di Silvia De vita
Si è appena concluso Campania Beer Expo, primo Salone regionale della Birra artigianale, nato in risposta alle esigenze del settore e promosso su iniziativa dall’Assessorato alle Attività Produttive della Regione Campania, nell’ambito della Legge regionale della Campania 24 giugno 2020, n. 16 che prevede misure a sostegno della agricoltura di qualità e del patrimonio agro-alimentare nel settore della produzione di birra agricola e artigianale.
L’idea di una fiera annuale della birra agricola e artigianale da tenersi, a rotazione, nei diversi territori della Regione è nata per rispondere a quanto prevede la Legge Regionale orientata ad attività̀ di identificazione e di valorizzazione della produzione birraia agricola e artigianale della Campania, con occasioni e iniziative di informazione.
Nell’ultimo decennio, la richiesta di birra è cresciuta anche nella nostra penisola. La produzione di birra in Italia (anno 2021) è di circa 18 milioni di ettolitri. Da un quarto di secolo a questa parte la tendenza è sempre positiva, soprattutto grazie alla nascita e al progressivo sviluppo dei birrifici artigianali.
Una spinta decisiva allo sviluppo del settore è arrivata dagli under 40, coraggiosi giovani che hanno investito nella loro passione, “la birra artigianale”, facendo nascere realtà imprenditoriali e cogliendo le opportunità offerte dal mercato e gli aiuti della “res pubblica” e dell’Europa. In questo scenario sono nati gli oltre 50 birrifici artigianali in regione, di cui 19 presenti al Campania Beer Expo.
I campani “brewers”, in un particolare momento storico, critico per l’economia (molti di loro sono nati nel periodo del Covid), hanno abbracciato con coraggio e competenza la richiesta dei consumatori di avere un prodotto artigianale di qualità, originale e, laddove possibile, tipico del territorio in cui opera il piccolo birrificio: ed è proprio questa la sfida più grande in atto, dal momento che ad oggi le materie prime utilizzate per la produzione di birra (luppolo, orzo, altri cereali) sono per la maggior parte importate.
Nel Giardino della Vanella, all’interno del MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli – si sono tenuti percorsi di degustazione con banchi d’assaggio, incontri tecnici e giornalistici per favorire possibili sinergie tra produttori e operatori del settore. I produttori giunti dalle varie province campane, hanno esibito le loro referenze, spaziando tra le diverse tipologie di birra a disposizione. I visitatori hanno potuto assaggiare birre campane artigianali, uniche anche per la Biodiversità del territorio: una passeggiata di gusto tra i diversi banchi di assaggio, incontrando tutte le varie espressioni appartenenti al mondo delle Birre (a bassa fermentazione e ad alta fermentazione, le Ale, le Blanche, le Stout, le Weiss, etc.). …
Dinamica e stimolante; vivace e passionale sono alcuni degli aggettivi maggiormente utilizzati dai piccoli produttori protagonisti all’evento per raccontare la loro esperienza nel tessuto imprenditoriale del mercato.
Un ulteriore momento di approfondimento del settore è stato offerto ai visitatori con le Masterclass in programma;
- “La Campania capitale della pizza e della birra” ha affascinato i presenti proponendo alcuni abbinamenti tra la birra campana e il famosissimo piatto tipico partenopeo;
- Il BeerLAB dal titolo “Come comunicare la birra artigianale?” grazie alla presenza di Antonio Romanelli di “Hoppy Ending” e Fabrizio Ferretti di “Mosto – Birra&Distillati” con Gabriele Pollio, delegato AIS Napoli, ha dato spunti di riflessione e discussione alla platea sull’importanza di fornire ai clienti un’esperienza di qualità nel consumo di birra. È emerso il fatto che le generazioni cambiano e ora c’è tanta scelta: quindi è diventato più difficile, in pochi secondi al bancone, catturare l’attenzione del cliente che è già esperto.
- Molto immersiva e formativa, con sfumature a tratti cabarettistiche, la Masterclass dal titolo “Equilibri di Gusto”, moderata da Gabriele Pollio e condotta da Lorenzo Dabove “Kuaska”, supremo maestro spirituale della birra e massimo esperto in Italia di birre belghe e non solo. Un piccolo viaggio attraverso la degustazione di 6 birre ha consentito agli appassionati di avvinarsi meglio ai diversi stili e ai produttori locali.
- L’ ultimo BeerLAB è stato incentrato sul tema “Birra e turismo: la Campania da scoprire” con interventi di Livia Iannotti, referente Filiera Brassicola Coldiretti Campania, Vito Pagnotta, socio fondatore e consigliere del Consorzio Birra Italia, e Carlo Schizzerotto, direttore del Consorzio “Birra Italiana”, Consorzio di Tutela e Promozione della Birra Artigianale Italiana da Filiera Agricola.
Non sono mancate le Italian Grape Ale, chiamate anche IGA, il grande orgoglio italiano, vero e proprio anello di congiunzione tra la birra e il vino, dove l’ingrediente principale è proprio l’uva, uno dei frutti d’eccellenza della penisola italiana. Ed in Campania non potevano mancare le testimonianze delle espressioni di alcuni vitigni autoctoni della Regione: Ipogea, realizzata con l’impiego di mosto di uve aglianico lasco da un vigneto del 1929 (Birrificio Skapte Handcraft Beer), Maritata è una Italian Grape Ale prodotta con mosto di Asprinio di Aversa, vite di origine etruscada (Birrificio 082TRE ) e Waina da Uve Caprettone del Vesuvio (Birrificio Mal-Brewing).
Il mondo delle birre è davvero molto ampio e diversificato, ed arricchirsi di questa conoscenza richiede tempo, passione e tanti assaggi: al Campania Beer Expo 2023 tale percorso è stato facilitato! Non ci resta ora che aspettare la prossima edizione e nel frattempo continuare le degustazioni dei birrifici presenti: 082TRE, 84030, Birra Amore, Birrificio Karma, Birrificio Artigianale Napoletano, Birrificio Dell’Aspide, Birrificio Sorrento, Birrificio Ventitré, Cifra, Cuoremalto, Kbirr Napoli, Magifra Excellent Craft Italian Beer, Mal Brewing, Maestri del Sannio, Microbirrificio Artigianale Okorei, Microbirrificio Artigianale Incanto, Serrocroce – La birra artigianale da filiera agricola, Skapte Handcraft Beer, Parthenya