Il decennale di Wip Burger & Pizza: 10 anni non bastano a raccontare come fare ristorazione di qualità in Campania

Diciamocelo: Wip Burger & Pizza se lo aspettavano davvero in pochi agli inizi. La longevità ha sorpreso, ma non troppo, persino i titolari Domenico Fortino e Lorenzo Oliva, partiti in sordina 10 anni fa con un piccolo locale ai margini di una stazione di rifornimento a pochi passi dall’uscita autostradale di Nocera Inferiore.

E a ben pensarci, crescere in un contesto simile, affermarsi presso il pubblico anche selezionato ed esigente che non mangia solo “pane e puparuoli” ha rappresentato un traguardo simile alla scalata di una cima vertiginosa. Domenico, Lorenzo, due anime ben integrate dalla stessa idea di ristorazione: quella basata sull’esaltazione e lavorazione delle materie prime che la Campania sa offrire. Diverse scelte gastronomiche, a cominciare dall’immancabile pizza, passando per una cucina con piatti della tradizione e chiudendo sulla carne, per accontentare ogni palato.

Quanto detto sin qui non spiega il successo fatto di piccoli passi, uno dopo l’altro, che li hanno portati a festeggiare il primo decennale con un evento fuori dalla norma: l’annullo filatelico concesso dai dirigenti di Poste Italiane – agenzia di Nocera Inferiore – quale tributo al saper fare impresa da parte dei concittadini imprenditori. Il vero segreto di Pulcinella è l’abilità dimostrata nel tessere rapporti con le eccellenze del settore alimentare nostrano.

I banchi d’assaggio organizzati durante la manifestazione, rappresentano gli ingredienti “nascosti” nei piatti di Wip Burger & Pizza e quando giochi con la qualità è difficile distruggere e rovinare tutto con impreparazione e mancanza di rispetto per le materie prime. Difficile, ma non impossibile per chi scrive da anni di cibo e cultura enogastronomica.

Fare ristorazione di qualità si può ovunque, specialmente in Campania ove non mancano gli ingredienti e le tecniche giuste per utilizzarli in cucina. E quello di Wip Burger & Pizza ne è un caso lampante.

Ad esempio nella scelta di un Olio Extravergine di Oliva monocultivar Carpellese dell’azienda Pregio con sede a Serre (SA); o i salumi e le carni della Macelleria del Centro Storico di San Marzano sul Sarno (SA), dai prodotti innovativi come il salame di Scottona con Parmigiano Reggiano stagionato 120 mesi.

Gli affettati richiamano necessariamente, almeno al Sud Italia, la mozzarella, specie se di Bufala come quella proposta dal treccione del Caseificio Nonno Peppe a Marina di Eboli (SA). Infine, per placare la sete i gin di Prisco Sammartino di Officine Alkemiche Spirits per un abbinamento intrigante anche con la pizza, e il beverage di Perrella Distribuzione che segue i migliori locali della Regione.

Manca, a completare il quadro, la presenza di Andrea Ferraioli e della moglie Marisa Cuomo, da sempre inclusi nell’ampia lista vini proposti sia alla mescita che alla bottiglia, segno che la cultura e il consumo del vino sta cambiando in modo positivo nelle scelte degli avventori.

Presenti al momento clou della serata, l’annullo filatelico sulle cartoline commemorative, la funzionaria di Poste Italiane dott.ssa Elvira Graziano, il vice sindaco di Nocera Inferiore dott. Gianluca Pagliuca ed i giornalisti Annibale Discepolo e Gaetano Cataldo, estimatori della prima ora di Wip Burger & Pizza e dell’impegno di Fortino e Oliva.

Altri 100 di questi 10 anni!

Wip Burger & Pizza

Via Giuseppe Atzori 271

84014 Nocera Inferiore (SA)

A Salerno torna “Buonissimi”: 10 piatti tra ricerca e sostenibilità, nella cornice del porto di Marina d’Arechi

Parlare di ricerca è d’obbligo, soprattutto di fronte alle malattie gravi dell’infanzia, quelle che spesso neanche fanno notizia, tanto siamo frastornati da immagini violente in giro per il mondo. Eppure esistono iniziative, eventi, raccolte fondi che salvano vite umane nel vero senso della parola. La metafora, lo diciamo subito a scanso di equivoci, cruda dell’immagine di tre autobus colmi di bambini che evitano ogni anno di precipitare da un dirupo, salvati dalle tecnologie avanzate offerte grazie all’azione efficace del progetto “Editor” di Buonissimi, è l’emblema dell’opera di molti a supporto dell’intera Umanità.

L’Associazione OPEN (Oncologia Pediatrica E Neuroblastoma) OdV guidata dalla Presidente Anna Maria Alfani, toccata direttamente dal dolore, si è posta l’obbiettivo di arrestare la folle corsa verso la morte e l’iniqua sofferenza di tanti ragazzi. Lo fa da sempre con l’aiuto fondamentale di Silvana Tortorella e Paola Pignataro, amiche di cuore che hanno condiviso la voglia di rialzarsi di Anna Maria e fronteggiare a viso aperto “la bestia”, affinché altri genitori non condividano in futuro la medesima sorte.

“Nutrire la Ricerca dalla A alla Z” è il tema proposto quest’anno: oltre 300 tra cuochi, chef Stella Michelin, pizzaioli, pasticceri, cantine, birrifici e bartender. Allora perché non approfittarne proponendo una lista di piatti gourmet in abbinamento con i vini della serata? Ben 10 ricette uniche, scelte a caso tra le tantissime degustate durante Buonissimi 2024 per stile, gusto, originalità ed eleganza. Alla fine i veri vincitori sono la ricerca e la solidarietà magari in un corretto e consapevole pairing cibo-vino indicato nelle regole salutari della Dieta Mediterranea.

Ecco i 10 piatti di Buonissimi 2024

Taverna Estia – Francesco Sposito – Risotto, bufala e colatura

Foto © Alessandra Farinelli

Riuscire ad equilibrare i sapori in un piatto complesso come quello proposto da chef Sposito è davvero difficile. La scelta del riso Magnum di Hera nei Campi ha consentito un’ottima mantecatura tra mozzarella di bufala e colatura di alici. Vino in abbinamento Fiano di Avellino “Elle” 2022 – Laura De Vito.

Acqua Pazza – Gennaro Marciante – Millefoglie di alicetta salata Acquapazza Gourmet 10 mesi di stagionatura, arancia candita e finta mayo di limoni

La regina della Costiera Amalfitana, l’alicetta salata proposta in due consistenze tra una parte croccante ed una liquida nell’ancestrale Colatura di Alici, preparazione che si tramanda da generazioni. Vino in abbinamento Spumante Brut “Selim” – Viticoltori De Conciliis.

Casa Federici – Francesco Cerrato – Riso di pasta aglio olio e peperoncino

Curiosa e intrigante commistione l’idea di realizzare un riso di pasta, proposta nella rivisitazione della celebre aglio, olio e peperoncino. Amalgama di forte impronta, che però non sacrifica l’eleganza finale all’assaggio. Vino in abbinamento: Cilento Fiano “Vigna Girapoggio” 2022 – Verrone Viticoltori.

