Ami Cetara

Arte, mare, incontri: gli appuntamenti estivi di “Ami Cetara”

Guardare al territorio con rinnovato sguardo.

Sabato 9 Luglio e giovedi 11 agosto, piazzale Grotta, Cetara
Il tour decennale di Lercio: FLO in concerto con Brave Ragazze
Alla sua quarta edizione, AMI Cetara: Arte, Mare, Incontri è la rassegna ideata dall’associazione culturale ambientArti in un programma costruito interamente sul borgo costiero, con i suoi luoghi rinomati e le sue specificità. Concerti, spettacoli e storie tornano in scena nell’atmosfera unica di Piazzale Grotta, con il mare a fare da quinta. Il tema scelto quest’anno è lo sguardo che, al pari di un amo da pesca “cattura” l’attenzione di chi raggiunge i lidi cetaresi, per fargli vivere un’esperienza indimenticabile, accompagnata dalle consuete degustazioni delle specialità della tradizione locale: alici, tonno e colatura DOP. L’iniziativa è realizzata in sinergia con il Comune di Cetara, guidato dal sindaco, Fortunato Della Monica, grazie al duplice supporto dei consiglieri con delega alla Cultura, Cinzia Forcellino e al Turismo e Spettacolo, Daniele Luigi D’Elia, che hanno sostenuto i due appuntamenti nella nuova stagione estiva. Dalle 20.30 di sabato 9 luglio, AMI Cetara apre le danze con il Lercio Decennale Tour, l’importante anniversario di Lercio.it, ovvero la rivista satirica più conosciuta, copiata e “linkata” d’Italia, in compagnia di Mattia F. Pappalardo e Davide Paolino a fare il verso agli articoli della stampa sensazionalistica. In apertura, l’irriverente e amatissimo Amleto De Silva, nell’ormai collaudato format Fammerdastico, in dialogo con Paolo Battista del circolo Marea Salerno, stimolerà un provocatorio dibattito sulle “real news”, coinvolgendo anche gli ospiti dal pubblico.

link facebook dell’evento: https://fb.me/e/1SzHtp96i

A seguire, giovedì 11 agosto, dalle 21 è la volta della pluripremiata cantautrice, interprete e compositrice napoletana Flo, con il suo Brave ragazze, un tour che prende il titolo dell’ultimo fortunato disco dell’artista. Melodie emozionanti, espressioni di un punto di vista indomabile e coraggioso da Leda Valladares, la cantante argentina che registrò canti e preghiere dei “descamisados” perché non andassero perduti e finì i suoi giorni malata di Alzheimer a Gabriella Ferri, la giovane di Testaccio, ironica e sofferente e, ancora, Violeta Parra, con la sua passione e il suo sacrificio, Gilda Mignonette, la regina degli emigranti, morta in mare durante la traversata da New York a Napoli, dopo aver espresso il desiderio di spirare nella propria città natale. Vicende reali e donne di fantasia si incontrano nella capacità linguistica e musicale di Flo, in uno spettacolo appassionato e coinvolgente. AMI Cetara è un format che si rinnova per il quarto anno di fila, figlio di un progetto decennale portato avanti sul territorio già con Angela Speranza, assessore alla Cultura e Turismo. Dal 2011 AMI Cetara si interroga su come promuovere il paese e il suo genius loci, attraverso eventi che veicolino la cultura e i valori del borgo. Sono grata, dunque, all’amministrazione comunale che, nel tempo, ha consolidato la fiducia, ma anche e soprattutto la libertà di scelta sugli ospiti e sui contenuti, dando voce a un coraggio che ci ha senz’altro ripagati in termini di gradimento e affluenza del pubblico. “AMI Cetara si conferma un marchio di qualità di cui tutti sono assolutamente protagonisti: dai partner del gusto ai giovani del Forum, dalla politica ai fornitori, ci ritroviamo ogni volta con l’entusiasmo di sempre”  – queste le parole di Cinzia Forcellino e Daniele Luigi D’Elia, rispettivamente consiglieri alla Cultura e al Turismo e Spettacolo: “AMI Cetara è nel calendario estivo non soltanto come scelta di continuità, ma anche perché attraverso queste iniziative abbiamo la possibilità di imprimere, comunque, una nostra visione personale, che si basa sulla forte tradizione identitaria di Cetara. Certamente, aver separato le deleghe del Turismo e della Cultura ci ha permesso di concentrarci in modo differente e complementare su ciò che gli eventi cuturali possono rappresentare per il nostro Comune: indotto e spettacolo da un lato, ma anche attività a stampo formativo a rilascio nel tempo. Siamo tutti dalla stessa parte, quella di Cetara, per la quale ognuno di noi mette a in gioco il proprio background e, soprattutto, il proprio impegno.” I due incontri si inseriscono in un cartellone davvero ricchissimo, proponendo ospiti d’eccezione, unici nel proprio genere. Il filo conduttore della rassegna è sempre stato il “racconto” ma, soprattutto, l’esplorazione di tutte le forme in cui è possibile creare una storia, dalla musica alla comicità, dalla poesia alla satira. AMI Cetara è un format senza barriere, senza pregiudizi, una dichiarazione d’amore a questo territorio: un amo, appunto, che cattura l’occhio dell’osservatore sull’unicità che è nella natura come nelle persone, una bellezza che ci dice qualcosa in più su chi siamo, che incoraggia al godimento e, al tempo stesso, alla calma.

