Assistere alla nascita metaforica di un vino riesce ad emozionare quanto le nascite nei reparti di ospedale. Per un produttore ogni nuovo arrivo è un momento di gioia e di festa, che la famiglia Contrada ha voluto condividere con tanti amici e con noi della redazione di 20Italie. In realtà l’azienda dei fratelli Michele e Gerardo è abituata a scrivere pagine di storia irpina sin dagli inizi del ‘900. Siamo a Candida su terreni collinari ricchi di argille e calcare, dalle tipiche colorazioni biancastre dalle quali deriva l’etimologia del toponimo. Il Fiano di queste terre denota complessità organolettiche unite a doti di serbevolezza che lo rendono resistente allo scorrere del tempo.
La gamma dei bianchi in versione “ferma” si completa con un’intrigante Falanghina per nulla declinata su scontate deviazioni opulenti di banana. Naturalmente il CRU Fiano di Avellino Selvecorte vintage 2017 da vigne di oltre 40 anni d’età è il vero protagonista nella perfetta espressione di una varietà unica nel panorama ampelografico italiano. Oggi però tralasciamo le digressioni sulle suddette tipologie e sullo splendido Taurasi 2015, finalmente il giusto premio all’impegno profuso nel gestire i difficili rapporti con l’Aglianico d’altura.
Vogliamo lasciare invece la parola a Mattia figlio di Carmen e Gerardo, che a breve completerà i suoi studi agrari, ma già perfettamente inserito nel progetto vitivinicolo. Ci racconterà in video l’avvento del nuovo nato: il Metodo Classico “Rinascita”. Lo anticipano le parole orgogliose del padre, piene di speranza per il futuro e per il lavoro della giovane leva; i figli, si sa, “so piezz’ e core”. Al termine seguirà una breve analisi degustativa per raccontare il vino dal nostro consueto punto di vista tecnico.
Rinascita Metodo Classico Brut – al momento sosta 24 mesi sui lieviti prima della sboccatura, ma è in progetto anche ulteriore evoluzione fino a 60 mesi. Pochissime bottiglie prodotte che narrano del desiderio di ricominciare a vivere dopo i tempi bui degli inizi pandemia. Molto agrumato e piacevole, ciò che colpisce è la nota officinale soffusa tra salvia e fiori di lavanda, con un sorso finale salino di buona tensione. Gli abbinamenti variano tra i semplici momenti conviviali a quelli gastronomici con pietanze a base di pesce crudo e crostacei. Nessuno a casa Contrada teme la sfida aperta con il futuro.