di Ombretta Ferretto
La Galleria Umberto I e il MUSAP – Museo Artistico Politecnico – sono stati il cuore pulsante della seconda edizione di Campania.Wine, manifestazione dedicata ai vini campani, che ha animato il centro storico di Napoli nelle giornate dell’11 e del 12 giugno.
L’evento è stato organizzato dai cinque consorzi di tutela vini della Campania (Irpinia Consorzio Tutela Vini, Sannio Consorzio Tutela Vini, Vesuvio Consorzio Tutela Vini, Consorzio Vita Salernum Vites, VitiCa Consorzio Tutela Vini Caserta) e dal Pomodorino del Piennolo Vesuvio DOP Consorzio Tutela, realizzato con fondi europei Campagna Medways_EU “European Sustainability”, con il patrocinio del Comune di Napoli e della Regione Campania in collaborazione con AIS Campania.
Centosedici le cantine coinvolte e oltre seicento le etichette in degustazione per questa seconda edizione che conta di una piccola parte delle aziende vitivinicole della regione. Ma vale la pena ribadire, come ha dichiarato Libero Rillo, Presidente Consorzio Tutela Vini del Sannio, che, con Campania Wine per la prima volta ben sei consorzi di tutela fanno sistema per dare vita a un evento di ampio respiro per la promozione di vino e territorio campano.
Le due giornate si sono articolate tra numerose iniziative dedicate a stampa, food blogger e appassionati. L’obiettivo ambizioso di raccontare il “Vitigno Campania” nelle sue molteplici sfaccettature di specie e di terroir, è stato centrato attraverso le masterclass diversificate per stampa e amatori, tenutesi al MUSAP, uno scrigno del patrimonio artistico e culturale di Napoli in Palazzo Zapata. I seminari rivolti alla stampa, condotti da Luciano Pignataro insieme a Ferdinando De Simone, sommelier e archeologo, e Pasquale Carlo, giornalista, si sono incentrati su due macro temi: “La Campania dei vini di montagna”, dedicata agli areali Sannio e Irpinia, e “La Campania dei vini vulcanici e dei parchi naturali”, dedicata agli areali Vesuvio, Caserta e Salerno. Entrambi sono arrivati a coprire tutto il territorio campano, con una panoramica su storia vinicola, caratteristiche dei terroir e dei vitigni e degustazioni esemplificative di varie denominazioni.
Pillole di vino, invece, sono state raccontate nella masterclass dedicata agli amatori “La Campania in 10 vini”, tenuta dalla giornalista Chiara Giorleo in quattro sessioni giornaliere, con la collaborazione dei relatori AIS Campania che hanno capitanato le diverse degustazioni.
Durante le giornate di Campania.Wine, stampa, food blogger e influencer sono stati coinvolti in numerosi eventi a latere, dedicati a gastronomia e cultura, con lo scopo di evidenziare il rapporto che lega in maniera indissolubile storia, territorio e patrimonio enoico, in un connubio che dura da tremila anni.
In quello che a più riprese è stato definito il Rinascimento di Napoli e della Campania, la manifestazione ha voluto rappresentare un modo di promuovere il vino attraverso il suo territorio, ma anche l’inverso: promuovere il territorio attraverso il suo vino, come ci ha raccontato Cristina Leardi, Presidente del Pomodorino del Piennolo Vesuvio DOP Consorzio di tutela <<soltanto valorizzando il brand Campania, possiamo portare i nostri prodotti ovunque e, soprattutto, far venire sempre di più tutto il mondo da noi>>.
La premiazione “La Campania che ama la Campania” a fine kermesse per assegnare i riconoscimenti alle migliori carte dei vini con referenze regionali, rientra nella stessa ottica di sinergia. I walk around tasting si sono svolti nella monumentale Galleria Umberto I, che ha accolto i produttori in una suggestiva disposizione lungo le due strade che si incrociano ortogonalmente nell’ottagono centrale.
Tra le moltissime degustazioni effettuate in un percorso dedicato a specifiche denominazioni, segnalo venti etichette (l’ordine è dettato esclusivamente dalla successione di assaggio):
- Kissòs – Falanghina del Sannio DOC 2018 – Cantine Tora
- Crono – Falerno del Massico bianco DOC 2019 – La Masseria di Sessa S.A. srl
- Licosa – Cilento DOC Fiano 2022 – Il Colle del Corsicano
- Fiano – Colli di salerno IGT 2019 – Mila Vuolo
- Ortale – Greco di Tufo DOCG 2017 – Cantine di Marzo
- Libero – Falanghina del Sannio Vendemmia Tardiva DOC 2017 – Fontanavecchia
- Alimata – Fiano di Avellino DOCG 2019 – Villa Raiano
- Li Sauruni – Fiano di Avellino DOCG 2019 – Laura De Vito
- Bacio delle Tortore – Fiano di Avellino DOCG 2022 – Passo delle Tortore
- Vigna Laure – Greco di Tufo DOCG Riserva 2017 – Cantine di Marzo
- Taurasi DOCG 2017 – Villa Raiano
- Elle – Fiano di Avellino DOCG 2020 – Laura De Vito
- Bosco Satrano – Fiano di Avellino DOCG 2019 – Villa Raiano
- CRAI – Cilento DOC 2022 – Tenuta Cobellis
- Patrinus – Paestum IGT 2021 – Il Colle del Corsicano
- Colle delle Ginestre – Fiano di Avellino DOCG 2018 – Tenuta del Meriggio
- Palimiento – Paestum IGT Fiano 2019 – Albamarina
- Perella – Cilento DOC Fiano 2019- Viticoltori De Conciliis
- Valmezzana – Cilento DOC Fiano 2022 – Albamarina
- Principe Lagonessa – Taurasi DOCG 2014 – Amarano
A chiosa di questo resoconto sono calzanti le parole di Teresa Bruno, Presidente Irpinia Consorzio Tutela Vini: <<la Campania è sapore, amore, emozione che ritroviamo in un percorso che va dal vino al cibo, attraverso la passione delle persone e il lavoro>>.
1 commento su “Campania.Wine 2023: la seconda edizione tra vino, gastronomia e cultura della Campania”
Magnifica iniziativa