Grande successo per  “Buonissimi”, il charity event di  OPEN

Ennesimo grande successo per  “Buonissimi“, il charity event dell’Associazione Oncologia Pediatrica e Neuroblastoma – OPEN OdV – realizzato con il sostegno della Fondazione Giuseppe Marinelli e grazie alle event manager Paola Pignataro e Silvana Tortorella, dedicato alla raccolta fondi per la ricerca scientifica.
    Più di 1000 i partecipanti alla serata di lunedì scorso alle Rocce Rosse del Lloyd’s Baia Hotel, a Salerno.
    Più di 1000 porzioni culinarie servite per ognuna delle 150 realtà tra chef stellati, pizzerie, friggitorie che hanno sostenuto il charity event, idem per i bicchieri distribuiti dalle postazioni cocktail bar e consorzi di tutela del vino della Campania. Niente plastica, stoviglie riciclabili, tutti i materiali utilizzati erano biodegradabili e compostabili, così da poter essere eliminati insieme agli scarti e ai rifiuti alimentari. E ancora: 500 paia di infradito di gomma donate da Rossella Anaclerico Shoes che hanno regalato sollievo ad altrettante signore concedendo loro di sfilare i tacchi e passeggiare a piedi nudi negli oltre 2500 metri quadri sea front. Qui, dopo le 23, spazio alla musica dei Quisisona Band e poi di deejay Mario Nicastro. Ma la cifra più bella è quella raggiunta che si traduce in una speranza di guarigione per i bambini.
    98 mila euro (di più rispetto al 2019) che saranno destinati al progetto progetto biennale di ricerca CHANCE (Five hundreds CHildren with cANCErs) dell’Istituto di ricerca CEINGE di Napoli, per conoscere il panorama dell’ereditarietà genetica nel cancro infantile e facilitare lo sviluppo dei trattamenti personalizzati.
    Felicissimi di tornare a presentare la serata Pippo Pelo e Adriana Petro, impeccabili nell’essere timonieri sul palco di messaggi di gratitudine, speranza e spensieratezza. Soddisfatto Achille Iolascon, Principal Investigator del Ceinge Biotecnologie Avanzate di Napoli: “Queste esperienze per noi sono meravigliose. Di solito non partecipiamo ad eventi di questo tipo ma rimaniamo chiusi nel nostro laboratorio. C’è da dire che anche per noi il connubio con la OPEN ha rappresentato una grande opportunità, basti pensare che il numero delle persone impiegate nella ricerca del mio laboratorio è aumentato visibilmente passando da poche a 25 ricercatori”. “CHANCE – spiega Mario Capasso, Professore in Genetica Medica Università degli Studi di Napoli Federico II e ricercatore presso l’Istituto CEINGE – mira ad identificare le alterazioni genetiche ereditarie che portano all’insorgenza dei tumori pediatrici e a sfruttarle per conoscere i meccanismi molecolari che sono alla base della carcinogenesi e a migliorare la gestione clinica del paziente, indirizzando il medico verso l’utilizzo di trattamenti personalizzati. CHANCE ha l’obiettivo sia di aumentare le conoscenze sullo sviluppo dei tumori pediatrici che di trasferirle alla clinica. In base ai dati e al finanziamento della OPEN, CHANCE si propone di sequenziare il DNA di 500 bambini in due anni e Buonissimi si adopera per sostenere tutto questo”.

Frangenti – Cetara Arts Festival, dal 23 luglio al 3 settembre

Frangenti: al porto di Cetara i concerti di Giorgio Poi e Cristina Donà, uniche date in Campania. Torna, dal 23 al 30 luglio e dal 25 agosto al 3 settembre nel borgo marinaro di Cetara, il festival di teatro e musica diretto da Vincenzo Albano. Si parte con due imperdibili concerti di anteprima: il 23 luglio con Giorgio Poi e il 30 luglio sarà la volta di Cristina Donà, entrambi previsti alle ore 22.00 nell’area del bacino portuale, recentemente ampliata con la realizzazione di un’arena per lo spettacolo dal vivo. 

La sesta edizione porta con sé importanti novità, a partire dal nome del progetto, che muta da Teatri in Blu in Frangenti – Cetara Arts Festival, una scelta che si connette con la nuova fisionomia multidisciplinare della manifestazione. Anche l’associazione Erre Teatro, diretta da Albano, cambia nome: nel suo decimo anno di attività diventa Ablativo, andando incontro alle diverse declinazioni del lavoro intrapreso sulle arti performative.

Frangenti 2022 è la VI edizione di un progetto che, trasformandosi, si è aperto a nuove possibilità, ampliando la sua proposta artistica, differenziandola per linguaggi, contenuti e pubblico, un’evoluzione realizzata anche grazie alla collaborazione con l’amministrazione del borgo, nelle persone del Sindaco Fortunato della Monica, del Consigliere comunale Daniele Luigi D’Elia (con deleghe al Turismo, allo Spettacolo, Politiche Giovanili, Terza età) e della Consigliera Cinzia Forcellino (con deleghe alla Cultura, all’Istruzione, Diritto allo Studio, Pari Opportunità e Comunicazione). 

Il progetto ha ridefinito gradualmente la sua conformazione, avvicinandosi a quella attuale di festival e portando avanti contemporaneamente percorsi didattici e ludico-ricreativi sul territorio, con il nome di Frangenti  Progetto diVento. Il secondo segmento è rappresentato da Frangenti  Cetara Arts Festival, sezione che riguarda il vero e proprio programma di eventi, spettacoli, concerti, rivolto ai bambini, alle famiglie, ai giovani e agli adulti – residenti e turisti di Cetara. Il programma completo del Festival sarà presentato il prossimo 5 luglio.

Nella location portuale, dove il mare diventa protagonista insieme agli artisti, il 23 luglio andrà in scena il live di Giorgio Poi, che sarà l’occasione per riascoltare l’ultimo progetto discografico del cantautore, Gommapiuma (Bomba Dischi/Island Records), oltre ai tanti successi che lo hanno fatto amare dal pubblico. Il 30 luglio arriva a CetaraDesidera Tour di Cristina Donà. Il titolo rimanda all’album deSidera, che riprende l’etimologia della parola desiderio, letteralmente“mancanza di stelle” e presenta dieci canzoni che nascono da un’autoanalisi, attraverso la quale si tenta di indagare, alla luce del desiderio, l’attuale condizione umana come riflesso di una somma di scelte e comportamenti individuali.

Il costo del biglietto dei concerti è di 15 euro più prevendita. I ticket sono acquistabili sui circuiti go2 e Ticketone. Per informazioni: 329 4022021 oppure info@ablativo.it

Radici del Sud 2022

Radici del Sud si terrà dal 10 al 13 Giugno 2022 presso il Castello di Sannicandro di Bari (SOLO IL 13 GIUGNO E’ LA GIORNATA APERTA AL PUBBLICO) e sarà dedicato anche quest’anno ai vini da vitigno autoctono e agli oli vergini ed extravergini del mezzogiorno d’Italia. 