Veritas – Marco Caputi – Ricordo di un risotto allo zafferano

L’aromaticità è il segno tangibile della ricetta pensata da Marco Caputi per Buonissimi. Non è un pre-dessert ma neppure un piatto salato. Pura fantasia, tecnica e consistenza dei sapori, basta chiudere gli occhi. Vino in abbinamento: IGT Campania Falanghina “Alabastra” 2016 – Cantine Pintore & Valentino.

Li Galli dell’Hotel Villa Franca di Positano – Antonio Mezzanino e Domenico Langella – Bao di ricciola marinata alla rapa rossa, maionese al wasabi, caviale di aringa, germogli e popcorn

Delicatezza dall’inizio alla fine. Può essere trattato da finger food, anche se la calma necessaria per l’assaggio delle sue componenti richiede una comoda seduta al tavolo muniti di forchetta e coltello. Vino in abbinamento: Franciacorta Brut Metodo Classico – Ricci Curbastro.

President – Paolo Gramaglia – un tuffo dal trampolino del Vesuvio

Le creazioni di chef Gramaglia rasentano la perfezione di un quadro pittorico. In questo caso a dominare è il Vesuvio con tanto di piccola colata gustosa. Vino in abbinamento: Greco di Tufo 2021 – Cantine Di Marzo.

Re Santi e Leoni – Luigi Salomone – Ceviche cocco ananas e arachidi

Foto © Alessandra Farinelli

Consistenza ed elementi saporiti all’interno di una cornice vivace e fresca tra la ceviche e il cocco. Cromaticamente e gustativamente di gradevole impatto. Vino in abbinamento: Colli di Salerno IGT “Quartara” 2020 – Lunarossa.

Wip Burger – Domenico Fortino – Il mio territorio

Non poteva mancare una menzione degna di nota per la pietanza campana conosciuta ed esportata in tutto il mondo: la pizza. Domenico Fortino la rivisita nella classica scarola e alici, rigorosamente in versione “bianca”. Vino in abbinamento: IGT Colli di Salerno “Gabry” Pet Nat di Lenza Viticoltori.

La Terrazza by Casa a tre Pizzi – Gabriele Martinelli – Gnocco di baccalà

Lo gnocco della tradizione natalizia, che incarna l’idea di frittellina di baccalà. Immerso in un consommé salato diventa un piatto unico appetitoso per concludere il pasto. Vino in abbinamento: IGT Colli di Salerno “2mila18” Fiano 2022 – Mila Vuolo.

Nunù Patisserie – Giovanna Di Napoli – Bignè croquelin cremoso al limone namelaka alla fragola confit di fragola meringa croccante alla menta

Da assaporare in un semplice boccone, dando cura alla mescolanza delle varie componenti. Superba la namelaka alla fragola e rinfrescante il croccante alla menta. Suggeriamo, per una volta, l’assaggio in pura meditazione usando la fantasia nel proporre anche tisane o preparazioni analcoliche fredde a base di frutta.

Ecco di seguito tutte le nostre interviste

Bani’s Pizzeria a San Giorgio a Cremano propone tradizione, ricerca e innovazione

Mentre il mondo del food si interroga sulla questione se la pizza gourmet sia più tradizione o innovazione, a San Giorgio a Cremano i fratelli Marco e Luca Bani provano con grande umiltà a trovare una soluzione con la loro Bani’s Pizzeria

Il progetto nasce nel 2022 quando il giovane pizzaiolo Marco Bani, classe 1996, dopo 4 anni a Bristol, ampliate le proprie vedute culturali gastronomiche, decide di tornare in Italia per creare, assieme al fratello Luca e alla famiglia, un locale dalla proposta unica e innovativa.

I due giovani, attenzionati dallo sguardo di mamma Lucia, si sono concentrati su un menù dove tradizione e innovazione si intersecano virtualmente anche in altre zone d’Italia, come nel caso della pizza romana, grande passione di Marco Bani.

La pizza è contemporanea, leggera e con un cornicione lievemente alveolato, omaggiando le origini ercolanesi della famiglia Bani. L’impasto per la napoletana è diretto: lievitazione di 24 ore e blend di cereali diversi; per la pizza romana si prevede invece un pre-fermento, idratazione più spinta e adeguata maturazione.

Un tocco di creatività e abbinamenti accurati, con materie prime del territorio; il servizio efficiente, l’atmosfera calma, rendeono il locale, dalla capienza di 50 posti all’interno e un dehors esterno, un’ottima scelta per un momento rilassante.

Molti sono gli elementi legati alla tradizione, dall’uso delle materie prime a km zero tra cui la Mozzarella di Bufala Campana DOP, alle principali varietà di pomodori scelti in Campania, i cosiddetti puparuol ‘ro ciumm, fino alla gestione familiare della pizzeria, pieni di ricette di altri tempi che riportano alla memoria i piatti con cui le nonne ci deliziavano da bambini.

Non mancano elementi di innovazione: Marco Bani sviluppa un impasto leggero e digeribile, che rappresenta una novità rispetto alla tradizionale versione napoletana. La pizzeria inoltre offre diverse opzioni rivoluzionarie, come la “Provola in Purgatorio”, che utilizza provola affumicata come topping, e la “Schiacciata mediterranea”, che combina hummus di melanzane con pomodoro semi-dry e semi di sesamo, un richiamo al libanese babaganoush.

Anche lo stile del locale presenta un design moderno e contemporaneo: arredi in tono verde e marrone e una scultura che raffigura la testa di Ercole con uno spicchio di pizza. Nel menù ricorrono abbinamenti creativi tra ingredienti locali e internazionali, come la “Frittatina alla Bani’s”, a cui va un particolare plauso, che combina vellutata di pomodorino giallo del Vesuvio con Mozzarella di bufala Campana DOP e pancetta nostrana.

Dulcis in fundo, è la geniale proposta di dessert, ‘Na tazzulella ‘e crema alla Bani’s con crema pasticciera, arancia vesuviana candita e spicchi di pizza croccante che riesce a concludere in trionfo la serata.

La degustazione ha visto l’abbinamento con i vini di Casa Setaro: le bollicine fresche e fini del Pietrafumante Brut, Metodo Classico, ottenuta da Caprettone in purezza, uva autoctona vesuviana ed il profumato rosato Munazei, Lacryma Christi Rosato di Casa Setaro 2023, Piedirosso in purezza, perfettamente in armonia con i piatti proposti. Inoltre, “Pedro” (Pietro De Matteo) il bar manager di Donna Romita al centro storico di Napoli, ha proposto piacevoli “incursoni” a base di Gin & Tonic utilizzando il Gin 1861 abbinato alla Rovere San Pellegrino, una tonica secca che sprigiona 20 botaniche provenienti da diverse regioni italiane.

Dietro ogni idea di pizza gourmet di qualità c’è un professionista serio e competente che studia e si aggiorna per realizzare un prodotto competitivo e all’altezza di una clientela sempre più esigente.

Marco e Luca Bani hanno pienamente dimostrato di poter gareggiare in questa competizione per creare un prodotto unico e delizioso.

Buonissimi 2024: un Record di bontà

Raccolti 246,760 euro per Buonissimi 2024. Cifra record raggiunta da un’unica serata di beneficenza in Campania a sostegno della ricerca oncologica pediatrica.

