Degustate le annate 2021 – 2020 – 2019 della versione Chianti Classico Gran Selezione durante l’Anteprima Chianti Classico Collection 2024.
L’impressione complessiva è stata di uno stile che dimostra coerenza e perfetta integrazione al territorio. Memori delle prime annate proposte ormai un decennio fa, l’idea moderna è quella di un vino scevro dalle pomposità estrattive che tanto appeal avevano su determinati mercati nordici ed extra Unione Europea.
Sempre più ridotta la “violenza” del legno, utilizzato con saggezza nella maggior parte delle espressioni; un contenitore adorato e temuto al tempo stesso dal Sangiovese, in grado di amplificare le sue strutture ancora incompiute o coprirne il frutto in maniera irrimediabile. Resta aperta la questione delle gradazioni alcoliche, in alcuni casi evidenti e non controbilanciate da adeguata acidità.
Nella 2021 i tannini risultano nel complesso marcati e graffianti, ancora in divenire, seppur corposi. Vini che lasciano la bocca talvolta arsa dai richiami di marasche sotto spirito e speziature profonde. In questo caso il riposo in bottiglia non potrà che essere salvifico per molti di essi. Ci fermiamo qui nelle considerazioni rimandando ad un futuro assaggio, essendo piuttosto esiguo il numero di campioni in degustazione (appena 15).
La 2020, in chiaroscuro per le altre tipologie, progredisce meglio al sorso, declinato tra componenti che rispondono in pieno ai canoni dell’eleganza. Trama antocianica meno fitta, ma non per questo meno accattivante. Bene anche la lunghezza finale che ritrova nella vena iodata il timbro tipico della Gran Selezione.
La 2019 è davvero in stato di grazia: un mosaico agrumato e mediterraneo, che cela alla perfezione lo scorrere delle lancette e l’evoluzione naturale. Mascherata la parte pseudocalorica da stuzzicanti nuance di spezie dolci ed erbe officinali, che non stancano il gusto neppure dopo le numerose valutazioni effettuate durante l’Anteprima.
Ecco i nostri migliori assaggi in ordine alfabetico, così come proposto dalla tabella di degustazione riservata alla stampa. Sono i vini che si sono attestati su un livello pari almeno a 90 centesimi. Il panel è stato composto dai redattori di 20Italie: Alberto Chiarenza, Adriano Guerri, Ombretta Ferretto e dal direttore Luca Matarazzo
Chianti Classico Gran Selezione 2021
Castello di Fonterutoli – Badiòla
Fontodi – Vigna del Sorbo
Poggio al Sole – Casasilia
Villa a Sesta – Sorleone
Chianti Classico Gran Selezione 2020
Borgo La Stella
Castagnoli – Salita
Cecchi – Valore di Famiglia
Colombaio di Cencio – Lodoli
Isola delle Falcole – Le Falcole
LE Fonti/Panzano – Le Fonti
Le Miccine
Querceto di castellina – Sei
Rignana – Villa di Rignana
Terreno – Asofia
Torraccia di Presura
Chianti Classico Gran Selezione 2019
Arillo in Terrabianca – Terrabianca
Cafaggio – Basilica Solatìo
Casa al Vento – V’incanto
Castelli del Gravepesa – Clemente VII
Castellinuzza e Piuca – Vigna Piuca
Fattoria di Corsignano – L’Imperatrice
Fattoria San Michele a Torri – Il Poggio
Podere Castellinuzza/Paolo Coccia – Vecchie Vigne
San Fabiano Calcinaia – Cellole
San Leonino – Salivolpe
Viticcio – Prunaio