Radici Del Sud è un multievento che si sviluppa nell’arco di più giornate, alcune dedicate alle sessioni del concorso fra tutti i vini del Sud suddivisi per vitigno (11-12 Giugno p.v.), ed altre dedicate agli incontri B2B fra i buyer e gli importatori con i produttori vitivinicoli e olivicoli (11-12 Giugno p.v..).

Per concludere la grande kermesse che celebra e premia le migliori eccellenze vitivinicole del meridione, Radici del Sud apre le porte al pubblico Lunedì 13 Giugno 2021.

Dalle ore 15.00 alle ore 21.00 di Lunedì 13 Giugno presso il Castello di Sannicandro di Bari resterà aperto il Salone dei vini e degli oli del Sud: i visitatori potranno conoscere le diverse produzioni delle Catine e degli oleifici partecipanti. Presso i banchi d’assaggio avranno l’opportunità di parlare direttamente con il produttore e informarsi approfonditamente sulle caratteristiche e le qualità delle etichette in degustazione.

Stessi orari per l’area food:

  • Aromi bistrot, Sannicandro di Bari: orecchiette al ragu di capretto con fonduta di caciocavallo.
  • Asfodelo Altamura ristorante di Campagna: prelibatezze di campagna e salumi di propria produzione.
  • Storico Caseificio Di Cecca Altamura: Formaggi e perle di latte.
  • Fieschi Altamura: Passione di mandorla dolce Federiciano. 

Programma

Lunedì 13 Giugno 2022

(attività aperte al pubblico)

11.00 -12.30  Conferenza e premiazioni dei vini selezionati dalle giurie dei giornalisti italiani ed internazionali 

15.00 – 21.00 APERTURA AL PUBBLICO DEL SALONE DEI VINI E DEGLI OLI DEL SUD ITALIA – Banchi d’assaggio col produttore

al salone si accede previo l’acquisto del kit di degustazione comprensivo di bicchiere, sacca portabicchiere e quaderno di degustazione (€20)

15.00 – 21.00   APERTURA AREA FOOD:

  • Asfodelo Altamura ristorante di Campagna: prelibatezze di campagna e salumi di propria produzione.
  • Storico Caseificio Di Cecca Altamura: Formaggi e perle di latte.
  • Fieschi Altamura: Passione di mandorla dolce Federiciano. 

fonte: https://www.radicidelsud.it/

Vitignoitalia, Napoli: l’evento nazionale più importante del Sud

Immagino, ma in realtà sono scene che ho anche visto, l’espressione di chi affronta la passeggiata che porta a Castel dell’Ovo.
La sensazione è quella di fare un tuffo nel medio evo; di essere tra mercanti di ambrosia, che girano tra corti e castelli, tra giochi e tornei, per allietare gli avventori, con il nettare degli dei.
La realtà non è poi così lontana dalla fantasia, perché per 3 giorni, mercanti ed avventori si sono incontrati a Castello, quello che si racconta custodire un uovo magico. 
Giullari di corte sono stati, con il dovuto rispetto, i sommelier, che con la capacità di racconto di cui sono dotati, hanno narrato storie di vino, che parlavano di luoghi, di costumi e di eroi: le gesta di donne e uomini nei campi.

Un programma intenso, una tre giorni dedicata al mondo dl vino.
La rassegna nazionale più importante, quella più consolidata, che si svolge a sud.
L’anteprima autunnale era stata interessante, primo appuntamento per le nuove annate, l’evento ufficiale ha confermato le premesse.
Ais, Scuola europea sommelier e Fisar si sono alternate nell’organizzazione di masterclass, convegni e concorsi.

La partenza affidata alla Scuola Europea sommelier che, Domenica 5,  ha proposto un approfondimento su “ i vitigni bianchii della costa adriatica”, dai Castelli di Jesi all’Abruzzo,
con UMANI RONCHI:
VECCHIE VIGNE 2020 – Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Doc (BIOLOGIO)
VECCHIE VIGNE 2016 – Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Doc (BIOLOGIO)
PLENIO 2020 – Castelli di Jesi Verdicchio DOCG Classico Riserva
PLENIO 2010 – Castelli di Jesi Verdicchio DOCG Classico Riserva
CENTOVIE 2020 – Colli Aprutini Igt Pecorino (BIOLOGICO)

A seguire l’incontro con  FRESCOBALDI
“Da quell’incontro, Luce fu Erano gli anni Settanta, quando il Merlot fece il suo ingresso a Montalcino per mano della Famiglia Frescobaldi.
Così, quando a metà anni Novanta, Vittorio Frescobaldi incontra Robert Mondavi è anche grazie a quell’esperienza pionieristica che si dà inizio a un nuovo capitolo nella storia dei grandi rossi toscani.
Un percorso presentato attraverso una verticale di Tentua Luce, 2011 – 2013 – 2019.

Lunedì 6 Giugno  è stata la volta dell’AIS con la masterclass dedicata a MARISA CUOMO
con la verticale di FIORDUVA 2007 – 2009 – 2015 – 2017 – 2019 – 2020
“Un vino appassionato che sa di roccia e di mare”


Seguita poi, con “Le Famiglie Storiche” – L’Amarone 2011:
Allegrini, Begali, Brigaldara, Guerrieri Rizzardi
Masi, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta sant’Antonio
Tommasi, Torre d’Orti, Venturini, Zenato


Intanto all’Hotel Vesuvio Sala Mascagni si è tenuto il Concorso Miglior Sommelier della Campania.AIS

Martedì 7  a chiudere la Fisar che prima ha risalito le pendici dell’Etna, fermandosi a PASSOPISCIARO
Passobianco 2019 | Passopisciaro
Passorosso 2019 | Passopisciaro
Contrada C 2019 | Passopisciaro
Contrada G 2019 | Passopisciaro

È toccato, poi, alla Campania, prima con la presentazione del progetto “Grease” di
Feudi San Gregorio: tecnologie 4.0 per la gestione sostenibile del vigneto e il miglioramento del Greco, con vini sperimentali, poi con la Falanghina, regina bianca della Campania:
Azienda Agricola Nugnes – Falerno del Massico bianco doc “Tacito”
Azienda Agricola I Mustilli, Vigna segreta, falanchina del Sannio-  Sant’Agata dei Goti doc
Azienda Salvatore Martusciello – falanghina dei campi Flegrei  “Settevulcani “
Azienda Terredora di Paolo – Campania Falanghina IGT
Azienda Albamarina – Falanghina del Cilento

ha concluso l’evento la premiazione  dei 50 Top Italy Rosé – Guida ai Migliori Rosati d’Italia 2022 |  Sul podio: Ceraudo, Bonavita e Leone De Castris

14.000 presenze hanno popolato la sedicesima edizione, oltre 2500 etichette in degustazione delle 250 aziende produttrici provenienti da tutta la penisola, con un particolare focus sulla filiera del “Vitigno Campania”.