Salerno, Marina di Arechi – Buonissimi 2024, alla sua sesta edizione, ha raggiunto una cifra record di 246.760 euro, confermando il grande impegno a sostegno della ricerca oncologica pediatrica.La serata, svoltasi nello splendido scenario del Marina di Arechi Port Village , ha visto la partecipazione di circa 300 operatori del settore gastronomico che hanno offerto il loro contributo gratuitamente, creando un evento straordinario tra barche, luci e mare.

Con 3000 presenze totali, Buonissimi 2024 ha superato ogni aspettativa. Le organizzatrici dell’evento, Paola Pignataro e Silvana Tortorella, insieme alla Presidente della Open Odv Anna Maria Alfani, si sono mostrate profondamente emozionate: “Grazie di cuore per la sensibilità dimostrata da tutti i partecipanti e dal contributo di tutti coloro che ci hanno affiancato con straordinaria spontaneità nei lunghi mesi di preparazione all’evento, consentendo il raggiungimento di un traguardo oltre le più rosee aspettative di 246.760 euro”.

Anche Agostino Gallozzi, Presidente del Porto di Marina di Arechi ha espresso grande soddisfazione per il risultato ottenuto, vedendo ripagato l’investimento fatto con un forte risultato.

Quasi un quarto di milione di euro sarà destinato a finanziare il progetto “Sequenziamento di nuova generazione ed editing genomico per identificare fattori di rischio genetico come bersagli terapeutici per la cura dei tumori pediatrici (EDITOR)”, della durata di tre anni.

Significativa la presenza di personalità di rilievo come il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, e numerose autorità civili e militari che hanno partecipato attivamente fino a tarda notte. Lo stesso Presidente De Luca – durante lo spettacolo condotto da Pippo Pelo e Adriana Petro, con la partecipazione di Rossella Erra – ha consegnato il Premio Franco Ricciardi,  ad Annalaura Montella, giovane ricercatrice del CEINGE che si è distinta nell’ambito della ricerca sui tumori pediatrici.

Il progetto è curato dai professori Mario Capasso e Achille Iolascon, entrambi associati dell’Università degli Studi di Napoli Federico II – CEINGE Biotecnologie Avanzate.

EDITOR si pone due obiettivi primari: identificare mutazioni che predispongono al cancro in tumori pediatrici e valutare la possibile funzione di queste mutazioni come bersagli terapeutici.

Buonissimi, ideato dall’Associazione Oncologia Pediatrica e Neuroblastoma – OPEN OdV, è un evento che unisce eccellenze enogastronomiche del Mediterraneo per raccogliere fondi destinati a progetti di ricerca scientifica. Chef stellati e professionisti della cucina, insieme ai consorzi e ai produttori, offrono degustazioni dei sapori autentici dell’Italia, creando un racconto di gusto e speranza tra bontà d’animo e materie prime genuine.

Un ringraziamento speciale va a tutti i donatori e sostenitori di Buonissimi. Senza il loro contributo attivo, non sarebbe stato possibile raggiungere questo inatteso e sostanzioso risultato.

Dopo le edizioni precedenti dedicate al progetto CHANCE, Buonissimi 2024 sostiene OPEN OdV nel progetto EDITOR. Grazie al finanziamento di OPEN OdV, il CEINGE e l’Università degli Studi di Napoli Federico II potranno effettuare sequenziamenti e editing genomici per identificare fattori di rischio genetico come bersagli terapeutici per la cura dei tumori pediatrici.

Il progetto si avvale di tecnologie all’avanguardia come il sequenziamento di nuova generazione (NGS) e l’editing genomico, che permettono di analizzare e manipolare il DNA per sviluppare nuovi trattamenti oncologici. L’NGS consente il sequenziamento simultaneo di centinaia di geni da quantità minime di campione, mentre l’editing genomico, basato sul sistema CRISPR/Cas, permette di modificare regioni precise del DNA, accelerando lo sviluppo della biomedicina.

Perché nutrire la ricerca? Ogni anno, in Italia, circa 1200 bambini e 800 adolescenti si ammalano di cancro. Le iniziative promosse da OPEN OdV sono destinate a loro e alle loro famiglie, per ogni scoperta e ogni piccolo passo verso la comprensione e la cura dei tumori solidi pediatrici.

Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile Buonissimi 2024, un evento che continua a fare la differenza nella lotta contro il cancro pediatrico.

La serata si è conclusa in tarda notte sulla scia delle splendide note della Quisisona Superband e il DJ Max Correnti.

Ecco l’elenco completo dei partecipanti:

