sensoriale tra fotografia e vino, questo si percepisce dai dieci scatti degli altrettanti fotografi che hanno immaginato e immortalato i luoghi in cui il vino è protagonista: il loro sguardo artistico e la loro creatività offrono uno spettacolo da non perdere. Un viaggio estetico dai paesaggi della Costiera amalfitana, ai templi di Paestum, dal cuore antico di Salerno, ai giovani vitigni dell’area picentina. Questi i nomi dei fotografi che hanno esposto: Marco Alfieri (Salerno), Emanuele Anastasio (Amalfi), Gerry Capaccio (Fisciano), Roberto Cascone (Nocera Inferiore), Fernando Cerrone (Campagna), Armando Cerzosimo (Salerno), Luigi De Lucia (Eboli), Paola Esposito (Salerno), Francesco Iannotti (Battipaglia) e Felice Sellitti (Nocera Inferiore).

Sotto la guida di Dioniso: il Dio dal sesso maschile, con l’indole femminile

Tra gli dei, Dionisio è quello istintivo e passionale, assolutamente irrazionale e pulsionale. La complessità di diversi aspetti, femminili e maschili, è l’ispirazione unica che ha mosso il gruppo orafi della CNA, a lavoro con i ceselli. Per l’occasione hanno offerto l’esclusiva realizzazione dei gioielli indossati durante le sfilate di moda di domenica sera. I laboratori orafi che hanno partecipato sono stati: Turchese Gioielli Laboratorio Orafafo di Luigi Truono (Salerno), Orafo Gaetano Cavallo (Salerno), Luigi Della Sala Orafo (Cava De’ Tirreni, L’orafo di Mazzillo Antonio Gerardo (Agropoli), Della Corte Gioielli – Artigianato Digitale (Eboli), “Arte Orafa Valenzana” di Gaetano Ferrante (Nocera Superiore) – Bisogni Di Monteleone (Eboli).

InVinoCivitas: “Brindiamo alla vite” è la sua quinta edizione

Si torna in presenza, alla stazione marittima di Salerno, il 20 e 21 novembre, dopo un periodo estivo che è trascorso in netta ripresa economica nel settore vitivinicolo. È il momento di confronti corroboranti in un’ottica di conservazione, ma anche di continue sfide evolutive. Le start up italiane nel wine&food hanno superato la prova post-covid, dalla crisi alle innovazioni più disparate.

L’evento, che già catalizza notevole attenzione, è stato sostenuto da Sergio Casola, presidente di Createam, con il supporto di Lucio Ronca di CNA e Camera di Commercio Salerno, e ospiterà 80 produttori con circa 400 etichette in degustazione.
A conferma del buon lavoro svolto nelle scorse stagioni, l’aspetto tecnico delle degustazione e dei laboratori sarà a cura dell’Ais Salerno.

In area Talk il professor Giuseppe Festa, direttore del corso di Wine Business del campus di Fisciano, presenzierà ai dibattiti. In digital talk invece e in diretta sui principali canali social, sarà la volta di interessanti focus di presentazione di prodotti e cantine.
In particolare, quest’anno i temi principali saranno incentrati sul turismo del vino in Campania, fino alla dieta mediterranea, giungendo al ruolo del vino, all’enogastronomia e alla moda per la promozione del Made in Italy. Di grande interesse anche il settore della digitalizzazione nelle imprese vitivinicole.

Il programma di eventi è ricco e ampio e la manifestazione sarà espositiva, ma anche un Salotto culturale di storia e testimonianze.
Durante le giornate sarà assegnato il Premio EccellenSA, una preziosa creazione di ceramica artistica artigianale: sarà conteso da privati o imprese contraddistinti da meritoria attività.
Nel corso della prima giornata sarà tagliato il nastro alla mostra “Paesaggi diVini”.
Si tratta di una serie di ritratti che mettono in evidenza le bellezze paesaggistiche del territorio salernitano con immagini evocative del vino italiano.

È uno speciale omaggio di dieci maestri artigiani della fotografia Cna che consentiranno agli ospiti del Salone di conoscere il territorio salernitano tramite altre dimensioni del racconto.
Il contributo artigianale troverà la sua esplosione di colori anche in un elegante Défilé: nella giornata di domenica prenderanno parte all’evento professionisti del settore estetico, mescolandosi alla bellezza delle ispirazioni del vino italiano. Ventiquattro artigiani del look, tra parrucchieri ed estetisti, in collaborazione con stilisti e orafi, creeranno look originali, anticipando le tendenze moda per l’inverno.
Gli studenti del Profagri di Salerno infine testimonieranno con la loro entusiastica presenza un messaggio positivo, da fil rouge di tutto l’evento. La fiducia è la nuova crescita.

HostMilano, le nuove forme dell’ospitalità

HostMilano è la fiera mondiale dedicata al mondo della ristorazione e dell’accoglienza. Si tiene ogni due anni e propone tutto ciò che occorre per un locale di successo: dalle materie prime ai semilavorati, dai macchinari alle attrezzature, dagli arredi alla tavola, con uno sguardo approfondito su trend, tecnologie, innovazioni. Nel 2023 si terrà la 43a edizione. Un layout imponente suddiviso in macro-aree per rappresentare tutto il settore dell’Ho.Re.Ca., del food service, del retail, della GDO e dell’hotellerie.