“Siamo estremamente soddisfatti – commenta Maurizio Teti, direttore di VitignoItalia – dei risultati ottenuti, che credo siano il giusto riconoscimento per il grande lavoro svolto. La prima giornata, ma ancor più quelle di lunedì e martedì, hanno dato ottimi riscontri in termini di affluenza di pubblico, sia italiano che internazionale”.

Grande entusiasmo e partecipazione anche per i seminari e workshop, tutti sold out, utili tanto per gli appassionati quanto per gli operatori del comparto.
Agli incontri tematici ha potuto partecipare anche il pubblico internazionale, grazie alle traduzioni in simultanea messe a disposizione dei WineLovers esteri, che continuano a consolidare di anno in anno la loro presenza alla manifestazione.
La sedicesima edizione di VitignoItalia ha saputo amalgamare i molteplici territori e le numerosissime sfaccettature del panorama vitivinicolo campano e di tutta la Penisola, riunendo a sua volta un pubblico estremamente eterogeneo in un clima di entusiasmo e, soprattutto, di ripartenza.

Masterclass Vitigno Italia: “Amarone”, le famiglie storiche

L’amarone è un vino che a determinate latitudini, non trova facili abbinamenti.
Forse per complessità e struttura, neanche dove viene prodotto.
Resta il fatto che siamo difronte ad un’eccellenza italiana e, a prescindere anche dal clima, un’orizzontale del 2011, con “le famiglie storiche”, si affronta ben volentieri.

L’associazione “Le Famiglie Storiche” nasce nel giugno del 2009 dall’unione di dieci importanti cantine della Valpolicella, rinomata zona di produzione vitivinicola del veronese. Oggi l’associazione conta 13 soci che coprono tutto l’areale: 
AllegriniBegaliBrigaldaraGuerrieri RizzardiMasiMusellaSperiTedeschiTenuta Sant’AntonioTommasiTorre D’OrtiVenturini Zenato.

Corvina, Corvinone e Rondinella di base per tutti, poi in base alle zone o alle scelte personali sono presenti, in percentuali minime, Oseleta o Rondinella.
Bouquet che variano dalla frutta matura, alle conserve, per arrivare al cioccolato, allo speziato, all’affumicato, dove il tabacco la fa da padrone.
Dai 15,5° ai quasi 17° di alcune versioni.
Introduce magistralmente Luciano Pignataro, che dialoga, chiede e  si confronta, con Rizzardi, ultimo arrivato de “le famiglie storiche”, ma di cui, a fine degustazione, nessuno potrà dimenticarsi, vista la spettacolarità del suo Amarone, che ha impressionato sia tecnici che appassionati.

Qui puoi vedere l’altra masterclass che abbiamo seguito: https://www.20italie.com/vitigno-italia-vitigno-italia-le-masterclass-la-verticale-di-fiorduva/

Vitigno Italia, 6 giugno, masterclass: verticale di Fiorduva

Immagino, ma in realtà ho visto la scena di chi affronta la passeggiata che porta a Castel dell’Ovo.
La sensazione è quella di fare un tuffo nel medio, di essere tra mercanti di ambrosia, che girano tra corti e castelli, tra giochi e tornei, per allietare gli avventori, con il nettare degli dei.
La realtà non è poi così lontana dalla fantasia, perché per 3 giorni, mercanti ed avventori si incontreranno a Castello, quello che si racconta custodire un uovo magico. Giullari di corte saranno, con il dovuto rispetto, i sommelier, che con la capacità di racconto di cui sono dotati, narreranno storie di vino, che parleranno di luoghi, di costumi e di eroi: le gesta di donne e uomini nei campi.

Il caldo è intenso, la brezza del mare corrobora, gli ospiti affaticati dalle irte salite, si concedono a libagioni. Nelle sale il tintinnio dei calici si alterna a quello della fuoriuscita dei tappi che liberano le nuove annate alla vita.
In alto, nella sala Megaride (dedicata proprio al nome dell’isolotto su cui si erge il castello) meno di 30 privilegiati, affrontano un percorso a ritroso nel tempo, che segue l’itinerario dé “il sentiero degli Dei”, in Costiera Amalfitana, dove la viticoltura eroica si pratica quotidianamente.
Terrazze che dominano il mare: con tutto il bello che lo avvolge, come poteva non essere un vino straordinario?

Non è la prima volta che ho la possibilità di partecipare ad una verticale Marisa Cuomo e del suo Fiorduva, ma mai mi era capitato di vivere una degustazione in maniera cosi immersiva.
Andrea Ferraioli è andato a fondo. E’ partito dal nome, dal suo significato, ignorato da molti.
Fiorduva non è dedicato, come si potrebbe facilmente pensare al fiore dell’uva, bensì nasce dall’idea di raccontare i due tesori del luogo in cui viene prodotto : il fiordo e l’uva.
Poi il percorso di ricerca e di sperimentazione sui vitigni autoctoni, le vinificazioni separate già dal ’95 con il professore Moio.
Ci ha descritto le singole proprietà : la vendemmia tardiva del Ripoli; quella precoce del Fenile, che arriva carico e segnato dal sole, della Ginestra, della Pepella.
La volontà di capire, di aspettare, fino alla conditio sine qua non del professore, che dopo aver assaggiato una sintesi, dopo qualche anno, pretese che il vino fosse messo in commercio, affinchè la collaborazione continuasse.
I cuori sono pregni di emozione, adesso bisogna soddisfare quella sensazione di arso, di bere quel nettare che intanto è stato versato nei calici.
L’oro è il colore dominate, si passa da quello più tenue delle annate recenti a quello antico, unico, brillante, intenso, ammaliante della 2009.
Come racconta Gabriele Pollio, il sommelier Ais che ha il compito di descriverlo tecnicamente, i profumi sono quelli della Costiera amalfitana, dei fiori, dei frutti, della terra: Il gesso, le erbe aromatiche, il limone.
Progressione minerali intense con morbide chiusure; lunghe persistenze; Freschezza sempre, aldilà del tempo. L’evoluzione del legno, più presente, nelle annate degli anni duemila, divenuto sempre più discreto nell’utilizzo, nei due decenni successivi.
Un vino importante, che parla Italiano nel mondo e lo fà con accento Campano.
Si dice che: “quando si viene a Napoli, si piange due volte: una quando si arriva e una quando si va via. Dopo una degustazione del genere, sarà difficile non emozionarsi al solo pensiero.