10 Diego Vitagliano – Vitagliano Diego

50 Panino – Salvo Ciro

Acqua pazza – Marciante Gennaro

Adelì – De Santis Stefano

AGRIOVO con Konnubio – Kateryna Gryniukh

Agriturismo Corbella Cicerale  –  Voria Giovanna

Al Convento  – Torrente Gaetano

Alex Lo Stocco  –  Lo Stocco Alex

Alici di Menaica  –  Marino Donatella

Alimont  – Carnevale Vittorio

Altamura –  Santacroce Geppino

Amo Restaurant – Petraglia Luigi

Antica Friggitoria Masardona  – Pintauro Antonio

Antica Salumeria Malinconico – Malinconico Alessio

Apeppino – Tramontano Angioletto

Aquadulcis – Cucolo Vincenzo

Aria – Barrale Paolo

Armatore – Falcone Andrea

Aroma  –  Sangiovanni  Fabio

Bad Bros – Pappalardo Raffaele

Bertie’s Bistro Valentino Bonincontri – Buonincontri Valentino

Bifulco Bonta’ Dal 1947 – Cataldi Antonio

Bistrot di Pescheria – Scognamiglio Marco

Bland 75 – Scala Luigi

Bluh Furore  –  Russo Vincenzo

Bluu il Mare Dentro  – Borghese Angelo

BorgOtto  – Tambasco Ottavio

Cantina Verace  –  Capasso Anna Paola

Caracol  –  Carannante Angelo

Carlo Sammarco 2.0 –  Sammarco Carlo

Caruso – A Belmond Aristarco Armando

Caruso – Grand Hotel Vesuvio – Petrosino Emanuele

Casa a Tre Pizzi  – Martinelli Gabiele

Casa del Nonno 13 – Attianese Gioacchino

Casa Federici  – Cerrato Francesco

Casale dei Mascioni – Borrelli Angelo

Casamare – Pepe Vincenzo

Caseificio Altamangiuria – Caseificio Altamangiuria

Caseificio Aurora – Amato Paolo

Caseificio Morese – Morese Giuseppe

Cinquanta Spirito Italiano – Ingordo

Coevo – Sabatino Marcello

Colmare  – Aversano Giuseppe

Cortile Spirito Santo – Torrisi Giuseppe

Crocifisso – Baglieri Marco

Crub –  Pizzo Alessandro

Daniele Gourmet  – Maglione Giuseppe

Del Golfo Ristorante – De Martino Raffaele e Siani Antonio

Deposito Ristorante Contemporaneo  –  Palladino Pasquale

Dimora Nannina – Zoccola Gianpaolo

Domenico Fioretti – Fioretti Domenico

Don Antonio 1970 – Di Giovanni Fabio

Elia     

Falalella  – Morone Tommaso

Farinati Pizza and More  – Ruggiero Renato

Filippo La Mantia Oste e Cuoco – La Mantia Filippo

Frantoio Torretta – Provenza Maria

Funicchito Opere Del Cilento –  Longobardi Pasquale

Gelateria Crivella – Crivella Enzo

Gelateria di Matteo  –  Del Verme Raffaele

Gerani Sorrentino Giovanni

Gioia Cucina di Terra Daniele Anna Pia

Gli Esposito – D’Elia Marco

Glicine – Stanzione Peppe

Grimaldi Nocciole & Co. – Grimaldi Adolfo

Hydra – Dentoni Litta Adriano

I Lievitati – Di Helga Liberto   Liberto Helga

Il Bikini – Coppola Giulio

Il Buco – Aversa Peppe

Il Faro di Capodorso – Pacifico Salvatore

Il Fienile – Di Cecca Luigi

Il Ghiottone – Rina Maria

Il Gozzo – Aversa Bruno

Il mondo senza glutine  – Fezza Francesco

Il Papavero – Pesticcio Fabio

Il Papavero – Somma Benedetta

Il Principe – Carli Gian Marco

Il Riccio –  Tedeschi Vincenzo

Italianavera – Italianavera

Joca Restaurant – D’Agostino Gianluca

L’Officina Della Pizza – Severino Mario

L’Osteria Re Baccala’ – Esposito Francesco

La Bufalara di Vincenzo Barlotti – Barlotti Enzo 

La Bussola dello Yacht Club Marina Di Stabia – Verde Carlo

La Casa del Parmigiano  – Bottiglieri Raffaele

La Corte degli Dei – Palazzo Acampora  – Guarino Vincenzo e Romano Giuseppe

La Dispensa San Salvatore –  Donnabella Vera

La Pizza di Polichetti Polichetti Antonio

La Sponda dell’Hotel Le Syrenuse di Positano – Russo Gennaro

La Terrasse del Gran Hotel Royal Sorrento  De Simone Giacomo

La Torre Del Saracino – Esposito Gennaro

La Zingara – Paglionico Ivan

Laqua Countryside – Cannavacciuolo Group – Somma Nicola

Latteria Sorrentina  – Latteria Sorrentina

Le Carni Irpine – Laurino Mario

Le Grotticelle Rumolo Angelo

Le Parule  – Pignalosa Giuseppe e Leo

Letie –  Francesco Pagano

Li Galli – Hotel Villa Franca Mezzanino Antonio e  Langella Domenico

Limu – Ferreri Nino

Locanda Le Tre sorelle  –  Feola Franca

“Loreto Scarpa Macelleria” – Scarpa Gianluigi

Luname  – Memoli Alessandro

Madia – Miranda Francesco

Magno Food  Magno

Maida  Vastola Franco

Malafronte –  Malafronte Massimiliano

Manuelina Focacceria Bistrot –  Carbone Cesare

Mediterranea Olive – Mollo Antonio

Migliore Pasticceria 1927 – Migliore Pasticceria 1927

Mont Blank  –  Della Rocca Raffaele

Mon Bistrot  –  Serafino Michele

Mood Steakhouse  –  Mellone Giovanni

Mulino Urbano –  RobertielloPiero

Nunù Patisserie –  Di Napoli Giovanna

Oasis   Fischetti Michelina

Obliato Pastry Boutique – Obliato Nicola

Osteria Arbustico – Torsiello Cristian

Osteria casale Ferrovia – Lanzillotti Maria

Otoro Ishi Nola – Ruggiero Vincenzo

Palazzo Petrucci – Scarallo Lino

Panetteria Citro – Citro Mariella

Panicoteca 141 – Grasso Maurizio

Pasticceria Aliberti  – Aliberti Marco

Pasticceria Arienzo senza Glutine  – Arienzo Francesca

Pasticceria Baunilha –  Fasano Stefania

Pasticceria Biagio Martinelli  – Martinelli Biagio

Pasticceria Capparelli – Capparelli Salvatore

Pasticceria Celestina  – Sannino Nancy

Pasticceria Contemporanea  –  Merola Marco Cesare

Pasticceria D’Elia  –  Manfredi Domenico

Pasticceria De Vivo dal 1955 – Schiavone Alfonso

Pasticceria Di Dato – Di Dato Gerardo

Pasticceria Gabbiano Dulcis In Pompei  –  Gabbiano Salvatore

Pasticceria Mamma Grazia  – Bevilacqua Pasquale

Pasticceria Minichini  – Minichini Francesco

Pasticceria Pansa –  Pansa Andrea E Nicola

Pasticceria Patisserie Mademoiselle Charlotte –  Notarnicola Graziano

Pasticceria Pepe Mastro Dolciere – Pepe Giuseppe

Pasticceria Pepe Mastro Dolciere – Russo Giovanni

Pasticceria Poppella – Poppella Ciro

Pasticceria Romolo –  Mazza Remo

Pasticceria Sirica  –  Sirica Sabatino

Pasticceria Stella Ricci – Ricci Stella

Pasticceria Svizzera  – Cuofano Daniela

Pasticceria Tirrena  – Tagliaferri Federico

Pasticceria Tizzano dal 1960 – Tizzano Loredana

Pasticceria Vignola  – Vignola Raffaele

Pasticceria Vincenzo Bellavia – Bellavia Antonio

Pasticceria Whippy  – Prisco Pacifico

Pescheria –  Iapigio Luigi

Pietre di Borgo La Pietraia –  Stellato Mario

Pizzart De Vita Vito

Pizzeria Da Lioniello  Lioniello Salvatore

Pizzeria Giagiù –  Pecoraro Ciro

Pizzeria Gino Sorbillo  – Sorbillo Gino

Pizzeria Mo Veng’ – Chiumento Vito

Pizzeria Porzio  –   Porzio Errico

President   –  Gramaglia Paolo

Punto Nave – Testa Simone

Putea  – Manzo Vincenzo

Raf Bonetta Pizzeria  Bonetta Raffaele

Raffinato’s  –  Raffinato Ciro

Re Santi e Leoni  –  Salomone Luigi

Rossellinis –  Vanacore Giovanni

Salumificio Gioi – Palladino Raffaello

San Pietro Bistrot – Bianco Domenico

Sciue’ il panino vesuviano – De Luca Giuseppe

