Pasta Caterina ha una storia che affonda nelle radici lucane, ma non vuole fermarsi al proprio territorio. La tecnologia al servizio dell’esperienza. Tradizioni antiche tramandate, ma studio e innovazione per conservarle e tutelarle per le generazioni future. La scelta dei grani: selezionati fra i migliori offerti da Basilicata e Puglia, alla molitura artigianale; l’acqua, che arriva direttamente dalla sorgente naturale del Monte Sirino; trafile, rigorosamente in bronzo; ventilazione ed essiccazione seguite alle giuste temperature per lasciare inalterate le proprietà organolettiche della materia prima. Questa filosofia ha consentito a Pietro Labanca, giovanissimo maestro Pastaio, nonchè titolare del pastificio, di posizionare la pasta Caterina, tra le migliori artigianali d’Italia.
Un imprenditore 3.0 che non ha problema a cambiarsi d’abito e passare dalla scrivania al laboratorio. Agli impasti di calcestruzzo, attività di famiglia, ha preferito seguire la passione tramandata dalla Nonna, che lo lasciava giocare, mentre preparava la pasta.
Quell’amore e quella passione verso la “propria creatura”, ed il profondo rispetto per la scelta del nome, aumentano le responsabilità. Un’attenzione e una cura maniacale, dall’impianto di produzione, che si è fatto costruire “su misura”, al prodotto finale che segue e produce personalmente, in ogni passaggio, fino al confezionamento.
Si presenta sul mercato con oltre 30 formati diversi tra pasta corta, lunga, piccola, trafile speciali ed integrale. Porosità, tempi veloci di cottura e mantenimento, le caratteristiche più apprezzate sia nella ristorazione che nell’uso domestico, senza trascurare la competitività del prezzo che diventa valore aggiunto. Grazie alla visione intuitiva ed intelligente, non ha trascurato il mercato digitale, ha fatto sviluppare un proprio e-commerce, riuscendo cosi a passare indenne il periodo della pandemia, che anzi, gli ha permesso di entrare ancora di più, nelle case di tanti, fidelizzando poi un rapporto che ancora oggi è solido e produttivo.
Siamo andati a Lagonegro, nel suo laboratorio e ci ha fatto da Cicerone, quello che segue è un breve racconto di quanto Pietro Labanca ami il proprio lavoro
2 commenti su “Acqua e semola si incontrano per dare vita ad un’eccellenza”
Complimenti vivissimi per la realizzazione di questo prodotto frutto di onore alla tradizione, alla passione ed alla famiglia del maestro Pietro Labanca
Mi è stata regalata da Maria La banca ed è una pasta di qualità peccato che a Potenza non la trovo ….e poi il nome Caterina in onore alla stupenda nonna è il massimo….complimenti e buona fortuna