Intanto, per chi volesse vedere, quello di cui parlo, può guardare il video che segue

MARISA CUOMO
VERTICALE FIORDUVA 2007 – 2009 – 2015 – 2017 – 2019 – 2020


***qui l’altra masterclass che abbiamo seguito: https://www.20italie.com/masterclass-vitigno-italia-amarone/

VitignoItalia | Il vino, a Sud.

Comincia oggi, 5 giugno 2022, la sedicesima edizione del Salone VitignoItalia.

3 giorni nella splendida cornice di Castel dell’Ovo di Napoli dove 300 cantine italiane per oltre 2000 etichette si mostreranno al pubblico e a oltre 30 buyer. In programma degustazioni guidate da Scuola Europea Sommelier, Ais Campania e Fisar.

Dopo due anni di stop, si ritorna finalmente con oltre 20 ore di degustazioni e convegni.

A cura di Scuola Europea Sommelier

Domenica 5 Giugno – ore 16:30
Umani Ronchi
I VITIGNI BIANCHI DELLA COSTA ADRIATICA – Dai Castelli di Jesi all’Abruzzo
In degustazione:
VECCHIE VIGNE 2020 – Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Doc (BIOLOGIO)
VECCHIE VIGNE 2016 – Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Doc (BIOLOGIO)
PLENIO 2020 – Castelli di Jesi Verdicchio DOCG Classico Riserva
PLENIO 2010 – Castelli di Jesi Verdicchio DOCG Classico Riserva
CENTOVIE 2020 – Colli Aprutini Igt Pecorino (BIOLOGICO)

Domenica 5 Giugno – ore 18:30
FRESCOBALDI
Da quell’incontro, Luce fu
Erano gli anni Settanta, quando il Merlot fece il suo ingresso a Montalcino per mano della Famiglia Frescobaldi.
Così, quando a metà anni Novanta, Vittorio Frescobaldi incontra Robert Mondavi è anche grazie a quell’esperienza pionieristica che si dà inizio a un nuovo capitolo nella storia dei grandi rossi toscani.
Entreremo in questo fantastico progetto realizzato attraverso una verticale di Tentua Luce, 2011 – 2013 – 2019.

A cura di Ais Campania

Lunedì 6 Giugno – ore 15:30
MARISA CUOMO
VERTICALE FIORDUVA 2007 – 2009 – 2015 – 2017 – 2019 – 2020
“Un vino appassionato che sa di roccia e di mare” – L. Veronelli
conduce: Luciano Pignataro

Lunedì 6 Giugno – ore 17:30
Le Famiglie Storiche – L’Amarone 2011:
Allegrini, Begali, Brigaldara, Guerrieri Rizzardi
Masi, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta sant’Antonio
Tommasi, Torre d’Orti, Venturini, Zenato
conduce: Luciano Pignataro

Lunedì 6 Giugno – ore 19:00
FEAMP
Degustazione con abbinamento ai prodotti ittici e presentazione della guida
aziende vitivinicole campane a cura dell’Assessorato Agricoltura e Ais Campania

CONVEGNI

Lunedì 6/Giugno – ore 14:00 / 19:00 – HOTEL VESUVIO (Sala Mascagni)
Concorso Miglior Sommelier della Campania.
AIS CAMPANIA

A cura di Fisar

Martedì 7 Giugno – ore 15:30
ETNA – PASSOPISCIARO
Passobianco 2019 | Passopisciaro
Passorosso 2019 | Passopisciaro
Contrada C 2019 | Passopisciaro
Contrada G 2019 | Passopisciaro

Martedì 7 Giugno – ore 17:15
FEUDI DI SAN GREGORIO
PRESENTAZIONE PROGETTO GREASE: TECNOLOGIE 4.0 PER LA GESTIONE SOSTENIBILE
DEL VIGNETO E MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ DEL VINO GRECO.
DEGUSTAZIONE DEI VINI SPERIMENTALI OTTENUTI.

Martedì 7 Giugno – ore 18:30
La Falanghina – Regina bianca della Campania:
Azienda Agricola Nugnes – Falerno del Massico bianco doc “Tacito”
Azienda Agricola I Mustilli – VIGNA SEGRETA FALANGHINA DEL SANNIO – SANT’AGATA DEI GOTI DOC 
Azienda Salvatore Martusciello – FALANGHINA DOC CAMPI FLEGREI “SETTEVULCANI “
Azienda Terredora di Paolo – Campania Falanghina IGT
Azienda Albamarina – Falanghina del Cilento

CONVEGNI

Martedì 7 Giugno – ore 17:30 – HOTEL VESUVIO (Sala Mascagni)
EXTRA VERGINE – UN FUTURO SOSTENIBILE
BRANDING – TRACCIABILITA’ – TRADIZIONE – TURISMO

Introduzione Raffaele Amore – Presidente Comitato Promotore Olio Campania I.G.P.
TERESA DEL GIUDICE – Ordinaria di Economia Agraria Federico II Napoli
GIUSEPPE FESTA – Direttore del Corso “Wine Business”, Università di Salerno
LUCA MARTUSCELLI – Presidente Associazione Unisapori, Università di Salerno

conclusioni: Nicola Caputo – Assessore all’Agricoltura Regione Campania
modera: ITALO SANTANGELO – Agronomo Pubblicista

Sono stati invitati ad intervenire rappresentanti dei Consorzi di Tutela,
delle organizzazioni professionali agricole, del mondo della ricerca e delle categorie interessate.