Sempr in porto –  Auletta Olly

Shalai  Santoro Giovanni

Storie di pane De Simone Paolo

Suscettibile –  Quarta Mario

Tana Della Sirena –  Gorga Raffaela

Taverna Estia  Sposito Francesco

Tenuta Principe Mazzacane   Tredici Annacarla

Terraferma – Avossa Alessandro

Terrazza Bousquet  – Montefusco Antonino

Terrazza Calabritto  – Gatto Salvatore

Tufò – Trattoria Gourmet  –  Barone Giovanni

Veritas  –  Caputi Marco

Vicolo della Neve –  Laudato Marco

Vitantonio Lombardo Restaurant – Lombardo Vitantonio

Volta del Fuenti  – De Blasio Michele

Wip Burger & Pizza – Fortino Domenico

Zest – Iavarone Domenico

Zio Savino – Somma Giacomo

Beverage

Acqua Mood

Biancaffè

Birra Fravort

Lettera 32      

Pepsi

Officine Alkemiche Birrificio Artigianale

1861 Gin

Vesuvius Magma Gin

Barabocchio    Pugliese Max

Cantina Verace           Gallo Fabio

Casamare        Apicella Emanuele

Cinquanta Spirito Italiano      Califano Alfonso

Goccia            Napoletano Marcello

Laboratorio Folkloristico       Manna Francesco

Lanificio         Salvatore Renato

Lanificio in Marina      Salvatore Renato

Marara Salvatore Renato

Otoro Ishi Nola          Esposito Raffaele

Suscettibile     Morinelli Enrico

The Black Monday  Speakeasy         Bruno Danilo

Cantine

Aita  

Alabastra  

Agenzia Bevi d’Oro      

Botti Viticoltori  

Cantina Bello      

Cantina De Beaurmont

Cantina de Vita  

Cantine Di Marzo        

Agenzia Carbone          

Case Bianche      

Casula Vinaria    

Cautiero    

Agenzia Curcio   

Eliseo Santoro    

Agenzia Falcone 

Famiglia Pagano 

Fosso degli Angeli        

I Satoli      

Iovino        

Laura de Vito     

Le Vigne di Raito

Lenza         

Luna Rossa         

Agenzia Martuciello  

Martuciello az federiciane

Martuciello az Montina

Martuciello az MANDURIA

Martuciello az Bel Monte

Masseria Murata

Mier vini   

Mila Vuolo

Antonio Molettieri       

Agenzia Perlage  

Perrella Collection        

Ricci Curbastro  

San Salvatore     

Agenzia Sansone

Tempa di Zoe     

Tenuta Cobellis  

Tenuta San Benvenuto 

Tenuta San Giovanni   

Ventitrefilari       

Verrone     

Vigne Guadagno 

Bios 

De Conciliis

Infine l’elenco dei donatori:

MARINA D’ARECHI, ELIA, MOLINO CASILLO, ALCHIMIA BROKER, BANCA SELLA, D’AMICO, PDM LAND ROVER, DE LUCA, TORRE CRESTARELLA, PERRELLA, BANCO POPOLARE DI MILANO, LA FIAMMANTE, NOVI, GOELDLIN, LATTERIA SORRENTINA, GERLI, GAROFALO, CASA DI CURA TORTORELLA, LO SMERALDO

PICARIELLO, OLEIFICIO ZUCCHI, AGRIOVO. CARPINO, ARMATORE, BLUMATICA, CARISAL, MANCINI, EDESIM, BIANCAFFE, PAONE, EUMED STUDIO, MICROFARMZ, ALICI DI MENAICA, MAIDA – azienda agricola Vastola, GRIMALDI NOCCIOLE & co., HERANEICAMPI, GIOI CILENTO, CASEIFICIO AURORA, FUNICHITO – azienda agricola russo enza, FORTE CE-FI-SA, VIGNE DI RAITO, ITALIANAVERA, INTERCAR, TORRETTA, ALTA MANGIURIA, FONDAZIONE COPERNICO, ALTAMURA, CASEIFICIO D&D, LA BUFALARA DEI FRATELLI BARLOTTI, AUTODUE, Citro contract srl, JM CONSULENZA SRL, REFRESCO, CHIC, CHEESE, ROBOTIC SPACE, PEPSI, ANACLERICO, FAZZONE CAMINI, MORETTI FORNI, HUMANITAS, LA PEONIA BIANCA

Studio di Progettazioni Elettriche Ing. Rosario Landi

LINK UTILI:

Per conoscere i sostenitori:

Per conoscere i punti solidali:

Facebook: www.facebook.com/buonissimi.org

Instagram: https://www.instagram.com/buonissimi/

Email: info@buonissimi.org;

Ufficio Stampa: Bruno Sodano 338 6961863 brunosodanopress@gmail.com

“Nocini a confronto”: il concorso su uno dei liquori presente nelle case di tutta Italia

Il nocino è servito!

Siamo alla 16 edizione “Nocini a confronto 2024” e tutto nasce per una sfida, essendo arrivati ultimi ad un concorso tenutosi in terra Emiliana, abbiamo affinato la tecnica e selezionato le materie prime… e poi realizzato un concorso in Romagna.

AIS Romagna delegazione Forlì si propone di divulgare questo liquore casalingo, un amaro dalle proprietà stomatiche (in passato veniva venduto nelle farmacie), non solo come liquore antico ma come ingrediente da utilizzare in cucina o nei cocktail.

Noi, del gruppo sommelier e stimatori di tale liquore ci troviamo presso Casa Artusi, a Forlimpopoli, nel mese di maggio, giugno per valutare i campioni che i produttori casalinghi consegnano e che giungono a noi in forma anonima. I panel sono formati da 5 membri che ne valutano le peculiarità mediante l’utilizzo di una scheda di degustazion appropriata .

La premiazione avverrà il 30 giugno durante lo svolgimento della “festa Artusiana“ con la presentazione dei migliori classificati e premiati con le noci d’oro, d’argento e di bronzo.

Con il coinvolgimento di insegnanti di cucina e dì mixology, grazie alla dirigente dell’Istituto alberghiero “Pellegrino Artusi “ di Forlimpopoli, verranno ideate nuove ricette con il nocino. Le ricette create nelle precedenti edizioni sono già inserite all interno del libro ”Il Sasso e la Noce” un piccolo testo che ha unito tutto il gruppo durante la stesura.

Il nocino

Liquore ottenuto con infusione di mallo di noci in alcool, zucchero e spezie. Si racconta da tempi antichi che contenga elevate quantità di tannini, con funzioni antiossidanti, digestive e stomatiche. Le origini? si perdono nella notte dei tempi e la leggenda tra sacro e profano, santi e streghe, fa sì che fosse considerato quasi una pozione magica.

Il momento del raccolto avveniva per tradizione la notte di San Giovanni (solstizio d estate) a piedi scalzi, da giovani fanciulle. Oggi la raccolta avviene circa il 10/15 giugno secondo la maturazione delle noci. I romani narravano di un popolo, i Picti, che faceva parte dei Britanni, che distribuiva in calderoni questo elisir ai soldati. A Grenoble si produce ancora oggi nocino con la propria noce fregiata del marchio AOC .

La ricetta

Ogni famiglia la propria. Anche il libro “la scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” scritto da Pellegrino Artusi cita la sua ricetta al n. 750. La mia invece? Mallo di noci n. 33 raccolte in giugno, nel momento balsamico, quando ancora la noce all interno non ha la consistenza legnosa. Alcool, zucchero e pochissime spezie (cannella e chiodi di garofano). Infine macerazione al sole in contenitore di vetro, filtrazione e imbottigliamento entro febbraio.

Il liquore ottenuto ha un bel colore scuro, non opaco, consistente, ha un impatto olfattivo di forte personalita’ che raccoglie come una corona note di mallo (balsamico) caffe’, cacao, spezie percettibili. Al sorso regala sensazioni rotonde date dalla pastosità e dalla dolcezza sostenuta da aromi variegati e penetranti.

