di Alberto Chiarenza
La vita è fatta di incontri, alcuni casuali, altri voluti. Proprio da un incontro casuale ho conosciuto Barbara Tamburini, una delle enologhe italiane più apprezzate nel mondo del vino.
Ma, oltre al vino, c’è di più: è stata la quarta donna italiana ad aver volato su un velivolo delle Frecce Tricolori altra mia grande passione di vita. Andiamo però con ordine.
L’amore di Barbara per il vino è iniziato all’Università di Pisa, dove ha sostenuto una tesi sperimentale che l’ha portata, a partire dal 1996 per tre anni a Carmignano (PO), e il quarto anno a Suvereto (LI) a Gualdo del Re in cui poi ha avuto avvio la sua attività professionale. L’idea di Barbara era quella di crescere presto e arrivare ad avere più aziende da seguire dando sempre il meglio di sé.
Questa è stata la forza che l’ha condotta ad arrivare al ragguardevole numero di ben 15 cantine in Italia, selezionate per qualità e serietà di operato. Con ognuna di esse ha instaurato un bellissimo rapporto di collaborazione. La maggior parte di queste aziende, ovviamente, sono in Toscana, poi c’è una piccola ma bellissima realtà in Liguria di nome Cà du Ferrà, Triacca in Valtellina e, dulcis in fundo, Duca di Salaparuta in Sicilia che produce tra le sue icone: Duca Enrico, Bianca di Valguarnera e la Linea Suolo sempre di altissimo profilo qualitativo. Ha debuttato al Vinitaly 2022 anche l’Etna DOC Lavico Bianco con uve Carricante e Lavico Rosso con uve Nerello Mascalese.
Sono solo alcune delle collaborazioni grazie alle quali Barbara Tamburini ha conseguito tantissimi premi in Italia e all’estero divenendo di fatto un’ambasciatrice del vino italiano nel mondo. Fa parte anche della Giuria del Concours Mondial de Bruxelles, è Giudice di 5Star Wines, oltre che relatore nelle lezioni di AIS e FISAR.
Nonostante tutti questi successi, la sua vena energica non si è esaurita nel settore vitivinicolo. Infatti, il logo dell’Aeronautica Militare campeggia su ogni capo di abbigliamento da lei indossato. Passione per l’aviazione e per le Frecce Tricolori, tale da farla riuscire in un’impresa titanica per chi non è del mestiere, diventando così la quarta donna a realizzare un sogno.
Quando lo racconta ancora le brillano gli occhi. Tutto nasce quando i suoi vini vengono scelti per la cena di gala di un giuramento accademico della Marina Militare a Livorno, durante il quale, per dare la giusta cornice istituzionale all’evento, ci fu il passaggio delle Frecce Tricolori. In occasione di questa cena di gala, Barbara venne presentata al Comandante della Pattuglia Acrobatica. Da lì in avanti trascorsero numerose richieste e non facili permessi, fino ad arrivare al 29 ottobre del 2004 quando Barbara avuto ha l’onore di volare con il Comandante su un MB339 – velivolo PONY 1 – per oltre 50 minuti.
Fiera determinazione e voglia di imparare sempre di più, spingendosi oltre ogni limite. Ha studiato in diverse scuole enologiche, in Italia e all’estero, e ha lavorato con alcuni dei più grandi nomi del vino, tra cui Vittorio Fiore, da lei considerato il suo mentore.
Nonostante il successo ha saputo mantenere una grande umanità. Dedica un sorriso a chiunque ed è disponibile e pronta a confrontarsi con impegno costruttivo e rispetto per il prossimo, apprezzata in modo trasversale nel mondo enologico.
Sono stato invitato da lei a degustare i vini di Gualdo del Re, dove lavora da anni ed ho potuto apprezzare:
Eliseo Costa di Toscana IGT Pinot Bianco 2021
Shiny Costa di Toscana IGT Aleatico Rosato 2021
Cabraia Rosso Toscano IGT 2017 (Cabernet Franc – Cabernet Sauvignon)
Senzansia Toscana Rosso IGT Pinot Nero 2016
I’Rennero Merlot Suvereto DOCG 2017
Amansio Aleatico Passito Costa Toscana IGT
Vini di qualità eccellente, eleganti, caratterizzati da finezza, freschezza e mineralità finale. Ogni bottiglia racconta una storia, quella di una donna che ha saputo trasformare la sua passione e gli studi acquisiti in un lavoro di successo, valorizzando al contempo identità varietale e territoriale, creando icone uniche nel loro genere.
L’azienda vitivinicola Gualdo del Re, una delle più antiche e prestigiose tenute della zona di Suvereto (Livorno) e della Toscana, ha iniziato dal 2021 un nuovo e ambizioso capitolo della sua storia. La proprietà dell’azienda, che nasce negli anni ‘50 con la famiglia Rossi, è stata recentemente acquistata dall’imprenditore Mauro Gestri, che intende portare la cantina ad un nuovo livello di eccellenza e prestigio.
La guida della nuova Società Agricola GDR continuerà ad essere gestita proprio da Barbara Tamburini, che nel 2019 è stata insignita del premio di “Miglior Enologo dell’Anno” dalla Fondazione Italiana Sommelier-Bibenda. Il suo ruolo e quello dei suoi collaboratori saranno fondamentali per il programma di sviluppo e rilancio dell’azienda, che prevede il rinnovo di alcuni vigneti e l’impianto di nuove superfici utilizzando cloni di vitigni tradizionali frutto di moderni studi e sperimentazioni.
Inoltre, l’azienda intende ammodernare la cantina con importanti supporti tecnici di produzione e potenziare l’attività commerciale per sviluppare le vendite sia sul mercato nazionale che internazionale, in particolare in Europa, Asia e negli Stati Uniti.
La Gualdo del Re è una cantina di lunga tradizione, conosciuta per la produzione di vini di altissima qualità che esprimono al meglio il territorio di origine. L’acquisizione da parte di Mauro Gestri rappresenta un importante passo avanti per l’azienda, che potrà contare su nuove risorse e nuove competenze per raggiungere obiettivi di eccellenza e affermarsi ancora di più sul mercato internazionale.
Oggi la cantina produce circa 100.000 bottiglie l’anno e si è affermata tra le aziende leader del territorio.
La tenuta ha un’estensione di 45 ettari, con vigneti situati in zona collinare, a un’altitudine di circa 100 metri sul livello del mare.
In un mondo in cui sembra che tutto sia fatto solo di apparenze, incontrare una persona come Barbara è un’autentica “boccata d’aria fresca”.
2 commenti su “Barbara Tamburini: una grande donna dietro grandi vini”
Ottimo articolo, carissimo Alberto.
Una grande professionista