Martedì 7 Giugno – ore 19:00 – CASTEL DELL’OVO (Terrazza)
Premiazioni:
50 Top Italy Rosé – Guida ai Migliori Rosati d’Italia 2022

Foto: vitignoitalia.it

Dal 5 al 7 giugno 2022 / 15:00 – 22:00
Castel dell’Ovo
Via Eldorado, 3 – Napoli

Ticket acquistabili su: https://www.azzurroservice.net/biglietti/vitignoitalia-2022

Il Dmed : un termometro per l’aderenza alla Dieta Mediterranea

Don Alfonso Iaccarino: “La Dieta Mediterranea è il nostro petrolio”
Da Pollica a Paestum sotto l’ala della Commissione europea, positivo il bilancio del Salone
Il Dmed – Salone della Dieta Mediterranea, svoltosi nella splendida cornice dell’ex
Tabacchificio di Capaccio Paestum, prezioso lascito di archeologia industriale agricola, si
chiude con un forte impegno per il futuro: diventare un punto di riferimento nel settore
fieristico italiano, facendo incontrare cultura “d’elite” e cultura pop in un unico contenitore.
Eccellenza, innovazione e sostenibilità le parole chiave che il Dmed lascia come bussola per
i piccoli e i grandi produttori, uniti nel nome della Dieta mediterranea. Fondamentale il
supporto dell’amministrazione comunale di Capaccio-Paestum guidata dal sindaco Franco
Alfieri e dell’amministrazione regionale, come l’assessore alle Politiche Agricole della
Regione Campania Nicola Caputo e tantissimi amministratori locali.
Proprio Franco Alfieri ha giudicato “ottima la prima edizione. Tante le persone che nei giorni
scorsi hanno raggiunto Capaccio Paestum e l’ex Tabacchificio di Cafasso. Tra seminari,
show cooking, esposizioni, libri e musica, il Salone ha rilanciato lo straordinario patrimonio
che è la dieta tipica del nostro Cilento.”
Si dice felice ed emozionato anche Stefano Pisani Sindaco di Pollica, comunità
emblematica, insieme col Cilento, per l’Italia nel riconoscimento Unesco: “Dopo anni di
lavoro questo evento segna l’inizio di un percorso importante: siamo riusciti finalmente a
connettere tutti i driver della Dieta Mediterranea. Il DMed sarà un luogo fisico e virtuale in cui
continueremo a valorizzare e trasferire nella modernità lo stile di vita mediterraneo. Il Salone
si chiude per lasciare il passo al Festival della Dieta Mediterranea di Pioppi che si terrà da
fine luglio a fine agosto. In autunno poi Pollica vivrà un momento importante in occasione
delle celebrazioni per il compleanno della Dieta Mediterranea, il 16 novembre che è anche la
data dell’anniversario del riconoscimento Unesco. Una ricorrenza che vedrà la presenza di
tutte le comunità emblematiche per proseguire il percorso cominciato”.
L’evento realizzato in collaborazione con la EU Agrifood Week promossa dalla
Rappresentanza della Commissione Europea in Italia, ha avuto un sorprendente successo
anche da parte della critica nazionale e forte di adesioni illustri, continuerà a produrre
conoscenza tutto l’anno fino alla prossima edizione. Un format che si nutre di una capillare
rete scientifica ma che ha avuto la capacità di accogliere al suo interno momenti di
sperimentazione grazie alla partecipazione del Rural Hack, funzionare come un marketplace
grazie alle adesioni delle migliori realtà produttive del territorio, integrare le nuove
generazioni con l’Hackathon organizzato dal Future Food Institute con gli studenti di Istituti
alberghieri, turistici, sportivi e agrari con la presenza dell’Ambasciatore Antonio Parenti. Un
insieme di elementi che fanno del Dmed un formidabile attrattore per buyers e creatori di
start up destinato a crescere esponenzialmente.
Un successo registrato anche dai numeri del Salone, con oltre 50 talk e convegni scientifici
curati dal CNR e diverse università e centri di ricerca, oltre 30 showcooking e poi
masterclass, presentazioni di libri e guide del mondo dell’enogastronomia e migliaia di
visitatori nella 4 giorni.
Tutti i commenti sul Salone della Dieta Mediterranea
“Il Museo Vivente della Dieta Mediterranea ha sempre avuto un compito difficile: doveva
rendere vivo qualcosa di “immateriale” con la responsabilità di contribuire al risveglio delle
coscienze. Nel tempo abbiamo prodotto un programma di attività in grado di superare i
confini della comunità locale far viaggiare lontano i valori della Mediterraneità – ha
commentato Valerio Calabrese Direttore del Museo Vivente della Dieta Mediterranea di
Pioppi – Con il Dmed sentiamo di aver mosso un passo importante, condiviso con produttori,
chef e istituzioni culturali, verso l’affermazione di questo stile di vita quale modello di
sviluppo capace di affrontare le sfide del presente e del futuro, nel solco del sentiero
tracciato da Ancel Keys e Angelo Vassallo.”
La Commissione Europea: abbiamo connesso tutto partendo dalla Campania e da
Pollica.
“La Eu AgriFood Week è stata un grande successo sia di presenze ma soprattutto per la
qualità dei contributi emersi – dichiara Sara Roversi, presidente del Future Food Institute e
organizzatrice della “EU AgriFood Week” in collaborazione con la Rappresentanza della
Commissione europea – In questi giorni abbiamo ospitato grandi esponenti del mondo del
food un po’ da tutta Europa. Con loro abbiamo parlato di innovazione, di misure strategiche
dell’agricoltura e del ruolo dell’Europa, e soprattutto abbiamo dato voce ai giovani, alle start
up, alle scuole che formano le professionalità dell’agrifood, gli istituti agrari, alberghieri, i
professionisti del turismo e coloro che si occupano di sport. Abbiamo connesso tutto questo
partendo dalla Campania e da Pollica, puntando anche sulla valorizzazione della Dieta
Mediterranea che rappresenta un modello culturale e di sviluppo sostenibile oggi più attuale
che mai, in linea con gli obiettivi dettati dal green deal e verso una vera “one health”. Grazie
all’Ambasciatore Antonio Parenti e alla Commissione europea per aver creduto in questa
sfida”.
La Dieta Mediterranea contro il gender gap: garantire l’accesso delle donne al mondo
della ristorazione.
Il Salone della Dieta Mediterranea non è solo show business: obiettivo della fiera nel tempo
sarà anche quello di lanciare la sfida di portare sotto i riflettori non solo le eccellenze ma
anche le criticità del settore enogastronomico, primo fra tutti le disparità che inquinano il
mondo del lavoro e, nello specifico, sensibilizzare al tema della parità di genere. Simbolo
della leadership femminile sono due volti noti della ristorazione: Giovanna Voria, la Chef
contadina nominata Ambasciatrice della Dieta Mediterranea dal Museo Vivente della Dieta
Mediterranea di Pioppi nel 2017 e la Chef stellata Cristina Bowerman che da tempo porta
avanti una crociata pubblica per chiedere “più spazio alle donne nell’alta cucina”. Dati alla
mani nei ristoranti stellati la presenza femminile come capo brigata è ancora scarso e questo