Augurandovi buone bevute, vi invito a degustarne alcuni. Vi aspettiamo il 30 giugno per la premiazione dell edizione 2024, saremo presso Casa Artusi a Forlimpopoli (FC)

Per chi volesse inviare il proprio campione di nocino casalingo puo’ aderire al concorso seguendo le indicazioni per partecipare nell’estratto del regolamento.

Masi Agricola: la Valpolicella in tour a Napoli da Cisterna Bistrot

Nord chiama Sud: la Valpolicella proposta nei vini di Masi Agricola e i piatti dello chef Pierpaolo Musto di Cisterna Bistrot a Napoli.

Evento organizzato grazie all’impegno di Titti Casiello, nostro autore di 20Italie, quest’oggi invece in veste di intermediaria tra due realtà che fungono da guida nel panorama enogastronomico. A Napoli le contaminazioni esistono da sempre e da Cisterna Bistrot, sotto le mani sapienti di chef Pierpaolo Musto, vanno in scena piatti della tradizione rivisitati appositamente in chiave veneta per l’ospite d’onore: i vini di Masi Agricola.

Chef Pierpaolo Musto

La storia di Masi inizia nel 1772, data della prima vendemmia della famiglia Boscaini nei pregiati vigneti del “Vajo dei Masi”, valle nel cuore della Valpolicella Classica. Da qui prende il nome l’azienda, tuttora di proprietà della famiglia, che, dopo oltre 200 anni di appassionato lavoro, opera attivamente oggi con la sesta, settima e ottava generazione. Fanno parte del Gruppo anche le cantine Conti Serego Alighieri, Conti Bossi Fedrigotti e Canevel, oltre le Tenute a conduzione biologica Poderi del Bello Ovile in Toscana e Masi Tupungato in Argentina.

Il menù prevedeva un trittico composto da:

alici ‘mbuttunate in saor accompagnate dal Valpolicella Classico Doc “Possessioni” 2021 di Serego Alighieri, classico incontro di uve Corvina, Rondinella e Molinara (clone Serego Alighieri da una vigna a piede franco), dai tannini morbidi e dall’ottima bevibilità fruttata.

Montanarina con baccalà mantecato proposta in abbinamento al Rosso Verona IGT “Campofiorin” 2020, una vendemmia tardiva in stile tipico per l’areale ed una tecnica peculiare, affinatasi negli anni, che consiste nel far rifermentare la massa vinosa sulle bucce semi-appassite dell’Amarone. Potenza e controllo viaggiano sullo stesso ritmo, non coprendo la delicatezza della mantecatura.

Polenta con salsiccia e friarielli servita con Amarone della Valpolicella Classico Docg Riserva “Costasera” 2017. La storia di Masi qui presentata in un’annata straordinaria, che ha consentito di ottenere un vino dalla gradevole freschezza non rimarcata da eccessive sensazioni morbide.

Prima del gran finale non poteva mancare il classico Risotto all’Amarone, eseguito alla perfezione con l’aggiunta di yogurt di bufala e nocciole di Giffoni. Qui la maggiore età dell’Amarone della Valpolicella Classico Docg “Vaio Amaron” 2016 di Serego Alighieri, con le sue nuance da confettura di frutti di bosco e una speziatura completa tra pepe nero e cannella, ottiene il massimo consenso dei presenti.

Chiusura su un plateau di formaggi erborinati a base di latte di pecora e bufala, ben sorretti dall’avvolgenza del Recioto della Valpolicella Classico Docg “Angelorum” Masi e sulle frittole veneziane (simili alle zeppole partenopee) con crema al limone di Sorrento con un calice di Elisir allo zenzero in Grappa di Amarone Masi.

Un prodotto di particolare rarità e degno di una serata all’insegna del buongusto, dell’eleganza e della musica jazz, con le indimenticabili melodie di Ella Fitzgerald.

Ristorante Acqua & Sale a Scafati: dal mare al piatto il passo può essere davvero breve

La cucina di mare è anzitutto freschezza, delicatezza e immediatezza, tutto il resto rischia di essere una bella improvvisazione, oppure finisce ad aringhe, sardelle e stoccafisso. Altrettanto facile confondere il saporito delle materie prime con il gustoso estratto invece dal pescato ancora vivo, cogliendo con maestria sottili sfumature al palato, a patto che la mano sia consapevole e delicata.

Giorgio Vitiello ha le idee ben chiare e tutte le carte in regola per celebrare la Dieta Mediterranea, lo fa abilmente attraverso la sua personale versione di cucina marinara: semplice e curata, diretta e consapevole, genuina ed onesta. Quando si tratta di mettere in tavola un gran crudo, quello del giorno si intende, lo mette senza astrattismi che pesano più del pescato, senza quelle trovate da manuali di food cost per i brillanti che mangiano pane e volpe insomma: qui il crudo di mare è il crudo di mare e le patate restano patate.

Inutile girarci troppo attorno: se c’è un locale dove il pesce viene cucinato ad arte e senza fronzoli nell’Agro Sarnese Nocerino questo è il ristorante Acqua & Sale di Giorgio Vitiello. Giorgio è nato a Gragnano nel 1986 da una famiglia operaia, assieme a suo fratello Agostino e sua sorella Rosa. Grazie alla madre Anna ed al papà Angelo, si appassiona fin da subito alla cucina semplice, quella fatta con amore ed ingredienti sani.

Una passione connaturata che gli deriva sia dai nonni materni, provenienti dal comune di Lettere dove impara a riconoscere i sapori dell’orto, il vino e l’olio buono, che dai nonni paterni di Pompei. Giorgio non dimostra soltanto un’eccellente predisposizione ai piaceri della buona tavola, ma si rivela precoce anche nel destreggiarsi ai fornelli: prima di frequentare il vicino istituto alberghiero di Pagani, riesce a cavarsela piuttosto bene nelle cucine dirette da suo zio Gaetano, allora chef della vecchia scuola presso il famoso ristorante ‘A Reccia in quel di Scafati.

Una palestra di vita e di mestiere che gli ha fatto comprendere il sogno di diventare un bravo cuoco e ristoratore tra i più accoglienti. C’è chi il mare se lo tiene dentro e chi invece lo esprime, lo traduce e lo tira fuori con tutta la forza e la generosità, assieme a quella straordinaria vivacità di colori, profumi e sapori. Il Mediterraneo nel piatto detto in parole povere. Di strada il nostro Giorgio ne ha fatta tanta, impegnandosi da autodidatta e specializzandosi come chef a bordo di yacht di lusso, fino ad aprire il suo ristorante nella stessa città di Scafati ove si è poi trasferito.

Acqua & Sale è oggi a tutti gli effetti un punto di riferimento per una fascia di clientela trasversale, fatta da persone tanto alla ricerca della semplicità, in un ambiente easy e non precostruito, che da palati raffinati ed esigenti: un locale che lo stesso chef e patron va fiero di gestire assieme allo staff ed alla sua bella famiglia, con assertiva complicità e gioco di squadra, liturgica attenzione per le preparazioni e spensieratezza.

