Banca del Vino presenta i vini di Agricolavinica alla Panetteria di Stefano Pagliuca – I sapori della tradizione

Il calendario degli eventi di Banca del Vino (www.bancadelvino.it) progetto targato Slow Food, da qualche anno ha rilanciato le proprie attività anche al di fuori delle mura di Pollenzo, con sedi didattiche a Bologna, Verona, Treviso, Milano e – unica al Sud – Napoli. Questa è la quarta stagione di eventi, ideati e condotti dal Vice Curatore nazionale di Slow Wine Alessandro Marra e dalla giornalista Adele Elisabetta Granieri, referenti per la Campania.

Degustazioni innovative alla ricerca non solo dei “big” famosi e celebrati, ma anche di qualche chicca da vigneron artigianali di cui l’Italia è piena. Parlare di Molise, superando gli atavici e irriverenti preconcetti d’un tempo, non è semplice. In realtà, pur a discapito della sua piccola estensione e di un’orografia arcigna, che impegna i lavoratori del settore agricolo a sforzi maggiori rispetto ad altre realtà, la viticoltura locale sta riscuotendo notevoli consensi grazie a varietà come Falanghina e Tintilia, quest’ultima interessante per l’intrinseco valore storico che non la vede accomunata a nessun’altra specie come erroneamente indicato in passato.

Agricolavinica, da Ripamolisani (CB), nasce nel 2007 dalla visione lungimirante di Rodolfo Gianserra e Giuseppe Tudino. La natura scandisce i tempi aziendali, tra colline irte e bianche, clima fresco e ventilato e recupero di tradizioni e vitigni abbandonati dallo spopolamento delle campagne. In zona si producono Moscato (il raro Moscatello di Montagano) e Tintilia da oltre due secoli. Assieme alle viti vengono coltivati oliveti, frutta ed ortaggi per una superficie totale di 220 ettari di cui 30 vitati, non tutti ancora operativi e ben 12 a base Tintilia del Molise.

Curiose ed eleganti le incursioni di altre uve come Riesling Italico, Sauvignon Blanc e Merlot, che abbiamo degustato alla Panetteria di Stefano Pagliuca – I sapori della tradizione – a Melito di Napoli (NA). Etichette come Lame del Sorbo, dedicate ai terreni a terrazzamento tipici dell’areale (le cosiddette “lame” simili per etimologia al termine utilizzato in Toscana). Alla fine del percorso, gli immancabili assaggi in abbinamento con le pizze artigianali di Stefano hanno chiuso in bellezza una serata densa di cultura enogastronomica.

I vini proposti da Agricolavinica

Terre degli Osci “Lame del Sorbo” Riesling 2020 sa di agrumi mediterranei, note balsamiche e nuance finali tra frutta secca e iodio marino. Materia e succo, persino un richiamo astringente sul finale che ne esalta la vivacità al sorso.

Sauvignon del Molise “Lame del Sorbo” 2020 è un piccolo capolavoro in bottiglia. Cedro maturo, tripudio d’erbe officinali (timo, maggiorana e salvia) che cenni all’idrocarburo da vino del Nord Europa. Chiosa su tostature gustose.

Tintilia del Molise Doc “Beat” 2023 gode di immediatezza ed avvolgenza, quasi a far dimenticare l’annata affatto semplice per il clima altalenante. Piccoli frutti di bosco, liquirizia e arancia rossa con tannini ben dosati. Fermenta ad acino intero. Unica lieve pecca lo scatto finale che termina in maniera repentina, privando il sorso della piacevolezza iniziale.

Tintilia del Molise Doc “Beat” 2019 si muove elegante su spezie da chiodi di garofano, pepe rosa e tocchi balsamici tra genziana e radice di liquirizia. Sanguigno e succoso, si concede vantando in dote un corredo di more e ciliege sotto spirito che lo rendono appetitoso e lungo.

Tintilia del Molise Doc “Lama del Sorbo” 2020 è semplicemente pazzesco, danza tra frutta scura (visciola e amarene), pepe nero e torrefazione da cacao in polvere. Ematico e saporito dall’inizio alla fine, perfetto nell’integrazione della trama tannica al resto delle sue componenti.

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Luca Matarazzo

Giornalista, appassionato di cibo e vino fin dalla culla. Una carriera da degustatore e relatore A.I.S. che ha inizio nel lontano 2012 e prosegue oggi dall’altra parte della barricata, sui banchi di assaggio, in qualità di esperto del settore. Giudice in numerosi concorsi enologici italiani ed esteri, provo amore puro verso le produzioni di nicchia e lo stile italiano imitato in tutto il mondo. Ambasciatore del Sagrantino di Montefalco per il 2021 e dell’Albana di Romagna per il 2022, nonché secondo al Master sul Vermentino, inseguo da sempre l’idea vincente di chi sa osare con un prodotto inatteso che spiazzi il palato.

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