non per mancanza di creatività, resistenza alla fatica o mancanza di abilità ma per una
ottusa disparità da parte di un contesto spesso a totale conduzione maschile che non
riconosce né meriti né salari adeguati alle donne. Tuttavia, l’Italia ha il felice primato della
percentuale maggiore di donne stellate del mondo (ben 38 sulle 191 internazionali sono nel
nostro Paese).
Il futuro della dieta Mediterranea è nella sostenibilità: tra formazione, Agritech e
valorizzazione della biodiversità e del territorio.
Un’esperienza di territorio e realtà virtuale con Alex Giordano docente dell’Università
Federico II di Napoli e Direttore scientifico di Rural Hack, task-force del programma
Societing 4.0 che rappresenta il nodo centrale di un network di ricercatori, attivisti, contadini,
hacker, manager, artisti. “La Dieta Mediterranea non è food porn – esordisce Alex Giordano –
Ci si ferma spesso alla parte visibile del cibo e non alle sue storie d’amore che andrebbero
invece raccontate e decantate di più. La tecnologia non deve corrompere lo stile di vita
mediterraneo ma sostenerlo con l’intelligenza artificiale, ad esempio per risparmiare il
consumo di acqua o gestire le risorse per evitare l’utilizzo della chimica in agricoltura e
dunque risolvere quel corto circuito produttivo che determinato dall’impatto del cibo sulla
salute del Pianeta”. La formazione è la chiave del futuro, verso i giovani e gli operatori che si
occupano ogni giorno di questo tema: per questo il salone ha ospitato oltre 500 tra studenti e
docenti impegnati in tre giorni di lavoro formativo, sotto l’egida della Commissione europea e
di enti culturali come il Centro studi e il Museo Vivente della Dieta mediterranea con sede a
Pollica.
La Dieta Mediterranea è il nostro petrolio
Don Alfonso Iaccarino, Best Chef Legend ai Best Chef Awards 2021 e capostipite dell’alta
cucina nel sud Italia secondo la Guida Michelin, un‘icona della cucina mediterranea: “Ho
dedicato 50 anni della mia vita alla Dieta Mediterranea e al territorio. Oggi è fondamentale
trovare un modo efficace di far comprendere il valore del luogo in cui viviamo: un paradiso
se consideriamo la straordinarietà degli ecosistemi naturali e dei prodotti della natura, un
luogo felice da preservare. La Dieta Mediterranea è il nostro petrolio – ha commentato Don
Alfonso”. Il destino fin da subito ha fatto in modo che il suo percorso si unisse a quello di
Ancel Keys, lo scienziato di Minneapolis scomparso nel 2004 che fu biologo, nutrizionista e
fisiologo, da tutti ricordato per essere il padre della Dieta Mediterranea. “E’ stato un
momento magico della mia vita. Avevo grande passione per il cibo ma con i suoi input ho
cominciato a capire la differenza tra i prodotti di agricoltura naturale e quelli dell’industria
alimentare. Ad Ancel Keys spiegavo i miei piatti, lui mi chiamava, alle volte mi invitava a
casa sua. Ricordi che mi hanno aiutato a costruire il museo della mia mente. Da allora ho
cominciato ad andare alla ricerca del pomodoro, vero, del grano e dei legumi. E più mi
addentravo in questa ricerca, più tornavo in contatto con la storia della mia famiglia. Ho
cominciato a ricordare quello che mangiava mio nonno, a cosa preparavano i contadini che
passavano le giornate nei campi: piattoni immensi di patate, cipolle, fave, pomodori. A volte
c’erano anche il tonno e le alici. Ancel Keys mi faceva tornare nell’estremo mondo della
dieta mediterranea che è stata fino ad oggi la mia maestra di vita”.
Le aziende che hanno accettato la sfida della Dieta Mediterranea
Il Salone della Dieta Mediterranea non sarà solo marketing e storytelling per le aziende. A
guidare il Green Deal dell’agroalimentare campano con l’affermazione di una nuova visione
alimentare, un ampio gruppo di aziende e consorzi che hanno deciso di accettare la sfida
della sostenibilità: tra queste spiccano le Op Terra Orti e AOA, Italianfruit e molte altre, ma
anche la catena della gdo Sole365, i vari consorzi di tutela delle produzioni tipiche locali,
aziende della green economy e centri di formazione, tutti d’accordo sulla necessità di
rilanciare un nuovo modello di agroalimentare al fine di far convergere le esigenze della
produttività con quelle fondamentali per una sana nutrizione, come indicato dal pattern
alimentare scoperto da Ancel Keys e oggi patrimonio Unesco. La sfida è creare una filiera
virtuosa in cui domina la logica del Km zero e delle certificazioni sostenibili, senza
dimenticare quanto conti in questo cambiamento il ruolo del packaging e della logistica che
pure impattano sull’ambiente. Eccellenza, innovazione e sostenibilità sono i punti fermi per
lo sviluppo del settore.
“L’Italia meridionale stava aspettando un evento in grado di valorizzare il grande patrimonio
culturale, scientifico, produttivo e sociale della Dieta Mediterranea. Ci abbiamo creduto, lo
abbiamo sostenuto e lo abbiamo realizzato”. Così Emilio Ferrara, Presidente del Consorzio
Edamus che ha proseguito: “Abbiamo voluto portare l’esperienza maturata con il nostro
format di internazionalizzazione l’Italian Fruit Village a servizio di un’iniziativa che è di
supporto alla crescita del territorio e del suo sistema agroalimentare. Per questo motivo
voglio ringraziare le imprese che hanno deciso di scommettere con noi su questa prima
edizione. Non era affatto scontato”.
DMed – Salone della Dieta Mediterranea è stato promosso da una rete di enti pubblici e
privati, di cui fanno parte il Cnr – Consiglio Nazionale delle Ricerche, il Museo Vivente della
Dieta Mediterranea; il Centro Studi Dieta Mediterranea Angelo Vassallo, Legambiente,
Future Food Institute; Rural Hack, EDamus; Realizzazioni La Bottega e con il Comune di
Capaccio – Paestum e il Comune di Pollica (comunità emblematica con l’intero Cilento nel
riconoscimento Unesco).
La manifestazione ha ricevuto il patrocinio di Mipaaf – Ministero per le Politiche Agricole,
Alimentari e Forestali, Regione Campania, Ordine dei Tecnologi Alimentari di Campania e
Lazio. Prestigiosa la componente di partner scientifici e tecnici, tra i quali si segnalano:
l’Università Federico II – Dipartimento di Agraria, il Parco Archeologico di Paestum e Velia, il
parco Nazionale del Cilento, Alburni e Vallo di Diano, il Parco Nazionale del Vesuvio, Centro
Universitario Europeo per i Beni Culturali (CUEBC) di Ravello, Slow Food, Fondazione
Ebris, Cibus-Fiere di Parma, e le aziende Sole 365, Convergenze, In Cibum, Terra Cilenti.
Impegnati nell’evento anche il Consorzio Mozzarella DOP Campania, il Consorzio della
Pasta di Gragnano, il Consorzio del Pomodorino del Piennolo e quello dei vini del Vesuvio e
il Consorzio Vita Salernum Vites, infine il Consorzio della Rucola IGP Piana del Sele e il
Consorzio del Carciofo di Paestum