Il ristorante fondato nel 2012, è nato proprio accanto ad una pescheria, quella gestita dai genitori di Giorgio Vitiello, avviata un paio di anni prima. Due attività complementari che hanno un solo obiettivo: portare il mare in tavola anche per il tramite della sua Sea School. Un laboratorio creato per scoprire come riconoscere il pesce fresco a 360°, come pulirlo e sfilettarlo, cucinarlo ed apprezzarlo nella sua stagionalità. La wine list può e deve migliorare, i vini sono quelli che piacciono allo chef e comunque assolvono abbastanza bene alla loro funzione.

Con un servizio in sala semplice, garbato e competente arriva a tavola la benedizione dell’olio extravergine d’oliva e del pane buono e, a seconda del periodo dell’anno, il pescato crudo, gli antipasti marinati, cotti e sfiziosi, i primi della tradizione col tocco di classe, i secondi non confinati nelle solite orate, dentici e spigole e con i contorni dell’orto sempre di stagione. Il tutto cucinato al momento e in maniera millimetrica: il giusto tempo, quello ottimale per non profanare i sapori del mare ed esaltarli.

Qualche esempio? Tra gli antipasti caldi il polpo verace alla brace, broccolo nero e prugna fermentata e la parmigiana di pesce bandiera; tra i primi lo spaghettino aglio, olio e peperoncino, crudo di scampi al limone, beluga e polvere di alghe, piuttosto che gli gnocchi di patate al ragù di polpo verace, caprino dolce e basilico; tra i secondi il barbecue del giorno e la ricciola con zucchine marinate ed i loro fiori, ma varrebbe il viaggio anche per una frittura di mare da manuale. I dessert? Sceglieteli voi.

Ogni tanto Giorgio si diletta a proporre la cucina di terra, celebrando ingredienti locali ed amici produttori, come Paolo Amato e Giuseppe Pastore, senza snaturare la sua vocazione primaria, anzi ricordando che Acqua & Sale non vive di ingessature ma è social e accogliente. Una cucina concreta, generosa ed elegante, capace di spaziare e di rinnovarsi costantemente, senza mai perdere di vista la vera mission: soddisfare l’ospite genuinamente e ricevere in cambio la gioia di vederlo tornare.

Campania: l’azienda agricola Guerritore apre le porte della nuova cantina con annessi relais e ristorante “a km zero”

Comunicato di Redazione

Siamo sempre felici quando una nuova realtà spicca il volo. La felicità è doppia quando si parla di Campania e del territorio salernitano, sempre alla ricerca di qualità da offrire ai numerosi turisti in visita alle bellezze della Costiera Amalfitana e del Cilento.

A pochi passi da Salerno, la storica Hippocratica Civitas, l’architetto Giovanni Sullutrone e sua moglie Marina Guerritore hanno investito risorse e passione per creare un piccolo gioiello nelle campagne tra Baronissi e Lancusi, tra vigne, olivi secolari e panorami bucolici: l’azienda agricola Guerritore. Abbiamo intervistato Giovanni proprio nell’ultima edizione di Vinitaly, entusiasta per il riconoscimento ottenuto dai suoi prodotti.

Tre etichette per tre persone: ai due coniugi, infatti, si è aggiunta la giovane e preparata figlia Svieta, responsabile dell’azienda, già sommelier in capo alla Delegazione A.I.S. di Salerno. Riccardo Cotarella coadiuvato dall’enologo interno Pasquale Vitale, segue le varie fasi produttive dal campo alla cantina, per realizzare vini in purezza rispettivamente da uve Fiano, Aglianico e Merlot. Acquamela, il Fiano, deriva da un antico Casale situato lungo la via dei “Due Principati” dove la Regina di Napoli Margherita di Durazzo si rifugiò durante la peste del Trecento. Il borgo di Cariti dà il nome al Merlot, mentre Fusara viene dal nome di un piccolo paese all’orizzonte dei filari di Aglianico.

La nuova cantina ha un’ala dedicata alla barricaia e ricalca l’idea di quiete necessaria al giusto riposo del mosto fermentato. Profondità e serbevolezza nel bianco, con una buona dose di tipicità. Goloso l’autoctono a bacca rossa principe della Campania, robusto e materico il cugino d’Oltralpe, forse quello che ha bisogno più di tutti di tempo.

E poi il bellissimo relais dotato di 7 camere con annessi piscina e ristorante “a km zero”. Ricerca del gusto con prodotti e ricette del territorio, curate dallo chef Angelo Borghese, un curriculum impressionante tra i gourmet italiani ed esteri. A lui il compito di dover coniugare eleganza e consistenza nei piatti, senza dimenticare però la tradizione.

Il ristorante prevederà apertura a pranzo e cena con una carta ricca di formule “easy” per ogni esigenza ed un angolo aperitivo per chi vorrà godere del relax in piscina: l’enoturismo vede l’azienda agricola Guerritore giocare un ruolo da vero protagonista nel panorama locale.

A Salerno riapre oggi lo storico “Vicolo della Neve”

Il ristorante antica pizzeria “Vicolo della Neve” riapre fieramente oggi i battenti a Salerno.

Fiorenzo Benvenuto, Gerardo Ferrari e Marco Laudato, compagni di cordata in questa nuova avventura imprenditoriale, ricorderanno questo giorno per tutta la loro vita, promettendo di restituire alla città di San Matteo un pezzo della sua storia. 

Proprio così, un pezzo di storia salernitana, perché il Vicolo della Neve ha da sempre costituito un punto di riferimento secolare per la gastronomia salernitana, ove l’ottimo cibo era un pretesto. Il popolo ci si riversava con quel portentoso genius loci che, ancora oggi, trasuda dal vicolo e dalle pareti, come quella affrescata dal Tafuri, piuttosto che dal ricordo del poeta Alfonso Gatto.

E a proposito di Alfonso Gatto, immancabile un tributo a lui, ricordandone i versi:

“Il vicolo aveva nel gancio l’insegna contrabbandiera del c’era una volta il lontano racconto del tempo che fu. Straniero, se passi a Salerno in una notte d’inverno di luna a mezzo febbraio, se vedi il bianco fornaio che batte le mani sul tondo di quella faccia cresciuta, ascolta venire dal fondo degli anni la voce perduta. L’odore di menta t’invita, la tavola bianca, la stanza confusa dall’abbondanza. In quell’odore di forno per qualche sera la vita si scalda con le sue mani e quegli accordi lontani del tempo che fu”.

Ma riprendiamo un po’ di quella storia che è memoria collettiva di Salerno 

È innegabile, come già detto, che sia stato l’emblema gastronomico per la città di Salerno per tutto il ‘900, ma si narra che il Vicolo della Neve esistesse già nel XIV secolo, durante il periodo aragonese, anche se il palinsesto culinario doveva essere molto diverso da come si è evoluto nel tempo. Altre fonti, invece, lo vorrebbero fondato più attendibilmente attorno al ‘700.

Il locale prendeva il nome dal vicolo dove si vendeva la neve per gli usi commerciali e rinfrescare le cantine, iniziando con l’officiare l’arte della pizza e fare cucina. Fin prima della chiusura nel 2021, a causa della pandemia Covid, manco a dirlo, era il riferimento gastronomico cittadino per il dopo teatro come poche altre realtà. Attraversando epoche storiche diverse e mantenendo saldamente la tradizione di una cucina familiare, il Vicolo ha ospitato attori, artisti, letterati e politici. 

