di Luca Matarazzo
“Bastano tre stanze in una cantina: una per la solitudine del vino; due per l’amicizia di chi vi lavora; tre per la compagnia di chi voglia venirci a trovare di tanto in tanto”. – Giovanni Amadori – Podere La Grotta.
L’ala del Padiglione 1 destinata ai vini di Romagna, all’interno di Vinitaly 2023, ha confermato in pieno le aspettative. Accoglienza genuina, prodotti di altissima qualità espressioni, soprattutto, delle varietà autoctone romagnole quali Albana, Famoso, Sangiovese e Centesimino. E poi, fantasia al potere, in uno degli areali più complessi d’Italia, dove Cooperazione e piccole realtà sono ancora alla ricerca della quadra perfetta per camminare insieme verso il futuro.
La dualità agricola tra collina e pianura, tra coltivazioni con inevitabili maggiori costi e produzioni di quantità e redditività superiori, sembrerebbe una sorta di Davide contro Golia. Eppure l’uno non potrebbe vivere senza l’altro. In tali contesti opera Giovanni Amadori – Podere la Grotta, settima generazione di viticoltori. A poca distanza da Cesena, tra Bertinoro e la Valle del Rubicone con le sottozone Longiano, Montiano e Roncofreddo tra i 200 e i 300 metri sul livello del mare giacciono i suoi 12 ettari di vigna su terreni sabbioso-argillosi in Località Saiano.
Cinque le etichette per un totale di quasi 30 mila bottiglie annue. Enologo Francesco Bordini, uno che conosce alla perfezione ogni centimetro del suolo di queste bellissime terre, ove la natura gioca ancora il ruolo da protagonista. Giovanni ci racconta, prima della consueta degustazione, i momenti salienti della sua storia.
La degustazione
Romagna Albana Secco 2021 Damadora – l’amore per questo vitigno, fragile e robusto allo stesso tempo, fa del territorio un punto di forza che può condurre il consumatore ad approcciarsi ad esso per suo tramite. L’Albana è così: versatile, gustosa e ricca e questo vino non fa eccezione. Gradevole la parte balsamica, con essenze floreali e di frutta a polpa bianca rimarchevoli. Manca solo quel pizzico di struttura e di allungo finale presente invece nell’anteprima 2022, vibrante da autentico cavallo di razza.
Famoso 2022 – desta curiosità il raro autoctono dalle note aromatiche simili al Traminer e al Moscato. Bisogna abituarsi a tanta presenza erbacea e, onestamente, agli inizi si fa difficoltà. Con la giusta attenzione si impara presto ad apprezzarne le doti di immediatezza e le nuance agrumate gialle in sottofondo. Non impegnativo, e forse neanche lo desidererebbe.
Trebbiano di Romagna 2021 Ca’ Rotte – prima versione per il principe delle uve bianche locali. Se l’Albana è una principessa, lui dimostra il suo rango altisonante da manuale, con le tipiche scie terragne e il volume di sorso tali da renderlo un esempio di piacere di beva, unito a buona longevità. Grasso e burroso, fermenta in maniera spontanea per poi maturare tra acciaio e legno. Solo 1000 bottiglie uniche nel suo genere.
Alle prossime puntate sull’evento Vinitaly 2023.