Tecnologia e innovazione: il futuro è già qui

Ogni due anni HostMilano propone le ultime novità e innovazioni in termini di equipment, materie prime, attrezzature e semilavorati. La tecnologia è protagonista. Eventi, business e formazione per tutti gli operatori.

Eventi di elevato contenuto innovativo e artistico con la partecipazione di grandi chef, professionisti del mondo del caffè e maestri del gelato, cioccolato e pasticceria. Un concetto espositivo unico che unisce la specializzazione verticale con le affinità di filiera e offre uno spaccato internazionale sui cambiamenti, sui modelli di consumo e sui nuovi format dell’ospitalità. Ristorazione professionale, bakery-pizza-pasta, caffè-the-bar-macchine caffè, vending, gelato-pasticceria e bakery, arredo, tecnologia e tavola per consentire agli operatori di orientare il proprio business e valorizzare le relazioni internazionali.

Il racconto dell’evento HostMilano

L’ospitalità cammina ormai di pari passi con il mondo del food&wine. È così forte il binomio che quest’anno, i due massimi eventi fieristici, si sono svolti in contemporanea, nella stessa città, utilizzando gli stessi spazi di Fiera Milano, negli stessi giorni. Occasione imperdibile per verificare come questo settore abbia reagito alla crisi e come si presenti per la ripartenza. Abbiamo incontrato due realtà salernitane, una consolidata ed una giovanissima, che hanno proposto le loro novità.

TuttoFood 2021: il racconto dell’edizione

Milano, dal 22 al 26 ottobre, hub mondiale del settore gastronomico: 1.300 espositori, 150.000 visitatori, arrivati da ogni angolo della terra, in cui il made in Italy sia presente. La condivisione di esperienze, di nuove tecnologie, nuovi sistemi di produzione.
Due anni di blocco di tutti gli eventi fieristici hanno permesso a tanti di riorganizzarsi, di rimodulare le offerte. Una scossa che ha sensibilizzato tutti, una spinta fondamentale verso il processo di digitalizzazione, sia per la produzione che per la comunicazione. La sostenibilità, il racconto della filiera, saranno i nuovi must. Il futuro è pieno di speranza ma anche di paura: se dovesse accadere di nuovo, dovremo essere pronti ad affrontarlo.

Saranno dominanti i progetti condivisi e soprattutto le sinergie, queste le strategie comuni che abbiamo riscontrato e che vogliamo raccontarvi, solo così le piccole eccellenze potranno essere competitive sul nuovo mercato globale, digitale. I prezzi delle materie prime, che cominciano a scarseggiare, i costi dell’energia, che nella fase di transizione aumenteranno per almeno un lustro, fino poi a stabilizzarsi, imballaggi, trasporti, tutto porterà a un aumento esponenziale dei prezzi al dettaglio.

Il made in italy, con la straordinaria varietà di prodotti di eccellenza, corre il rischio di diventare accessibile solo ai mercati esteri più ricchi. A noi l’opportunità di limitare gli sprechi, di consumare il prodotto locale. Vi racconteremo il progetto condiviso di tre realtà meridionali, che hanno scelto di focalizzare l’attenzione sulla consapevolezza e la sostenibilità.

La pizza, prodotto italiano più consumato nel mondo, si è evoluta attraverso lo studio dei processi di lievitazione, cosa che ne ha cambiato il posizionamento. Il cibo popolare di un tempo, ha segnato il passo, almeno in parte, verso una nuova identità, proponendosi nella versione gourmet.
I pizzaioli sono diventati famosi e influenti al pari degli chef, pur senza la stessa attenzione mediatica, compensata da quella popolare, dei consumatori. Tutta la filiera si è dovuta adeguare, sono cambiate le farine, elevata la qualità dei condimenti. Ne parliamo con tre figli della Campania, che si sono ricavati una bella nicchia di mercato.

Infine, un’idea di come immaginano il futuro, con speranze e paure di due generazioni: quella giovane ed entusiasta di cinque donne, che fanno impresa insieme, e quella esperta e consolidata di un grande imprenditore che si presenta con il restyling dell’immagine aziendale e che lancia un allarme sui prossimi aumenti che stanno per arrivare.

L’appuntamento è alla prossima edizione, l’8 maggio 2023.

Campania Stories

Si è svolta dal 30 agosto al 4 settembre Campania Stories 2021, la nuova edizione dell’evento organizzato nelle due perle della Campania, la Costa d’Amalfi e la Terra degli Dei. Ancora una volta, un momento di confronto e di crescita per tutte le 88 cantine che hanno preso parte alla manifestazione, ma anche per i tanti appassionati del vino.

Fra le numerose cantine, 20 Italie ha avuto il piacere di intervistarne alcune. Come la cantina La Fortezza, coi suoi vigneti di Torrecuso, sul versante est del Parco Regionale del Taburno-Camposauro, e la cantina, completamente rivestita in pietra e integrata nel paesaggio circostante.

A seguire, anche la nota cantina Feudi di San Gregorio, che nella sua storia ha saputo dare risalto a un territorio, quello dell’Irpinia, una dignità troppo spesso non riconosciuta. Anche questa Cantina, infatti, ha preso parte all’evento, lasciandoci le proprie impressioni.