Sentiamo le vive parole di questi coraggiosi imprenditori della ristorazione:

“Volevamo dare nuova vita alla storia ma soprattutto volevamo restituire ai salernitani radici e viscere che passano attraverso una cultura gastronomica che ricorda la semplicità delle mani delle nonne e di chi Salerno l’ha vissuta con sguardo attento e infinita saggezza. Il Vicolo è di tutti, è il filo rosso tra la città e chi la ama incondizionatamente. Vogliamo intraprendere un vero e proprio viaggio nel passato”. 

I piatti che ingolosivano erano quelli appartenenti alla cucina più squisitamente popolare del Sud e cioè pasta e fagioli, parmigiana di melanzane, peperoni imbottiti, polpette al sugo, calzoni con le scarole e la cotica di maiale, pietanze che ricevevano la carezza termica di un forno a legna, per non parlare della milza e del baccalà con le patate. Ma il vero condimento erano gli ospiti che, famosi o meno, industriali piuttosto che operai, diventavano tutti protagonisti e teatranti di un’unico grande spettacolo che la vita tuttavia continua ad essere.  Arma segreta del locale Maria Caputo, nonna di Gerardo Ferrari, che in fatto di tradizione se ne intende e darà qualche dritta allo chef Marco Laudato. 

Il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca

La celebrazione di stamane ha visto un gruppo nutrito di persone, ben felici di augurare “buon vento” ai novelli osti del Vicolo della Neve.  Hanno presenziato a questo lieto evento il governatore Vincenzo De Luca, Vincenzo Napoli, primo cittadino di Salerno, Alfonso Amendola, professore di Sociologia dei Processi Culturali presso l’Università degli studi di Salerno, Massimo Cerulo, professore di Sociologia all’Università Federico II di Napoli, Marco Russo, presidente dell’associazione “Tempi Moderni”, Yari Gugliucci, regista e attore, Corrado De Rosa, psichiatra e scrittore e tantissimi esponenti del mondo della cultura e del giornalismo locale e regionale con, inoltre, “I Neri per Caso”.

Alle 19:00 poi seguirà l’inaugurazione vera e propria che promette di far rivivere l’anima cittadina tra gli ambienti restaurati, ma non troppo, per restituire quell’atmosfera che tanto mancava a Salerno. 

Cesto Bakery & Friends: racconti di pane e pizze d’autore a Torre del Greco

Catello Di Maio e Valentino Tafuri – Racconti di pane e pizze d’autore

Cesto Bakery & Friends è il filo conduttore di una serie di incontri tematici fortemente voluti da Catello Di Maio, panificatore di Torre del Greco. Nella sua panetteria cerca un dialogo con professionisti di diversi settori del food. Dopo l’incontro con gli chef stellati Domenico Iavarone e Domenico Candela, nonché con il noto pasticciere Antonino Maresca, l’attenzione si è spostata verso il seguitissimo mondo della pizzeria.

Classe 1989, laureando in Tecnologie Alimentari, Catello ha progettato la sua panetteria con più anime messe insieme, creando un luogo d’incontro sempre frequentatissimo, dalla prima colazione all’aperitivo serale. Da Cesto Bakery si entra per fare acquisti, ma anche per fermarsi a mangiare sul posto. Con grande successo ha rilanciato la Semolella, l’antico panino nato nei forni della parte storica di Torre del Greco, realizzata con farina di semola di grano Senatore Cappelli e lievito madre, il grande compagno di lavoro di Catello. Cesto Bakery brilla anche per l’eccellente croissant, per i lievitati da prima colazione, per l’ottima pizza in pala e nel padellino. Perfetti nella forma e nella consistenza soffice, imperdibili i suoi bun, tra i più richiesti dalle hamburgherie d’autore.

Il 17 aprile la bakery di Torre del Greco ha ospitato Valentino Tafuri, pizzaiolo, lievitista e patron di 3Voglie Pizzificio a Battipaglia. Due mondi – il pane e la pizza – che tornano a parlarsi per nutrirsi ed arricchirsi reciprocamente. Catello Di Maio sta lanciando la convivialità con oltre 40 tipi di pane e lievitati differenti. Il segreto per fare un buon pane? Le “massaie” afferma Catello. <<Bisogna guardare indietro, avendo anche il giusto tempo per fare le cose. E soprattutto controllo delle fasi produttive. Cereali ad hoc esprimono pani ad hoc. Pani belli anche da vedere e da assaporare con i tipici profumi del territorio.

Maestria e spiccato senso del gusto sono il marchio di fabbrica di due giovani professionisti della farina, capaci di raccontare un’arte antica con un formidabile, quanto necessario, approccio contemporaneo. Idea di pane cafone: 70% semola e 30% tipo 2 e lievito madre. Richiestissimi sono anche panettone e colomba, i grandi lievitati delle feste, realizzati in maniera artigianale al 100% e rigorosamente con lievito madre: a proposito, il lievito madre si chiama “Ciro” ed è il migliore amico di Catello.

<<Il lievito madre non è sempre fondamentale>> rimarca Tafuri. <<La conoscenza della materia prima di ogni cosa; un buon professionista dovrebbe utilizzare il lievito giusto per il prodotto giusto>>. Il Quadrotto nasce con l’idea di riprendere focaccia con mortadella: focaccia al pistacchio con mortadella e zest limone.

Infine, il contributo sapiente di Giacomo “Jack” Prisco, titolare della pizzeria Prisco Pizza & Spirits a Boscotrecase ed esperto di mixology, con drink list create appositamente. Il suo cocktail Pink Paloma, ad esempio, è fatto da Tequila Silver con succo di lime fresco e acqua tonica al pompelmo rosa. Un ringraziamento dovuto a Nadia Taglialatela per l’organizzazione della stampa.

Il Menù della serata

Pane cafone, olio extravergine di oliva, sale e limone

Quadrotto con impasto al pistacchio, farcito con senape, mortadella, maionese e scorza di limone

Margherita in teglia, con pomodoro “corbarino” arrostito, stracciata di bufala e salsa al basilico

Pala con carciofi arrostiti (in crema e a spicchi), provola di Agerola e pecorino

Pan Bauletto al cioccolato con gelato alla vaniglia e caramello salato

I Cocktail in abbinamento

Twist on classic

Martini Cocktail

(Gin london Dry, Vermouth Dry, orange bitter)

Pink Paloma

(Tequila Silver, succo di lime, sale, sanbitter Pompelmo rosa)

Gin & tonic al Basilico

(Gin Tanqueray 10, sciroppo basilico, acqua tonica agli agrumi San Pellegrino)

Americano in Torba

(Campari, Varmouth rosso Riserva Rubino, Lagavulin 16 single Malt, Perrier San Pellegrino)

Espresso Martini

(Vodka, liquore al cacao, liquore al caffè, caffè espresso, sciroppo di vaniglia)

Cesto Bakery

Via Salvator Noto, 26

Torre del greco (Na)

+ 39 081 849 2086 

Aperto dal lunedì al sabato, dalle 7.00 alle 20.30

Domenica 7.00 – 14.00