Enoturismo. Gruppo dal Belgio a Tenuta Mainardi, ad Aquara.

Voglio partire da uno screen shoot, perche dà l’esatta dimensione di cosa sia stata l’accoglienza offerta dalla famiglia Serra di Tenuta Mainardi. La capacità di mettere insieme risorse, che nonostante la mancanza di esperienza, si siano rese disponibili a mettersi in goco, collaborando.
Chi ha capito quanto importante fosse, questa prima visita, ha dato il proprio contributo.
Lo hanno fatto gli imprenditori, l’amministrazione, ed anche gli amici, che aldila del tornaconto diretto, hanno a cuore la propria comunità.

La capacità di dialogare tra le parti, ma soprattutto di fare rete, crea piccoli momenti di pura magia.
Nella primavera dell’anno scorso ho incrociato, nei miei tour rurali, questa piccola ma concreta realtà agricola. Una famiglia bella, che riesce con poco a regalare momenti di serenità, sia dal punto di vista umano, per il senso di unità che trasmettono, sia professionale, con la continua ricerca di migliorare tutto cio che fanno.
https://www.20italie.com/aquara-e-i-suoi-cambiamenti/
https://www.20italie.com/?s=tenuta+mainardi
queste le prime sensazioni raccontate l’anno scorso

a distanza di un giro del sole, cosi come era facile immaginare, dopo tutta l’opera di pianificazione che c’era stata, sono arrivati i primi turisti stranieri, 35 belgi, arrivati attraverso un tour operator di Rimini, che aveva avuto modo di conoscere i Serra attraverso l’associazione vivi cilento e del Turismo del vino ed ha voluto dargli fiducia.


Un sabato di maggio, la primavera che inizia ad incontrare l’estate, un gigante di metallo, che attraversa le strade del paese, dal quale iniziano a scendere arzilli pensionati, già pervasi dalla magia dei luoghi che durante il percorso hanno potuto ammirare dai finestrini.
Basta un respiro di quell’aria, che si viene riportati indietro nel tempo.
Giulia, La guida inteprete, li accompagna verso il mulino, mostrandolgi come viene prodotta la farina, attraverso la macina del grano.
Si prosegue poi in piazza, dove il Sindaco Antonio Marino, prima senza fascia, come cittadino e poi nel ruolo istituzionale insieme al suo Vice Vincenzo Luciano, li aspetta per dare il benvenuto e fare da bravo padrone di casa, accompagnandoli lungo tutto il percorso.
Una passeggiata per le strade del paese, in salita, fino ad arrivare al Castello, quello che Ettore Fieramosca ricevette in premio per la disfida di Barletta e nel quale pernottava, quando veniva ad esigere le imposte dai coloni che coltivavano i suoi fondi.


Raffaella Russo, che con il fratelllo Lucio ha ereditato il bastione, ci accoglie e ci concede prima una visita alle cantine, poi uno splendido aperitivo corte, con salumi e formaggi locali abbinati ai vini di Tenuta Mainardi. Intanto l’architetto Antonio Inglese racconta agli ospiti la leggenda delle fonti di Aquara, partendo dall Mascherone che sovrasta la bocca d’acqua principale del castello.
L’entusiasmo dei turisti si manifesta con un brindisi in Fiammingo che coinvolge emotivamente tutti.
Si riparte raggiungendo prima la bottega artigiana della brava ceramista Claudia per poi avviarci verso Mainardi alla scoperta di un originale laboratorio di Cosmesi di Antony Scorziello, a ridosso del Calore, che trasforma olio e limoni in profumi e saponi.


I tanti giri hanno rinvigorito l’appetito e raggruppato tutti sotto l’ombra di una splendida quercia, dove Mamma Rocchina ci ha fatto deliziare con i suoi piatti.
Quando arriva l’ora dei saluti, per proseguire verso Agropoli, nessuno voleva piu andare via, totalmente assuefatti dal concerto leggero che la natura propone: il suono dell’acqua del fiume che scorre, la leggera brezza che attraversa i filari di Fiano,il cinguettare degli uccelli, ogni forma di vita ha il suo spartito e suona la sua parte.
Il sole al tramonto, colora d’oro la terre e le vigne e ci da appuntamento alla prossima visita:
se volete prendere appunti 28/29 maggio con Cantine Aperte